Lovere
è un comune italiano dell'Alto Sebino situato
sulla sponda nord-occidentale del lago d'Iseo, in
provincia di Bergamo, Lombardia. Situato sulla sponda
occidentale del Lago d'Iseo, dista circa 43 chilometri
dal capoluogo orobico. A Lovere è attiva una
stazione meteo gestita in collaborazione con il Centro
Meteorologico Lombardo. Gli scütüm sono
nel dialetto bergamasco dei soprannomi o nomiglioli,
a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici
di una comunità. Quello che contraddistingue
gli abitanti di Lovere è Pulintìne.
DA
VEDERE
Basilica di S. Maria in Valvendra. Situato in località
Val Vendra, dove scorre l’omonimo torrente,
venne edificata nella seconda metà del XV secolo.
Inizialmente presentava uno stile gotico, che con
le successive ristrutturazioni dei secoli seguenti
è stato modificato in un genere rinascimentale.
La struttura prevede tre navate, con la principale
sormontata da una volte a botte e divisa dalle altre
due laterali con una serie di colonne. All'interno
si possono ammirare le celebri ante d'organo con l'Annunciazione
dipinta da Floriano Ferramola e Santi Faustino e Giovita
a cavallo di Alessandro Bonvicino detto il Moretto,
già nella cattedrale di Brescia, opere di Gian
Paolo Cavagna, Domenico Carpinoni e la pala d'altare
con l'Assunzione di Tommaso Bona, sculture in legno
e in marmo della bottega dei Fantoni.
Chiesa di S. Giorgio. La chiesa di San Giorgio , documentata
già nel 1263, è uno degli edifici religiosi
più antichi della zona. Tuttavia della struttura
è rimasto ben poco, viste le numerose modifiche
apportate nel corso dei secoli. La principale di queste
risale alla seconda metà del XV secolo, quando
la chiesa venne rialzata ed ampliata, andando ad inglobare
nella propria struttura la casa-torre denominata Torre
Soca, risalente al XIII secolo e di proprietà
della famiglia Celeri. Una successiva ristrutturazione
ha portato a tre il numero delle navate, demolendo
però il campanile . All’interno si possono
ammirare opere di grande spessore artistico: il Mosè
che fa scaturire l’acqua dalla rupe di Jan de
Herdt, l’Ultima cena di Gian Paolo Cavagna e
la Trinità con la vergine e S. Giorgio di Antonio
Gandino.
Monastero di Santa Chiara. Edificato nella prima parte
del XVI secolo ed ampliato più volte, ospita
ancor oggi le monache clarisse. Soppresso in età
napoleonica e ripristinato al termine del XIX secolo,
custodisce numerose opere pittoriche. La Fondazione
Oprandi si sta impegnando nei lavori di restauro dell'antico
edificio, restituendone l'arredo pittorico e gli stucchi.
Il complesso monastico presenta al proprio interno
la chiesetta di Santa Chiara, piccolo edificio di
culto molto caratteristico.
Oratorio di San Martino. Di origine antichissima,
risalirebbe addirittura al IX secolo, epoca in cui
i territori erano posti sotto la giurisdizione dei
monaci di Tours. Con il passare del tempo venne sempre
meno utilizzato, date le sue ridotte dimensioni, fino
ad arrivare al suo abbandono, avvenuto nel XVII secolo.
Soltanto un recente restauro ha permesso di recuperare
parte del patrimonio artistico in esso custodito,
tra cui numerosi affreschi nell’abside.
Santuario delle Sante B. Capitanio e V. Gerosa. Edificato
nel terzo decennio del XX secolo e dedicato alle religiose
Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa che fondarono
nel 1832 la congregazione delle Suore di Maria Bambina,
presenta una struttura in stile neogotico. All'interno
si possono ammirare affreschi e mosaici eseguiti da
Pasquale Arzuffi raffiguranti le due sante, delle
quali sono conservate le spoglie. Di grande interesse
il piccolo museo, che racconta la storia e la società
loverese nella quale si inserisce l'attività
delle due sante.
Santuario di San Giovanni. Posto in una zona suggestiva,
sul culmine del monte Cala, offre un'ottima visuale
su gran parte del lago e le zone circostanti. Edificato
nel XV secolo ed inizialmente intitolato a San Zenone,
è tuttora meta di pellegrinaggio per numerosi
abitanti di Lovere.
Accademia Tadini. Ospitata in un edificio neoclassico,
situato nei pressi di piazza Garibaldi, è tra
i musei più antichi della Lombardia, essendo
stato fondato ufficialmente nel 1829. Il nucleo è
rappresentato da un gruppo di opere di Antonio Canova,
tra le quali il bozzetto per la Religione e la Stele
Tadini, ultima opera del grande scultore. La pinacoteca
comprende dipinti di artisti lombardi e veneti tra
i quali Jacopo Bellini, Francesco Benaglio, Paris
Bordon, Giacomo Ceruti detto Il Pitocchetto, di Giandomenico
Tiepolo e Francesco Hayez. Vi sono contenute anche
una preziosa collezione di porcellane provenienti
dalle manifatture di Sèvres, Meissen, Höchst
e Capodimonte. L'Accademia comprende anche scuole
di musica e di disegno ancora attive, importante punto
di riferimento per il territorio.
Palazzo Bazzini. Edificato nel 1616 dal condottiero
Adorno Bazzini di fronte alla basilica di S. Maria
in Valvendra, presenta una struttura ad U, ornata
da pilastri ed archi ed arricchita da un giardino
al termine del quale si trova una piccola torre. Attualmente
è in fase di ristrutturazione, e non sono permesse
le visite.
Piazza Vittorio Emanuele II. Da sempre considerata
il cuore pulsante del borgo, originariamente era chiamata
piazza degli uffizi, a causa della presenza della
sede di gran parte delle istituzioni. Tra i palazzi
che la circondano merita menzione il palazzo podestarile,
antica sede del podestà, e la torre civica,
che porta ancora i segni della dominazione veneta.
Attiguo ad essa si trova la torre Alghisi, risalente
anch’essa al periodo medievale ed appartenuta
ad un’importante famiglia loverese.
Il Castelliere. Questa costruzione è forse
la più antica presente sul territorio loverese
e può essere databile tra il quinto ed il terzo
secolo a.C. Situato in posizione panoramica e strategica,
fu utilizzato già ai tempi dei Galli, ed ancor’oggi
possiede resti di muratura e forti difensivi risalenti
alla loro colonizzazione, ma anche alle epoche successive.
MANIFESTAZIONI
CortoLovere (Oscarino)
Strigarium
ORIGINI E CENNI STORICI
La storia di Lovere è ricchissima di avvenimenti,
vista la sua posizione strategica che lo colloca tra
l'alto Sebino e l’imbocco della val Cavallina
per i collegamenti via terra, ed all’estremità
nord del lago d’Iseo per i trasporti via acqua.
I primi insediamenti accertati risalgono ad un periodo
compreso tra il V ed il III secolo a.C., come testimoniato
dalla presenza di un nucleo abitativo di origine celtica
posto in una posizione strategica, tutt’ora
chiamato Castelliere. I secoli successivi videro l’arrivo
della dominazione romana, che costruirono’ un’importante
via di comunicazione, denominata poi strada di San
Maurizio, e la costruzione di un consistente centro
abitato sull rive del lago. A tal riguardo numerosi
sono i reperti rinvenuti, tra cui numerose sepolture
con relative lapidi, risalenti ad un periodo compreso
tra il primo ed il quarto secolo. Inoltre sul territorio
venne scoperto un ingente quantitativo di monete e
gioielli che, denominato il tesoretto di Lovere, è
ora custodito presso il museo archeologico di Milano.Purtoroppo
negli ultimi anni nessuno si è più interessato
di un'area archeologica che potrebbe diventare una
delle più importanti in italia. In seguito
al termine dell’impero romano il territorio
fu soggetto alle orde barbariche, terminate con l’insediamento
dei Longobardi. A questi subentrarono i Franchi che,
istituendo il Sacro Romano Impero, diedero il via
al feudalesimo ed all’età medievale.
Inizialmente il territorio venne dato in gestione
ai monaci di Tours (Abbazia di Marmoutier, Testo in
latino disponibile su wikisource), i quali lo permutarono
a favore del vescovo di Bergamo, al quale poi subentrò
la famiglia Celeri. Erano gli anni in cui infuriavano
le lotte di fazione tra guelfi e ghibellini, ed anche
Lovere si trovò al centro di numerosi scontri:
a tal riguardo il paese si dotò di parecchie
fortificazioni, tra cui torri e cinte murarie, in
posizione dominante rispetto al lago. Restano ancora
di quell'epoca, le case torri, come Torre Soca, Torre
degli Alghisi e la Torricella rotonda dell'antica
cinta muraria. Nel 1263 moriva qui Cavalcano Sala,
vescovo di Brescia, cacciato da Ezzelino da Romano.
Gli scontri si protrassero fino alla prima metà
del XV secolo, quando il territorio passò nella
Repubblica di Venezia, che demolì numerose
fortificazioni e che accolse il desiderio di parte
della popolazione di porla sotto Bergamo (1441). Dalla
città di Bergamo giungeva ogni anno un podestà
ad amministrare giustizia. La Serenissima varò
numerose leggi volte a risollevare la situazione sociale
ed economica, facendo rivivere il centro abitato e
migliorando le condizioni di vita degli abitanti.
Il dominio della città lagunare durò
fino al 1797, quando vi subentrò la Repubblica
Cisalpina. Nel 1815 passò al Regno Lombardo-Veneto,
Provincia di Bergamo, distretto XVI di Lovere, a cui
viene accorpato il 10 marzo 1836 Rogno. Già
in quel periodo cominciarono a svilupparsi numerose
attività industriali in ambito siderurgico,
che portarono benessere e sviluppo di tutta la zona
fino al XX secolo, quando il paese ha cominciato a
puntare decisamente anche sull’industria turistica,
al fine di valorizzare le ricchezze paesaggistiche
e culturali di cui è ricco.