|
Laveno
- Mombello |
Lombardia
|
|
Laveno-Mombello
è un comune lombardo di 9.091 abitanti della provincia
di Varese situato sulle rive del Lago Maggiore. Il comune
nacque nel 1928 dall'unione dei soppressi Comuni di Laveno,
Mombello Lago Maggiore e Cerro Lago Maggiore (che dal 1757
al 1809 si chiamò Cerro con Ceresolo). Confina a
nord con Ghiffa (VB), a nord-est con Castelveccana, a sud-est
con Cittiglio, a sud con Leggiuno, a sud-ovest con Stresa
(VB) e a ovest con Verbania (VB). È uno dei maggiori
scali del lago: oltre al porto turistico, c'è un
imbarcadero dal quale partono tutto l'anno traghetti con
trasporto di automobili per Verbania-Intra. Il centro del
paese si trova in un'ampia insenatura naturale, di fronte
a Verbania-Intra. Agli estremi nord e sud del golfo si trovano
due fortini. Sul colle nord si trova il forte Garibaldino,
circondato da un parco. In direzione est, proprio sopra
il paese, si trova l'imponente monte Sasso del Ferro. Per
mezzo di una cestovia si arriva fino alla cima della montagna,
dalla quale si gode un panorama che spazia sul lago e sulle
prealpi, fino ad arrivare a Milano. Laveno è un centro
celebre per la produzione delle ceramiche, fin dal XIX secolo.
Le fabbriche più grandi hanno chiuso da qualche anno.
Sulla storia delle ceramiche c'è un interessante
museo situato sul lungolago, nella frazione Cerro. Attualmente
l'industria lavenese si è sviluppata nel campo delle
cartiere.
ETIMOLOGIA
La prima parte deriva dal latino labes, frana, con l'aggiunta
del suffisso -ena oppure dal nome latino di persona Labienus.
La seconda parte è un composto di Monte"
e bello".
DA
VEDERE
Da Laveno inizia il Sentiero del Verbano, che costituisce
la prima realizzazione del progetto Vie Verdi dei Laghi
e ha portato alla definizione di un sentiero che lega i
comuni di Sesto Calende e Laveno Mombello passando per Taino,
Angera, Ranco, Ispra, Brebbia, Besozzo, Monvalle e Leggiuno.
Questo sentiero è identificato con la sigla VB su
tutta la segnaletica verticale.
Il sentiero Verbano presenta uno sviluppo complessivo di
49,6 km. Già dai primi metri del sentiero, sul lungolago
in prossimità dellimbarcadero, è possibile
ammirare uno spettacolare panorama volto alla sponda opposta
del lago: ben visibili sono il Mottarone, il Piancavallo
e il gruppo del Monte Rosa. Lasciando il centro abitato,
il sentiero si inerpica sul Monte Brianza da cui è
possibile apprezzare uno scorcio dallalto di Laveno
Mombello che, come dimostra la morfologia delle sue coste,
costituisce un porto naturale di rara bellezza. Attraversata
la frazione di Chiso si entra in unarea boscata in
cui si possono vedere, oltre ad esemplari secolari di castagno,
anche tratti di vecchi muri a secco a testimonianza di una
certa simbiosi tra gli abitanti locali di un tempo ed il
proprio territorio. Il sentiero prosegue verso Cerro, un
piccolo centro un tempo legato allattività
di pesca sul lago. Presso il Palazzo Perabò è
possibile visitare la Civica Raccolta di Terraglia. Si tratta
di un museo dedicato alla ceramica, una delle produzioni
manifatturiere più antiche e caratteristiche di Laveno
Mombello. Allontanandoci dalla costa, appena fuori dal centro
abitato, entriamo il quella che è una delle zone
naturalisticamente più interessanti di tutto il territorio
lavenese: la Torbiera. Da Laveno si sviluppa, inoltre, l'anello
di Santa Caterina, nella fascia costiera compresa tra Laveno
e Monvalle, interessando quello che si può considerare
il gioiello storico-architettonico della provincia di Varese:
L'Eremo di Santa Caterina sito nel comune di Leggiuno. Oltre
ad esso si ha l'opportunità di poter ammirare il
piccolo nucleo di Cerro col suo panoramico lungolago e il
Museo della Ceramica. Tutti i siti di grande interesse intervallati
da finestre panoramiche tra le più belle di tutto
il Verbano. Il sentiero si può chiudere ad anello
percorrendo parte della Dorsale del Verbano che ci riporta
a Laveno Mombello.
DA
VISITARE INOLTRE
Villa De Angeli-Frua: incastonata nel tessuto urbano settecentesco
di Laveno, dominante il Golfo, è lattuale sede
comunale. Ospita anche la biblioteca che con i suoi oltre
50.000 volumi è una delle più grandi della
Provincia di Varese.
Ex Palazzo Comunale: imponente edificio angolare proprio
di fronte al lago, situato in Piazza Italia. Fu costruito
nel 1878 su disegni dellarch. Marco Porta, ampliando
il vecchio arsenale austriaco. Oggi ospita alcuni uffici
comunali e le attività commerciali sotto i suoi portici.
Palazzo del Bostano a Mombello: si tratta di un ex-convento
cinquecentesco appartenuto agli umiliati. In
seguito fu usato anche come fabbrica di birra.
Palazzo Guilizzoni-Perabò a Cerro: limponente
frontespizio del palazzo domina il lungolago di Cerro. La
corte interna è circondata dal bellissimo loggiato.
È sede del Museo Internazionale del design ceramico
(MIDC).
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di S. Maria in Ca Deserta a Laveno: di remota
origine, risulta citata in un documento del 1081 in cui
risulta essere donata al monastero di Cluny, insieme a dei
terreni. Anticamente era dedicata, oltre a S. Maria, anche
ai santi Michele e Pietro. Viene eretta a parrocchia, staccandosi
dalla Pieve di Leggiuno, forse già tra il XII e il
XIII secolo, comunque entro il XV secolo. In seguito al
trasferimento del titolo parrocchiale, nel XVII secolo,
alla più centrale chiesa di S. Giacomo, essa venne
progressivamente abbandonata. Ricostruita completamente
nel 1756 su disegno dellarchitetto Gioachino Besozzi,
fu affiancata nellOttocento dal cimitero comunale.
Sulla facciata, ai lati dellingresso, ci sono due
lunette affrescate: quella di destra risale al Seicento
e raffigura S. Giovanni Evangelista; quella di sinistra,
rappresentante la Vergine, è di stile tre-quattrocentesco
e verosimilmente potrebbe appartenere allantica chiesa
romanica. Linterno, a navata unica, si distingue per
la bellezza e la raffinatezza delle decorazioni. Laltare
maggiore conserva la statua dellAssunta, alla quale
la chiesa è dedicata; gli altari laterali sono dedicati
rispettivamente a S. Giovanni Battista e al SS. Crocifisso.
Sul sagrato antistante la chiesa sono poste le edicole della
Via Crucis che ospita formelle in ceramica dellartista
Oreste Quattrini (1990). La chiesa svolge funzione esclusivamente
cimiteriale.
Chiesa prepositurale dei SS. Filippo e Giacomo a Laveno
(Chiesa Vecchia): le prime notizie circa la parrocchiale
di Laveno risalgono al 1315. Originariamente dedicata a
S. Giacomo e, forse, a S. Giovanni, fu dapprima semplice
cappella. Per comodità, in quanto centrale
al borgo, fu eretta a parrocchia per volere di S. Carlo,
ma di fatto non si hanno notizie precise circa la traslazione
del titolo parrocchiale dalla chiesa di S. Maria a S. Giacomo.
Il titolo parrocchiale figura per la prima volta
soltanto nel 1671. Lattuale edificio, dedicato ai
Santi Apostoli Filippo e Giacomo, è frutto di una
serie di ampliamenti, il più importante realizzato
nel 1832 con laggiunta della navata laterale dedicata
al S. Cuore, sul luogo dellantico oratorio della confraternita
del SS. Sacramento. La chiesa presenta perciò una
pianta asimmetrica, con due navate in sobrio stile neoclassico.
Allinterno risulta di grande pregio l'organo realizzato
dal varesino Eugenio Biroldi nel 1825, restaurato dalla
casa organaria Mascioni nel 1986, è spesso valorizzato
attraverso concerti, anche di livello internazionale, essendo
rientrato per tre anni consecutivi nella prestigiosa rassegna
delle Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore.
La chiesa conserva inoltre una statua lignea seicentesca
dedicata alla Madonna del Transito e gli affreschi della
volta realizzati nel 1907. Laltare maggiore presenta
un bel paliotto ligneo alla base e limponente tempietto
neoclassico a colonne con al sommo la statua di S. Giovanni
Battista. È stata elevata al rango di prepositurale
nel 1969. Lantico campanile in pietra a vista, simbolo
di Laveno, rialzato nel 1898 e dotato di cella campanaria
in stile neo-romanico e cuspide conica, è alto una
trentina di metri. Il notevole concerto di 5 campane in
Do grave è stato fuso nel 1954 dalla fonderia Capanni
di Castelnovo ne' Monti (RE) dopo lasportazione per
ragioni belliche dei vecchi bronzi ottocenteschi della fonderia
Mazzola di Valduggia, in Valsesia.
Chiesa di S. Ambrogio a Laveno (Chiesa Nuova): con la sua
imponente mole, caratterizza il panorama della cittadina
lacustre. Fu costruita tra il 1933 e il 1940 su progetto
dellarchitetto Paolo Mezzanotte, ma di fatto completata
negli anni 60. Consacrata dal Card. Ildefonso Schuster
il 6 giugno 1940, presenta un grandioso interno a croce
greca con cupola centrale. Gli affreschi sono di Innocente
Salvini, le sculture esterne in cotto di Egidio Casarotti.
Chiesa dellImmacolata: situata nei pressi della parrocchiale
di Laveno risale al 1728 e voluta dal nobile Ferdinando
Tinelli. Restaurata nel 1980, possiede un piccolo interno
a pianta centrale. Laltare maggiore è realizzato
in muratura, con paliotto settecentesco. La pala lignea,
sagomata a drappo, contiene una tela settecentesca con limmagine
della Vergine. Sullarco trionfale è posto un
crocifisso. Sopra lingresso è ricavata una
cantoria senza organo.
Oratorio di S. Rocco: situato nel centro storico di Laveno,
accanto alla Villa Tinelli, ne costituisce la cappella privata.
Risalente al XVIII secolo, è un piccolo edificio
dallinconsueta pianta ottagonale.
Chiesa parrocchiale di S. Maria Ausiliatrice nella frazione
Ponte di Laveno, risalente al 1930.
Chiesa parrocchiale dellInvenzione di S. Stefano a
Mombello: la chiesa è di origine romanica, come attestano
le descrizioni delle visite pastorali di S. Carlo e le pietre
alla base del campanile. Si trattava di un edificio a tre
navate di tipo basilicale con tre absidi affrescate, più
largo che lungo, nella cui navata sinistra si innestava
il fusto dellattuale campanile, assai modificato in
seguito. La chiesa fu riedificata a navata unica nel 1600
come attesta una targa al suo interno, quando si stacca
dalla matrice di Leggiuno e diventa parrocchiale. Nel 1913
viene allungata verso la piazza e dotata dellattuale
imponente facciata, opera di Paolo Besozzi. Lo spazioso
interno conserva una splendida abside interamente affrescata
nel 1610 circa da Giovanni Battista Avvocati, lo stesso
che realizzò gli affreschi del santuario di S. Caterina
del Sasso. Degno di nota anche laltare ligneo dorato
seicentesco, ristrutturato allinizio del Novecento.
Altre opere rimarchevoli sono la Cappella del Rosario, con
un apparato barocco molto scenografico, lorgano [2]
del 1874 opera dei fratelli varesini Pietro e Lorenzo Bernasconi
e le formelle in ceramica del battistero realizzate dallartista
mombellese Albino Reggiori nel 2003. Il campanile è
dotato di 5 campane in Mi bemolle, fuse nel 1948 dalla fonderia
Bianchi di Varese.
Oratorio di S. Maria di Corte a Mombello: citata nel XIII
secolo, è una piccola chiesetta dedicata alla Purificazione
di Maria Vergine, inserita in un contesto urbano molto interessante.
Allinterno, completamente restaurato, si segnala un
affresco del XVI secolo.
Oratorio di S. Michele: piccolo edificio posto nel punto
più alto di Mombello, nei pressi della frazione Rocca.
Fu riedificato nel Settecento sullarea di un più
antico oratorio in stato di abbandono.
Chiesa dei SS. Nazario, Celso e Defendente a Ceresolo: si
tratta probabilmente del sito religioso più antico
del comune, sicuramente anteriore al 1000. La chiesetta,
anticamente parrocchiale di Cerro e Ceresolo, fu riedificata
attorno al XVI secolo. Superstite il bellissimo campanile
romanico in pietra dotato di bifore.
Chiesa della Beata Vergine del Pianto a Cerro: lattuale
parrocchiale fa da sfondo alla piazzetta del piccolo borgo
lacustre con la sua semplice facciata e lesile campanile
dalla particolare cella campanaria in mattoni. Ristrutturata
a metà Ottocento, presenta una piccola navata ornata
da stucchi e affreschi novecenteschi del pittore Virgilio
Mascioni.
IL
MIELE VARESINO
Millefiori, di sapore gradevole e variabile in base alla
zona di produzione e aroma forte, è ricavato dal
polline di fiori diversi e dalla melata di più piante.
Ottimo per la preparazione di dolci casalinghi e per la
prima colazione;
acacia, di colore leggermente ambrato, aroma delicato e
sapore molto dolce. È indicato per accompagnare formaggi
pecorini stagionati e frutta fresca di stagione;
castagno, con un aroma forte, leggermente amaro, di colore
scuro tendente al nero. Si accompagna perfettamente a formaggi
stagionati di capra e misto capra vaccino.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Nel comune si hanno tracce di insediamento storico fino
dall'antichità: a Mombello, infatti, si hanno tracce
di palafitte del 3000 a.C. Il nome Laveno deriverebbe da
quello del comandante romano Tito Labieno, che qui aveva
il suo accampamento e che sulla collina di Mombello ebbe
uno scontro con i Galli; da qui proverrebbe anche il nome
Mombello, cioè colle della battaglia in latino (mons
belli). In epoca medioevale fu un borgo abitato da pescatori,
e dall'Ottocento in poi ospitò le famose fabbriche
della ceramica tra le più grandi d'Europa. Le fabbriche
ora chiuse hanno comunque dato vita ad un museo della ceramica,
uno dei musei più interessanti della città.
|
|
|
|
|
Popolazione
Residente 8.736 (M 4.039, F 4.697)
Densità per Kmq: 337,0
CAP
21014
Prefisso Telefonico 0332
Codice Istat 012087
Codice Catastale E496
Denominazione
Abitanti lavenesi e mombellesi
Santo Patrono SS. Filippo e Giacomo
Festa Patronale 3 maggio
Numero
Famiglie (2001) 3.728
Numero Abitazioni (2001) 4.992
Il Comune di Laveno-Mombello fa parte di:
Comunità Montana Valcuvia
Regione Agraria n. 3 - Colline del Verbano Orientale
Località e Frazioni di Laveno-Mombello
Capo di Sotto, Bostano, Casanova, Ceresolo, Corte, Canton
de Ambrosis, Somisso, Mulini, Rebogliano, Le Motte,
Ponte, Brugnolo, Cerro, Laveno, Mombello, C.na Orcel,
Valdinaca, Brenna, Cà Bruciata, Acquanegra, Villa
Tarlarini, la Darsena, Profarè, Gangelli, Le
Motte, Rocca, San Michele, San Clemente, Monte Canese,
Monte Brianza, Poleggio, C.na Torbiera, Villa Pace,
C.na Ronco, Monteggia, Punta San Michele, Casere, la
Cappelletta, Monte Cristo, Punta delle Ulive, il Campanile,
Monte Sasso del Ferro, Poggio Sant'Elsa, Cujaga, Prataccio,
Mulini, La Verbano
Comuni Confinanti
Caravate, Castelveccana, Cittiglio, Leggiuno, Sangiano
Il Comune di Laveno-Mombello fa parte di:
Comunità Montana Valcuvia
Regione Agraria n. 3 - Colline del Verbano Orientale
Località e Frazioni di Laveno-Mombello
Capo di Sotto, Bostano, Casanova, Ceresolo, Corte, Canton
de Ambrosis, Somisso, Mulini, Rebogliano, Le Motte,
Ponte, Brugnolo, Cerro, Laveno, Mombello, C.na Orcel,
Valdinaca, Brenna, Cà Bruciata, Acquanegra, Villa
Tarlarini, la Darsena, Profarè, Gangelli, Le
Motte, Rocca, San Michele, San Clemente, Monte Canese,
Monte Brianza, Poleggio, C.na Torbiera, Villa Pace,
C.na Ronco, Monteggia, Punta San Michele, Casere, la
Cappelletta, Monte Cristo, Punta delle Ulive, il Campanile,
Monte Sasso del Ferro, Poggio Sant'Elsa, Cujaga, Prataccio,
Mulini, La Verbano
Comuni Confinanti
Caravate, Castelveccana, Cittiglio, Leggiuno, Sangiano
|
|
|
|
|
|