San
Vittore Olona è un comune della provincia di
Milano. Caratteristici del paese sono il fiume Olona
e i mulini ad acqua, da cui prende il nome la Cinque
Mulini, classica corsa campestre famosa in tutto il
mondo, inserita negli appuntamenti IAAF. È
stato uno dei primi paesi a diventare "città
dei bambini", con l'elezione di un sindaco dei
ragazzi nel 2000, Gabriele Battaglia, sostenuto dall'appoggio
degli alunni delle scuole elementari e medie del comune.
Si distingue dai paesi circostanti per la nota tranquillità
che si può assaporare nella zona dei mulini
dove è possibile passeggiare, correre e recarsi
in bicicletta al Parco Castello di Legnano. Nel comune
di San Vittore Olona è inoltre presente la
zona dove si è svolta la famosa Battaglia di
Legnano per l'indipendenza dei comuni del Carroccio
contro la dominazione di Federico Barbarossa. A San
Vittore Olona sono sorte diverse iniziative editoriali
radiofoniche nel corso degli anni '70 ed '80. La prima
stazione fu, nel 1977, Emittente Base Commerciale
(poi Radio Base Commerciale ed infine Radio Base Nord
Ovest) FM 98,000 MHz e 106,000 MHz, fondata da Victor
Sogliani dell'Equipe 84. Successivamente, nel 1979,
sorse, sulle ceneri di Radio Tabor di Gerenzano, Radio
Punto FM 89,400 MHz, tuttora in attività. Nel
1986, infine, si trasferì (da Nerviano) a San
Vittore Olona la nota NBC Radio, altrimenti conosciuta
come NBC Milano 108, mentre nel 1992 si insediò,
proveniente da Legnano, l'altrettanto famosa Radio
Mi Amigo - Wonderful Music. Per un breve periodo operò
anche nel comune anche una emittente televisiva, attiva
sul canale UHF 28, emanazione di Radio Activity di
Canegrate. Ancora oggi a San Vittore Olona insistono
gli impianti di diverse emittenti radiotelevisive,
conseguenze non casuali di quegli intensi esordi degli
anni '70 e '80: Radio Punto (88,150 MHz), Radio Millennium
(93,700 MHz) e Videostar (canale UHF 61).
ETIMOLOGIA
Deriva dal nome del santo martire, San Vittore appunto.
La specifica si riferisce alla vicinanza al fiume
Olona.
I
MULINI
Il territorio di San Vittore Olona fu abitato sin
dal periodo romano, a partire dal I secolo d.C., come
testimonia il ritrovamento di numerosi reperti ora
conservati al Museo Civico Sutermeister di Legnano.
È certo che San Vittore Olona, per la presenza
del fiume e per la vicinanza a battute vie di comunicazione,
ha visto nei secoli l'insediamento di molte civiltà,
ma il primo documento dove si cita S. Vittore, appartenente
alla Pieve di Parabiago, riporta la data 1441. È
questo il periodo in cui venne eretta la chiesetta
di Santo Stefano, a baluardo protettivo voluto dalla
popolazione per le epidemie di peste che dilagavano
nella zona. I pregevoli affreschi della piccola cappella
sono stati attribuiti a Gian Giacomo Lampugnani. L'economia,
prevalentemente agricola, ha lasciato ancora oggi
tracce nei mulini a pale che si ritrovano sul corso
dell'Olona e che hanno ispirato Giovanni Maleba a
fondare nel 1933 la "Cinque Mulini": la
prerogativa della nota corsa campestre è proprio
il particolare tracciato, che si sviluppa anche attraverso
i locali dei mulini, un tempo adibiti alla macinazione
del grano. Ancora oggi i corridori di ogni nazione
sfiorano, nel percorso, l'ultima macina funzionante.
Dopo circa settecento anni di vita, i mulini incominciarono
a scomparire. Dal 1800 in poi, i mulini che sorgevano
nel Legnanese vennero gradualmente inglobati nelle
aziende che stavano sorgendo ad iniziativa dei pionieri
dell'industria cotoniera: Cantoni, Bernocchi, Dell'Acqua.
Industria cotoniera Dell'Acqua Le industrie si installarono
lungo il corso del fiume, necessitando di forza motrice
che all'inizio poteva essere fornita anche dall'acqua.
Le industrie demolirono quindi gli impianti nati per
la molitura, e li sostituirono con le più razionali
ruote idrauliche, e caldaie del tipo Jonvall. Franco
Tosi aveva impiantato una sua attività, la
società Tosi, Cantoni, Krumm, destinata a fornire
i macchinari necessari alle nascenti industrie. Scomparvero
di conseguenza i mulini da grano legnanesi, che erano
sette. Resistettero i mulini sotto al castello,
cioè quelli in territorio sanvittorese, che
negli ultimi settant'anni si trasformarono di volta
in volta in macinatori di grano, di sassi, e d'altro
ancora.
IL
PARCO DEI MULINI
Il 20 marzo 2008 è stato istituito dalla Provincia
di Milano il Parco dei Mulini. Si tratta di un'area
verde classificata come Parco Agricolo Sovracomunale,
ovvero un parco locale che interessa vari comuni.
Le zone interessate a questo parco sono le aree boschive
ed i campi agricoli prossimi al corso d'acqua nei
comuni di Legnano, Canegrate, San Vittore Olona, Parabiago
e Nerviano. Il parco parte dal già esistente
Parco Castello di Legnano ed arriva fino all'ex Monastero
Olivetano a Nerviano, attuale sede del municipio.
Nell'area interessata, lungo il fiume, sorgono ancora
oggi sei mulini. Si tratta dei mulini Meraviglia (già
Melzi Salazar), Cozzi, Cornaggia (lungo l'Olona, adiacente
al Parco comunale del Castello di Legnano), De Toffol
di San Vittore Olona, Montoli di Canegrate ed un altro
a valle di Nerviano. L'unico con le macine ancora
in efficienza è il mulino annesso alla fattoria
agricola Meraviglia a San Vittore Olona, che è
certamente il più antico tra i rimasti pioché
risalirebbe al XIV secolo.
LA
CINQUE MULINI
La Cinque Mulini è una corsa campestre organizzata
a San Vittore Olona dalla locale associazione sportiva
(Unione Sportiva San Vittore Olona). Il nome deriva
dal fatto che il percorso si snoda attraverso le zone
rurali intorno allOlona toccando i mulini ancora
presenti lungo il fiume. Organizzata per la prima
volta nel 1933, è nata come gara paesana. Nel
1953 è diventata una competizione internazionale.
ORIGINI
E CENNI STORICI
San Vittore Olona, comune della provincia di Milano,
è sorto lungo la strada statale del Sempione
che segue, in gran parte, l'antico tracciato della
via consolare che univa Mediolanum a Stationa (Angera)
sul Lago Maggiore. Il toponimo, nella prima parte,
riprende il nome di un santo molto popolare nella
diocesi milanese. Soldato di origine africana, visse
a Milano, venne torturato e decapitato a Lodi il 3
maggio 303, per la sua conversione al cristianesimo.
L'aggiunta "Olona", il fiume che attraversa
il territorio comunale, si è resa necessaria
con l'unità d'Italia. Il ritrovamento di due
necropoli risalenti ai primi secoli dopo Cristo, confermano
la presenza di nuclei abitati distanti tra loro circa
un miglio romano: probabilmente erano le tombe dei
coloni che presidiavano le torri poste a guardia dell'antica
strada consolare. Ma è dopo l'anno 1000 che
il borgo sanvittorese prende consistenza; infatti
proprio in quegli anni iniziano ad operare i mulini
ad acqua del fiume Olona. La forza motrice di quelle
acque impetuose servì dunque a muovere le grandi
mole che frantumavano il grano ed altri cereali coltivati.
La loro importanza economica era tale che le grandi
famiglie milanesi - Torriani, Visconti e Sforza -
si batterono aspramente per il loro possesso. Gli
echi della cruenta battaglia del 21 febbraio 1339,
combattuta nelle campagne attorno ai mulini "sotto
il castello", erano ancora vivi fra i ricordi
dei nostri vecchi. Nel 1652 il feudo di San Vittore,
unitamente a quello di Cerro, venne acquistato del
conte Vincenzo Ciceri e dalla relazione stilata dal
sindaco Francesco Roveda si apprende: "Santo
Vittore pieve di Parabiago, ducato di Milano - Vista
dalle grida pubblicata da S.M. in materia di focolari,
informati Bernardino Agliaro console, Francesco Roveda
sindaco del suddetto loco di Santo Vittore, notifichiamo
che alla medesima terra vi sono di presenti focolari
numero sessantadue, dico 62 et dal contagio in qua
non possono essere cresciuti perché la suddetta
terra è sempre stata libera da contagio. Li
quali focolari abitano tutti insieme in quartieri
n.33 da molti galantuomini". Le condizioni del
contratto di acquisto erano le seguenti: L.4000 ogni
cento focolari e L.100 ogni 3 lire di rendita feudale;
la somma occorrente per l'acquisto dei due feudi,
San Vittore e Cerro fu di lire 5400. Dopo circa cinquant'anni
il conte Ciceri morì senza "eredi masculini"
e le terre ritornarono di proprietà delle Regie
Camere Ducali. Nel 1714 il nobile Giuseppe Maria Reali
acquistava dalle Regie Camere Ducali il feudo di San
Vittore i cui focolari erano saliti a 70. La rivoluzione
industriale toccò anche il piccolo borgo agricolo,
circa mille abitanti alla fine del 1800, con l'insediamento
di alcune tessiture nei vecchi mulini e di qualche
calzaturificio artigianale. La fabbricazione delle
scarpe si estese ben presto diventando una valida
ed indispensabile alternativa per i contadini che
alternavano il lavoro dei campi con quello della fabbrica.
Nell'immediato dopoguerra, furono ben 51 i sanvittoresi
caduti durante la seconda guerra mondiale, altre industrie
si affiancarono alle tessiture ed ai calzaturifici
così da creare a San Vittore numerosi posti
di lavoro. L'industria metalmeccanica, lo stampaggio
della plastica, laboratori artigianali di capi d'abbigliamento,
prodotti farmaceutici e di pasticceria caratterizzano
l'attuale panorama industriale sanvittorese. Anche
il commercio è ben radicato e soddisfa ampiamente
le esigenze degli attuali 8000 abitanti. La rivoluzione
industriale cambiò radicalmente il volto di
San Vittore, cui veniva meno, col passare degli anni,
la sua caratteristica di borgo agricolo, con i suoi
quartieri settecenteschi raggrumati e comunicanti,
aggirati dalla strada principale. Alla fine dell'800,
l'energia elettrica diede all'Italia un impulso decisivo
al processo di industrializzazione. Nell'Alto Milanese,
questo processo inizia, nel 1820, con la nascita dei
primi opifici lungo la Valle dell'Olona. Le condizioni
di vita, cioè la precarietà e la scarsissima
igiene delle abitazioni, la promiscuità, il
tipo di alimentazione, erano fonte di malattie, specie
la pellagra. Nel 1830 a Legnano esisteva un pellagrosario.
La fabbrica, intesa come occasione di
fuga da quel tipo di vita, divenne quindi un miraggio
dei contadini. L'opificio per la tessitura del cotone
operava nel comune di San Vittore già nel 1847.
Nel 1898 Antonio Bernocchi costruiva un grande stabilimento
di tintoria e candeggio. Anche nel settore della calzatura
passò da una produzione artigianale a quella
industriale. Il settore della calzatura divenne la
più importante attività dei sanvittoresi.
Nell'ultimo dopoguerra San Vittore Olona trasforma
anche il suo assetto urbanistico: nascono il nuovo
Palazzo Comunale, le scuole elementari e medie, l'asilo
nido e la casa di riposo per anziani. Sorgono la nuova
Chiesa, dedicata alla Madonna del Rosario, il Centro
Giovanile, mentre l'edilizia privata dà vita
a nuovi centri residenziali, a nuovi quartieri a corona
del centro storico, ormai ridotto a poche testimonianze
del passato.