Morimondo
Lombardia

Morimondo (Marmùnd in dialetto locale) è un comune della città metropolitana di Milano, in Lombardia. Fu denominato Coronate fino al 1871 (dal luogo originario di fondazione del comune, più a nord rispetto alla locazione attuale). Secondo l'ISTAT, il territorio comunale comprende il centro abitato di Morimondo, le frazioni di Caselle e Fallavecchia, e le località di Cascina Basiano, Cascina Cerina di Sopra, Cascina Cerina di Sotto, Cascina Conca, Cascina Coronate, Cascina Fiorentina, Cascina Nuova di Campagna, Cascina Perdono, Cascina Ticinello e Molino dell'Ospedale. Morimondo dista circa 5 chilometri da Abbiategrasso lungo la statale per Pavia e 30 da Milano. Il territorio è posto sulla riva sinistra del Ticino, con orografia dolcemente digradante verso il fiume interrotta sporadicamente da collinette, depressioni e arginature. Il territorio comunale è vasto e prevalentemente destinato ad uso agricolo. La vegetazione comprende, a partire dalle sponde del fiume, salici, robinie e pioppi, questi ultimi coltivati per la produzione di carta. Si possono osservare diversi boschi con pioppi dal fusto diritto disposti in regolari file parallele. A Morimondo si svolgono diversi eventi durante l'anno. La chiesa ospita concerti e mostre, e nel periodo natalizio è possibile visitare un'esposizione di presepi. In agosto, in occasione della festa patronale si svolgono manifestazioni storiche ed una fiera. Durante i fine settimana il paese è meta di milanesi che si concedono una mezza giornata nel verde, tra i numerosi percorsi in mezzo alle campagne fino al fiume e le abbondanti piste ciclabili. Da alcuni anni, nelle domeniche primaverili e autunnali, le strade del paese e della campagna circostante vengono percorse da un trenino turistico su gomma. Alcune scene del film Cado dalle nubi sono state girate a Morimondo. Sono state girati anche alcuni spezzoni del film Papà dice messa di Renato Pozzetto, e lo spot natalizio di Italia 1 nel 2003. Inoltre, presso l'abbazia è stato girato il telefilm mediaset "Benedetti dal Signore" con Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti.

ETIMOLOGIA
Prende nome dalla presenza in loco di una basilica fondata dai monaci cistercensi di Miremont. Secondo la tradizione popolare il nome corrisponde al significato di "muori mondo", riferendosi alla vita isolata condotta dai monaci.

ABBAZIA DI MORIMONDO
E' un'abbazia cistercense sita a pochi chilometri da Milano, ai confini con il territorio di Pavia. Pur essendo la quarta fondazione italiana e la prima in Lombardia (1134), la chiesa abbaziale si scosta da tutte le altre edificazioni cistercensi del XII secolo. L'aver rinviato la costruzione della chiesa fino al 1182 ha fatto sì che fruisse delle esperienze precedenti. Infatti, Morimondo è un esempio di architettura cistercense già evoluta verso lo stile gotico, com'è sottolineato dall'uso della volta a crociera ogivale, che può creare anche campate rettangolari. Infatti nella navata centrale, esse non sono a base quadrata, ma rettangolare, e ad ognuna di esse corrisponde una campata quadrata nelle navate laterali aumentando perciò il senso di verticalità. Inoltre la grandezza di Morimondo è dovuta alla presenza di ben otto campate, diversamente dalle chiese abbaziali precedenti normalmente più piccole. Ma la maestosità della chiesa di Morimondo è data anche dalla totale essenzialità, e dal senso di ordine dei mattoni a vista. Il Rinascimento ed il Barocco non hanno alterato lo stile e l'ordine del XII secolo. Nel chiostro, nonostante gli inserimenti successivi (la costruzione dei tre porticati intorno al 1475 e la sopraelevazione dei lati nord ed ovest verso la metà del XVIII secolo), è ancora leggibile la tipologia del complesso monastico con l'usuale distribuzione degli ambienti. Tra questi vanno ricordati: la sala capitolare che mantiene integralmente le sue caratteristiche originarie, e il refettorio con la cucina che si presentano in una splendida veste seicentesca. Un'altra peculiarità dell'abbazia è quella di essere edificata su più piani a ridosso di un avvallamento. Il piano del chiostro in tutta la parte monastica è il terzo sopra due livelli costituiti da ampie sale costruite con volte sostenute da un susseguirsi di colonne, inoltre, sopra la sala capitolare, è ancora esistente il dormitorio dei monaci (originariamente un'unica sala). Questa elevazione di piani è integralmente esistente verso est e sud, ma riguardava anche il lato dei conversi. Visto da est e da sud il monastero quindi si presenta come un'imponente costruzione di quattro piani. Nonostante i saccheggi, i terremoti, nonché le modifiche seicentesche e la soppressione (1798), il monumento è sopravvissuto e con esso sono vivi i valori per i quali fu costruito. L'attuale coro ligneo, eseguito nel 1522 da Francesco Giramo, un artista di Abbiategrasso, in sostituzione degli stalli originari, costituisce un interessante esempio di arredo ligneo rinascimentale sia per la struttura compatta e architettonica, modellata secondo gli schemi diffusi dal Bramante in Lombardia, sia per la tecnica delle figurazioni, disegnate con incisioni eseguite con ferro rovente e riempite con una pastiglia scura. Fu luogo di preghiera come evocato dai simboli rappresentati. Sebbene derivati dall'antichità classica secondo il gusto rinascimentale, essi rappresentavano valori spirituali come la generosità dei doni di Dio (il cesto di frutta) o l'azione salvifica di Cristo (i pesci). Dal 1805 al 1950 la vita religiosa venne animata da sacerdoti ambrosiani. Nel 1941 l'arcivescovo di Milano, il beato cardinale Ildefonso Schuster, in visita pastorale all'abbazia, constatatone lo stato di abbandono, volle riportare nel cenobio la vita religiosa. Prima vennero contattati i Trappisti delle Tre Fontane a Roma e in seguito, nel 1950, la Congregazione degli Oblati di Maria Vergine si stabilì nel monastero. Nel 1991 il cardinale Carlo Maria Martini affidò alla Congregazione dei Servi del Cuore Immacolato di Maria la cura pastorale della parrocchia con un nuovo invito a rilanciare l'abbazia di Morimondo come centro di spiritualità e di iniziative pastorali. Con la costituzione della Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo, nel 1993 si assiste a un rilancio di Morimondo con la valorizzazione del patrimonio spirituale e culturale dell'abbazia e del monachesimo di Cîteaux in generale. Dal 2006 è il clero diocesano che nella figura di Padre Mauro Loi assicura la continuità nel mantenere vivo lo scopo di questo luogo fondato da un piccolo gruppo di monaci francesi nel 1134: realizzare un luogo di incontro tra Dio e l'uomo.

CHIESA DI SAN BERNARDO
Edificata forse poco dopo il completamento della chiesa abbaziale di Morimondo, la chiesa di San Bernardo era posta allora come oggi appena fuori le mura dell'abbazia e probabilmente fungeva da chiesa parrocchiale per l'abitato di Morimondo, essendo quindi ad esclusivo uso del popolo, ma sotto la protezione dei monaci dell'abbazia che l'amministravano (si veda a questo proposito la dedicazione appunto a san Bernardo). La chiesa venne pesantemente rimaneggiata nel corso della fine del XVII secolo, lasciando inalterato solo l'abside ed il campanile trecentesco. L'interno si presenta con un impianto ad aula unica. Oggi la chiesa è di proprietà privata ed è attualmente sconsacrata

ORIGINI E CENNI STORICI
Dall'epoca romana giungono testimonianze di insediamenti coloniali nell'area dell'attuale comune. Alcuni toponimi delle frazioni (fara, dal tedesco fahren, gruppo di guerrieri) ricordano la presenza di stanziamenti longobardi. La storia seguente di Morimondo ruota intorno alle vicende dell'abbazia omonima e dei monaci dell'ordine dei Cistercensi che vi risiedettero. Questa relazione è testimoniata anche dallo stemma comunale, che rappresenta nella parte superiore una mitra, indicativa del potere religioso, il bastone pastorale, poiché l'abate priore aveva dignità vescovile ed una spada, simbolo del potere civile-giudiziario. Nel XV secolo infatti l'abbazia viene resa commenda. Nella parte inferiore dello stemma è rappresentato un mappamondo sormontato da una croce, altro simbolo di dominio religioso. La fondazione della prima chiesa risale al 1134, quando i primi monaci vi arrivarono qui dall'abbazia di Morimond, vicino a Digione. Lentamente bonificarono l'area adiacente al Ticino, vi realizzarono canali di irrigazione e la trasformarono in fertile zona agricola con coltivazione a marcite. Nel 1182 iniziò l'edificazione della chiesa attualmente esistente tutta in laterizio, con facciata a capanna e tiburio ottagonale sulla crociera. Nell'interno a tre navate su pilastri con volte a crociera: a destra acquasantiera trecentesca e, alla parete della navata un affresco strappato di Bernardino Luini. L'edificio venne ampliato e decorato con coro ligneo intagliato. Del chiostro, rifatto nel sec. XV-XVI, solo un'ala è originale; accanto è la sala capitolare di forme cistercensi, a due navate. Secondo altre fonti il nome del luogo deriverebbe dalle parole francesi "moire mont", cioè "monte nella palude", poiché l'abbazia fu costruita su un rilievo in mezzo alle zone paludose. Nel XIV secolo gran parte dei territori circostanti l'abbazia era di proprietà della chiesa e vi sorgevano numerose cascine ed edifici di servizio. Nel 1786 il comune passò alla provincia di Pavia. Nel 1798, con l'avvento di Napoleone I il monastero fu soppresso e il patrimonio culturale andò disperso. Oggigiorno grazie al supporto della comunità locale l'attività religiosa e culturale dell'abbazia è rifiorita. Amministrativamente, il piccolo abitato di Morimondo era da sempre vissuto in simbiosi col vicino paese di Coronate, tanto che fu l'imperatrice Maria Teresa ad istituire un unico comune che raggruppasse i due abitati. Raggiunti i 662 abitanti nel 1771, il Comune di Coronate fu ingrandito dal governo napoleonico, che gli annesse Ticinello e Caselle nel 1809, e Basiano nel 1811. Sebbene gli austriaci avessero sospeso questi provvedimenti al loro ritorno nel 1815, finirono poi per confermare definitivamente quelli relativi a Ticinello e Basiano nel 1841, aggiungendovi anche Fallavecchia. Per tutto il periodo di vigenza del Regno Lombardo-Veneto, il territorio comunale tornò ad appartenere alla provincia di Pavia. L'avverarsi dell'unità d'Italia riportò Coronate coi suoi 1596 abitanti sotto Milano, mentre fu nel 1870 che fu decisa la nuova incorporazione di Caselle, e il 12 marzo 1871 che il comune cambiò nome in Morimondo, riconoscendo nell'omonima abbazia l'elemento di notorietà e lustro del territorio.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 1.140 (M 573, F 567)
Densità per Kmq: 43,4
Superficie: 26,27 Kmq

CAP 20081
Telefonico Prefisso 02
Codice Istat 015150
Codice Catastale D033

Denominazione Abitanti morimondesi
Santo Patrono San Bernardo
Festa Patronale lunedì successivo all'ultima domenica di agosto

Il Comune di Morimondo fa parte di:
Regione Agraria n. 8 - Pianura tra Ticino e Lambro
Parco Lombardo della Valle del Ticino
Polo Culturale dei Navigli

Località e Frazioni di Morimondo
frazioni: Caselle, Fallavecchia;
cascine: Basiano, Casorasca, Cerina di Mezzo, Cerina di Sopra, Cerina di Sotto, Cipriana, Conca, Coronate, Fiorentina, Fornace, Lasso, Molino dell’Ospedale, Monte Oliveto, Nuova di Campagna, Perdono, Pratoronco, Ticinello

Comuni Confinanti
Abbiategrasso, Besate, Bubbiano, Casorate Primo (PV), Gudo Visconti, Ozzero, Rosate, Vermezzo, Vigevano (PV), Zelo Surrigone.

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