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Nembro
Lombardia

Nembro è un comune italiano di 11.639 abitanti della provincia di Bergamo in Lombardia. Situato sulla destra orografica del fiume Serio, in val Seriana, si trova circa 9 chilometri a nord-est del capoluogo. Il comune fa parte della Comunità Montana della Valle Seriana. Numerose sono le frazioni presenti sul territorio nembrese. Le principali, per estensione e popolazione, sono Gavarno (in bergamasco Gaàren), sita nella valle Gavarnia dove scorre l'omonimo torrente sulla sinistra orografica del fiume Serio e Viana, nella zona sud del paese, nei pressi del confine con Alzano Lombardo. A nord dei confini comunali si trova il quartiere "Crespi-San Faustino", quartiere che per molti decenni era satellite dell'omonima filatura; mentre le altre frazioni Trevasco, suddivisa in due nuclei denominati Trevasco San Vito e Trevasco Santissima Trinità, Salmezza (che diede i natali ad Enea Salmeggia, detto il Talpino), e Lonno, che si raggiungono tramite la strada provinciale per Selvino, si trovano d un'altezza più elevata rispetto al capoluogo, e presentano i caratteri di borghi montani. Solo la frazione di Lonno ha avuto un recente sviluppo edilizio e può vantare un incremento di popolazione. Notevole è la vista sulla pianura padana e sugli appennini che questa frazione regala al visitatore.

ETIMOLOGIA
L'origine del nome Nembro (Nèmber in dialetto bergamasco) ha differenti versioni: la prima è da collegare a Nemus, che significa bosco, mentre la seconda riporterebbe l'origine a nimbula, (dal latino nube). Tuttavia la terza ipotesi è la più accreditata, e vedrebbe il nome derivare dal celtico nembren, che significa altura, toponimo riscontrato in altre località della zona.

DA VEDERE
Di notevole interesse artistico è la chiesa arcipresbiterale plebana, dedicata a San Martino vescovo di Tours, edificata nel 1424 ma completamente rifatta dall'anno 1752 al 1777 dall'architetto Luca Lucchini di Certenago[3], è la chiesa più grande della diocesi di Bergamo che presenta ben 25 opere di Enea Salmeggia, ma anche di Ponziano Loverini (la Sacra famiglia 1896), di Carlo Ceresa, di Antonio Cifrondi e di Vincenzo Angelo Orelli e del padre Giuseppe. Una tavola dipinta ad olio all'altare di San Bonifacio raffigurante Cristo risorto fra Santi, della fine del XV secolo dei pittori Zamaris di Chiari proveniente dalla antica Plebana. Il Battistero e una pila dell'acqua lustrale in marmi policromi datati 1614 e 1616. Una statua lignea della Pietà di scuola fantoniana. Le scale, le inferriate e la gradinata di accesso alla grande cripta sono state recuperate dalla antica chiesa plebana del 1424; come pure l'altare in marmi policromi e la balaustra. Nel pavimento del presbiterio della cripta ci sono le tombe degli arcipreti plebani e dei sacerdoti defunti prima dell'anno 1805. La chiesa trecentesca dedicata alla "Madre della Misericordia" detta di San Sebastiano con affreschi dei secoli XIV e XV, un grandioso polittico su due livelli con 10 tavole della fine del XV secolo di Gian Giacomo Gavazzi da Poscante con le due tavole dei Santi patroni della bottega dei Fratelli Marinoni di Desenzano al Serio. Vi è un piccolo organo ottavino portativo da sala del '600 che a detta della soprintendenza regionale è l'unico strumento superstite di questo tipo. Interessante è anche la chiesa di San Nicola da Tolentino (edificata nel 1509, con annesso convento degli Agostiniani, soppresso ai tempi della Repubblica Cisalpina nel 1805, ed il Santuario dello Zuccarello. Luogo di pellegrinaggi popolari e posto in una posizione dominante sull'intero territorio comunale, è stato edificato in luogo di un antico castello della famiglia dei Vitalba nel 1374 più volte ampliato nei secoli XVI, XVII e XX, conserva affreschi e dipinti databili attorno al XV-XVII secolo. Molto sentita è la festa della Madonna dello Zuccarello l'8 agosto. A Trevasco Santissima Trinità abbiamo la chiesetta dedicata alla Santissima Trinità del XV secolo con una meravigliosa pala di altare attribuita a Palma il Giovane del XVII secolo e del quadro all'altare della Madonna del pittore nembrese Enea Salmeggia. Bello l'altare maggiore in legno intagliato e dorato a oro zecchino con la mensa in marmo in marmi policromi del '700. Altra chiesa non meno importante delle altre è quella di San Pietro in Monte sul colle omonimo costruita in parte sui muri perimetrali dell'antico castello abbattuto su istanza di San Bernardino da Siena durante la predicazione del quaresimale nell'anno 1415. Intorno alla chiesa sono ancora visibili le trincee a difesa dell'antico castello scavate nella collina e costruite nell'anno 1315. In centro storico esiste la chiesa di Santa Maria del Borgo restaurata di recente con molti affreschi del XV - XVI secolo. Sul cuneo che chiude il portale in pietra locale in facciata è scolpita la data della costruzione della Chiesa attuale: 1452. Durante i restauri sotto il pavimento sono emerse le fondazioni di altre due chiese precedenti anteriori all'anno 1000 con tombe medievali visitabili su richiesta. Di architettura civile è il ponte sul fiume Serio, in stile romanico, costruito nel 1591 rifatto in parte dopo una piena del fiume Serio nell'anno 1821 ed ancora transitabile, che collega il paese con la frazione Gavarno e il comune di Pradalunga. Per quanto riguarda il tempo libero, è d'obbligo citare la Ciclovia della Valle Seriana che transita sul comune lungo il corso del fiume Serio. Questa permette passeggiate e pedalate nella natura, lontano da traffico ed inquinamento, permettendo la riscoperta e la valorizzazione di spazi un tempo abbandonati nell'incuria.

ORIGINI E STORIA
Sul territorio sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici di cuspidi litiche, risalenti al Paleolitico, ora custodite presso il Museo di Scienze Naturali di Bergamo. Il primo documento che attesta l'esistenza del borgo è databile all'anno 800, ma alcuni ritrovamenti lasciano intuire che i territori comunali furono abitati già in epoca romana: nei pressi del torrente Carso vennero rinvenute, nel 1971, monete romane databili attorno al III secolo. Inoltre sono state ritrovate tre iscrizioni funerarie risalenti alla conquista dell'impero romano: la prima è una stele funerario con busto di tale Lucio Celio Corneliano, mentre la seconda è un'iscrizione sepolcrale di tale Mogizione. La terza è un'epigrafe di Balbio Rufo, della tribù Palatina. Il medioevo fu un'epoca altrettanto ricca di avvenimenti per il paese, che fu sede della Plebania ecclesiastica della Val Seriana che era la più importante e antica fra le 12 Pievi in cui era suddivisa la Diocesi di Bergamo che tratteneva nella sua giurisdizione ecclesiastica 48 parrocchie del circondario, unitamente con Clusone. Di quel periodo si può trovare la torre della famiglia Plizolis (oggi Pelliccioli) edificata nel 1413 a scopo difensivo, ma successivamente ridimensionata.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 11.108 (M 5.470, F 5.638)
Densità per Kmq: 729,8

CAP 24027
Prefisso Telefonico 035
Codice Istat 016144
Codice Catastale F864

Denominazione Abitanti nembresi
Santo Patrono Madonna dello Zuccarello
Festa Patronale 8 agosto

Numero Famiglie (2001) 4.246
Numero Abitazioni (2001) 4.603

Il Comune di Nembro fa parte di:
Comunità Montana Valle Seriana
Associazione Rete Italiana Città Sane - OMS

Comuni Confinanti
Albino, Algua, Alzano Lombardo, Pradalunga, Scanzorosciate, Selvino, Villa di Serio, Zogno