Pedrengo
è un comune della provincia di Bergamo. Situato
alla sinistra orografica del fiume Serio, dista circa
6 km dal capoluogo orobico.
ETIMOLOGIA
Documentato come Pedringo e Petringo, deriva dal nome
di persona Petrus, con l'aggiunta del suffisso -engo.
DA VEDERE
Il monumento di maggiore interesse è indubbiamente
la villa dei conti Sottocasa. Edificata nel 1705 dall'architetto
Calepio, è circondata da un grande giardino
con un porticato, ed è dotata di numerosi affreschi
presenti nei propri saloni. Altri edifici degni di
nota sono Villa Berizzi e Villa Frizzoni, ora sede
del polo scolastico, nel cui parco crescono quattro
Cedri dell'Himalaya denominati i Giganti di Pedrengo;
il più maestoso è alto 35 metri e allarga
la sua chioma per 25 metri. La chiesa parrocchiale,
intitolata a Sant'Evasio, è stata edificata
all'inizio del XX secolo su progetto di Antonio Piccinelli.
Portata a termine da Elia Fornoni, possiede dipinti
del Procaccino e di L. Giordano.
ORIGINI E CENNI STORICI
I primi documenti che attestano l'esistenza del paese
risalgono all'anno 1051, anche se studi approfonditi
hanno certificato l'esistenza di una strada militare,
risalente all'epoca dell'impero romano, che collegava
il paese al limitrofo comune di Gorle, passando tramite
il Ponte Marzio (in territorio di Scanzorosciate)
sul fiume Serio. Sono presenti anche segni del passaggio
dei Longobardi, come si evince dal significato del
toponimo: Pedrengo, difatti sta a significare proprietà
di Pedrus (Pietro), con la caratteristica desinenza
longobarda -engo. Il successivo periodo medievale
vide il paese al centro di numerose dispute tra le
opposte fazioni guelfe e ghibelline, che spesso degeneravano
in cruenti scontri. Dopo la pace di Cremona, che nel
1440 sanciva la fine di queste battaglie, il paese
vide un periodo di tranquillità, anche grazie
alla nuova dominazione della Serenissima. I veneziani
effettuarono opere volte all'irrigazione del territorio,
al fine di favorire le attività agricole presenti.
Tra queste meritano menzione le rogge Borgogna e Pedrenga,
tutt'ora funzionanti. Da quel momento non si verificarono
più eventi particolari nel paese, che seguì
le vicende politiche del resto dalla provincia bergamasca.