Vestone
è un comune di 4.224 abitanti della provincia
di Brescia in Valle Sabbia.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Nel capoluogo e nella frazione di Nozza non ci sono
testimonianze documentate di insediamenti umani prima
della conquista romana. Non è difficile immaginare
che la zona sia stata interessata dalla presenza delle
popolazioni retiche che sono documentate a Idro. Sono
poche anche le tracce della presenza romana, che si
limitano al ritrovamento di qualche moneta.
Agli albori del Medioevo, a Nozza, sulla rupe che
fa da sbarramento alla valle, fu costruita la Rocca,
ai cui piedi si sviluppò un agglomerato urbano,
luogo di transito di genti e di eserciti. Si può
facilmente affermare che il mercato di Nozza sia vecchio
quanto il paese; dal maniero difensivo ai traffici
economici si giunse a concentrare a Nozza il centro
amministrativo della Valle Sabbia. Il Governo Veneto,
nel 1597, concesse ai valsabbini lautonomia,
ma già nel 1573 furono pubblicati gli Statuti
della Valle e nel 1595 fu costruita la Casa della
Valle.
A Vestone, grazie alle acque del Chiese e del Degnone,
dopo lanno mille, si svilupparono operose fucine,
in un paese dinamico e con una crescita costante,
solida, basata su un florido commercio. Nel 1600 Vestone
è già il paese più importante
della Valle, non per numero di abitanti, ma per la
posizione economica. In questo periodo un importante
ruolo svolsero i due conventi voluti dalla fede e
dalla generosità del dott. Fabio Glisenti.
Ma è nel 1800 che Vestone riassume, nelle sue
iniziative, quasi tutta la storia della Valle Sabbia.
Nel 1797, a seguito della riorganizzazione amministrativa
napoleonica, Nozza è capoluogo del Distretto
15 o Distretto delle Fucine. Nel luglio 1823, dopo
lannessione allAustria, a seguito del
congresso di Vienna, lArciduca Ranieri, Vice
re dItalia, visita la Valle Sabbia. Tra il 1825
ed il 1835 sono costruite la strada da Brescia alla
Valle Sabbia attraverso il Colle S. Eusebio e la strada
tra Casto e Brozzo. Nelle elezioni politiche del 1861
i Comuni della Valle Sabbia appartengono al Circondario
di Salò, Mandamento di Vestone. Nel 1872 e
1876 il Ministro Giuseppe Zanardelli visita la Valle,
con soste a Vestone.
Nel 1887 arriva il primo tram a Vestone. Nel 1889
si insedia una compagnia di alpini, chiamata prima
Rocca dAnfo e poi Battaglione
Vestone, presso lex convento trasformato
in caserma ed intitolata al garibaldino Giovanni Chiassi.
Nel 1897 fu fondata, a Nozza, la Piccola Banca
Valsabbina di San Pietro. Nel 1898 arriva la
luce elettrica e, nello stesso anno, fu istituita
la Cassa Cooperativa di Credito Valsabbino,
che nel 1941 diverrà Banca Cooperativa
Valsabbina.
A Vestone, nel 1904 iniziò lattività
della ditta AVE; nel 1906, fu costruita la sede della
colonia elioterapica cremonese. Tra il 1913 e 1914
fu costruita la Casa di Riposo Angelo Passerini
a Nozza.
Nel 1968 fu istituita a Vestone la sezione staccata
dellIstituto Tecnico C. Battisti
di Salò, trasferita ad Idro nellanno
scolastico 1986/87. Nel 1983 fu inaugurato il teatro
e la Regione Lom-bardia finanziò la costruzione
del poliambulatorio di Nozza. Nel 2003 è inaugurata
la Scuola elementare, che accorpa i plessi di Nozza
e Vestone, nei locali in precedenza occupati dalla
colonia elioterapica cremonese.
EDIFICI RELIGIOSI E STORICI
CHIESA
PARROCCHIALE DI NOZZA
Dedicata
ai Santi Stefano e Giovanni Battista, fu costruita
tra il 1556 e il 1579. Consacrata il 23 ottobre 1600,
fu trasformata dalloriginale stile romanico
allattuale stile barocco, fra il 1754 e il 1756.
Nella
chiesa si possono ammirare i numerosi affreschi della
volta, attribuiti allo Scalvini e la bella pala centrale
del presbiterio, firmata da Giacomo Palma (il Giovane),
raffigurante la Madonna col Bambino Gesù nella
gloria del cielo, insieme ai SS. Giovanni battista,
Stefano e Lorenzo, racchiusa in una mirabile cornice
lignea, opera dei Boscaì.
CHIESA
PARROCCHIALE DI VESTONE
Nella piazza centrale si impone la maestosa facciata
seicentesca della chiesa parrocchiale, con il portale
in pietra nera di Levrange. Dedicata alla Visitazione
della Vergine a Santa Elisabetta, fu costruita nellultimo
decennio del 1500 e consacrata il 4 maggio 1625. Allinterno
si possono ammirare tele di Palma il giovane, del
Rottini, del Paglia e di A. Rubagot-ti, un grande
crocefisso seicentesco e preziosi reliquiari del XVII
secolo, provenienti dal conven-to di Mocenigo. Purtroppo
buona parte del patrimonio artistico è andato
distrutto a causa delle incursioni e devastazioni
operate dai numerosi eserciti che hanno attraversato
la valle, utiliz-zando la chiesa come ospedale o come
luogo di sosta. Da non dimenticare lincendio
di sette tele di Palma il giovane e dellarchivio
comunale da parte dei francesi del generale Chevalier,
il 5 maggio 1797, durante la spedizione punitiva nella
Valle Sabbia ribelle ai nuovi ordinamenti scaturiti
dalla Rivoluzione Francese.
SANTO
STEFANO IN ROCCA
La rupe incombente della Rocca di Nozza è resa
più gentile dalla chiesetta di S. Stefano pro-tomartire,
costruita probabilmente per i castellani e la guarnigione
della Rocca nel XIII secolo. Insieme alla vicina cappella
dedicata a S. Quirico rientrava nella giurisdizione
della Pieve di S. Maria di Provaglio Val Sabbia.
Citata per la prima volta in un documento dellarchivio
vaticano del 1334 1335, oltre che nel 1410
come Santo Stefano de Noxa, la chiesetta
ha tutte le caratteristiche delle costruzioni romanico
gotiche sparse per le campagne e per le montagne.
Le
eleganti finestrelle laterali ne ingentiliscono laspetto.
In occasione dei restauri effettuati dal pittore Vittorio
Trainini, nel 1931, sono venuti alla luce affreschi
raffiguranti SantAntonio
Abate e San Sebastiano, riportanti la data MCCCCLXXV
die primo octobris (1 ottobre 1475) ed altri
firmati
"
franciscus tadei Nicolaus e petrus de
la noza 1492 iunii
LA
ROCCA DI NOZZA
Edificata
presumibilmente verso la fine del primo millennio,
è citata per la prima volta nel 1198, quale
luogo di detenzione di 60 nobili
bresciani, fatti prigionieri da Oberto da Savallo.
Nel 1362 fu distrutta da Bernabò Visconti e
nel 1401 fu ricostruita da Giovanni Linelli
da Castiglione e da Simone dellOrsina, condottieri
al servizio dei Visconti.
Il 3 novembre 1401 limperatore del Sacro romano
Impero Germanico, Roberto del Palatinato, concede
ad Alberghino da Fusio il feudo della media Valle
Sabbia. Fra il 1410 e il 1415 la Roc-ca è affidata
da Pandolfo Malatesta a Galvano da Nozza per la difesa
della Valle dai
Visconti di Milano. Nel 1427 la Valle Sabbia giura
fedeltà a Venezia e, quando verso la fine del
secolo XV, Venezia inizia la costruzione della Rocca
dAnfo, la Rocca di Nozza perde definitivamente
il suo ruolo di baluardo della Valle.
CHIESA
DI SAN LORENZO DI PROMO
Probabilmente parte di una diaconia sussidiaria della
Pieve di Santa Maria ad undas di Idro,
la chiesa di Promo, dedicata a San Lorenzo, nel contesto
delloriginaria organizzazione religiosa della
Pieve, potrebbe essere stata una cappella annessa
ad un ricovero di pellegrini, già nei secoli
VIII o IX, o forse ancora prima. Dai documenti a disposizione
risulta che si staccò dalla Pieve di Idro il
15 settembre 1480.
Nonostante i rimaneggiamenti subiti è ancora
oggi la costruzione più prestigiosa del territorio
del Comune di Vestone.
Allesterno, verso il cimitero (piccolo monumento
ottocentesco delle glorie valsabbine) unelegante
loggetta rende linsieme più piacevole.
Sulle pareti interne, scoperti e restaurati negli
ultimi anni, vi sono interessanti affreschi: uno è
datato 1533. Ma il vero capolavoro è un maestoso
polittico cinquecentesco, posto in bella vista nel
presbiterio, le cui tavole, seppur con qualche dubbio,
sono attribuite a Martino da Gavardo, un pittore che
ha operato nei primi anni del 1500.
In unelegante architettura lignea sono inserite,
nel registro inferiore, le
tavole della Madonna con S. Lorenzo e S. Stefano a
figura intera, S. Giovanni e S. Giuseppe a mezzo busto;
nel registro superiore Dio Padre con ai lati S. Sebastiano
e S. Rocco e nel fastigio lAnnunciazione. Il
tutto appoggia sulla predella in cui è rappresentata
lUltima Cena unitamente al martirio di S. Lorenzo.
Il polittico, vero capolavoro darte sacra di
Vestone, è il migliore esempio valligiano rimasto
fra i tanti che dovevano decorare le chiese del cinquecento.
CHIESA
DEL CONVENTO DI MOCENIGO
Dedicata ai Santi Francesco e Antonio, la chiesetta
dei frati Francescani, annessa al convento costruito
fra il 1603 e il 1607, è stata recentemente
recuperata e riportata alle linee originarie (1990)
dagli alpini di Vestone, dopo anni di totale incuria.
Le pale dei due altari della chiesa furono vendute
dai privati, proprietari dellimmobile, alla
Pinacoteca Brera di Milano.
I pochi resti mortali del beato padre Angelo Tavoldino
da Vestone furono riesumati e trasportati nella chiesetta
privata di Matterello, ove sono ancora custoditi.
Da non dimenticare lelegante chiostro dellex
convento, ora cortile interno a disposizione dei residenti
negli alloggi recuperati nella struttura del convento.
CHIESETTA
DI PIAZZE DI NOZZA
E una piccola cappella, situata a monte dellabitato
di Nozza, edificata alla fine del 1800. A coronamento
di un bellaffresco, opera di anonimo, forse
un allievo del Foppa, datato 12 mag-gio 1512, raffigurante
la maternità, cui gli abitanti di Nozza sono
sempre stati molto devoti.
ECONOMIA
La
Valsabbina, banca popolare con oltre 22 mila Soci
e con Sede a Vestone, è inserita dal 1898 nelleconomia
locale della provincia di Brescia, al servizio delle
realtà imprenditoriali e delle famiglie. Con
le nuove aperture di Chiari, Orzinuovi e Brescia in
via Milano, entro il 2007, saranno operative ben 44
filiali.
VALSIR
di Brescia, azienda del Gruppo FONDITAL del quale
completa la gamma di prodotti nel settore termoidraulico.
Nei propri siti industriali di Vestone e Vobarno
a nord di Brescia e negli stabilimenti in Romania,
Polonia e Russia, Valsir produce avanzati sistemi
per lo scarico e la conduzione idrica, cassette
di risciacquamento e sistemi di riscaldamento a
pavimento. Con oltre 7000 articoli ed accessori,
Valsir dispone di una fitta Rete Commerciale e di
distribuzione che copre, oltre all'Europa, anche
il Sud America, il Medio Oriente, l'Oceania ed il
Giappone, rifornendo costantemente oltre milleduecento
clienti in Italia ed oltre quattrocento all' estero.