Motta
Visconti è un comune della provincia di Milano,
in Lombardia. La poetessa Ada Negri fu maestra a Motta
Visconti, località ricordata in buona parte
della sua opera: celebre la poesia Ritorno a Motta
Visconti. Sante Caserio (Motta Visconti, 8 settembre
1873 - Lione, 16 agosto 1894), è stato l'anarchico
italiano che, il giorno 24 giugno 1894, pugnalò
a morte il presidente della repubblica francese Marie-Francois
Sadi Carnot colpevole di aver represso con inaudita
violenza i moti operai. Invitato dal giudice a confessare
chi fossero i suoi complici, Sante Caserio dichiarò:
"Signor giudice io son dell'anarchia Caserio
fa il fornaio non fa la spia". Su un totale di
995 cognomi differenti presenti nel paese, ben 158
persone si chiamano Scotti, 110 Buratti, 97 Friggi,
seguono Lissi, Conti, Negri e Franchi. Nella novella
Anima Bianca di Ada Negri (contenuta nella raccolta
Le solitarie, ricca di autobiografismo), la scrittrice
ricorda, seppur indirettamente, questa peculiarità
di Motta Visconti.
ETIMOLOGIA
Il termine "Motta" deriva dal dialetto lombardo
mot ed indica un "rialzo o mucchio di terra".
La specifica "Visconti" si riferisce alla
famiglia dei Visconti di Motta che furono possessori
del feudo.
MANIFESTAZIONI
Il patrono del paese è San Giovanni Battista,
che si festeggia il 24 di giugno. Il mese viene definito
così per via della festa patronale e ogni fine
settimana viene organizzato qualcosa di diverso: bancarelle
lungo le vie, concerti, cena in piazza e giostre.
L' amministrazione comunale organizza la "Sagra
delle Ciliegie", predisponendo anche un'area
ludica e la chiusura di alcune vie del paese. Tra
le altre manifestazioni: uno spettacolo teatrale,
musica per le vie, una gara ciclistica, il "San
Rock Festival", una serata canora, la cosiddetta
"Notte bianca", la "Sagra Patrono"
e un raduno di moto d'epoca. In merito a questa festa,
molto sentita nel paese, c'è una tradizione,
che ormai solo poche persone ricordano (anziani esclusi),
ed è la seguente: la sera della vigilia di
San Giovanni Battista (23 giugno) si prende un vesetto
di vetro, lo si riempie di acqua fino all'orlo, poi
si aggiunge l'albume di un uovo, infine il tutto lo
si posiziona in giardino o nell'orto, comunque in
un luogo dove ci sia una buona rugiada; al mattino
seguente (24 giugno) si noterà che l'albune
ha assunto la forma di una barca, che si dice sia
quella di San Giovanni Battista.
La 'MaraMotta' è una
manifestazione podistica organizzata dalla Parrocchia.
Partenza dalla Cascina Agnella, il percorso più
lungo (circa 16 km) tocca: la cascina Caiella, cascina
Morona, Chalet San Rossore in località "Guado
della Signora" - Fiume Ticino, Villa Pizzo in
località "Tenuta Cantarana" e ritorno.
Il percorso breve (circa 7 km) parte ugualmente dalla
Cascina Agnella ma si dirige verso il paese, arriva
in piazza, passa per via S. Anna, Cascina Caiella,
Naviglio, ex "Metalsider", "Località
Passatempo" e ritorna alla Cascina Agnella.
Esiste anche una manifestazione podistica competitiva
organizzata dal gruppo sportivo locale "Running
Team Motta Visconti"[4] chiamata 'Tra i Girasc
e Scaron' che si svolge interamente nei boschi del
Parco Ticino e tocca appunto questi due storici punti
del parco. Si svolge su tre percorsi di 7, 14 e 21
km con partenza dal Centro Sportivo "'Francesco
Scotti'". La corsa è valida nella classifica
"Sempre in Marcia" con premi per le varie
categorie di Atleti e per i Gruppi.
DA VEDERE
Palazzo della contessa Incisa Properzi
Oratorio di Sant'Anna, detta del Girone o della SS
Trinità
Oratorio di San Rocco Vecchio
Oratorio di San Rocco Nuovo
Chiesa Parrocchiale
ORIGINI E CENNI STORICI
Il nucleo originario era chiamato Campese, a ovest
dell'attuale Motta Visconti. Probabilmente già
esistente in epoca romana (il nome è latino),
divenne sede di una signoria. I de Campesis noti sono
però successivi al 1100 e occupano importanti
cariche a Pavia. Durante questo periodo, a causa delle
lotte tra Milano e Pavia, gli abitanti di Campese
si trasferirono progressivamente alla Motta, una fortezza
dei de Campesis posta più a est e il borgo
rimarrà poi disabitato. Motta verrà
acquistata da un rampollo della famiglia Visconti,
alla quale il paese legherà il nome.