Sarnico
è un comune della provincia di Bergamo in Lombardia;
è situato sulla sponda occidentale del Lago
d'Iseo, dove lo stesso confluisce nel fiume Oglio
e dista circa 25 chilometri dal capoluogo orobico.
Il comune di Sarnico è urbanisticamente e paesaggisticamente
consultabile attraverso lo stradario fotografico immersivo[4].
Considerato geograficamente il capoluogo del Sebino
Meridionale, fa da crocevia obbligato tra la sponda
bergamasca e quella bresciana del lago di Iseo su
cui si affaccia. La sua posizione ha contribuito non
poco al suo sviluppo tant'è vero che per anni
è stato uno dei comuni più ricchi di
Italia. Il suo territorio, occupato in gran parte
da edifici residenziali, è stato solo leggermente
contaminato da insediamenti industriali i quali hanno
sempre preferito il comune limitrofo di Villongo dal
quale la ricchezza prodotta confluiva cospicua. I
recenti insediamenti residenziali hanno occupato gran
parte delle rimanenti aree inutilizzate e anche le
residue attività industriali hanno cambiato
sede. Da Sarnico il lago di Iseo confluisce nel fiume
Oglio di cui è emissario attraverso la diga
della località Fosio. Alla spalle dell'abitato
si vedono i resti di una cava, pressoché abbandonata,
della famosa "pietra di Sarnico", dominata
sulla cime del colle dalla Rocca. Queste lastre verticali,
che arricchiscono il paesaggio senza mortificarlo,
sono visibili da molti chilometri di distanza e indicano
la via direttrice per raggiungere il lago stesso.
Il clima di Sarnico si presenta essenzialmente lacustre,
proprio grazie alla sua posizione geografica. Pertanto
la stagione estiva si presenta alquanto mite grazie
all'effetto mitigatore del lago d'Iseo, nonostante
quest'ultimo aiuti lo sviluppo di frequenti temporali,
specie tra luglio e settembre. L'inverno, invece,
è piuttosto freddo poiché, rispetto
alle altre zone lacustri limitrofe, l'effetto mitigatore
si smorza per la vicinanza della pianura, quella che
accumula più aria rigida. La neve cade di conseguenza
di frequente, perturbazioni permettendo. Per quanto
riguarda le precipitazioni medie annue, la cifra stimata
si aggira attorno ai 1200 mm annui, con possibili
variazioni a seconda di periodi più o meno
secchi. Inoltre, la vicinanza dei rilievi e la collocazione
nella fascia pedemontana, le precipitazioni sono prevalentemente
prodotte da effetto stau, quando possono raggiungere
quantitativi giornalieri veramente consistenti. Sarneghera
è il nome con il quale gli abitanti del Lago
d'Iseo chiamano la forte tempesta che, partendo proprio
da Sarnico, si abbatte sul Sebino fino a lambire la
Valle Camonica e la Franciacorta. Il fenomeno si distribuisce
tra i mesi di aprile - luglio e soprattutto settembre.
A Sarnico attiva una stazione meteo gestita in collaborazione
con il Centro Meteorologico Lombardo.
ETIMOLOGIA
Deriva dal nome latino di persona Sarn(i)us.
MANIFESTAZIONI
La Sarneghera, gara podistica non competitiva che
si svolge l'ultima domenica del mese di giugno.
Scior, Picaprede e Pescadur - 1000 anni di storia
- 500 attori raccontano la storia del lago
Processione di Barche illuminate e spettacolo pirotecnico
Sarnico Busker Festival - Il Festival degli artisti
di strada.
Il Triathlon Olimpico Città di Bergamo, manifestazione
sportiva a carattere nazionale.
La Fiera degli uccelli e Mostra canina, il 15 agosto
Festa dello Sport - 3 giorni di sport con 40 associazioni
sportive - 40 discipline
Rock'n Sarnek, presso il Lido Nettuno
SarnicoLovere Run.
DA VEDERE
Il lago d’Iseo, garantisce a Sarnico notevoli
e suggestivi paesaggi, nonché la possibilità
di svolgere attività sportive quali wind-surf,
canottaggio, sci nautico e numerose altre attività
da svolgersi sullo specchio d’acqua che bagna
il paese. Esiste anche la possibilità di effettuare
gite a bordo delle motonavi, che permettono di raggiungere
le altre località lacustri, nonché di
degustare le prelibatezze eno-gastronomiche della
zona. Anche sotto il punto di vista artistico il paese
non ha nulla da invidiare ad altri centri: già
noto in epoche lontane, conserva una torre medievale
e la rocca dei Zucchellis, risalente al XIII secolo
della quale si possono ammirare parti della cinta
muraria e della torre. Di tale periodo sono anche
i resti dei castelli di Castione e dei Marenzi, comprendente
una torre ora adibita a campanile nella chiesetta
di San Paolo. Sono inoltre presenti alcune ville in
stile liberty, costruite per volontà di membri
della locale famiglia Faccanoni: Villa Pietro Faccanoni
(attuale Villa Passeri), Villa Luigi Faccanoni (attuale
Villa Surre), Villa Giuseppe Faccanoni ed il mausoleo
di famiglia, tutte opere dell’architetto Sommaruga.
Di particolare pregio sono anche gli edifici sacri
presenti sul territorio: la più antica è
la chiesetta dedicata ai Santi Nazario e Rocco, in
località Castione, edificata in stile romanico
nel corso del XIII secolo, e restaurata due secoli
più tardi. Anche la chiesetta di San Paolo,
costruita sui resti di un castello di proprietà
della famiglia Marenzi, del quale possiede la torre
ora utilizzata come campanile, risale all’anno
1428. Merita menzione anche la chiesa parrocchiale
dedicata a San Martino, edificata nel XV secolo con
una successiva ricostruzione nel XVIII secolo, custodisce
un notevole altare ligneo, opera di Andrea Fantoni
e dipinti tra cui spicca L'imperatore Valentianiano
davanti a San Martino, di Francesco Capella e il San
Francesco d'Assisi sostenuto dagli angeli del pittore
Giovan Battista Discepoli. La frazione Rudello è
caratterizzata dalla presenza della pregevole villa
La Rocchetta di origine cinquecentesca e l'area è
soggetta a vincolo da parte della Soprintendenza per
i Beni ambientali e architettonici.
ORIGINI E CENNI STORICI
I primi insediamenti umani hanno un’origine
databile tra il neolitico e l’età del
bronzo, come testimoniano i resti, rinvenuti sul fondo
del lago, di un primitivo villaggio strutturato su
palafitte. Con il passare del tempo gli abitanti si
trasferirono sulla terraferma, tanto che in epoca
romana sulle rive lacustri erano presenti stanziamenti
fissi, dovuti soprattutto all’esistenza di importanti
strade di collegamento con le città di Bergamo
e Brescia, nonché con la Val Camonica, che
favorirono il commercio nella zona. I primi documenti
che attestano l’esistenza del paese risalgono
invece all’anno 862, quando con una concessione
l’imperatore Ludovico II autorizzò lo
sfruttamento ittico del lago in favore di alcuni monasteri
presenti in territorio bresciano. Altri documenti
attestano che, nell’anno 1081, qui venne costruito
un monastero dell’ordine dei cluniacensi, di
cui però oggi non resta alcuna traccia. Il
medioevo non vide il paese al centro delle lotte tra
fazioni guelfe e ghibelline, rimanendo in una posizione
più tranquilla e defilata rispetto ai centri
limitrofi. Ciononostante il paese venne abbellito
da numerosi edifici caratteristici del tempo, quali
castelli e torri, in previsione di eventuali attacchi.
Con l’avvento della repubblica di Venezia, il
paese acquisì un certo prestigio sia a livello
economico, per via dei commerci sviluppati dai veneti,
ma soprattutto amministrativo, dato che la Serenissima
lo eresse a capoluogo del circondario, denominato
Contea della Valcalepio. In epoca più recente,
precisamente nel risorgimento, il paese fu al centro
di una sommossa mazziniana contro il dominatori asburgici,
promossa da patrioti bergamaschi, che però
non riuscì a dare i risultati sperati e passata
alla storia con il nome di "fatti di Sarnico".