Apecchio
è un comune italiano di 2.054 abitanti della
provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche. Il comune
è situato sull'Appennino umbro-marchigiano,
al confine con l'Umbria, ed è attraversato
dal fiume Biscubio. Il rilievo dominante è
quello di Monte Nerone, ove sono situate pure molte
frazioni del comune stesso, il territorio è
caratterizzato da ampi prati, boschi, acque correnti
e di tipo sulfureo. I ruderi sparsi nel territorio
testimoniano segni di civiltà negli anni passati.
Nel suo territorio si trova l'enclave di Monte Ruperto,
parte del comune di Città di Castello (PG).
Le attività produttive legate ad Apecchio sono
l'artigianato e la piccola industria oltre allo sfruttamento
dei vasti terreni boschivi per ricavarne legna da
ardere. Non è nemmeno da sottovalutare la produzione
di tartufi pregiati che il paese celebra con una manifestazione
ad inizio ottobre. Ma è il settore turistico
quello che negli ultimi anni ha conosciuto un maggiore
sviluppo, grazie alla natura incontaminata del suo
territorio e alle vicine piste da sci del monte Nerone,
portando alla creazione di numerosissimi agriturismi
oltre ai classici servizi di villeggiatura già
presenti. Oltre alle attività avanti citate
sono presenti 2 stabilimenti di birra, uno di grappa
ed infine uno stabilimento dell'acqua oligominerale
Val di Meti esportata, unitamente algli altri prodotti
alcoolici, in molti paesi del mondo.
ETIMOLOGIA
L'attuale nome di Apecchio ha un'origine piuttosto
dibattuta. Molti lo fanno risalire al primo medioevo
e sembra derivare da apiculum (piccolo apice), apicula
(piccola ape), o da ager pecoris (campo di bestiame).
Certi altri invece affermano che il nome del paese
derivi dall'antico idioma urbinate apecchio (catapecchia).
MANIFESTAZIONI
1ª domenica di giugno: festa del Santissimo Crocifisso,
"Trovantico" mercatino dell'antiquariato
giugno: festa della Confartigianato "Apecchio,
Promozione e Sviluppo dell'Artiginato"
2º sabato di luglio: feste medioevali, corteo,
sfide, giuochi e duelli di spada
luglio: la Rusamaia, spettacolo di arte varia per
dilettanti
luglio/agosto: serate a Palazzo Ubaldini, musica,
teatro, cabaret, poesia
agosto: Ludobus, giochi per bambini e ragazzi
agosto: concerto banda musicale di Apecchio, sagra
del bostrengo
1º week-end di ottobre: mostra mercato del tartufo
bianco e dei prodotti del bosco, "Andar per osterie",
"Trovantico" mercatino dell'antiquariato.
DA
VEDERE
Al
centro del paese si possono notare le testimonianze
lasciate dai conti Ubaldini, il palazzo iniziato ad
edificare su progetto di Francesco di Giorgio Martini
nel 400; attorno si trovano altri palazzi gentilizi
di epoca rinascimentale, abitate dalle famiglie nobili
del tempo.
Il
campanone, una torre campanaria con orologio risalente
al XV secolo che con la sua imponenza costituisce
tutt'oggi l'ingresso principale al castello, sopra
l'arco si nota lo stemma della famiglia ubaldini.
Palazzo Ubaldini, gravemente danneggiato da un terremoto
nel 1781 e dalla costante usura del tempo, grazie
ai recenti restauri ha recuperato parte del suo antico
splendore. Di notevole pregio è il cortile
quadrato del 1515 circondato da un portico su otto
alte colonne dai capitelli ionici. All'interno del
palazzo è allestito il museo " dei fossili
e minerali del Nerone" e la sede del "Centro
internazionale di studi geocartografici storici"
- laboratorio di ricerca dell'Editore Ernesto Paleani.
La chiesa di San Martino, l'interno della chiesa è
ad un'unica navata, in una nicchia dietro il battistero
si trova un affresco settecentesco raffigurante il
Battesimo di Gesù. Ai lati dell'altare sinistro,
ove sono, unitamente a quello destro, i sepolcri della
famiglia Ubaldini, si trovano due leoni di pietra
in stile romanico che una lapide ricorda provenire
da Santa Maria Maggiore in Roma, donati da papa Clemente
IX al conte Paolo Ubaldini.
Il ponte medioevale costruito a schiena d'asino nel
XIV secolo, è situato nella parte bassa del
paese, sovrasta il fiume Biscubio ed anticamente era
l'unica via d'accesso.
Il quartiere ebraico. La presenza di una popolazione
giudaica in Apecchio è documentata dalla fine
del XV secolo. Negli statuti che il conte Ottaviano
Ubaldini della Carda dette al castello di Apecchio
nel 1492, sono riportati alcuni capitoli che disciplinano
le attività svolte dalla piccola comunità
ebraica apecchiese formata da una trentina di persone.
La comunità ebraica visse ed operò in
questo paese per oltre centotrent'anni, fino al 1631
quando, a seguito della devoluzione del ducato di
Urbino alla Santa Sede, gli ebrei vennero trasferiti
nei ghetti di Pesaro, Senigallia e Ancona. Il vicoletto
degli ebrei, lungo 28 metri e largo da un minimo di
37 a un massimo di 42 centimetri, è considerato
uno dei più stretti tra quelli esistenti in
Italia. Il giro d'aria, come veniva anche
definito, delimita l'intero caseggiato di destra formato
dalle abitazioni degli ebrei, dove troviamo anche
il piccolo cortile dove veniva celebrata la festa
delle Capanne (Sukot), la sinagoga e il forno.
La chiesa della Madonna della vita, a mezza croce
greca, è interessante perché conserva
al suo interno un crocefisso ligneo del Quattrocento
di autore ignoto oltre a dipinti del Seicento.
Il santuario del Santissimo Crocifisso, un tempo Pieve
di San Martino, all'interno contiene opere di rilievo,
come il simulacro del seicento scolpito in legno ed
un dipinto del 1607 raffigurante la Madonna del Carmelo
tra i duchi Della Rovere e i conti Ubaldini oltre
ad altri dipinti del seicento.
Il teatro comunale, costruito nel 1876, è stato
completamente rimodernato e riaperto al pubblico nel
1981.
Il mappamondo della pace, costruito da un artigiano
locale nella frazione di Colombara, è un globo
capace d'imitare la rotazione terrestre realizzato
in legno suddiviso su tre piani. Per le sue eccezionali
dimensioni (può contenere fino a 600 persone)
è entrato nel Guinness dei primati.
ORIGINI
E CENNI STORICI
I segni lasciati dal passato fanno ipotizzare la presenza
di insediamenti celti, etruschi, umbri, romani, ma
sicuramente le testimonianze più evidenti provengono
dal medioevo. Il primo documento scritto riguardo
ad Apecchio risale al 1077 e testimonia il dominio
su di essa del Vescovo-conte di Città di Castello.
Il controllo da parte della città umbra perdurò
fino al secolo XIII, quando dopo lunghe lotte prevalse
sulla cittadina la famiglia degli Ubaldini della Carda,
proveniente dal vicino castello di Carda, alle pendici
del monte Nerone e imparentati con gli Ubaldini della
Pila signori del Mugello. Questa nobile casata fece
entrare la cittadina nel ducato di Urbino mantenendo
per sé il diretto controllo su di essa. Nel
1514 il territorio di Apecchio fu elevato al titolo
di contea e retto con leggi proprie fino al 1752 quando
il ramo maschile degli Ubaldini si estinse. La Santa
Sede riprese il diretto controllo sul territorio,
fatta eccezione durante l'occupazione francese in
età napoleonica, fino all'unità d'Italia.