San
Donato Milanese è un comune della provincia
di Milano in Lombardia. La città è attraversata
da nord-ovest a sud-est dalla strada statale 9 Via
Emilia, che da Milano conduce verso Lodi e Piacenza;
il tratto iniziale, già percorso dall'intenso
traffico diretto alla metropoli, è oggi sostituito
dal cosiddetto Raccordo Autosole, con caratteristiche
di superstrada. La parte nord del territorio comunale
è attraversata da un'altra strada a scorrimento
veloce, la Paullese, che collega Milano a Crema e
Cremona. Nel territorio comunale di San Donato ha
termine l'Autostrada del Sole, che prosegue verso
nord come Tangenziale Est di Milano.
ETIMOLOGIA
Il nome è simbolo della venerazione per il
patrono del paese: San Donato d'Arezzo. La specifica
è identificativa della sua ubicazione.
ECONOMIA
San Donato Milanese è la principale sede operativa
dell'Eni, la società controllata dal Tesoro
che svolge attività di ricerca, produzione,
trasporto, trasformazione e commercializzazione di
idrocarburi, nonché delle più importanti
società del gruppo Eni, tra cui:
Snam
Rete Gas (trasporto e dispacciamento del gas naturale,
società quotata in Borsa con un fatturato nel
2005 di 1.806 milioni di Euro);
EniPower (generazione e vendita di energia elettrica);
Polimeri Europa (petrolchimica);
Saipem (costruzione di piattaforme, posa condotte,
perforazioni, società quotata in borsa);
Snamprogetti (progettazione ed esecuzione di impianti
chimici e petrolchimici, condotte e infrastrutture);
Eni Corporate University (selezione e formazione risorse
umane).
Stogit S.p.A. (Stoccaggio e modulazione di gas naturale).
Syndial (Chimica di base).
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa pievana di San Donato
Chiesa di Santa Barbara
ORIGINI
E CENNI STORICI
La storia di San Donato inizia con le prime installazioni
di popoli in epoca pre-romana. Diverse popolazioni
come gli Etruschi, i Liguri e i Galli vissero nelle
pianure che da Milano si dirigono verso Melegnano;
pianure che ora ospitano il comune di San Donato Milanese.
Il vero sviluppo dei primi centri nella zona avvenne
però in piena epoca romana. Nel 333 d.C. la
strada Mediolanum-Laus Pompeia collegava Milano a
Lodi ed era lunga sedici miglia. Ad ogni miglio era
installata una pietra miliare che indicava la distanza
da Milano. San Donato era all'altezza della quinta
pietra, ad quintum lapidem. All'altezza di ogni pietra
infatti la via principale incrociava una via secondaria
e in prossimità di questi incroci vennero fondate
delle chiese, tra cui quella di San Donato; attorno
alla quale cominciò a svilupparsi il vero e
proprio centro. È però in epoca Longobarda
(VII secolo) che si fa cadere la fondazione della
prima pieve di San Donato, ad opera dell'esercito
di Grimoaldo, duca di Benevento che, avendo mire su
Pavia, aveva fatto installare le proprie truppe proprio
sul futuro territorio di San Donato. Incerto è
l'anno di fondazione di San Donato, si ritiene che
a fondarlo sia stato un abate della vicina Abbazia
di Chiaravalle. In alcuni atti notarili del IX e X
secolo, troviamo menzionati: San Donato e i sobborghi
di Bolgiano e Triulzio. L'etimologia del nome, deriva
dall'antica chiesa plebana dedicata a "San Donato",
Vescovo di Arezzo, assai stimato e venerato nell'Arcidiocesi
di Milano. A seguito dell'occupazione longobarda,
tutto il territorio fu parte di un unico feudo che,
nel XI secolo, fu di proprietà della nobile
famiglia dei De Advocati. Estintasi questa famiglia,
i beni andarono in proprietà all'Arcivescovo
di Milano fino al XVI secolo. I tempi più bui
si vissero nel XII secolo, quando tutto il milanese
visse momenti tumultuosi, ma una speranza fu portata
dall'abate Bernardo di Chiaravalle, il quale cominciò
la sua opera di pacificazione. A lui e alla sua dottrina
si devono alcune delle più belle abbazie che
si possono ammirare nei dintorni di San Donato. E
grazie ai suoi monaci si deve la bonificazione delle
zone paludose, grazie ad un sistema ingegnoso di rogge.
Il territorio, che comprendeva i comuni di Chiaravalle,
San Donato e Bolgiano, fu teatro di molti fatti d'armi.
Il 9 settembre 1158 Federico Barbarossa, vi si stabilì
per sette giorni dopo la resa di Milano. Il 13 luglio
1278 ci fu lo scontro tra le fazioni dei Visconti
e dei Torriani per il possesso del ducato di Milano.
Poi la più famosa battaglia dei Giganti del
13 e 14 settembre 1515. Durante questa battaglia si
contrapposero le truppe francesi sostenute dai lanzichenecchi
e quelle svizzere. Alla fine dello scontro, il vincitore
Francesco I pose il suo quartier generale presso l'attuale
Cascina Roma, dove i nobili milanesi firmarono l'atto
di sottomissione. Dall'editto di Maria Teresa del
1755 si apprende che il compartimento del ducato milanese
era suddiviso in pievi e quella di San Donato era
la 17esima e comprendeva un vasto territorio da Zelo,
Vigentino, Vaiano, Chiaravalle, Nosedo, Morsenchio,
Foramagno, Rogoredo, ecc.. Questo vasto territorio
veniva chiamato "Plebe Sandonatese". In
età napoleonica (1809) fu aggregato a San Donato
il comune di Bolgiano. Due anni dopo il comune di
San Donato venne a sua volta soppresso e aggregato
a Viboldone. Tutti i centri recuperarono l'autonomia
con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto (1816).
San Donato ebbe anche un ruolo storico subito dopo
le cinque giornate di Milano (18-22 marzo 1848), poiché
sempre a Cascina Roma avvenne la firma dell'armistizio
tra gli austriaci ed i piemontesi, armistizio che
decretò la fine della Prima Guerra d'Indipendenza.
Il generale Josef Radetzky e il podestà di
Milano misero la parola fine alle cinque giornate
di Milano proprio a San Donato il 4 agosto 1848. Nel
1862 San Donato assunse il nome ufficiale di San Donato
Milanese, per distinguersi da altre località
omonime. Nel 1870 al comune di San Donato Milanese
fu aggregato il comune di Bolgiano. Fatta l'unità
territoriale italiana, vennero ristrutturati territorialmente
i comuni. Milano necessitava di spazi per l'espanisone
urbana. San Donato ebbe così a perdere parte
di San Martino e Triulzio Superiore che furono aggregati
a Milano nel 1922. Chiaravalle e Nosedo passeranno
sotto Milano nel 1924. Poi nel 1932 il comune di Milano
rinunciò ai territori di Poasco, Sorigherio,
Bagnolo, Cascina Bosco e Tecchione che ritornarono
sotto il comune di San Donato.
Nel 1920 furono fatte le elezioni amministrative,
le prime nelle quali votarono tutti gli uomini del
comune di San Donato, le successive, col sistema maggioritario,
furono fatte nel 1946 e la percentuale dei votanti
fu del 93%. Ma lo sviluppo più importante della
città avvenne nel secondo dopoguerra, quando
l'allora paese di contadini si trasformò nella
città che oggi conosciamo. In particolare l'insediamento
del Centro Direzionale ENI nel comune creò
un gran numero di posti di lavoro che attirarono alla
città numerosi abitanti, fino a raggiungere
e superare il tetto delle 30.000 unità. Nel
1976 San Donato fu insignita del titolo di città.