Malnate
Lombardia

Malnate è un comune italiano di 16.641 abitanti della provincia di Varese, in Lombardia. Dista 8 chilometri dal capoluogo ed è l'8° comune della provincia per numero di abitanti. Il nome è attestato già a partire dall'XI secolo, prima come "Melnate" e poi, dal 1089, come "Malnate" ed all'inizio del XIX secolo viene descritto, nell'Antiquario della Diocesi di Milano di Francesco Bombognini e Carlo Redaelli, come la «terra la più popolata della Pieve». Il comune consiste di altre località oltre al nucleo principale: Folla, Rovera, Monte Morone, San Salvatore e Gurone. La posizione del paese, ovvero lungo la Strada statale 342 Briantea e a ridosso della linea ferroviaria FNM (che separa fisicamente Malnate da Gurone) sul ramo Laveno-Milano, ha favorito il largo sviluppo della cittadina in questi anni. In passato Malnate fu nodo ferroviario delle Ferrovie Nord, dipartendosi dalla stazione principale (l'unica ancor oggi in esercizio) anche la linea Varese-Como (tratta Malnate-Grandate). Lungo la valle dell'Olona transitava invece la linea detta "della Valmorea" (Castellanza-Mendrisio), ora riabilitata in parte a fine turistico. Oltre alla stazione principale erano quindi in funzione altre tre fermate: Bizzozero-Gurone e Malnate Olona sulla linea della Valmorea e San Salvatore-Binago sulla linea per Como. Una forte immigrazione, sia interregionale sia interstatale, fa contare oggigiorno poco più di 16.000 abitanti nel paese. Malnate sorge nella Regione agraria n. 4 - Colline di Varese. Il paesaggio è caratterizzato dai due rilievi, il Monte Morone (494m s.l.m.) e il Monte Casnione (452 m s.l.m.), e dalla valle del Rio Lanza, che attraversa il territorio malnatese per buttarsi nell'Olona. Altri corsi d'acqua presenti sono il Rio Fugascè e la Quadronna, che rientrano nel Parco Valle del Lanza. Dal punto di vista altimetrico, il territorio comunale va dai 282 m s.l.m. del fondovalle dei Mulini di Gurone ai 494 m s.l.m. della cima di Monte Morone. Il comune confina a nord con Cantello, a est con Cagno, Solbiate e Binago, a sud con Vedano Olona, ad ovest con Varese. l centro abitativo di Malnate, come Gurone, sorge sui terrazzi alluvionali delle sponde sinistre del torrente Lanza e del fiume Olona, nella zona in cui la media pianura entra nella collina. La falda acquifera è poco profonda, come dimostrano le numerose sorgenti che affiorano sul territorio. Rovera e San Salvatore sono invece centri di "pianalto". I fondovalle del Rio Lanza e del fiume Olona hanno caratteristiche che li rendono non idonei ad essere abitati, ma proprio la presenza di acqua favorì lo sviluppo di attività come i mulini e le "folle" (che danno il nome a tali zone). La collina su cui sorge l'abitato si è formata nel Miocene ed è costituita da puddinga (conglomerato poligenico di ciottoli), mentre i versanti sono ricoperti da Morenico Rissiense, risalenti all'omonima glaciazione. La valle del Lanza è caratterizzata da altre formazioni risalenti al Miocene, Marne e Arenarie micacee dette anche Arenarie di Malnate, la "molera", pietra utilizzata per anni nell'edilizia malnatese formatasi 25 milioni di anni fa dai materiali che i fiumi portavano verso il mare e si depositavano sul bordo della scarpata continentale, formando una conoide sottomarina, poi sollevata sopra il livello delle acque. Le argille, che si trovano all'altezza dei Mulini di Gurone, risalgono al quaternario e al ghiacciaio che scendeva dall'attuale Lago di Lugano. Dal primo periodo interglaciale derivano invece le sabbie e le ghiaie frammiste al Ceppo (conglomerato) che ricoprono i pianori delle terrazze lungo le valli. Alla glaciazione di Mindel risalgono i terreni ricoperti dal Löss, terriccio sabbioso-argilloso, che costituisce terreni scarsamente coltivabili, le "baraggie" (toponimo di un'altra zona del paese). Il centro abitato di Malnate è costruito su terrazzi ricoperti dal terriccio depositato durante l'ultima era diluviale.

ETIMOLOGIA
Un'ipotesi poco condivisa ritiene che il nome rifletta il milanese malnat, malnato nel senso di vitello nato prematuro. Più probabilmente deriva dal nome latino di persona Mellenos, Melanos o Malo con l'aggiunta del suffisso -ate.

MANIFESTAZIONI
Unica in Italia è la marcia non competitiva Pre Njmegen, nata come Prenimega, fondata dal giornalista Fulvio Campiotti e da Giovanni Copreni, ispirata alla "Marcia Internazionale di Quattro Giorni di Nimega" (Olanda), che ebbe sin dai primi anni la tutela dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, giunta alla 37ª edizione (1º giugno 2008) e curata dall'Associazione Pre Njmegen Malnate. Il percorso tradizionale era di 43 Km, tra alcuni comuni ai confini delle provincie di Varese e Como; nel 1984 fu inserito un percorso alternativo di 10 (poi 12) Km per permettere la partecipazione di giovanissimi, anziani e portatori di handicap e nel 1999 uno di 22 Km a passo libero. Attualmente i percorsi sono quattro, con diverse lunghezze: 6, 12, 20 e 30 Km con partenza ed arrivo dal Campo Sportivo "Nino Della Bosca". La partecipazione militare è il fiore all'occhiello della manifestazione e, inizialmente limitata solo a compagini italiane, si è estesa a reparti internazionali: svizzeri, austriaci, tedeschi, inglesi, ungheresi, francesi, rumeni e a rappresentanze della NATO. Diverse Associazioni di Volontariato coadiuvano gli organizzatori nelle fasi preparatorie e durante la marcia con la gestione dei punti di ristoro e delle cucine al campo. Corpi Bandistici, Fanfare Militari, Gruppi Folkloristici, Reparti Militari Equestri e Gruppi Cinofili fanno da contorno ad una delle maggiori manifestazioni provinciali.
Caratteristica del paese è anche la classica Sagra Settembrina, che da 62 anni si tiene presso la parrocchia dal primo sabato di settembre: cucina tipica, ospiti musicali, mostre e diverse attività accolgono i cittadini della zona. Nel corso degli anni si sono alternate diverse regioni italiane, per arrivare negli ultimi a raccontare le storie ed i personaggi della Malnate stessa.

DA VEDERE

Chiesa di San Matteo
Si trova in posizione strategica, tra l'antico nucleo del paese e la valle dell'Olona, dove probabilmente era già stata costruita prima dell'anno 1000 una fortificazione difensiva. Secondo la tradizione è la prima costruita a Malnate. Risale all'anno 1000 ed originariamente era una piccola cappella che racchiudeva l'abside, in stile romanico edificata con le pietre locali. Solo più tardi vennero costruiti la sacrestia ed il campanile. L'interno era poco luminoso e le tre finestre illuminavano al mattino l'abside e l'altare posizionati ad est. L'entrata principale era situata a nord, verso il centro abitato. Nel settecento venne ampliata utilizzando ancora materiale povero e di recupero e vennero coperti alcuni dipinti del 1400. Il pavimento, costruito con pianelle di pasta di mattoni, venne alzato di circa mezzo metro e nascose in parte i dipinti di alcuni Santi riportati alla luce successivamente. All'interno si mescolano gli antichi dipinti cinquecenteschi con quelli realizzati dopo l'ampliamento; trovano rappresentazione diversi Santi: san Lucio di Val Cavargna, santa Caterina d'Alessandria, la Madonna del Latte, santa Marta, sant'Antonio abate, santa Liberata ed altri dipinti rappresentanti l'incoronazione di santa Teresa d'Avila, la Trinità, san Matteo di Giovanni Battista Croci e la Madonna col Bambino

Chiesa prepositurale di San Martino
Il primo nucleo della chiesa parrocchiale risale al Medioevo (1200 c.a.) ed inizialmente era orientata in modo opposto all'attuale, con l'abside ad est e l'entrata ad ovest. Le prime ristrutturazioni furono commissionate dal cardinale Carlo Borromeo e dal successore Federico Borromeo verso la fine del 1500, mentre la grande crescita demografica conosciuta nella seconda metà del XVII sec. rese necessario un ampliamento radicale della struttura, che portò all'abbattimento delle mura perimetrali e all'aggiunta delle navate laterali. Nel 1819 venne sostituito il vecchio altare ligneo con uno acquistato da una chiesa sconsacrata di Como. Nel 1912 venne definitivamente ampliata e assunse l'odierna conformazione con il rovesciamento della disposizione interna e solo dopo la prima guerra mondiale vennero conclusi i lavori con la costruzione della nuova facciata. Nel piazzale antistante la nuova entrata si trovava il vecchio campanile che nel 1948, con l'arrivo del nuovo Prevosto don Giuseppe Bosetti, si decise di abbattere, senza tener conto della tradizione e della storia legata ad esso. Nel 1956 venne inaugurato il nuovo campanile, il secondo più alto della zona dopo quello della chiesa di San Vittore di Varese[18], recentemente restaurato dopo il distaccamento di una parte della copertura in mattoni.

Cappella di San Rocco
Eretta tra il 1529 e il 1534 nella piazza antistante l'antico nucleo del paese, alla fine del 1700 venne demolita in parte durante i lavori di ristrutturazione della piazza. Lateralmente e frontalmente è aperta con strutture ad arco sostenute da pilastri. La parete interna è adornata da un affresco risalente al 500, lo "Sposalizio mistico di santa Caterina da Siena con Gesù Bambino", sotto il quale è ancora presente il vecchio altare in pietra. A lato della Madonna sono rappresentati san Rocco e san Sebastiano.

Chiesa di San Carlo
Nello stesso luogo in cui vi è questa chiesa, anticamente era presente una piccola cappella dedicata a san Gemolo, legata alla Badia di Ganna proprietaria di alcuni terreni in Paese. Fu l'arcivescovo Carlo Borromeo dopo la visita pastorale del 1574 ad ordinare l'abbattimento della cappella e la costruzione al suo posto della chiesa, realizzata nel corso del XVII secolo grazie al contributo dell'Ospedale Maggiore di Milano, proprietario di molti terreni della zona, e della famiglia Oddoni, affittuaria della chiesa, ed intitolata allo stesso san Carlo. Nei primi anni del 1900, a causa della crescita della popolazione, la chiesa venne ampliata e ristrutturata, cercando di mantenere una continuità con la parte più antica. La chiesa è a pianta rettangolare con un'unica navata, separata dall'abside da un arco trionfale, su cui è visibile il simbolo della famiglia Borromeo, una corona con la scritta "Humilitas".

Santuario della Madonna della Cintola
Situato nell'abitato di Monte Morone, simulacro legato al culto della reliquia della cintura appartenuta a Maria. Inizialmente dedicata alla Madonna Consolatrice, probabilmente la chiesa di Monte Morone ha subito l'influsso delle confraternite agostiniane assumendo il particolare della cintura, anche se non ci sono riferimenti ufficiali a tale devozione in quanto la statua è sempre descritta come "Vergine Maria col Bambino". Durante lavori di restauro della chiesetta di Santa Maria di Monte Morone è stata portata alla luce l'abside originale, le cui caratteristiche potrebbero confermare una leggenda del luogo secondo cui la chiesa originariamente era stata costruita per ospitare la statua di una Madonna Nera, ritrovata sulla salita del colle, poi trafugata dagli spagnoli nel 1536 (più possibile 1511, vedi Storia). La statua attuale rappresenta la Madonna che porta sulle ginocchia il Bambino benedicente e tiene nella mano destra una cintura. La statua è in legno chiaro, intagliata da un pezzo unico, solo il Bambino è un pezzo aggiuntivo. Con un primo restauro del 1912 venne ricoperta di stucco e dipinta di azzurro. In seguito, all'inizio degli anni 80, la ricopertura iniziò a staccarsi e fu deciso di riportare alla luce la statua originaria. Successivamente anche le corone vennero sostituite, lasciando scoperto il capo del Bambino e cingendo quello della Madonna con un diadema di Stanislao Borghi. Stilisticamente ha caratteri simili alle sculture di Andrea da Milano (1492-1539), autore di opere simili nella provincia di Varese, ed è stata scolpita probabilmente negli anni '20.

AREE VERDI
Parco Valle del Lanza. Parco Locale di Interesse Sovracomunale. Riconoscimento D.G.R. n. 8967 del 30.4.2002. Il parco è caratterizzato dall'ampio territorio costituito prevalentemente dalla valle in cui scorre il torrente Lanza, che dal confine italo-svizzero si immette poi in località Folla di Malnate nel fiume Olona e lungo il quale sorgono le testimonianze storiche e di archeologia industriale quali mulini ad acqua e nuclei antichi da recuperare e salvaguardare. Altre caratteristiche sono zone umide, ampie zone di interesse agricolo-forestale, sentieri e viabilità campestre, sistema idrografico di terrazzamento; elementi di architettura rurale storica, luoghi di culto e interesse culturale.
Le Cave di Molera. Cave scavate dai malnatesi per recuperare la molera nella Valle del Lanza, materiale arenario di deposito morenico, utilizzata nell'edilizia.

ECONOMIA
L'economia del Comune, fino al 1800 per lo più di matrice agricola ed edile, è attualmente basata più su un assetto di tipo industriale (industrie tessili, meccaniche e di abrasivi). L'agricoltura è l'attività più antica che si è sviluppata in Malnate; da alcune pergamene risalenti al 1100, l'associazione ARS (Amici ricerche storiche) è riuscita a ricostruire la tipologia delle coltivazioni di quel periodo: vengono menzionati campi, vigne e prati, ma anche brughiere, terreni messi a bonifica e incolti. Venivano coltivati la segale ed il panìco ed inoltre Malnate aveva una sua unità di misura per i cereali, "modia ad starium de Malnate" (moggio secondo lo staio di Malnate). Queste tipologie di coltivazioni durano fino alla metà del 1800 quando la vite viene colpita dalla filossera e successivamente dalla peronospora e dall'oidio. Anche la bachicoltura, attività diffusa nel paese, viene colpita dall'atrofia del baco da seta, ma si riprende successivamente, a differenza della viticoltura. La produzione agraria diminuisce anche nel secolo scorso durante il quale frumento, granoturco e patata sono i più diffusi, come anche il gelso legato alla bachicoltura. Grande ostacolo allo sviluppo dell'agricoltura moderna è stata la piccola proprietà, che ha reso l'attività legata solo alla sopravvivenza di ogni singola famiglia. Attualmente è ridotta ad attività marginale, con pochissime aziende. Le cave di molera sono state una delle più grandi ricchezze del paese durante il millennio corso. La molera, il cui nome deriva dall'utilizzo della pietra per la costruzione di mole per i mulini, veniva utilizzata per costruzioni edili di ogni tipo e tuttora rimangono testimonianze negli edifici più vecchi. L'uso di nuovi cementi e materiali per l'edilizia ha portato alla chiusura delle cave. Lo sviluppo industriale è stato chiaramente legato all'Olona, che forniva acqua e forza motrice attraverso i mulini. L'industria serica e le cartiere sono state le prime a svilupparsi lungo il corso del fiume nella zona della Folla (Folla deriva da "follatura", operazione nella produzione della carta). Dalla ristrutturazione e dall'ampliamento di alcuni mulini sorsero le prime industrie meccaniche. Ancora oggi ciò che rimane di questi pezzi di storia è visibile nella valle dell'Olona. Durante il 900 le industrie più diffuse sono quelle meccaniche e del vestiario. Quest'ultima assorbiva la maggior parte dei lavoratori: la Tessitura Braghenti costruita nel centro del paese, per molti anni ha rappresentato l'attività industriale del Paese, di cui ha consentito un notevole sviluppo. Un'altra attività produttiva, di cui per molti anni Malnate ha rappresentato la maggiore area produttiva nazionale, è stata quella delle mole abrasive degli impianti Ermoli (tuttora attiva), continuazione dell'attività che precedentemente era connessa alle cave di molera.

ORIGINI E CENNI STORICI
Prima del X secolod.c. non si hanno notizie certe dell'esistenza del paese. Molto probabilmente la zona era occupata da insediamenti Celti già dagli ultimi secoli prima di Cristo, da cui ebbe origine poi l'attuale comunità, come attesta il suffisso –ate del nome ed alcuni ritrovamenti archeologici in località Rogoredo. Queste tribù vennero poi sconfitte dai romani, di cui rimangono poche testimonianze, tra cui la pianta ortogonale del centro storico e la torre romana di Monte Morone, che in seguito sarà adattata a campanile. Con la caduta dell'Impero Romano il territorio subì diverse invasioni barbariche da parte di Ostrogoti e Longobardi, fino all'inizio del feudalesimo. Tra il 1160 ed il 1183 subì saccheggi e devastazioni dovuti all'attraversamento delle truppe di Federico Barbarossa che da Como si spostavano verso la nemica Varese. Diversi documenti dell'epoca medievale fanno ritenere, con buona sicurezza, che fosse già a livello Comunale dal 1100; da una recente ricerca fatta da “ARS” (Amici Ricerche Storiche), è emerso che compare per la prima volta in un atto di vendita del 1132 tra Londolfo e Guglielmo, zio e nipote, a favore di Pietro Gualapo, inoltre dal fatto che già nel 1141 avesse un sistema di pesi proprio, si può supporre che la comunità fosse sufficientemente strutturata e funzionale ed il paese avesse già abitazioni, botteghe, chiese, strade e servizi utili per la vita quotidiana dei suoi abitanti. Mancano notizie precise sui confini del territorio comunale che probabilmente includeva anche centri più distanti come Concagno e Belforte: un atto di vendita datato 1164 riporta infatti “Actum Belforte, in Malnate” ed una vertenza del 1218 “Campum Cagni, et est de territorio de Malnate”. Il Comune apparteneva al Ducato di Milano ed era amministrato da “consoli, deputati e sindaci”, le decisioni più importanti venivano prese dall'assemblea dei capi famiglia che si riunivano nella piazza comunale richiamati dal suono della campana. Nel 1511 la popolazione venne decimata dagli Svizzeri al servizio del cardinale di Sion Matteo Schinner, chiamato per liberare quelle terre dai francesi. Da un censimento fatto nel 1597 Malnate, con le frazioni di Rovera, Monte Morone e Folla, era abitata da 760 persone. All'inizio del 1700 venne aggregato il Comune rurale di San Salvatore e la dizione ufficiale del Comune negli atti del catasto del Ducato di Milano era “Comune di Malnate con Monte Morone e San Salvatore”. In questo periodo si ebbe un grande sviluppo culturale ed i malnatesi si distinsero nella costruzione delle cappelle del Sacro Monte insieme ai Magistri Saltriesi. Tra la fine del 1500 e l'inizio del secolo successivo, venne visitata dai cardinali Carlo e Federico Borromeo, che lasciarono somme di denaro per restaurare ed ampliare la chiesa patronale. Nell'800 vi fu la costruzione di grandi opere che la resero un importante nodo di comunicazione e di traffico: nel 1803 venne fatta la strada Varese-Como e tra il 1883 ed il 1885 venne costruito l'imponente Ponte di Ferro, che permise ai treni da Milano di giungere fino a Varese, la cui importanza è dimostrata dal fatto che, nello stemma comunale, assume posizione centrale e dominante. Già nel 1828 l'arciprete oblato Francesco Bombognini ed il dottore Carlo Redaelli descrivevano il paese nel loro Antiquario della Diocesi di Milano come la terra più popolata nella Pieve di Varese. A causa della posizione strategica tra Varese e Como, il territorio comunale fu importante teatro di battaglia durante le guerre d'indipendenza e, il 26 maggio 1859, le località Folla e San Salvatore videro scontrarsi, nel corso della battaglia di Varese, i volontari di Garibaldi e le truppe austriache del Generale Urban. La riforma degli enti locali del 1927 crea la nuova provincia di Varese, cui fu aggregato anche Malnate (territori entrambi fino a quel momento sotto la provincia di Como). In conseguenza della riforma il R.D. del 12/8/1927 soppresse il Comune di Gurone accorpandolo a Malnate con effetto dal 4 gennaio 1928. Durante la Prima guerra mondiale, i cittadini malnatesi combatterono per liberare il territorio dagli austriaci ed il loro sacrificio nelle Guerre Coloniali, nella Prima e nella Seconda guerra mondiale, è ricordato dal loro nome inciso sulla lapide del monumento ai Caduti per la Patria di Piazza Vittorio Veneto. Attualmente il Comune di Malnate è una comunità di poco più 16.000 abitanti che comprende le frazioni di San Salvatore, Gurone, Folla e Rovera.
DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 16.641 (M 8.027, F 8.614)
Densità per Kmq: 1.893,2
Superficie: 8,79 Kmq

CAP 21046
Prefisso Telefonico 0332
Codice Istat 012096
Codice Catastale E863

Denominazione Abitanti malnatesi
Santo Patrono San Martino
Festa Patronale 11 novembre

Il Comune di Malnate fa parte di:
Regione Agraria n. 4 - Colline di Varese

Località e Frazioni di Malnate
Gurone, San Salvatore, Rovera, Valle, Folla di Malnate, Cassei, Rocchetti dei Monti, Mottarello, Monte Morone, Madonna della Cintola

Comuni Confinanti
Binago (CO), Cagno (CO), Cantello, Solbiate (CO), Varese, Vedano Olona

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ISTITUTO PREALPI SARONNO - ISTITUTO PROFESSIONALE PER INDUSTRIA E ARTIGIANATO ODONTOTECNICI - SARONNO (VA)