Laglio
Lombardia

Laglio è un comune della provincia di Como in Lombardia. Si estende sulla sponda occidentale del Lago di Como a 15 km di distanza dal capoluogo lariano. Il paese è posto ad un'altitudine di 202 m s.l.m.sulla sponda occidentale del lago di Como, si snoda lungo il tracciato dell'antica strada romana, la Regina ed occupa una fascia di territorio posta fra il Monte Colmegnone (1383 m s.l.m.) e il Lago. Fu feudo della famiglia Crivelli fino al seicento, passò poi sotto la signoria di Francesco Gallio. È formata da varie frazioni: Germanello, Ossana, Soldino, Ticée, e Torriggia. Sul versante del Monte Colmegnone sopra la frazione di Torriggia si trova la famosa caverna del "Buco dell'Orso" m 600, raggiungibile a piedi in ore 1.30 (visitabile su richiesta al Municipio) all'interno della quale vi furono rinvenute numerose ossa fossili di Ursus spelaeus. Il Buco dell'Orso è costituito da tre laghetti sotterranei, e altri ambienti in parte inesplorati, è ricca di concrezioni calcaree e di acqua sorgiva. Il comune ha ricevuto una certa notorietà da quando il popolare attore statunitense George Clooney vi ha comprato Villa Oleandra nel 2002 dalla famiglia Heinz e Villa Margherita nel 2004. L'attore trascorre nel paese rivierasco tutte le estati.

LA PIRAMIDE DI FRANK
Il cimitero è caratterizzato da un curioso monumento funebre a forma di piramide del XIX sec. La piramide è alta venti metri, in marmo grigio, un enorme medaglione di marmo con l'effice in bassorilievo di Joseph Frank sulla facciata, un medico appartenente ad una famiglia di medici d'origini austriache, docente all'Università di Pavia ed allievo del Volta. Il mausoleo a forma di piramide avrebbe dovuto sorgere a Como nell'area del Tempio Voltiano ed accogliere le spoglie di Alessandro Volta ma fu bocciato dai comaschi. Joseph Frank decise di erigere ugualmente a Laglio, in riva al lago, una piramide che imitasse il colosso funebre di Caio Cestio in Roma.
Don Vincenzo Barelli parroco di Laglio fu tutt'altro che benevolo nei confronti della Piramide ma suo malgrado dovette benedire il giorno dell'inaugurazione.

LA PUNTA DI TORRIGGIA
La settecentesca Villa Veronesi edificata sulla punta di Torriggia in un punto stretto del lago di Como, un'edicola sullo sfondo di Careno e gli ultimi resti dell'antica via Regina Teodolinda, un percorso storico ampliato e sistemato da Giulio Cesare per collegare attraverso lo Spluga, il passo Settimo e il passo Giulio, la Gallia Cisalpina con Milano e la Germania attraverso Coira. Sulle facciate del cortile interno una splendida meridiana doppia. Torriggia deriva da "torre" (in dialetto Turigia) insediamento di difesa e di guardia.

Il crocifisso di Torriggia
All'imbocco di una strada che serviva ad unire gli antichi centri abitati del territorio (Brienno, Torriggia, dalla Tana della Volpe Germanello, Ossana, Soldino, la Valle Sopra Ponte, Carate, Urio, Moltrasio sino a Rovenna) vi era un crocifisso in legno. Era un artistico crocifisso a misura d'uomo, realizzato a Ortisei dagli artigiani della Val Gardena. Fu donato, negli anni che seguirono la Prima Guerra Mondiale, dall'ing. Barosi e posto nel prato, poi spostato per la costruzione della via Regina nuova che ha interrotto l'antica mulattiera.

L'Erbul dii pegul
Lungo una strada campestre che porta alle Selve e finisce a L'Erbul dii pegul vi erano i quadri della Via Crucis appesi sui castagni che costeggiavano la strada e le panchine andate distrutte. Anche il castagneto delle selve di Torriggia rischia di essere distrutto, da un insetto

L'antica pieve
Torriggia dipendeva dalla pieve di Nesso, una delle grandi pieve che comprendeva un vasto territorio sulle sponde lacustri, nata nell'XI secolo, antica plebs d'importanza storica ed economica fondata dai coloni della Magna Grecia inviati sul Lario da Giulio Cesare. Il ricordo di quella comunità è rappresentato all'interno della parrocchiale di Nesso, nella cappella del fonte battesimale, sugli spicchi della cupola, dove sono dipinti i santi patroni di tutti i paesi appartenenti all'antica pieve. I coloni romani, considerata la dolcezza del clima, hanno terrazzato le pendici delle montagne del lago impiantando la cultura della vite e dell'ulivo.

Chiesa di S. Giorgio
La chiesa dei Santi Giorgio e Gaetano da Thiene fu costruita a partire al 1619 a navata unica con sei cappelle e consacrata nel 1630 dal Vescovo di Como Lazzaro Carafino. La facciata a capanna è arricchita da un portale settecentesco in pietra; al centro del timpano la nicchia contiene una statua di San Giorgio scolpita negli anni 1937-1938 da Giuseppe Comitati e Dante Bianchi di Brienno.
All'interno presenta una navata unica con cinque cappelle laterali, tre a destra e due a sinistra arricchite da una decorazione settecentesca a stucco del lagliese Stefano Salterio; la prima a destra funge da battistero, la seconda è dedicata a San Nicola di Bari, la terza a Sant'Antonio da Padova; la prima a sinistra, alla Beata Vergine del Rosario e la seconda a San Giuseppe. L'altare maggiore in marmi policromi è di Giuseppe Buzzi di Viggiù, degli anni 1747-1750 e reca la pala raffigurante la Madonna in trono con San Giorgio di Alessandro Ferretti (Castiglione d'Intelvi, 1706 -1756), un olio su tela del 1750. La precedente ancóna dell'altare maggiore venne dipinta da Giovanni Battista Bianchi di Moltrasio tra il 1636 e il 1638. La volta del presbiterio è arricchita dagli stucchi del 1744 di Giovanni Battista Comparetti, originario di Pigra, che incorniciano l'affresco con la Gloria di San Giorgio di pittore anonimo. Gli affreschi sulla volta della cappella di San Nicola furono realizzati da Giovan Battista Vallisneri o Valneri, originario di Verna. La pala d'altare che raffigura la Crocifissione coi Santi Nicola e Apollonia è opera di Michelangelo Buzzi, pagato nel 1659[3]. L'altare di San Gaetano Thiene reca la statua lignea del Santo dipinta così come l'altare di Sant'Antonio da Padova. L'abside fu arricchita di stucchi sulla volta e sulle pareti laterali da Giovanni Battista Comparetti attivo con i figli a Laglio tra l'ottobre del 1743 e l'aprile del 1744; sulla parete sinistra il riquadro a stucco incornicia l'affresco di Alessandro Ferretti con la Tortura di San Giorgio, mentre il riquadro sulla parete sinistra incornicia Il martirio di San Giorgio, dipinti eseguiti nei mesi maggio e giugno del 1744.
La prima cappella a destra (battistero) è ornata con gli stucchi di Francesco Sala di Lugano che nell'arco d'ingresso ha raffigurato le Tre Virtù Teologali eseguite nel biennio 1668-1669. La balaustra marmorea della cappella di San Nicola è opera di Giovanni Aglio di Arzo, realizzata nell'ottobre del 1735. Nella cappella della Beata Vergine del Rosario sono notevoli gli stucchi di Stefano Salterio degli anni 1792-1794; la cappella si presenta con affreschi ottocenteschi alle pareti e sulla volta, l'altare marmoreo ha un'ancóna stucco con in alto due angioletti che reggono la corona e ai lati due angeli oranti inginocchiati, questi attribuiti al Salterio[4].
Nell'Oratorio dei Confratelli annesso al coro della chiesa si trova un altare con ancona in stucco, fu fondato nel 1643 con il titolo di Oratorio del Santissimo Sacramento e ingrandito nel Settecento per le Confraternite del SS. Sacramento e del Rosario. L'altare attribuito a Stefano Salterio presenta un corpo centrale aggettante, la mensa con un gradino sormontato da un'alta base con due mensole su cui siedono le figure della Fede e della Carità; la due virtù teologali sono accostate alla cornice dell'altare che termina con due piccole mensole laterali su cui poggiano due angioletti; l'andamento curvilineo prosegue nella cimasa con al centro un ovale da cui precipita un puttino. Esso reca al centro la tela con la Madonna col Bambino e un angelo attribuita al grande pittore di Scaria Carlo Innocenzo Carloni, del 1757 circa[5]; l'angelo inginocchiato porge alla Vergine un piatto con fiori e la corona del Rosario, e nella parte alta del dipinto ci sono tre angioletti tra cui uno regge l'Ostensorio con il Santissimo Sacramento.

Chiesa di S. Bartolomeo a Torriggia
Nell'anno 1700 venne ricostruita a Torriggia la chiesa di S. Bartolomeo apostolo di dimensioni più ampie della precedente, per l'aumento della popolazione, a navata unica con una sola capella laterale sulla destra dedicata alla Madonna del Rosario. Nel 1781 venne benedetta la via Crucis. Nel 1929 venne rifatta la facciata. La bellissima statua in legno di S. Bartolomeo apostolo è opera di un artista della Val Gardena.

Chiesa di S. Gerolamo di Germanello
La chiesetta di S. Gerolamo fu eretta nel 1782. E' un tempietto a cupola che segna il punto terminale delle quattordici cappellette della Via Crucis che salgono dalla riva del lago.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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