Madignano
è un comune della provincia di Cremona in Lombardia.
Il territorio comunale è pianeggiante e assai
uniforme nella parte nord-orientale. La parte occidentale
è solcata, invece, dai due terrazzi fluviali
del Serio e del Serio Morto; le variazioni idrodinamiche
dell'antico e del moderno corso del fiume hanno comportato
delle erosioni nel piano fondamentale della campagna
profonde anche dieci metri dal livello fondamentale
della pianura. In tempi storici il mutamento di percorso
del Serio è la più importante variazione
idrografica avvenuta in provincia di Cremona. L'altitudine
varia tra i 59 e 71 m. s.l.m. La temperatura media
di gennaio si attesta intorno ad 1 °C, quella
media del mese di luglio è pari a 24,5 °C.
Il clima è di tipo temperato continentale con
precipitazioni più frequenti in autunno e primavera
e con l'inverno più siccitoso dell'estate.
DA VEDERE
La chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli si
erge in modo defilato rispetto al centro storico ponendosi
come fulcro dell'antico nucleo urbano di Madignano,
ancora oggi identificato in quella zona chiamata contrada
"dal doss".
Il nucleo primitivo dell'antica chiesa benedettina
fu individuato durante i lavori di restauro del 1972-1973,
evidenziando, in corrispondenza della facciata laterale,
la presenza di strutture murarie, di circa 5 metri
di altezza, realizzate in pietra e tavelle posate
a spina di pesce, coperte con tetto a capanna (struttura
forse addirittura antecedente l'arrivo dei monaci).
La chiesa del Sacro Cuore di
Maria, o "césa nóa", come
viene popolarmente chiamata dai madignanesi, fu voluta
dal priore Celestino Premoli nel 1840 pensandola come
chiesa sussidiaria, ma forse coll'intento di sostituirla
in seguito alla “césa ècia”,
la chiesa parrocchiale ancora correntemente utilizzata.
La parrocchiale di Sant'Imerio
a Ripalta Vecchia risale al 1041, allorché
Vinizzone (o Guinizone) di Rivoltella (l'attuale Ripalta
Arpina) rifondò due chiese con gli stessi santi
titolari di altrettanti edifici di culto di Cremona:
a Santa Maria (cattedrale) è dedicato il Santuario
della Beata Vergine del Marzale; a Sant'Imerio un
secondo edificio sacro, allo stato attuale frutto
di una ricostruzione avvenuta tra il 1700 ed il 1703.
Il Santuario della Beata Vergine
del Marzale è situato lungo la strada che da
Ripalta Vecchia conduce a Ripalta Arpina. I dintorni
della chiesa conferiscono a questo luogo sacro un'atmosfera
d'intimo raccoglimento, di calma e riflessione; circondato
dai pioppeti, nel mezzo del Parco del Serio, il Santuario
è posto sull'estremità della riva alta
del Serio, alla quale si accede scendendo una scala
alta i dodici metri circa di strapiombo che separano
il Marzale dal fiume cremasco.
È un luogo carico di significati religiosi:
la tradizione sacra e popolare parla di un'apparizione
(non supportata da documenti scritti) che sarebbe
avvenuta nel XIV secolo.
L'annuale fiera, invece, ha origine nel XVIII secolo:
la domenica ed il lunedì di Pasqua vi si celebravano
con particolare enfasi le celebrazioni della Resurrezione
e con grande concorso di popolo. Ciò portò
spontaneamente all'attrazione di mercanti e ambulanti,
da cui, col tempo, la costituzione della Fiera del
Marzale. Vista la concomitanza con la vicina Fiera
della Pallavicina, ad Izano, nel 1934 la fiera venne
trasferita alla domenica in Albis, ossia la prima
domenica dopo Pasqua.
LE CASCINE
Cascina dei Frati
Menzionata per la prima volta nel 1815, il suo nome
potrebbe derivare dall'appartenenza dei terreni circostanti
all'ordine dei carmelitani di Santa Caterina di Crema.
Cascina Cerudelle
Località antica e un tempo più vasta,
come dimostrano alcuni terreni circostanti denominati
"Tór" (torre) e "Turasa"
(torrazza, torrazzo), è menzionata per la prima
volta nel 1140; l'etimologia del nome deriva dalla
pianta del cerro.
Cascina Comparina
Cascina un tempo di proprietà della famiglia
Martinengo, sorge sul vecchio tracciato della strada
provinciale per Crema. Il suo nome deriverebbe da
una famiglia Comparini.
Cascina Corfù
Fu costruita nel 1733 dalla famiglia Sommariva sulla
riva del Serio Morto. L'origine del nome è
assai incerto: se non deriva dall'isola greca di Corfù
attribuita alla cascina per motivi personali che ignoriamo,
potrebbe essere un'alterazione dialettale di "Curt
da fóra" (corte di fuori) intesa come
luogo isolato in mezzo alla campagna.
Cascina Paradiso
Valerio Ferrari nel volume "Toponomastica di
Madignano e Ripalta Vecchia" lega il nome alla
conseguente bonifica di luoghi malsani e paludosi.
Cascina Gelera
Si trovava isolata ma prossima all'abitato lungo la
strada per Izano. Ora la ferrovia e l'ex Statale Paullese
la dividono da Madignano.
CENNI STORICI
Madignano
Incerte sono le origini della località: probabilmente
nacque come villaggio rurale in epoca romana, dalla
quale deriverebbe il nome dalla parola latina “madens”,
ossia palude, ad indicare il luogo dove sorse ai margini
del Lago Gerundo. Lo storico Monsignor Angelo Zavaglio
fa risalire il nome, invece, alla parola "matinianus",
da cui Madenianus, a indicare un luogo situato a mattina,
cioè verso est e verso il confine cremonese.
Storicamente si ha la prima notizia il 5 agosto dell'anno
1000, quando a Tauriano (odierno Turano Lodigiano),
in una sentenza giudiziaria, tra i giudici che costituiscono
la corte c'è Lanfranco di Madignano. Nel 1095
si ha la prima menzione del priorato cluniacense,
posto alle dipendenze del monastero di San Paolo d'Argon:
la piccola comunità monastica rimase a Madignano
fino alla metà del XV secolo, allorché
il monastero fu eretto in commenda. Primo commendatario
fu Giuliano della Rovere, poi papa Giulio II, cui
succedettero poi altri cardinali fino all'incameramento
avvenuto nel 1797. Politicamente Madignano seguì
le sorti e rimase sempre nell'orbita di Crema
Ripalta Vecchia
Nell'XI secolo d.C. Vinizone di Rivoltella (odierna
Ripalta Arpina) lasciò un beneficio alla Cattedrale
di Cremona per l'erezione di due chiese intitolate
a Santa Maria (Marzale) e a Sant'Imerio. Fu attorno
a quest'ultimo edificio che sorse il piccolo abitato
di "Rivolta". A quei tempi sorgeva sulla
riva destra del Serio: dopo il mutamento di percorso
del fiume, avvenuto in un lungo periodo tra l'XI secolo
ed il XIV secolo, assunse la denominazione di “vecchia”
a distinguerla dall'altro abitato sorto sulla sua
corrispondenza ma in riva opposta. Si sa che nel XVI
secolo veniva citato il console di Ripalta de Mandolis,
una denominazione che starebbe ad indicare l'appartenenza
alla famiglia Mandoli di Crema. Anche Ripalta Vecchia,
come Madignano seguì sempre le vicende politiche
di Crema. Da segnalare, nell'epoca post unità
d'Italia, la perdita dell'autonomia amministrativa
e la sua unificazione con Madignano, avvenuta nel
1868 (Regio Decreto 24 maggio 1868, n. 4.412).
Madignanello
Piccola località ormai prossima al comune capoluogo,
a causa dell'espansione edilizia di quest'ultimo.
Menzionata fin dal XV secolo, nel 1630 su lascito
di tale Giovanni Francesco Marinoni vi si doveva edificare
un oratorio, ma per cause rimaste ignote, non fu mai
costruito.
Marzale
La località storicamente più importante
dell'intero territorio comunale era già frequentata
come luogo di culto in epoca antica. All'interno delle
prime tombe rinvenute (metà XX secolo) è
stato ritrovato materiale di corredo risalente al
III-IV secolo d.C. e confermano l'ipotesi che dovesse
trattarsi di sepolture ad inumazione. Infatti in questo
periodo l'uso dell'incinerazione era stato completamente
abbandonato. Nel 1965 un ulteriore scavo ha permesso
l'esplorazione di altre tre sepolture ed il recupero
di oggetti grazie ai quali è stato possibile
risalire a datazione certa: un braccialetto, infatti,
aveva la tipica foggia in uso presso le donne longobarde.
Quanto all'etimologia del nome, questo deriverebbe
dall'unione delle parole longobarde “marka”
ossia confine (se non più semplicemente la
radice di “Maria”) e “sale”
o “sala”, vale a dire “costa”
intesa come estremità degradante verso l'antico
corso del Serio. Un'ipotesi più recente, proposta
da Valerio Ferrari, parla di una derivazione da "mercatus"
inteso proprio come "mercato, luogo per la vendita
di merci", o, per essere più precisi,
dalla sua equivalente forma di area francese "marsalla"
o "marsallus", affine alla forma dialettale.
È su questa estremità che Vinizzone
di Rivoltella fece costruire nell'XI secolo d.C. una
chiesa intitolata a Santa Maria. Questa, sorta sulla
riva destra del Serio, si trova ora alla sua sinistra
dopo il mutamento di percorso del fiume e che ha lasciato
il luogo ai margini di una stretta lingua di terra.
È proprio grazie a questa posizione che il
suo campanile fu usato in passato anche come torre
d'avvistamento. Tutta la zona di confine tra cremasco
e cremonese fu a lungo teatro di cruenti battaglie
tra Crema (alleata con Milano) e Cremona per il possedimento
dell'Isola Fulcheria. Nel 1202, precisamente tra il
21 ed il 22 ottobre, presso il Santuario vi fu firmata
la cosiddetta “tregua del Marzale”, il
primo tentativo di riconciliazione tra i due Comuni.
Nel 1403 nei dintorni vi si combatté un'altra
battaglia tra le fazioni guelfe (guidate da Ugolino
Cavalcabò) e ghibelline (con alla testa Orlando
Pallavicino). I centinaia di caduti furono sepolti
sotto il piazzale antistante il sacro edificio. Da
segnalare l'eccezionale piena del Serio che in tempi
incerti, ma anteriori al 1580, fece crollare parte
della chiesa determinandone la sua sproporzione rispetto
al campanile.