Vizzolo
Predabissi è un comune della provincia di Milano.
E' situato nella "Bassa Padana" a circa
metà strada tra Milano e Lodi, il fiume Lambro
lo separa, a soli 3 Km, da Melegnano. Si tratta di
una zona di transizione tra due diverse aree storico-geografiche
caratterizzate da differenti realtà socio economiche
e da specifiche tradizioni dialettali: da una parte
la cosiddetta "Bassa Milanese", l´altra
"l´Alto Lodigiano", ancora prevalentemente
agricolo, dove il dialetto e le tradizioni lodigiane
sono tutt´oggi ancora presenti. Il
territorio di Vizzolo è attraversato da un´antica
e importante arteria di comunicazione stradale tra
nord e sud, la Statale n. 9 Via Emilia, e dalle strade
Provinciali n. 138 Pandina e n. 39 Cerca, dirette
rispettivamente a est verso la valle dell´Adda
e a nord-est per Melzo e Monza. Una
componente essenziale del paesaggio è rappresentata
dalla copertura vegetale, che presenta numerose "forme
di verde" sul territorio: si passa da alberi
isolati di varie dimensioni a forme vegetali complesse:
vegetazione spontanea, verde urbano, ambiente agricolo.
ETIMOLOGIA
Deriva da un diminutivo di vico, ossia vi(ghi)zzolo.
La specifica si riferisce a donna Sofia Predabissi,
proprietaria del feudo.
DA
VEDERE
Chiesa di Santa Maria in Calvenzano. Edificio romanico
di notevole suggestione anche per il ricordo del filosofo
Severino Boezio che si vuole in questo luogo nel 525
d.C. abbia scritto il De consolatione philosophiae
(lapide). Il complesso è stato recentemente
restaurato nelle forme originali dallo studio dell'architetto
Pietro Ripa. Il complesso cluniacense di Santa Maria
Assunta, di notevole bellezza, sembra portarci fuori
dal tempo anche se appena all'orizzonte si delinea
la mole dell'ospedale della città. La facciata
della chiesa del tardo 1400 in mattoni a vista conserva
l'antico portale medievale scolpito in ghiere concentriche
con scene di Maria Vergine e dell'Infanzia di Cristo.
Varcato l'ingresso, si è circondati dalla luce
soffusa, dall'armonia delle proporzioni, e dal pacifico
silenzio dell'interno suddiviso in tre navate scandite
da pilastri di differenti fogge e dimensioni terminanti
in tre absidi. L'unico affresco rimasto raffigura
l'Incoronazione della Vergine ed occupa tutto lo spazio
dell'abside centrale, catino compreso. É della
seconda metà del 1300, opera di maestranze
che qui mostrano di risentire degli influssi umbro-toscani.
Le fondazioni più antiche dell'insediamento
riportano all'epoca paleocristiana.