Leffe
sorge nella ridente conca che, in epoca primordiale, costituiva un bacino
lacustre e che oggi forma la Valgandino. Dista da Bergamo circa 22 chilometri,
ha una superficie di quasi 7 Kmq ed e' situato a 454 metri sul livello
del mare. Abitato da poco meno di 5000 abitanti, Leffe ha una frazione:
San Rocco.
Anticamente l'incavo era occupato da un lago, come dimostrano gli studi
sul materiale fossilizzato, e, col passare del tempo l'accumularsi di
vari strati di argilla, terriccio e vegetali diedero luogo alle trasformazioni
mineralogiche che li ridussero in giacimenti di lignite. Nel sottosuolo
di Leffe sono stati rinvenuti resti fossili di animali che vivevano
nella vallata piu' di un milione di anni fa, come l' ''Elephas Meridionalis'',
il ''Bos etruscus''e il ''Cervus affinis''. Ma i resti piu' significativi
sono senz'altro quelli di un ''Mammuth del freddo'', contemporaneo dell'uomo
preistorico, il cui scheletro fossilizzato e quasi intero fu ritrovato
nel 1868. Presso il Museo di Scienze Naturali ''Caffi'' di Bergamo sono
ancora conservati alcuni reperti interessanti proprio provenienti da
Leffe: una mandibola lunga cm.70, un dente lungo cm.20, una zanna lunga
m.2,45. L'argine che conteneva le acque del lago cedette 350000 anni
fa. Da allora rimase per alcune migliaia di anni una palude nel punto
piu' basso del bacino, corrispondente all'attuale territorio del Comune
di Leffe. STORIA
Le tracce di dominazioni barbariche sul territorio di Leffe, si confondono
con le storia generale della bergamasca. Si puo' essere piu' precisi
invece a partire dall'epoca feudale. Carlo Magno, sconfitti i Longobardi,
suddivise il suo Impero in marche e contee, per poterle governare meglio.
Diede gran parte del territorio bergamasco al Vescovo di Bergamo, tra
cui anche la Valgandino, come testimoniano molti documenti dell'epoca.
Sull'esempio dei piu' ricchi feudatari, anche il Vescovo di Bergamo
usava distribuire parte del territorio in suo possesso a personaggi
delle piu' importanti famiglie della citta', ma non sappiamo a quale
famiglia fosse concesso il territorio di Leffe. Col tempo, il crescente
desiderio di autonomia, porto' a trattative che condussero, intorno
al 1200, a dichiarare nei primi statuti la condizione di "uomini
liberi". I Comuni della Valle, ottenuta l'emancipazione, per sostenersi
a vicenda istituirono la "Confederazione della Valgandino",
riconosciuta ufficialmente dai Visconti e, successivamente, dal Doge
di Venezia. Intorno al 1300 iniziarono pero' lotte intestine che favorirono
la formazione di fazioni Guelfe e Ghibelline alla quali pose fine il
dominio della Signoria dei Visconti. Dopo alterne vicende, gravati da
dazi e gabelle, i Bergamaschi si ribellarono ai Visconti giurando obbedienza
a Venezia che era pronta a proteggerli. All'inizio del '500 i francesi
invasero Bergamo e la Valgandino e solo dopo varie lotte riuscirono
a liberarsi. Nel 1513 subentro' l'occupazione spagnola che costrinse
la popolazione a vivere nella miseria, finche' subentrarono ancora i
Veneti, i quali, finanziariamente sfiniti per le continue guerre, pretendevano
aiuti economici dai valligiani. A tutto cio' si aggiunse un periodo
di siccita' e carestia e la grave pestilenza del 1528\29, che decimo'
la popolazione; la piaga del banditismo, le eresie dilaganti, il disordine
civile e religioso, videro il sorgere di confraternite di Disciplini
tra cui a Leffe quella dei "Bianchi" per opera dei quali si
radico' la devozione alla Madonna Addolorata. Dopo la terribile pestilenza
del 1630, la Repubblica di Venezia ormai allo stremo, per raccogliere
fondi e continuare le guerre, concesse molti titoli nobiliari e parecchie
famiglie della valle furono iscritti nell'albo d'oro della nobilta'
veneta, tra le quali a Leffe la famiglia Mosconi. Alla fine del 1796
alcune truppe francesi entrarono in Bergamo e l'anno successivo la nostra
terra entro' a far parte della Repubblica Cisalpina e piu' tardi della
Repubblica Italiana proclamata da Napoleone Bonaparte. Terminata l'era
napoleonica, anche Leffe passo' sotto il dominio austriaco che oppresse
le nostre popolazioni gravandole di pesanti tasse e leggi ingiuste.
Quando Garibaldi entro' come liberatore in Bergamo, anche nella nostra
valle la gente si ribello' mettendo in fuga gli austriaci. Proclamato
il Regno d'Italia nel 1861 la Valgandino entro' subito a farne parte;
contribui' poi al completamento dell'Unita' nazionale nella Grande Guerra
donando la vita di molti suoi figli.
DATI RIEPILOGATIVI
Popolazione
Residente 4.940 (M 2.443, F 2.497)
Densità per Kmq: 730,8 (Censimento Istat 2001)
CAP 24026
Prefisso Telefonico 035
Codice Istat 016124
Codice Catastale E509
Denominazione Abitanti leffesi
Santo Patrono San Rocco
Festa Patronale 16 agosto
Numero Famiglie (2001) 1.926
Numero Abitazioni (2001) 2.288
Il
Comune di Leffe fa parte di:
Comunità Montana Valle Seriana
Comuni Confinanti
Cazzano Sant'Andrea, Fiorano al Serio, Peia