Nerviano (Nervian in dialetto
locale) è un comune della città metropolitana
di Milano, in Lombardia. Situata a circa 12 chilometri
(in linea d'aria) a nord-ovest del capoluogo lombardo
lungo l'antica strada romana che collegava Milano
con il Verbano, la cosiddetta "Via Mediolanum-Verbannus"
(l'a moderna Strada statale 33 del Sempione), Nerviano
è situata in un territorio bagnato dal fiume
Olona, dal torrente Bozzente e attraversato dal canale
Villoresi. La presenza dei tre corsi d'acqua, utilissima
un tempo per le coltivazioni, crea oggi diversi problemi
soprattutto in considerazione dell'intensa antropizzazione
della zona. Il 15 aprile 2007 si è tenuto presso
il Monastero degli Olivetani il primo Forum per la
Lingua Milanese, cui sono intervenute le maggiori
associazioni linguistiche insubri, fra cui il Circolo
Filologico Milanese e la Credenza de Sant'Ambroeus,
e l'attore ticinese Yor Milano in rappresentanza del
TEPSI (Teatro Popolare della Svizzera Italiana). L'evento
è stato organizzato dalle associazioni NervianoViva
e Domà Nunch. Nerviano è stata (ed è
in parte ancora oggi) al centro di un'intensa attività
editoriale in ambito radiotelevisivo che probabilmente
non ha pari in Lombardia. Qui sono nate, tra il 1976
e il 1977: Euroradio (95,200 MHz) e Radio Capo Torre
(93,500 MHz) e nel 1983 vi si è trasferita
(da San Vittore Olona e prima ancora da Rescaldina)
Radio Delta International (100,500 MHz, ancora in
attività), mentre nella frazione Sant'Ilario,
nel 1982, fu fondata NBC Radio (poi NBC Milano, da
cui discesce in linea indiretta Radio Planet Milano)
- peraltro tornata in attività (col claim NBC
Milano We Play Again!) come progetto pilota dell'I.P.
broadcasting in Italia nel marzo 2016, con nuovi studi
prima in Via Donizetti a Nerviano e poi in Via Taramelli
11/C a Legnano - RSI Radio Sant'Ilario FM 93,950 MHz
(oggi Radio Missione dei Padri Oblati di Rho) e, soprattutto,
Tele NBC (ospitata come One Tv su LCN 112 prima nel
mux del digitale terrestre della cremonese Lombardia
Tv e poi su quello di Videostar e con diffusione in
proprio sul canale 29 UHF fino alla primavera 2016
coi programmi Tele NBC e NBC Milano Radio Tv), unica
stazione televisiva locale ancora in attività
nel nord-ovest della provincia di Milano. A Sant'Ilario,
inoltre, hanno avuto strutture tecniche significative
anche la bergamasca Videostar (canale UHF 35) di Treviglio
e la cremonese Video Blu – Lombardia Tv di Soresina
(canale UHF 58). Gli abitanti del comune di Nerviano
vengono anche chiamati 'coo quader', espressione in
dialetto milanese che significa 'testa quadra', in
quanto nel comune è presente una torre piezometrica
(torre dell'acquedotto) avente forma quadrata tipica
dell'era fascista nella quale fu costruita e di un
orologio anch'esso quadrato per cui: quadra la tur
quadar i ur quadar anca lur. La lastra marmorea commemorativa
fu distrutta a colpi di arma da fuoco alla fine della
seconda guerra mondiale dai partigiani.
FRAZIONI
Garbatola (Garbatula), a nord della statale del Sempione,
famosa per la tipica festa patronale che si tiene
durante la prima settimana di settembre; confina con
Pogliano Milanese;
Sant'Ilario (Cassina), la cui denominazione dialettale
deriva dall'antico nome Cassina del Pè; è
situata oltre il Villoresi, verso Lainate;
Villanova (Vilanoeva), anch'essa oltre il canale Villoresi,
attaccata a Garbatola ma di gran lunga inferiore come
frazione;
Cantone (Cantòn), nei pressi della ferrovia
Milano-Gallarate e dei boschi del Parco del Roccolo;
Costa San Lorenzo (Costa San Lörens), sulla statale
del Sempione, a ridosso di San Lorenzo di Parabiago.
DA VEDERE
A dare un tono di civetteria alla moderna struttura
urbana di Nerviano concorrono antichi manieri di nobili
casate, come quelli dei Crivelli, Caccia Dominioni,
Caimi, Belloni, Lampugnani, Piazzi.
L'arricchimento artistico del
paese è assicurato inoltre dalla presenza di
numerosi monumenti religiosi: a partire dallo stesso
municipio, che ha sede nello storico monastero degli
Olivetani, dalla neoclassica chiesa di Santo Stefano
e dal secentesco santuario abbazia della Colorina,
che sono i più noti, ma è opportuno
ricordare anche l'ultima chiesa costruita, quella
della parrocchia di Maria Madre della Chiesa (1983-1985,
architetto Alessandro Foresti), e gli edifici adibiti
al culto nelle frazioni di Sant'Ilario, Garbatola,
Cantone, Villanova. Da una particolare angolatura
storica e artistica vanno invece valutate le costruzioni
del Lazzaretto e della Rotondina, l'antica cappella
campestre (oggi completamente inurbata) dedicata alla
Beata Vergine dell'Annunciata. Di importanza storica
è anche la torre civica, che è stata
inaugurata nel 1933.
Aree naturali
Parco del Roccolo. I boschi e i prati nei pressi e
oltre la frazione di Cantone sono stati inclusi dal
1997 nel "Parco locale di interesse sovraccomunale
del Roccolo", già istituito nel 1991 tra
i comuni di Parabiago, Busto Garolfo, Casorezzo, Arluno,
Canegrate e riconosciuto tale nel 1994 dalla Regione
Lombardia. Il parco, che deve il nome alla piccola
e alta costruzione utilizzata un tempo dagli uccellatori
chiamata appunto roccolo, si estende per circa 16
km2 e ha lo scopo di salvaguardare, conservare e migliorare
fauna, flora e attività agricole locali. Dal
punto di vista botanico è caratterizzato dalla
presenza di specie arboree autoctone (quercia, ciliegio,
pino silvestre, castagno) e altre specie importate
dall'America o dall'Asia (robinia, quercia rossa,
prunus serotina, ailanto). Attualmente è in
progetto una sua estensione fino all'oasi WWF del
bosco di Vanzago.
Parco dei mulini. Riconosciuto dalla Provincia di
Milano il 10 marzo 2008, il nuovo "Parco agricolo
sovracomunale dei Mulini" si sviluppa lungo le
rive dell'Olona come naturale espansione del parco
Bosco di Legnano (detto anche Parco Castello o Parco
di Legnano) e attraversa i comuni di Canegrate, San
Vittore Olona e Parabiago. È prevista l'adesione
del comune di Nerviano con i "Prati della Bergamina"
e con le zone riparie del fiume fino al Monastero
degli Olivetani, così da contribuire al recupero
e alla salvaguardia delle acque nonché all'abbattimento
del rischio idrogeologico con aree di esondazione
controllata.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Di origine antica, come è dimostrato dai ritrovamenti
archeologici e dallo stesso toponimo di formazione
latina, Nerviano, con la chiesa matrice di Santo Stefano,
nel Medioevo fu a capo di una delle più note
pievi del contado di Milano. Da essa dipendevano Barbaiana,
Caronno, Castellazzo, Cornaredo, Garbatola, Lainate,
Lucernate, Mantegazza, Monzoro, Origgio, Passirana,
Pogliano, Pregnana, Rho, Saronno, San Pietro all'Olmo,
Vanzago e il "prepositus", secondo il Liber
Notitiae Sanctorum Mediolani attribuito a Goffredo
da Bussero, poteva vantare l'esistenza di trenta chiese,
con trentotto altari sottoposti alla sua giurisdizione.
Di origine antica, come è
dimostrato dai ritrovamenti archeologici e dallo stesso
toponimo di formazione latina, Nerviano, con la chiesa
matrice di Santo Stefano, nel Medioevo fu a capo di
una delle più note pievi del contado di Milano.
Da essa dipendevano Barbaiana, Caronno, Castellazzo,
Cornaredo, Garbatola, Lainate, Lucernate, Mantegazza,
Monzoro, Origgio, Passirana, Pogliano, Pregnana, Rho,
Saronno, San Pietro all'Olmo, Vanzago e il "prepositus",
secondo il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani attribuito
a Goffredo da Bussero, poteva vantare l'esistenza
di trenta chiese, con trentotto altari sottoposti
alla sua giurisdizione.
Collocato in una posizione
strategica importante, durante l'invasione del Barbarossa
il paese fu al centro della lotta ingaggiata dai milanesi
contro l'imperatore e dovette sopportare i disagi
provocati dal passaggio delle truppe alemanne. Come
si legge nelle Gesta Federici I imperatoris, verso
la fine del maggio 1160 Federico Barbarossa operò
il taglio delle viti, distrusse le biade e saccheggiò
Pogliano, Vanzago, Rho, Nerviano e Legnano per sbarrare
la strada dei rifornimenti a Milano. Non si può
escludere che ad attirare le truppe imperiali abbia
concorso anche il fiorente mercato di Nerviano, di
cui si ha testimonianza già in un atto del
1158.
Dopo la scomparsa del Barbarossa,
Nerviano fu ancora al centro di aspre contese. Così
nel 1257 Martino della Torre, capo dei popolani esclusi
dall'arcivescovo Leone da Perego dal governo del comune
di Milano, pose l'accampamento in paese nel tentativo
di contrastare i nobili. Nella circostanza Martino
aveva fatto venire il Carroccio da Milano e già
si predisponeva alla lotta, quando gli avversari scesero
a più miti pretese e preferirono firmare la
tregua di Parabiago, località equidistante
dai due campi. La situazione però non si normalizzò
e ben presto si riaccesero le lotte interne, che videro
allinearsi sugli opposti schieramenti i Torriani e
i Visconti, fino al successo finale di questi ultimi.
L'esercizio del potere da parte
dei Visconti fu tuttavia insidiato da vari ostacoli,
tra cui una congiura contro Matteo I Visconti, vicario
imperiale per la Lombardia. La trama fu ordita da
Pietro Visconti, marito di Antiochia discendente dal
ceppo dei Crivelli che, dalla sede di Nerviano, avevano
ramificato il loro potere su alcuni territori del
Seprio. Come conseguenza si ebbe il tracollo di Matteo
e il rientro dei Torriani a Milano. L'attività
politica di costoro fu però turbata da una
nuova congiura in cui, tra gli altri nobili, fu coinvolto
Cressone Crivelli che, esiliato, entrò in Nerviano
nel 1305, cercò di provocare una sollevazione
ma, in seguito all'arrivo dei milanesi, dovette abbandonare
il paese, poi dato alle fiamme.
Ancora al centro della lotta
tra Azzone Visconti e suo cugino Lodrisio, aspirante
al potere in Milano, Nerviano sembrò recuperare
tranquillità dopo la battaglia di Parabiago
del 1339, svoltasi sui campi di confine tra i due
borghi, e fu oggetto di continue attenzioni e privilegi
per tutto il XIV secolo da parte dei pontefici Giovanni
XXII e Benedetto XII. Fu di nuovo un membro della
stessa famiglia, Ugolino Crivelli, a sostenere nel
1468 la costruzione del monastero olivetano di Santa
Maria Incoronata (poi soppresso dalla Repubblica Cisalpina
nel 1798 e oggi sede del municipio). Numerosi furono,
all'inizio del Cinquecento, i privilegi concessi al
monastero dagli Sforza, preoccupati di tenerlo sotto
la propria egida, quasi in concorrenza con quello
di Parabiago, affidato allora ai monaci di Sant'Ambrogio
ad Nemus.
Con la dominazione spagnola
Nerviano fu avvolta, come altri centri della Lombardia,
da una sorta di neofeudalesimo e con investitura feudale
l'imperatore la cedette prima a Marcello Fossati nel
1650, poi a Prospero Crivelli nel 1671 e successivamente
a Gaspare Uberto Po. Censita nel 1730 per un'estensione
pari a circa 16.000 pertiche, valutate 87.000 lire,
Nerviano vide la popolazione scendere da 2800 a 2062
persone, com'era anche dimostrato dalle numerose case
non più abitate. Quando Napoleone scese in
Italia e costrinse gli austriaci a ritirarsi, Nerviano
prestò giuramento di fedeltà per bocca
dei suoi amministratori; quando poi gli austriaci
ritornarono, si affrettò a salutarli con un
solenne Te Deum cantato nell'abbazia della Colorina.
Un altro canto del genere fu intonato, in segno di
entusiasmo religioso e patriottico, quando a Milano
sorse il Governo provvisorio del 1848. In seguito
Nerviano partecipò alle operazioni di voto
in occasione del plebiscito per l'annessione della
Lombardia al Piemonte: iniziate il 12 maggio nelle
case parrocchiali, terminarono il 29 maggio, giorno
consacrato alla commemorazione della battaglia di
Legnano. Il risultato vide emergere la preferenza
per l'annessione immediata, che però non ebbe
luogo per la sconfitta del re Carlo Alberto a Novara
e il ritorno degli austriaci. Non mancò per
questo il contributo dei nervianesi nelle lotte del
Risorgimento, alle quali parteciparono numerosi, distinguendosi
in particolare con Giulio Cesare Lampugnani, caduto
in Sicilia.
Nel 1859, dopo la battaglia
di Magenta, re Vittorio Emanuele II sostò a
Nerviano, come è ricordato da due lapidi, una
nel capoluogo, l'altra nella frazione di Sant'Ilario
Milanese. In memoria del suo passaggio il sovrano
concesse ai residenti, soprattutto nella frazione,
di fregiarsi con il prefisso "Re-": ad esempio
"Re Cecconi", "Re Sartò",
"Re de' Paolini" (poi divenuto "Redepaolini")
e così via. Un'improbabile leggenda popolare
recita tuttavia che egli, in loco, si dette ai piaceri
della vita corteggiando le donne di Sant'Ilario e
passando con esse alcune notti: tali relazioni avrebbero
generato come conseguenza una sorta di discendenza
reale nell'abitato.