Triuggio
è un comune di della provincia di Monza e Brianza,
gemellato con il comune di Fismes (Francia). Il territorio
comunale comprende quattro frazioni: Triuggio, Tregasio,
Canonica e Rancate. Oltre alle quattro chiese parrocchiali
che compongono la Comunità Pastorale "S.
Cuore" in Triuggio ve ne sono altre due, un po'
più piccole ma graziose: una è in Frazione
Ponte, dedicata a Sant'Antonio da Padova, mentre l'altra
è a Triuggio, quartiere "Rione dei Pini"
in Viale Indipendenza, 13. Quest'ultima è creata
in un appartamento al piano terra di un condominio,
dedicata a San Filippo Neri. È presente dal
1976. Ospita tre Gruppi di Preghiera: uno dei Figli
del Divin Volere che ha come appuntamento fisso tutti
i lunedì alle 20,30. Uno di ragazzi e giovani
dai 14 anni in su improntato sulla preghiera per la
pace, il dialogo, il confronto e la Parola di Dio.
Si trovano ogni martedì alle ore 21,00. L'altro
gruppo, invece, mariano, si trova ogni mercoledì
alle ore 16.00.
ETIMOLOGIA
Il nome deriva dal latino traductus con il significato
di "traghetto" probabilmente in riferimento
al vicino fiume Lambro.
TRIUGGIO
Il toponimo Triuggio ha origine nel 1684, e deriva
dal latino "treiectus", traghetto, luogo
di transito per l'attraversamento di un corso fluviale
(fiume Lambro). Sono presenti ampie aree boschive
localizzate soprattutto lungo le piccoli valli che
solcano il territorio, i cui nomi derivano dalle rogge
che le attraversano e che finiscono per affluire nel
Lambro: la Brovada il Cantalupo e il Pegorino luoghi
in cui è possibile vedere, se la fortuna è
dalla vostra parte, l'airone grigio e lo sparviero.
Il territorio è dotato anche di sentieri mappati
adatti ad escursioni percorribili sia a piedi sia
con l'utilizzo delle mountain bike. Nel centro del
paese, si trova la chiesa parrocchiale di S.Antonino
Martire, consacrata il 27 luglio 1902 (come recita
la lapide al suo interno: SEXTO KAL. AUGUSTI MCMII),
opera degli architetti Castelli e Volontè;
in essa sono meritevoli di menzione e di visita le
vetrate ideate dall'architetto Cabiati; le scene della
Via Crucis del viennese Joseph Furhrisch (1872).
TREGASIO
L'origine etimologica del nome Tregasio risale al
1147, dove compare per la prima volta come "trewa",
che significa luogo di sosta, fermata; infatti la
sua collocazione porta a sostare brevemente sia salendo
da Triuggio sia da Canonica. La frazione, ubicata
nella zona più elevata di Triuggio si caratterizza
per la presenza di uno dei monumenti più significativi
dell'arte neoclassica della Brianza: "La Rotonda"
(dichiarato monumento nazionale). Fu eretta nel 1842,
dalla contessa Federica d'Adda vedova dell'architetto
Cagnola e sposa in seconde nozze con l'Arch Nava,
autore del progetto (forse ispirato dal disegno di
una chiesa parrocchiale del Cagnola). L'edificio presenta
pianta circolare, sulla cui sommità poggia
la cupola semisferica, elevata su un tamburo. La parte
rotonda è preceduta da un protiro formato da
cariatidi, statue femminili che simboleggiano le virtù
cristiane. L'interno, oltre a presentare gli affreschi
del Casnedi, contiene un altare che riproduce un sarcofago
di epoca romana. Adiacente la Rotonda, la Parrocchia
neogotica intitolata ai SS. Martiri Gervasio e Protasio
consacrata nel 1922. In località Zuccone S.Giovanni
è sita la Villa Sacro Cuore centro diretto
dai Padri della Compagnia di Gesù, antico possedimento
dei Padri Barnabiti, fu in seguito restaurata ed ampliata
ad opera di Mons. Chiappetta. La statua di Gesù
Benedicente, sulla sommità dell'edificio domina
una vasta visuale. Nelle vicinanze si trova Villa
Jacini originariamente casino di caccia del Angelo
Maria Durini (1725-1796: letterato e mecenate). Vi
trovò ospitalità tra i tanti, anche
Giuseppe Parini. Oggi la villa è di proprietà
dei Conti Jacini.
CANONICA
Canonica è posta sulla sponda sinistra del
Lambro, in essa fa spicco uno dei più antichi
palazzi nobiliari del Milanese: "Villa Taverna".
Immersa in un grande parco, prima di essere trasformato
in villa (XVI sec.), era molto probabilmente un antico
fortilizio. L'edificio, dopo aver subito ampliamenti
ed adattamenti successivi su progetto di Pellegrino
Tibaldi, assunse definitivamente pianta a "U",
schema tradizionale delle ville patrizie lombarde
del XVI secolo. Agli inizi del XVII sec. la villa
divenne tristemente famosa per aver ospitato Giampaolo
Osio, omicida, e conosciuto dai più come Egidio,
l'amante della Monaca di Monza (personaggi manzoniani).
L'Osio, braccato dalle autorità, trovò
rifugio presso la villa, venne in seguito arrestato
e fatto sopprimere negli scantinati della villa stessa.
Oggi all'interno della Villa, indenne da modifiche,
è possibili ancora ammirare, il giardino all'italiana
che conserva l'originario schema compositivo cinquecentesco,
le notevoli sale a volta ed un monumentale scalone
che conduce al piano superiore. Unitamente inserito
nel complesso monumentale, e disposto in posizione
più elevata, rispetto alla villa, si trova
la Chiesina Barroca di S.Eurosia (1735) ad un'unica
navata : all'interno una tela di F. Caponara (1863).
In prossimità di "Villa Taverna"
si trova la Chiesa Parrocchiale di S. Maria della
Neve (XVII sec). In essa è possibile ammirare
l'effigie marmorea della Madonna della Neve, un tempo
posta sulla mura di Villa Taverna e poi traslata in
seguito ad eventi miracolosi a Lei attribuiti La Chiesa
è affrescata ad opera di G.B. Zalli. La festa
della frazione è la terza o quarta domenica
di luglio. Con D.G.R. n. 7 /8993 del 7.5.2002 Canonica
è stata riconosciuta tra gli ambiti a rilievo
artistico ex Art. 12 comma 3 del D.Lgs. 114/98.
RANCATE
Frazione ubicata a Nord di Triuggio. Anticamente denominata
Roncate, il toponimo deriverebbe da "roncar",
abbattere alberi, dissodare il suolo. L'attuale Chiesa
parrocchiale fu costruita nel 1606 ad opera del Cardinale
Federico Borromeo sulle rovine di una precedente chiesa
risalente al 1500, e dedicata a Maria Assunta. Al
suo interno, si ha come pala d'altare una Madonna,
al quale si attribuisce un evento miracoloso, trasportata
da una precedente cappella, eretta appunto nel 1507
sulla sponda del Lambro, in ricordo di un'apparizione
della Madonna a due bambini in pericolo. La parrocchiale
fu considerata in seguito santuario per devozione
alla Madre di Dio. L'interno a croce latina, a tre
navate, racchiude un ragguardevole complesso di opere
pittoriche, qualificandone la fama di "Chiesa
Museo". Meritevoli di menzione gli episodi biblici
affrescati da Andrea Appiani (1785), eseguiti qualche
anno prima di quelli che si possono ammirare all'interno
della Villa Reale di Monza, tele di Bartolomeo Roverio
(detto il Novesino, o Genovesino) di Giulio (o Camillo)
Campi pittori cremonesi e stucchi del ticinese Giocondo
Albertolli (1742 -1830), professore presso l'Istituto
d'arte a Brera. Tra le varie ville presenti sul territorio,
va ricordato il recente restauro della Cascina Boffalora,
oggi adibito a "Centro di Educazione Ambientale".
MONSIGNOR ANTONIO RIBOLDI
Antonio Riboldi (Triuggio, 16 gennaio 1923) è
un vescovo cattolico italiano, noto per il suo impegno
a favore della legalità e giustizia, sperimentato
negli anni del suo ministero pastorale vissuto prima
come parroco e poi come vescovo. Proveniente da una
famiglia di modeste condizioni economiche, è
entrato a far parte dell'Istituto della Carità
(meglio conosciuti come Rosminiani), divenendone sacerdote
il 29 giugno 1951. Inviato nel 1958 in una parrocchia
della Valle del Belice, si trovò nel 1968 a
fronteggiare lo stato d'emergenza causato dal famoso
terremoto che sconvolse la terra trapanese, fronteggiando
assieme ai suoi parrocchiani le prepotenze della mafia,
organizzando la loro lotta per ottenere una casa e
abitando per anni, come loro, in una baracca di legno.
In quegli anni partecipò a cortei e manifestazioni
davanti al Parlamento in difesa delle richieste dei
suoi concittadini e collaborò con diverse persone
legate alla vita politica e istituzionale del paese,
fra questi il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
e l'onorevole Piersanti Mattarella. L'11 marzo 1978
ricevette l'ordine sacro episcopale, consacrante il
cardinale Salvatore Pappalardo, coconsacranti il vescovo
Costantino Trapani, O.F.M., e il vescovo Clemente
Riva, I.C. Il 25 gennaio 1978 il papa Paolo VI lo
aveva nominato vescovo della diocesi di Acerra, anch'essa
terra di complicazioni sociali. Qui concentrò
il suo impegno contro la camorra: attraverso dure
prediche ed esortazioni fatte in chiesa e con la sua
azione di persuasione tra i suoi parrocchiani, contribuì
a rompere il muro di omertà, suscitando pentimenti
e collaborazioni con la giustizia. Lo stesso boss
Raffaele Cutolo volle incontrarlo durante la sua detenzione
per potersi confessare. Negli anni ottanta ha svolto
il suo apostolato anche in diverse carceri italiane,
dove ha incontrato numerosi "pentiti" della
lotta armata. Ha rassegnato le dimissioni il 7 dicembre
1999, secondo quanto stabilito dal codice di diritto
canonico. Dal 1999, anno della morte di mons. Clemente
Riva, Riboldi è l'unico vescovo ancora vivente
al mondo dell'ordine Rosminiano (Istituto della carità).
Si è molto parlato negli anni passati di una
sua possibile elevazione alla porpora cardinalizia.
Se fossero confermate, sarebbe il primo dei Rosminiani
a riceverla. Il 12 novembre 2000 partecipò
all'inaugurazione del Cineteatro Incontro della parrocchia
di Besnate, che dopo più di 70 anni dalla sua
prima apertura, venne ristrutturato con le nuove tecnologie
Dolby Digital. Ha conferito l'ordinazione episcopale
a Gennaro Pascarella. Impegnato in molte attività
da conferenziere, Riboldi è direttore responsabile
del mensile Amici dei lebbrosi. Prende inoltre parte
alla rubrica a carattere religioso del Giornale Radio
di Radiouno Ascolta si fa sera.