Zibido San Giacomo (Zìbid
in dialetto milanese) è un comune della città
metropolitana di Milano, in Lombardia. Secondo l'ISTAT,
il territorio comunale comprende il centro abitato
di Zibido San Giacomo, composto dalla frazione Zibido
e dalla sede comunale di San Giacomo, le frazioni
di Badile, Moirago, San Pietro Cusico e San Novo,
oltre alle località di Stolfina, quartiere
Rinascita e le cascine Carcana, Casiglio, Gabirano,
Pioltino, San Francesco e Viano.
ETIMOLOGIA
Zibido deriva dal nome di un popolo di goti Gaepidae,
i Gepidi, oppure dal nome di persona Zebedeo che era
il padre di San Giacomo, patrono del luogo, a cui
si riferisce la seconda parte del nome.
Chiesa di Santa Maria Assunta
La Chiesa di Santa Maria Assunta, situata in località
Zibido è una graziosa chiesa edificata nel
Quattrocento di cui conserva ancora buona parte della
struttura. L'interno fu decorato successivamente con
affreschi del '700. Di pregevole fattura la cappella
della Madonna del Rosario, restaurata nel 2014 grazie
a fondi regionali ed europei. Notevole è l'organo
sovrastante l'ingresso della chiesa, che necessita
di un restauro. Sul sagrato è presente una
croce in ferro su una colonna in serizzo collocata
su un basamento a gradini in granito, che riporta
incisa la data di costruzione del 1729. Il monumento
sta a indicare che in origine attorno alla chiesa
era presente un cimitero. Oggi sul prato si trova
collocata la pietra miliare che anticamente si trovava
dall'altro lato della strada, indicando le direzioni
per Moirago e per San Pietro Cusico.
Chiesa di San Giacomo
La parrocchiale di San Giacomo, presso la piazza del
municipio, è la presenza artistica ed architettonica
più importante della zona. Un edificio religioso
era qui presente già dal XII secolo, ma l'edificio
attuale è opera di un ignoto quanto notevole
architetto del Rinascimento. L'interno rileva una
cospicua decorazione a fresco d'epoca. Attorno all'abside
è collocato il cinquecentesco coro ligneo a
20 stalli originari, di cui uno è andato perduto.
Il coro è stato restaurato nel 2014 grazie
a fondo europei e regionali. Al centro sovrasta la
porta che conduce in sagrestia l'emblema dei carmelitani
con il monte Carmelo che un tempo abitavano il convento
soppresso alla fine del Settecento. Di pregevole fattura
la seconda cappella a destra con l'affresco di San
Giacomo e probabilmente sant'Alberto a destra. In
centro in origine doveva essere la Madonna dei carmelitani,
di cui si intravede parte delle rocce del monte Carmelo,
ai lati della nicchia costruita nel Seicento, assieme
agli stucchi barocchi che coprirono i sottostanti
affreschi cinquecenteschi, solo in parte visibili
grazie all'attento e accurato restauro. La prima cappella
di sinistra ospita un affresco con il battesimo di
Gesù nel fiume Giordano, molto rovinato e necessita
di un restauro. Sul sagrato è presente il sarcofago
in Serizzo che la leggenda vuole contenesse le spoglie
di San Giacomo portate da Gerusalemme a Santiago de
Compostella nel 512 da Sant'Eustorgio. Accanto si
trova una colonna in granito rosa sormontata da una
croce in ferro, innalzata nel 1630 per aver evitato
l'epidemia di peste in corso in Lombardia.
Chiesa dei Santi Vincenzo e
Bernardo
La piccola chiesa dei Santi Vincenzo e Bernardo è
uno dei gioielli del comune. Costruita ai primi del
Seicento, presenta un interno suggestivamente affrescato.
Una lapide ricorda i benefattori di un restauro eseguito
nel 1829, fra cui si ricordano i Salterio, i Melzi
d'Eril ed i Visconti di Modrone.
Chiesa della Natività
La piccola chiesa della Natività (edificata
nel 1533), in località Badile, è divenuta
famosa localmente soprattutto per annoverare tra le
proprie opere anche una Sacra Famiglia della cerchia
del Botticelli.
Chiesa di San Pietro
Situata in località San Pietro, conserva un
portale del Settecento. Dal sagrato si accede all'interno
salendo tre gradini in granito rosa che riportano
incisa la data di costruzione (1797). All'interno
è pregevole la cappella dedicata alla Madonna,
che la tradizione locale vuole abbia versato lacrime
quando un parroco volle coprire gli antichi affreschi.
Al centro dell'altare maggiore si staglia il tabernacolo
intarsiato in noce e in madreperla, dono dei certosini
che un tempo possedevano vasti fondi nella zona.
Palazzina Pusterla Busca Pozzi
detta "Ca' Grande"
La Palazzina Pusterla Busca Pozzi si trova all'interno
della corte principale della Cascina Ca' Grande. La
cascina è costituita da un elegante torre merlata
in cotto con portone d'ingresso, attraverso il quale
si entra nella corte principale, dove spicca sul prato
un elegante edificio del '400, nato probabilmente
come casino di caccia. L'interno conserva affreschi
del primo Cinquecento raffiguranti scene di caccia
e gli emblemi della famiglia Pusterla che ne fu la
prima proprietaria.
Cascina San Giovanni, detta
Castelletto
In località Zibido si trova la cascina San
Giovanni, denominata anche Castelletto, costituita
da una casa torre del Cinquecento restaurata che spicca
sul prato circostante. L'edificio è su tre
livelli con finestre a sesto acuto in cotto. Superato
il ponticello d'ingresso e la cancellata in ferro
si trovano sulla destra le case dei contadini in mattoni
a vista completamente restaurate e a sinistra la vecchia
stalla ora ristrutturata. Il nome popolare Castelletto
suggerisce forse la presenza di un'antica fortificazione
medioevale preesistente.
Cascina Femegro
La Cascina Femegro, situata fra Zibido e Noviglio,
è una costruzione rinascimentale sorta sulle
rovine del XII secolo di quello che doveva essere
un edificio fortificato. Quattro torrette delimitano
gli angoli della corte della cascina, in cui si trova
un graffito che porta la data 1426. Essa costituisce
un buon esempio di cascina fortificata. Nel 1700 era
comune autonomo. La cascina è oggi una fattoria
didattica, rinomata per la presenza della mungitura
meccanizzata, della ruota metallica del mulino ben
visibile anche dall'esterno e per la piccola ma graziosissima
cappella dedicata a Sant'Anna che si trova al piano
terra di una delle quattro torrette. Oltre a una statua
della Madonna in centro all'altare, attorniata da
altre reliquie, è notevole una rappresentazione
di Maria Bambina custodita sotto una teca di vetro
a destra dell'altare. Nel mese di maggio i fedeli
zibidesi si riuniscono nella cappella per recitare
il rosario insieme col parroco.
Le Cascine di Zibido San Giacomo
Zibido San Giacomo, data la sua storia agricola, è
sempre stata molto ricca di mulini e Cascine. Molte
di esse oggi sono oggetto di un piano di recupero.
ORIGINI E CENNI STORICI
Nel luogo in cui oggi sorge il comune di Zibido San
Giacomo un tempo vi erano numerosi borghi distinti.
Per questo motivo il comune ha tante frazioni e località.
Il centro principale di Zibido San Giacomo è
l'antico comune che porta il medesimo nome. Tale comune
s'è sempre basato su 2 borgate distinte: Zibido
e San Giacomo. Il primo borgo è il più
antico dei due. Zibido risale all'epoca dei longobardi,
infatti sul suo territorio risiedeva la tribù
longobarda dei Gepidi. Il primo testo che menziona
il villaggio di Zibido risale al 1176, anche se vi
sono documenti risalenti ad un secolo precedente che
nominano luoghi oggi frazioni di Zibido San Giacomo.
Dal 1484 al 1794 i luoghi del comune passano da un
feudatario all'altro. Nel 1757 il catasto teresiano
segna nei territori dell'odierno comune una quindicina
di comuni autonomi: Zibido e San Giacomo con 130 abitanti,
San Novo, San Pietro, Cusico, Vigonzino, Cassina Pelucca,
Moirago, Pioltino, Mandrugno, Femegro e Viano. Alcuni
di questi erano formati solo da una o più cascine.
Un primo tentativo di razionalizzazione amministrativa
fu operato da Napoleone che unì Zibido, allora
popolata da 290 persone, e molti altri comuni a San
Pietro Cusico. Nel 1844 questi comuni vengono ridotti
a 4: Zibido San Giacomo, San Novo, San Pietro Cusico
e Vigonzino. All'unità d'Italia nel 1859, Zibido
San Giacomo aveva ai confini dell'epoca 588 abitanti,
mentre al primo censimento nazionale del 1861 ne venivano
registrati 583. Nel 1870 i comuni di San Novo, San
Pietro Cusico e Vigonzino vengono soppressi ed inglobati
in quello di Zibido San Giacomo. Il comune, che è
sempre stato di carattere rurale, è oggi inserito
nel Parco Agricolo Sud Milano. Il territorio di Zibido
San Giacomo è sempre stato prettamente agricolo
e ricco di cascine. Nel 1965 il comune di Binasco
cedette la frazione di Badile a Zibido San Giacomo.