Manerbio 
Lombardia

Manerbio è un comune della provincia di Brescia. E' situato nel distretto della bassa bresciana centrale a una distanza di 20 km da Brescia e 30 km da Cremona. Il comune venne fregiato del titolo di città nel 1997 dall'allora presidente della repubblica italiana Carlo Azelio Ciampi. E' presente a Manerbio anche l'Ospedale; il nosocomio (tra i più importanti della provincia di Brescia) è ubicato nelle immediate vicinanze della cittadina, in zona facilmente accessibile da chi proviene dalla strada statale Brescia/Cremona, dall'autostrada A21 Brescia-Piacenza e dalla strada provinciale Lenese. Serve una vasta area della bassa bresciana con una popolazione residente di oltre 120.000 abitanti. Manerbio è famoso per il suo grest estivo. Il migliore di tutta la provincia di Brescia. Unisce il gioco all'azione educativa dei sacerdoti. Partecipano al grest (tra assistenti e bambini delle elementari e medie) circa 600 ragazzi di età compresa fra i 6 e i 25 anni. I gruppi sono divisi per colore con maglietta e foulard sempre a tema con l'argomento scelto dagli organizzatori. Le gite spaziano dai parchi acquatici al parco dei divertimenti (Gardaland). L'ultimo giorno viene celebrato con una maxifesta nella quale si fanno canti e balli, scenette e improvvisazioni da parte dei ragazzi. L'evento ha una durata di 3 settimane tra giugno e luglio. La sede del grest estivo è nell'oratorio "San Filippo Neri", in via S.Martino.

ETIMOLOGIA
Fondata dai longobardi, originariamente si chiamava Minervium, ovvero Minerva, la dea della bellezza, a cui é dedicata la città. Poi tradotta in Manerbio.

I PARCHI
Sono presenti nel territorio comunale diversi parchi. Tra i più conosciuti:
- Parco Marcolini, situato a sud della cittadina attrezzato con panchine, tavoli, giochi, fontana e telecamere. Occupa una superficie di circa 10.000 MQ.
- Parco delle Ville, situato ad ovest, poco fuori dal centro, all'interno dello storico quartiere Marzotto. Attrezzato con panchine, giochi, fontana e piante pluri decennali. Occupa circa 9.000 MQ.
- Parco Fluviale del Mella, il più grande e il più ricco biologicamente, occupa una superficie di oltre 20.000 MQ è attrezzato con pista ciclabile, panchine e tronchi, ponte di legno che varca il mella e ampi spazi per giochi e pic-nic. E' situato nei pressi dell'ospedale.
- Parco Paolo VI situato nella zona "ENEL" a sud-ovest del comune, è il parco più attivo nella stagione estiva per via delle numerose iniziative che vengono organizzate. E' attrezzato con Bar, bagni pubblici, tavoli, panchine, giochi, fontane e palco per concerti. E' anche presente una chiesa di costruzione in stile moderno. Occupa una superficie di circa 8.000 MQ.
- Parco Nando Rampini dedicato all'omonimo burrattinaio manerbiese scomparso recentemente. Il parco è situato nella zona est della città, adiacente all' I.T.I.S e al liceo Pascal. E' attrezzato con panchine, vialetti, campo di basket e di tennis oltre che con sistema di videosorveglianza e fontana. E' presente una piccola arena in cui si tengono piccoli eventi e spettacolini spesso dedicati proprio al burrattinaio scomparso. Occupa una superficie di circa 8.000 MQ.

MANIFESTAZIONI
Manerbio Tennis Challenger: (tutti gli anni ad Agosto) - A livello internazionale
Centro Ippico Palasturla: (Vari eventi e gare) - A livello internazionale Gara campestre "Stramanerbio" - Tutti gli anni a Maggio
Raduno delle Vespe: Organizzato dal Vespa Club cittadino
Manerbio Jazz Festival: (Tutti gli anni a Novembre/Dicembre) - Musicisti di fama internazionale

ORIGINI
Visitando il museo civico di Manerbio scopriamo che il suo territorio fu abitato fin dal neolitico (5000 a.C.). Il gruppo archeologico del paese ha rinvenuto reperti che risalgono anche all'Età del Bronzo, due insediamenti abitativi etruschi presso le cascine Madonna della Stella e Fornasetta risalenti al VII secolo A.C., oggetti in bronzo, una spada di ferro e pezzi del vasellame che veniva deposto nelle sepolture. Documentano il transito dei Celti, invece, alcuni oggetti in argento perfettamente conservati e 4000 monete d'argento del II secolo a.C.

CENNI STORICI
Iscrizioni dedicate alle divinità celtiche compaiono pure su alcuni reperti romani e questo documenta come il passaggio all'età romana fu caratterizzato dalla convivenza prima e dalla fusione, poi, delle due culture. Cinque ville romane sono emerse dagli scavi e sono stati trovati anche reperti ceramici, metallici, vitrei e una necropoli del I - III secolo d.C. Erano dieci i paesi della bassa, fra i quali Manerbio, a formare una Quadra guidata dalla giurisdizione di un Vicario Maggiore, che veniva nominato dal capoluogo. Il paese possedeva un castello che durante le lotte tra impero e papato subì l'assedio e la distruzione da parte di Enrico IV nel 1091 e di nuovo, a causa delle battaglie fra guelfi e ghibellini, nel 1271, dall'esercito di Carlo d'Angiò. La costruzione fu rimessa a nuovo durante la guerra fra Milano e Venezia e con essa fu potenziato anche il Castelletto di guardia del Mella. Manerbio da allora rimase sotto il dominio di Venezia sino alla fine del 1700. Il malcontento creato dagli Asburgo incrementò l'insorgere delle idee rivoluzionarie, già arrivate a Manerbio con l'eco delle insurrezioni Napoleoniche. Le strutture di soccorso e ricovero che la fecero diventare punto di riferimento per le località vicine, cominciarono a sorgere attorno al 1859 quando, in occasione della battaglia di Solferino e San Martino, a Manerbio furono trasportati molti feriti. Nel 1908 cominciò, invece, l'attività del lanificio Marzotto, la struttura industriale più grande della bassa Bresciana. Fra i Manerbiesi illustri ricordiamo i due scultori Michele Boninsegna e Claudio Botta, rispettivamente del XIX e del XX secolo. I ritrovamenti effettuati nel corso degli scavi archeologici di emergenza negli anni 1985-1986 e 1990 all'interno della chiesa parrocchiale, nell'adiacente Piazza Bianchi ed in via Diaz (Casa Ferrari), se non hanno fornito dati sufficienti per ricostruire l'estensione e l'aspetto di Manerbio nel periodo medievale, hanno tuttavia consentito di individuare le caratteristiche di alcune fasi insediative. Del nucleo abitativo altomedievale, che sorgeva su un terrazzo alluvionale fiancheggiato dalla strada romana Brixia-Cremona, nelle immediate vicinanze del fiume Mella, sono stati individuati un pozzo in laterizi, ricostruito nell'ingresso del Museo, e le tracce di un gruppo di edifici con struttura portante di robusti pali in legno, pavimentazioni in terra battuta e pareti presumibilmente in assi lignee o vimini intrecciati rivestiti d'argilla. Le coperture dovettero essere in paglia o laterizi. Queste tecniche costruttive si rifanno ad una tradizione edilizia che deriva dagli abitanti protostorici ed il cui uso permane nell'azienda rurale e del vicus romano, per poi riaffermarsi ed espandersi dopo la crisi tardoantica, perdurando fino al Basso Medioevo. All'Alto Medioevo sono riferibili anche i resti della più antica pieve di Manerbio. Di questo edificio di culto, variabilmente rimaneggiato fino alla completa demolizione nel XVIII secolo per la costruzione della nuova parrocchiale, sono stati rinvenuti esclusivamente tratti di murature troppo ridotti per poter ricostruire con precise dimensioni e planimetria della chiesa, il cui orientamento, come è noto da una mappa del XVI secolo, era opposto all'attuale. Nei primi secoli del Basso Medioevo l'abitato si espanse in direzione sud-ovest occupando una parte del più antico cimitero annesso alla pieve e spingendosi immediatamente a ridosso della chiesa. Gli edifici, tipologicamente identici a quelli dell'insediamento altomedievale, occupavano la zona corrispondente al settore occidentale della piazza attuale, allineandosi ai lati di un ampio fossato di scolo. Non è da escludere che questa disposizione ordinata delle abitazioni sia all'origine del disegno regolare di numerose particelle proprietarie di piccole dimensioni che ancora oggi è ben leggibile all'estremo occidentale del centro storico, in quella zona tradizionalmente denominata "Scià olt". Dal XV secolo l'area dell'abitato medievale adiacente al fianco nord della pieve viene occupata progressivamente da edifici in muratura di laterizi, abitati dai canonici della pieve stessa e della chiesa di S. Martino. Di questo complesso, demolito in due riprese nel 1960 e nel 1991, gli scavi archeologici hanno rimesso in luce le fondazioni, le cantine, le fosse biologiche ed i pozzi, la cui costruzione aveva in buona parte esportato la stratigrafia medievale.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 12.611 (M 6.087, F 6.524)
Densità per Kmq: 453,5

CAP 25025
Prefisso Telefonico 030
Codice Istat 017103
Codice Catastale E884

Denominazione Abitanti manerbiesi
Santo Patrono San Lorenzo
Festa Patronale 10 agosto

Numero Famiglie 5.064
Numero Abitazioni 5.279

Il Comune di Manerbio fa parte di:
Regione Agraria n. 13 - Pianura Bresciana Centrale

Comuni Confinanti
Bagnolo Mella, Bassano Bresciano, Cigole, Leno, Offlaga, San Gervasio Bresciano, Verolanuova

Musei nel Comune di Manerbio
Museo Civico.

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ARTI GRAFICHE PERSICO - CREMONA - CR
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE LUIGI EINAUDI - CREMONA