Izano
è un comune della provincia di Cremona in Lombardia.
Il territorio è totalmente pianeggiante, con
quote variabili tra i 70,6 e i 79,9 m. s.l.m.. Lo
scavo artificiale del Canale Vacchelli, parzialmente
in trincea, caratterizza la parte a nord dell'abitato.
Altri corsi d'acqua di una certa importanza dal punto
di vista irriguo sono: la Roggia Pallavicina, la Roggia
Babbiona, la Roggia Lisso e la Roggia Abbadia. Va
segnalata la presenza di alcuni fontanili: presso
il "Fontanone" (al confine con Offanengo
e Romanengo), presso Izano (a est dell'abitato, rampa
Lisso) e la Fonte "Cavagnolo" (al confine
con il comune di Castelleone). La temperatura media
di gennaio si attesta intorno ad 1 °C, quella
media del mese di luglio è pari a 24,5 °C.
Il clima è di tipo temperato continentale con
precipitazioni più frequenti in autunno e primavera
e con l'inverno più siccitoso dell'estate.
Classificazione sismica: zona 4 (sismicità
molto bassa). Classificazione climatica: E (i Gradi
giorno sono 2.474; il limite massimo consentito per
l'accensione dei riscaldamenti è di 14 ore
giornaliere, dal 15 ottobre al 15 aprile). L'assenza
di modifiche del nucleo centrale di Izano è
connessa al fatto che non si è verificato nessun
processo di industrializzazione e si è conservata
intatta la tradizionale economia fondata sul lavoro
dei campi, particolarmente fertili e ricchi di acque
per le numerose rogge che vi scorrono, insieme ad
un tratto del canale Vacchelli. La proprietà
è frazionata in piccole aziende, che producono
oltre al mais, anche una certa quantità di
frumento e di orzo; collegata con l'agricoltura è
naturalmente la zootecnica, che tuttavia, a differenza
di quanto avviene nei comuni circostanti, è
praticata a livello familiare, se si fa eccezione
per due aziende avicole a carattere industriale. Tutta
la gamma delle attività economiche è
sviluppata secondo criteri artigianali: si va dalle
piccole officine meccaniche al commercio, effettuato
anche da venditori ambulanti; notevole pure il movimento
di pendolari, occupati nelle industrie di Milano e,
naturalmente, di Crema. L'unica strada di una certa
rilevanza che attraversa il territorio comunale è
la strada provinciale 23 Crema-Salvirola. L'ex Strada
Provinciale 16 Madignano-Camisano è stata declassata
a "comunale" nel 2004 dopo una parziale
riqualificazione.
DA VEDERE
Il volto generale del paese è quello di un
borgo antico (la cascina S. Rocco, verso la periferia,
ne è la testimonianza esemplare) costituito
da un gruppo omogeneo di case che si susseguono quasi
senza soluzione di continuità, in un ritmo
serrato; il tessuto abitativo è privo di innovazioni
stridenti, anzi, animato da un tocco di arcaità
grazie alla sopravvivenza di due forni pubblici tuttora
utilizzabili, anche se non più in funzione.
Chiesa di San Biagio
Fra gli edifici religiosi del paese spicca innanzi
tutto la mole della parrocchiale di S. Biagio che
sorge decentrata rispetto al complesso delle abitazioni
e isolata in un angolo suggestivo e ombroso che dà
sulla campagna. L'origine della costruzione risale
a tempi lontani, ma l'andamento primitivo è
mascherato oggi da un rifacimento globale attuato
nel 1900, nel corso del quale fu invertito l'orientamento
dell'unica navata, cosicché la facciata fu
sostituita dalla zona absidale e fu aggiunto un profondo
transetto che ha conferito all'edificio un'iconografia
a croce latina. Molto scarse sono ormai le tracce
pittoriche originarie: nel 1970 sono affiorati sulle
pareti laterali alcuni affreschi, fra i quali emerge
la composizione dipinta su una campata a sinistra,
raffigurante un gruppo di personaggi in adorazione
di un ostensorio, oltre il quale è rappresentata
la Trasfigurazione del Cristo; la scena, che si avvale
di un'inquadratura architettonica di sapore rinascimentale,
ha i caratteri tipici del Cinquecento lombardo di
matrice locale, anche se non è ancora stata
possibile una sua incontrovertibile attribuzione.
Cimitero
A pochi passi dalla chiesa, ora situato alle spalle
di questa, ma un tempo collocato proprio di fronte
alla facciata, in modo che fosse possibile un facile
passaggio tra i due edifici, sorge il cimitero settecentesco.
Esso rappresenta, insieme a quello dei Morti delle
Tre Bocche a Ombriano, un fatto eccezionale nell'architettura
cremasca, essendo sopravvissuto alla generale incuria
cui questi monumenti sono spesso stati soggetti. È
un angolo di particolare raccoglimento e di invito
alla quiete meditativa, chiuso com'è ancora
nelle strutture originarie, costituite da un semplice
recinto rettangolare che si apre sul fondo, in uno
dei lati minori, in una cappella; sui fianchi è
circondato da un porticato, decorato dalla sequenza
delle stazioni della Via Crucis, dipinte ad affresco,
discretamente conservate entro cornici sagomate.
Oratorio di San Rocco
All'interno del paese sorge l'oratorio di S. Rocco,
pervenutoci abbastanza integro anche grazie ad un
restauro conservativo a cui fu sottoposto intorno
al 1982, che ha restituito alla chiesa la bellezza
del suo volto tre-quattrocentesco, apprezzabile sia
nella semplice facciata in mattoni a vista, sia nell'interno
con copertura a capriate. Nella zona absidale sono
custodite tre pregevoli statue in terracotta raffiguranti
la Madonna col Bambino, S. Rocco e S. Sebastiano,
raffinata opera di un buon plasticatore operante fra
Quattrocento e Cinquecento. A testimonianza dell'antichità
e della dignità dell'edificio rimane un affresco
che reca la data 1471, ancora ben leggibile e completo
in confronto ai vari laceri venuti alla luce recentemente;
esso ci illumina sulla condizione originaria dell'oratorio,
che doveva contenere un'ampia documentazione della
pittura quattrocentesca locale.
Santuario della Pallavicina
Ma il monumento più illustre di Izano, situato
poco all'esterno dell'abitato, alla fine di un viale
alberato, sulla strada verso Crema, è il Santuario
della Pallavicina. È un luogo di antica devozione,
che conserva tuttora il fascino dei piccoli santuari
di campagna; ogni anno vi si svolge una fiera primaverile
alla quale partecipano devoti provenienti da ogni
località del Cremasco. Dell'origine dell'edificio
poco conosciamo, anche perché non ci è
giunta notizia dell'anno nel quale si sarebbe verificata
la miracolosa apparizione della Madonna ad una fanciulla
del luogo, fatto che dette origine all'erezione di
una cappella. Esso risale comunque ai tempi antichi,
per lo meno al XV secolo, datazione desunta da un
affresco che reca inciso l'anno 1444. Di una chiesa
edificata sul luogo della primitiva costruzione si
parla solo a partire dal 1578, in occasione di una
visita pastorale. A quel tempo la sua struttura doveva
essere ormai organizzata secondo le linee essenziali
che sono tutt'oggi visibili, malgrado le aggiunte
più tarde: un piccolo santuario ad una sola
navata, terminante in una profonda abside completamente
decorata con affreschi di scuola cremonese. I secoli
successivi videro un progressivo arricchimento architettonico
e decorativo, che ricoprì di una veste barocca
l'interno; ad una cappella laterale sorta nel punto
dell'apparizione ne furono aggiunte, fra la fine del
Seicento e i primi del Settecento, altre due, notevoli
per ricchezza di pitture e di stucchi, mentre fu attuato
solo in seguito, nel 1910, il completamento del lato
destro, sfondato simmetricamente al fianco sinistro
ed animato da una nuova facciata che dà sul
piazzale antistante.
Ville
Rilevanza analoga a quella dell'architettura religiosa
hanno anche le ville patrizie, presenti ad Izano in
numero superiore rispetto ad altri paesi del cremasco,
pure intensamente interessati dal fenomeno delle residenze
estive dell'aristocrazia cittadina. Uno schema abbastanza
uniforma è alla base delle Ville Foglia, Pasquini
e Severgnini, che si distinguono per una superiore
dignità costruttiva sulle altre abitazioni
del paese: un unico corpo di fabbrica che costituisce
un blocco compatto al centro dello spazio riservato
al giardino, un'estrema semplicità nell'uso
dei motivi decorativi, che per lo più appartengono
al repertorio seicentesco (come le mensole ricorrenti
sotto la gronda, alternate ad oculi ovali), l'assenza
di una veste aulica o baroccheggiante nella linearità
dell'impianto costruttivo. Villa Foglia e Villa Pasquini
sono frutto di vari interventi attuati attraverso
i secoli; quanto a Villa Severgnini, è particolarmente
degna di attenzione per la presenza, all'interno,
di dipinti murali che rappresentano paesaggi locali,
come la raffigurazione delle mura e dell'ormai scomparso
castello di Crema.
Villa Cremonesi
Situata verso la periferia di Izano, l'ottocentesca
Villa Cremonesi è uno dei punti di riferimento
del paese. Intonacata esternamente di giallo e bianco,
non riporta barocche decorazioni. La sua torretta
è il punto più alto del complesso e
si trova nel grande giardino. La cosa più barocca
è il cancello, intagliato e molto decorato,
e sulla cima appuntito. La villa, che è oggi
abitata, è racchiusa da un muro alto circa
due metri sul quale sono posti pezzi di vetro, per
impedire ai ladri di entrarvi.
ORIGINI E CENNI STORICI
Poco distante da Crema, sull'asse viario che conduce
ad est verso l'agro cremonese, ai confini con questo,
Izano appare come un borgo compatto lungo una strada
centrale che ne costituisce l'ossatura. Nonostante
il territorio comunale sia situato ad oriente del
corso del Serio, la vicinanza a Crema ha da sempre
determinato il destino del paese, anche se talvolta
non è stato senza peso l'intervento di altre
città. L'antichità di Izano è
testimoniata da documenti dell'età medioevale:
sotto la forma "Giosano" la sua esistenza
è già attestata alla fine del X secolo
e poco più tardi col nome di "Zosano".
Ma i primi riferimenti precisi alla sua condizione
storica appaiono soltanto in seguito, nel XII secolo
(per la precisione nel 1123 e nel 1178), quando figura
tra le località i cui beni fondiari appartengono,
almeno in parte, al monastero di S. Benedetto di Crema;
ad esso, tuttavia, non viene attribuita un'autorità
di carattere religioso, che spetta invece al vescovo
di Cremona, al quale competono probabilmente anche
diritti di tipo feudale su queste terre. Il legame
che nel Medioevo univa il piccolo borgo a Cremona
è documentato anche dalla presenza nella città
padana di una famiglia originaria di Izano, nota col
nome di Giosani e resa illustre da un suo membro,
Gerardo da Iosano, che ricoprì alla fine del
XIII secolo le più alte cariche della vita
politica comunale, divenendo podestà e capitano
del popolo in varie città dell'Italia settentrionale
e centrale. La sorte del paese fu comunque accomunata
in genere a quella di Crema, soprattutto da quando
la città entrò a far parte, nel XV secolo,
dei domini veneziani e si avvalse in seguito, dal
1580, di una giurisdizione episcopale indipendente,
dominata dalle direttive della Serenissima. Fu in
questo periodo, durante il quale la zona conobbe una
fase di assestamento politico e godette di una condizione
di accresciuto benessere economico, che anche ad Izano,
come in molti altri borghi dell'area cremasca, si
assistette ad un fervore architettonico che ne trasformò
il volto, conferendogli una veste di dignità
con le numerose ville che vi sorsero dal XVII al XVIII
secolo e che tuttora creano pause di verde nel contesto
dell'abitato. In età napoleonica (1810-16)
fu aggregata a Izano Salvirola Cremasca, ridivenuta
autonoma con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto.