Nel
punto più stretto della Valtellina, dove questa
perde la denominazione di media per assumere
quella più consona di alta, sorge
Tirano, a circa 25 Km da Sondrio, capoluogo di provincia.
Si trova a quota 441 m. s.l.m. all'incrocio tra la
strada statale che percorre longitudinalmente la Valtellina
con quella diretta verso il confine italo-svizzero.
Adagiata ai piedi delle alpi Retiche e delle alpi
Orobiche, Tirano è stata definita la Merano
della Valtellina, poiché con quella località
condivide la presenza di viali e strade alberate e
pregevoli giardini pubblici nelle zone centrali.
La
parte storica, che sorge sulla riva sinistra dellAdda
è, a tratti, ancora circondata dalle possenti
mura volute dal duca di Milano Ludovico il Moro verso
la fine del XV secolo e dominata dalle rovine della
poderosa Torre del castello di Santa Maria, familiarmente
detto Castellaccio, di recente restaurate.
ETIMOLOGIA
Sulletimologia del nome gli storici e gli specialisti,
in varie epoche, si sono dati battaglia e alcuni optano
per inter amnes cioè tra i fiumi,
ed infatti vi scorrono lAdda ed il Poschiavino.
In zona esistevano insediamenti già in epoca
preistorica, le cui tracce sono rivelate da incisioni
rupestri, dai pugnali del XVIII a.c. e dalla stele
dell'età del rame ora sita presso l'Antiquarium
Tellino.
DA
VEDERE
In
buono stato
di conservazione sono le tre porte da cui si accedeva
al borgo: la Porta Poschiavina collegante con i Grigioni
e lEngadina, la Porta Bormina verso Bormio e
il passo dello Stelvio e la Porta Milanese attraverso
la quale accedeva chi pervenisse dal Lago di Como
o dal Passo dellAprica. Nel borgo è situata
la collegiata di San Martino con il bel campanile
in stile romanico lombardo del XV secolo, oltre a
Palazzo Marinoni, anticamente convento degli Agostiniani
nel XV secolo ed ora sede municipale, i Palazzi Quadrio,
Salis, Merizzi, Visconti Venosta, Parravicini, Buttafava,
Torelli (XVII- XVIII secolo). Numerose e di pregio
quindi le dimore patrizie, di famiglie di conti e
visconti che furono culla di uomini illustri nel campo
della politica e delle scienze e che sempre si distinsero
per il loro attaccamento allItalia Tra i Mille
di Garibaldi vi era infatti un tiranese, nei primi
governi dopo lUnità figurava un ministro
degli esteri tiranese, tra i progettisti del Canale
di Suez un tiranese, un lungo elenco. E a portare
il tricolore sul pinnacolo della Madunina
durante le Cinque giornate di Milano fu un tiranese.
Una posizione strategica di primaria importanza, di
cui si occuparono le Cancellerie di Parigi, Vienna,
Venezia e Madrid. Chi possedeva il castello ed il
relativo borgo fortificato possedeva le chiavi daccesso
allEngadina, al lago di Como, allAllemagna
ed alla Serenissima Repubblica di Venezia i cui confini
includevano la Valcamonica.
Avvenimento chiave nella storia di Tirano fu la miracolosa
apparizione della Madonna il 29 settembre 1504, con
la successiva edificazione del santuario dedicato
alla Beata Vergine, proclamata poi da Pio XII Patrona
della Valtellina, subito divenuto rilevante meta di
pellegrinaggi. La Basilica della Madonna di Tirano,
che rappresentava un tempo il baluardo del cattolicesimo
contro la diffusione della riforma protestante, è
oggi il monumento religioso più importante
della Valle.
Famosissimo
il monumentale organo, che con il gusto barocco, la
grazia e la ricchezza delle decorazioni a stucco,
delle scultire e degli affreschi, fa sì che
il santuario venga considerato, con il Duomo di Milano
e la Certosa di Pavia, una delle tre Bellezze della
Lombardia.
Terra di scontro, quella di Tirano e della Valtellina,
non solo per questioni politiche europee, ma anche
per conflitti di natura religiosa. Proprio a Tirano
ebbe inizio la famosa rivolta valtellinese, citata
dai testi di storia come Sacro Macello
con riferimento alla battaglia decisiva contro i Grigioni,
i quali intendevano imporre, tra l'altro, ai cattolicissimi
valtellinesi la fede protestante.La
posizione, venendo a tempi più vicini a noi,
ne favorisce la secolare funzione di raccordo grazie
al collegamento ferroviario con Milano e come stazione
di testa, sul versante italiano, della Ferrovia Retica
che da Tirano, attraversando la valle di Poschiavo
e il Passo del Bernina, collega la Valtellina a Saint
Moritz, seguendo un percorso che per la sua bellezza
e per l'arditezza del tracciato è considerato
tra i più interessanti al mondo; è infatti
la più alta ferrovia dEuropa, i cui treni
di colore rosso trasportano ogni anno sui binari a
scartamento ridotto dai trecento ai quattrocentomila
viaggiatori, quasi tutti stranieri; particolarmente
numerosi sono gli asiatici, il che contribuisce a
dare alla cittadina quelle caratteristiche cosmopolite
che si riscontrano nelle grandi città.La
sua vocazione commerciale si focalizza nel 1514 quando,
su autorizzazione del governo Grigione, nelle zone
adiacenti al Santuario e per più giorni si
teneva la fiera di San Michele, una vera e propria
fiera internazionale che durava due settimane, nella
quale i mercanti erano ospitati con le loro merci
nei fondaci (alcuni ancora esistenti) e dove i prodotti
di Venezia, dAustria e di Francia venivano commercializzati.
Lospitalità verso i viandanti ed i pellegrini
è testimoniata dallo xenodochio di S.Perpetua,
risalente al XI secolo, ove venivano ospitati coloro
che dal milanese e da Venezia si recavano in Allemagna,
e che ancora domina Madonna di Tirano col piccolo
campanile della sua chiesetta che vanta affreschi
alto medioevali. A poca distanza sempre sulla stessa
antica strada, si incontra lo xenodochio di san Remigio,
costruito a 1.800 metri di altitudine su una rupe
a strapiombo sul lago di Poschiavo e strettamente
collegato al precedente. Fondati, pare, da nobili
milanesi, i due conventi possedevano un ricco patrimonio
fondiario e vennero ceduti nel 1517 al Santuario della
Madonna.Tipici
della zona sono, oltre a formaggi e salumi, la vasta
produzione di mele nelle zone sul versante orobico
ed i vini (basti ricordare lo Sforzato) prodotti sui
tipici vigneti a terrazzo del versante retico, dominati
dalle frazioni Baruffini e Roncaiola. "Voltolina,
com'è detto, valle circondata d'alti e terribili
monti, fa vini potenti assai, e fa tanto bestiame,
che da paesani è concluso nascervi più
latte che vino" (Codice Atlantico - Leonardo
Da Vinci).
In tempi più antichi era diffusissima in valle
la coltivazione del grano saraceno, che ci ha lasciato
famosi piatti tradizionali, a base di farina nera
e formaggi, quali polenta nera, sciat e pizzoccheri.
MUSEI
Museo Etnografico Tiranese
EDIFICI
STORICI
Palazzo Merizzi
Palazzo Salis
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesetta di Santa Perpetua (XI secolo)
Santuario Madonna di Tirano :: Guanelliani
Chiesa Parrocchiale di San Martino (XV secolo).