Pieve Emanuele (La Piév
in dialetto milanese) è un comune della città
metropolitana di Milano in Lombardia. Il territorio
comunale è attraversato dal colatore Lambro
meridionale, la cui azione di erosione ha creato la
Valle delle Volpi, ed è lambito dal fiume Olona.
L'abbondanza delle acque nonché la costruzione
di una rete di canali ha permesso sul territorio lo
sviluppo delle attività agricole. Pieve Emanuele
dista dal centro di Milano circa 12 km in linea retta
e 16 km di strade. È situata nella zona che
viene definita "Bassa pianura lombarda"
e, insieme alle vicine Locate di Triulzi e Lacchiarella,
è l'ultimo paese della zona sud della provincia
stessa; dopo di esso inizia la provincia di Pavia
lungo la Strada provinciale 205 Vigentina, che porta
a Pavia in poco più di 15 chilometri. Il comune,
inserito nel Parco Agricolo Sud Milano, ha un'altimetria
che varia tra un massimo di 100 metri nel quartiere
industriale Fizzonasco ed un minimo di 70 metri all'interno
della Valle delle Volpi, lungo il Lambro Meridionale;
Pieve Emanuele infatti, come d'altra parte Locate
di Triulzi, detiene il punto di altimetria più
bassa dell'intera provincia di Milano.
ETIMOLOGIA
Il termine "Pieve" si riferisce alle circoscrizioni
italiche del primo medioevo. L'aggiunta "Emanuele"
è successiva e si riferisce al primo re d'Italia,
Vittorio Emanuele II.
Castello e parco di Tolcinasco
Nel territorio comunale di Pieve Emanuele è
compreso il castello di Tolcinasco, attualmente sede
di un importante campo da golf che ospita gare a livello
nazionale e internazionale, tra cui per alcuni anni,
l'Italian Open. Pieve Emanuele dispone di un grande
parco, adiacente al campo da golf, che è inserito
nel contesto del Parco Agricolo Sud Milano. L'apertura
dei laghi avviene due volte l'anno, con una festa
di apertura e una di chiusura.
ORIGINI E CENNI STORICI
Le prime notizie sulle popolazioni che risiedevano
nella zona di Pieve Emanuele risalgono al II secolo
a.C. da parte di popolazioni di origine celtico-gallica.
Nel Medioevo il nome del borgo era Pieve di Leucate
e il suo territorio comprendeva anche l'attuale Locate
di Triulzi. Il nome "Pieve" indica il luogo
dove ci si riuniva per le funzioni religiose e deriva
dal latino “plebs” ovvero plebe o popolo
che si riunisce attorno ad una chiesa rurale, mentre
Leucate indicava le marcite, tradizionale tecnica
colturale della Bassa Pianura che sfruttava, e sfrutta
tuttora, la tiepida acqua delle risorgive.
Il primo documento scritto
riguardante il piccolo paese risale al IX secolo d.C.
ed è conservato nell'archivio di Monza: è
il diploma autografo di Lotario I dell'anno 835 che
assegna una parte del suo regno chiamata Locadum a
sua suocera. In seguito, nel X secolo il territorio
di Pieve comprendeva Cassino Scanasio, Pontesesto,
Quinto de' Stampi e Rozzano. All'epoca della Lega
Lombarda che combatté contro Federico Barbarossa,
Pieve di Leucate si schierò con la Lega ottenendo,
dopo la sua vittoria, una certa libertà. Nell'anno
1150 i frati Cistercensi, appartenenti all'abbazia
di Chiaravalle, iniziarono la bonifica delle terre
paludose tra il fiume Olona e il Lambro.
Quando i Visconti divennero
padroni di Milano anche il territorio della chiesa
di Pieve finì sotto la loro giurisdizione.
Tra il 1296 e il 1308 al posto della primitiva chiesa
della Pieve dedicata a Sant'Alessandro, venne eretta
una chiesa romanica (tuttora presente): furono abbattute
le mura laterali per creare le tre navate, ma venne
lasciato quasi intatto il perimetro delle altre mura.
Nel 1573 la chiesa fu visitata da San Carlo Borromeo.
Sempre nello stesso secolo, a circa 2 km a nord-ovest,
venne costruito dalla famiglia D'Adda il castello
di Tolcinasco, massiccio edificio a pianta rettangolare
con torrioni angolari. Nonostante le sue caratteristiche,
esso non svolse mai funzioni difensive e di controllo
militare, ma servì fin dalle origini come centro
per lo sviluppo agricolo della zona. La funzione prevalentemente
agricola è dimostrata dalla sua struttura adatta
a un granaio, infatti i carri potevano entrare nel
castello attraverso un passaggio per sistemarsi sotto
le aperture comunicanti con il piano superiore, la
cui pavimentazione è inclinata per poter far
scorrere meglio il grano nei carri; intorno al castello
si sviluppò un piccolo centro abitato dove,
qualche secolo più tardi, venne costruita una
chiesetta ed un mulino. Dagli anni '80 Tolcinasco
è diventata località privata facente
parte del complesso Golf-Tolcinasco.
Nel 1447, con l'estinzione
della dinastia dei Visconti, fu acclamato signore
di Milano Francesco Sforza. Nel 1499 i francesi occuparono
i territori del ducato di Milano e Giacomo Trivulzio
diventò governatore di Milano in nome del re
Luigi XII, ma i Trivulzio entrarono in possesso solo
dei terreni tra il Lambro Meridionale e Settentrionale,
mentre ai Visconti rimase una fascia alla sinistra
del Lambro meridionale, dall'attuale Pieve verso ovest
e verso il pavese; per la prima volta il territorio
venne spezzato lungo il fiume Lambro Meridionale in
due parti ben distinte: Pieve di Locate che apparteneva
ancora ai Visconti e Locate di Triulzi di proprietà
del Trivulzio. Le due circoscrizioni, sia ecclesiastiche
sia giuridiche, cominciarono a funzionare separatamente
anche se esisteva ancora una dipendenza della chiesa
di Locate dal prevosto di S. Alessandro di Pieve.
Nel XVI secolo gli spagnoli presero il posto dei francesi.
Gli spagnoli rimasero in Italia circa 150 anni senza
portare nessun miglioramento alla situazione di miseria
delle campagne pievesi; furono senz'altro colpite
da flagelli come la peste del 1576 che colpì
Milano. Quando gli spagnoli se ne andarono dall'Italia,
cambiarono solo i padroni stranieri ma per i contadini
rimasero fame e ignoranza.
Nel XIX sec. Cristina Trivulzio
sposò il principe Emilio di Belgioioso e entrò
a far parte della storia del territorio pievese. Fu
una delle figure femminili più interessanti
del Risorgimento lombardo e si stabilì a Locate
dove fondò un asilo infantile, una scuola elementare
e si occupò anche di creare una scuola professionale
dove le ragazze imparavano lavori femminili e i ragazzi
la geometria applicata alla tecnica agraria. Con quest'ultima
scuola pensava di risollevare la condizione dei contadini
poiché i grossi proprietari terrieri non si
occupavano del benessere della popolazione. Il 5 luglio
del 1871 la principessa morì e con la sua morte
si può dire che finì il secolo per il
territorio di Pieve di Locate. L'unione con gli antichi
comuni di Fizzonasco, Pizzabrasa e Tolcinasco, già
brevemente attuata da Napoleone, divenne definitiva
dal 1841. Dopo l'Unità d'Italia, precisamente
il 24 luglio 1862, si decise di aggiungere al nome
del paese quello del re Vittorio Emanuele II e dal
quel momento il paese si chiamò Pieve Emanuele.
All'inizio del ventesimo secolo
furono apportati al paese alcuni miglioramenti; fu
costruito un pozzo artesiano poiché le falde
acquifere stagnanti provocavano ai cittadini casi
di tifo. Nel 1904 fu anche portata in paese la corrente
elettrica. I due conflitti mondiali sconvolsero anche
Pieve che diede il suo contributo di vite umane. Durante
la Seconda Guerra Mondiale la popolazione si ribellò
al fascismo e Pieve ebbe i suoi martiri tra i quali
Luigi Gemelli, un diciottenne della 142ª brigata
SAP, fucilato dai tedeschi nel 1945 a Roccasusella,
insignito di medaglia d'oro e commemorato ogni anno.
Nella seconda metà degli anni quaranta gli
fu dedicata una scuola elementare costruita a pochi
metri dalla parrocchia di sant'Alessandro.
Nel dopoguerra Pieve inizia,
come molte altre città satelliti del milanese,
a trasformarsi gradualmente da borgo contadino a zona
industrializzata ed edificata. Dal 1963, 2 km circa
a sud dell'antico borgo, nasce il villaggio INCIS;
la popolazione inizia ad aumentare costantemente con
l'arrivo di famiglie provenienti da tutte le regioni
d'Italia. Agli inizi degli anni ottanta, nasce via
dei Pini e il Residence Ripamonti e intorno agli anni
novanta la zona "Villette", unita al vecchio
borgo pievese.