Lainate
è un comune della provincia di Milano. Importanti
architetture sono la Villa Visconti Borromeo Arese
Litta ed il suo ninfeo secentesco. Lainate sorge tra
il Parco delle Groane e l'antico "Bosco dei Guasti"
(ormai quasi scomparso). Un tempo il suo territorio
era delimitato dai torrenti Lura e Bozzente. Oggi
è attraversata dal Canale Villoresi. Si trova
a 176m slm a 18 km in direzione nord ovest rispetto
a Milano. Da sempre le frazioni Grancia e Pagliera
fanno parte del Comune, Barbaiana dipende amministrativamente
da Lainate solo dal 1870. Passirana ha fatto parte
del comune di Lainate fino al 1928, anno nel quale
per regio decreto passò al comune di Rho. La
presenza di corsi d'acqua e fontanili ha sempre caratterizzato
il territorio di Lainate, soprattutto dal XVIII sec.
ad oggi. Oggi i torrenti Lura e Bozzente, più
il Canale Villoresi, portano avanti questa tradizione
che rispecchia l'origine del nome.
DA
VEDERE
I più importanti luoghi d'interesse situati
nel territorio lainatese sono: Villa Litta, con il
relativo parco e il suo Ninfeo, rinomato per i suggestivi
giochi d'acqua; il Canale Villoresi e i suoi boschi,
oltre alla roggia che attraversa il Parco Grancia
e va a riversarsi nelle acque del Canale.
ETIMOLOGIA
Un tempo si credeva che Lainate fosse un termine derivante
dal vocabolo osco-celtico "Lienà",
che significa "luogo di acque". In realtà,
studi successivi hanno abbandonato questa tesi, affermando
che il nome deriva invece da una voce latina riscontrata
per la prima volta nel sec. XIII, locus Ladenate.
Tale voce deriva probabilmente dall'aggettivo tardo-latino
ladin, che significa "terreno arenoso ma fertile,
di facile lavorazione". Di fatto, già
in una pergamena dell'anno 867 si fa riferimento a
una via Latenasca. La desinenza "ate" secondo
degli studi di toponomastica, è da attribuire
al suffisso che presero i comuni dell'Italia settentrionale.
Il dialetto locale, tuttavia, tende a eliminare la
-e finale e, in molti casi, l'intero suffisso -te:
da qui deriva la dizione popolare Lainà. Per
quanto riguarda, infine, il passaggio da Latenasca
a Lainate, ci si rifà a elementi di glottologia
e filologia romanza: la consonante sorda -t- in posizione
intervocalica si sonorizza in -d-, dando luogo all'aggettivo
Ladenasco, da cui, applicando il suffisso -ate di
cui sopra, deriva il nome proprio Ladenate; successivamente,
con la caduta della -d- intervocalica e la palatalizzazione
di -e- in -i-, si arriva all'attuale Lainate.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Non è disponibile alcuna informazione su cosa
accadde nel territorio durante l'epoca romana e durante
le invasioni barbariche. Le prime notizie risalgono
a documenti del IX secolo. Il primo in particolare
è una pergamena relativa a una divisione di
beni, sul quale è citata la via Latenasca.
Dal manoscritto si evince che il monastero di S. Ambrogio
di Milano avesse già dei possedimenti sullattuale
territorio comunale. Un documento successivo è
relativo a una vendita effettuata nel 1012. In quegli
anni Lainate era probabilmente un piccolo villaggio
di campagna, sorto intorno a una cappella. Dalla documentazione
disponibile, si riscontra come a poco a poco i Borromeo
si insediarono nel territorio per poi diventare feudatari.
Infatti il 20 marzo 1470 i conti Giovanni e Vitaliano
Borromeo giurarono fedeltà al Duca Galeazzo
Maria Sforza e alla Duchessa Bona, ottenendo privilegi
feudali sui luoghi di Lainate, ovvero la possibilità
di esercitare poteri pubblici (riscossione di tasse
su beni e merci o in occasione di matrimoni e funerali).
Avevano inoltre il monopolio per la costruzione di
mulini e frantoi, che concedevano in uso a pagamento
ai cittadini, ai quali ne era vietata la costruzione.
In quel periodo a Lainate la gente viveva essenzialmente
del frutto dei campi, la società era ad economia
agricola, con un commercio limitato al solo baratto,
che si verificava in occasione di fiere o mercati.
Dai documenti del periodo si riscontra che oltre ai
Borromeo unaltra famiglia nobile vendeva e comprava
terreni in quel periodo: i Girami. Sembra che questa
famiglia fosse in possesso di diverse vigne sul territorio.
Intanto il paese comincia a prendere forma, grazie
alla bonifica dei terreni e al taglio dei boschi.
Nonostante questo mancavano adeguate scorte alimentari
le quali in concomitanza con le scarse condizioni
igieniche, favorivano il diffondersi di malattie.
In seguito al Concilio di Trento, che impose di tenere
aggiornati i registri con battesimi, matrimoni e morti
dei fedeli, a partire dalla fine del Cinquecento,
le informazioni disponibili diventano più numerose
e complete. Dai registri si nota una grande diffusione
della professione del falegname, probabilmente dovuta
alla notevole presenza di boschi da taglio nella zona.
Nel frattempo Lainate continuava ad ingrandirsi, la
sua crescita andava di pari passo con le esigenze
della famiglia Visconti Borromeo. Dopo la sconfitta
degli Spagnoli nel 1706, gli Austriaci avviarono un
rinnovamento totale che portò la Lombardia
ad essere una perla dell'Impero Austriaco. Tuttavia
il tenore di vita dei contadini Lainatesi non migliorò
di molto. In quel periodo Lainate contava 1326 abitanti,
contro i 1300 del 1596. In più di un secolo
la popolazione era praticamente rimasta invariata.
Lainate partecipò ai moti del Risorgimento
italiano ed alle eroiche "Cinque Giornate di
Milano" e qui si fermò Vittorio Emanuele
II prima di entrare a Milano accanto a Napoleone III,
dopo la vittoriosa "Battaglia di Magenta"
del 1859. Verso la fine del secolo si verificò
uno straordinario evento: alla morte del Duca Antonio
Litta, tutti i suoi beni (che comprendevano la maggior
parte del territorio comunale di Lainate), furono
messi all'asta. Gran parte dell'eredità venne
acquistata dal nobile veronese Ignazio Weil Weiss
che fu benefattore del paese e, attivissimo in politica,
ne fu sindaco per molti anni portandolo verso un maggior
progresso economico.