Rosate (Rosàa in dialetto
locale) è un comune della città metropolitana
di Milano, in Lombardia. Il territorio del comune
di Rosate è attraversato da numerosi canali
artificiali per l'irrigazione dei campi. Tutti questi
canali derivano (tranne due) dal Naviglio Grande,
l'imponente via d'acqua che collega il fiume Ticino
a Milano, inoltre il comune è attraversato,
lungo il suo confine occidentale in prossimità
di Morimondo, dal Naviglio denominato di Bereguardo.
Rosate è priva di bacini idrici naturali o
artificiali di dimensioni considerevoli, tuttavia
sono presenti alcuni fontanili attivi di acqua sorgiva.
ETIMOLOGIA
Potrebbe derivare sia da rosa o dal nome di persona
Rosius con l'aggiunta del suffisso -ate.
Il Castello
Il castello sito nel borgo di Rosate ha origine nel
pieno medioevo, probabilmente ricalcando quella che
era la piantina di un antico fortilizio romano. Le
prime notizie di una struttura difensiva a Rosate
risalgono al 1159 quando esso venne assediato e conquistato
dalle truppe di Federico Barbarossa, per poi subire
un nuovo assedio dalle forze armate della città
di Pavia nell'anno 1200. Esso venne ricostruito nelle
forme attuali tra il 1323 ed il 1329 dalla famiglia
milanese dei Torriani, ma già con l'avvento
alla signoria di Milano dei Visconti esso perse gran
parte delle proprie funzioni difensive. La struttura,
pesantemente rimaneggiata nel corso dei secoli, si
presenta oggi come una costruzione in mattoni ed intonaco,
caratterizzata da una torretta a tre piani, contraddistinta
in facciata da una pregevole finestra ad arcate multiple
in cotto, il tutto sovrastato da una merlatura alla
ghibellina. Sono ancora chiaramente visibili degli
scassi nei muri per i bolzoni del ponte levatoio che
un tempo garantiva o bloccava l'accesso alla struttura.
Chiesa Prepositurale di Santo
Stefano
La chiesa prepositurale di Rosate affonda le proprie
radici all'istituzione della pieve locale nel X secolo,
con la costruzione di un primo tempio sacro di stile
romanico. Dopo diverse mutazioni, la chiesa venne
ricostruita nelle forme attuali nel 1827. Sul campanile
della chiesa Prepositurale troviamo un concerto di
8 campane in Sib2 fuse dalla Fonderia Barigozzi di
Milano nel 1888, la sesta campana( Re3) venne rifusa
nel 1952 dalla Fonderia Luigi Ottolina di Seregno,
sul campanile è' stata recuperata e ripristinata
la vecchia tastiera per il suono a " Festa ".
Cascina Confaloniera
Recentemente ristrutturata e adibita a residenza condominiale,
la cascina Confaloniera è uno dei luoghi storici
del paese. Sorge a ridosso degli antichi fossati a
sud del borgo, ed è ancora visibile la parte
antica, originaria, costituita dalla porzione comprendente
la colombaia, evoluzione di un luogo fortificato un
tempo utilizzato come punto di avvistamento. Le colombaie
o "colombere" erano edifici abitati da nobili
secondo il modello delle case-torri; l'allevamento
dei colombi era infatti praticato solo da famiglie
benestanti che potevano adattare a tale scopo l'ultimo
piano della loro casa. Il nome della cascina trae
origine da una delle nobili famiglie che l'ebbero
in proprietà dal 1619 alla prima metà
del '700: i Confalonieri. La troviamo invece citata
per la prima volta col nome di "Cascina di Sopra",
in un atto catastale redatto nel 1558. Qui vengono
riportati per ogni località i maggiori proprietari
dei quali si fornisce, tra parentesi, la superficie
espressa in pertiche relative alle sole abitazioni
(ASCMi fondo località foresi, cartella 339
e 40). Negli atti risulta che la cascina apparteneva
a Fabrizio Avvocati (o Avogadri) la cui proprietà
si estendeva per 685 pertiche. Dal Catasto Teresiano
del 1755 si evince invece il passaggio della proprietà
dai Confalonieri ai Visconti: proprietario della cascina
è ora il conte Giovan Battista Visconti del
fu Giuseppe. Nel foglio 547 la cascina viene descritta
come "casa da massaro con pila" in mappa
al n.544 ed aia al n.545 di 14 pertiche (9.163,252
m² ) per un valore catastale di 152 scudi e lire
4. Dal 1761 fittavoli erano i fratelli Cattaneo mentre
nella seconda metà dell'800 passò di
proprietà al deputato socialista Giuseppe Gallotti
che alla sua morte, il 14 marzo 1887, la lasciò
in eredità al figlio. Nei primi anni del '900
fittavoli erano i Torriani, anni in cui il fondo fu
diviso in tre distinte proprietà.
Cascina Contina
Dal 1997 la cascina e i terreni circostanti ospitano
una comunità di recupero per situazioni disagiate
di vario genere. Nasce dall'esperienza della Associazione
di Volontariato Comunità Agricola Tainate,
che ha iniziato nel 1981 la propria attività
nel campo dell'accoglienza e del recupero dei giovani
tossicodipendenti.
Cascina Gaggianese
Il nome della cascina deriva da "gaggio",
parola longobarda traducibile in "proprietà
recintata", quindi di uso esclusivo, ed è
un indizio quasi sicuro dell'antichità del
luogo. Ciò non significa che gli edifici siano
altrettanto antichi; comunque nel catasto del 1558
la località appare staccata da Rosate e censita
a parte, almeno fino al '700. (fonte "I muri
della memoria" di Giampaolo Cisotto edito dal
Comune di Rosate)
Cascina Longona
Il nome della cascina deriva dalla famiglia che l'ebbe
costruita. Precisamente si tratta di Giovanni Longoni,
commerciante milanese, che nel 1476 iniziò
l'attività con un mulino mosso dalla roggia
Gambirone che usciva dal Naviglio Grande (poi chiamata
Longona fino alla cascina), dopo aver ottenuto il
permesso ducale. Presso la cascina sorgeva pure un
oratorio dedicato a S.Ambrogio. (fonte "I muri
della Memoria" di Giampaolo Cisotto edito dal
Comune di Rosate) Attualmente è di proprietà
della Famiglia Invernizzi che praticano l'allevamento
di bovini da latte. In passato, dagli anni sessanta
fino al 1972, parte della cascina era utilizzata dall'allevamento
di suini di Antonio Codazzi.
Cascina di Mezzo
Ristrutturata nei primi anni '90, dal 2009, ha convertito
la sua attività produttiva, destinando circa
2 ha alla produzione di frutti di bosco, in particolarte
viene coltivato il mirtillo gigante americano, oltre
a fragole, more e lamponi. La produzione viene destinata
alla vendita diretta, presso i locali della stessa
azienda. Nel 2015 è stato impiantato un frutteto
con prevalenza di varietà antiche, Nel 2016
è stato realizzato un impianto di bambu' gigante
destinato alla commercializzazione. La cascina è
visitabile e vanta un antico forno, dove in tempi
lontani confluivano da altre fattorie per panificare.
Anticamente faceva parte del podere della cascina
Confaloniera.
ORIGINI E CENNI STORICI
L'antico villaggio di Rosate era abitato sin dall'epoca
romana e dimostrazione di questo fatto sembra essere
un frammento marmoreo ascrivibile all'epoca imperiale
rinvenuto proprio nel territorio comunale. Borgo importante
durante tutto il basso medioevo, fu uno dei capoluoghi
storici del Contado di Burgaria, una delle contee
che suddividevano la Marca di Lombardia, durante le
dominazioni di Longobardi, Franchi e in parte sotto
il Sacro Romano Impero Germanico. Nel X secolo divenne
sede della Pieve di Santo Stefano da cui giunsero
a dipendere una quarantina di parrocchie nell'area.
Nel 1159 abbiamo notizia certa nel borgo di un castello
(ancora oggi presente per quanto riconvertito nei
secoli ad ospitare il municipio locale), che venne
assaltato da Federico Barbarossa prima e dalle forze
armate di Pavia nell'anno 1200. Durante il periodo
rinascimentale e sino alla fine dell'epoca feudale
nel 1796, diverse famiglie prosperarono in loco come
gli Avogadro, i da Roxato (da cui il nome della cittadina),
i Terzaghi, gli Stampa di Soncino e i Varese da Rosate.