Garlasco
è un comune di 9.824 (4.787m; 5.037f) abitanti della provincia
di Pavia. La città, una delle maggiori della Lomellina, è
nota per il Santuario della Madonna della Bozzola, a 4 km dal centro,
meta di pellegrinaggi religiosi, nonché per la presenza de Le
Rotonde, una delle maggiori discoteche della zona. Garlasco è
balzato al centro dell'attenzione mediatica nell'estate del 2007 a seguito
di un caso di omicidio, quando la giovane Chiara Poggi, stagista di
26 anni, è stata trovata assassinata nella propria abitazione.
Il processo di primo grado, a carico dell'unico imputato Alberto Stasi,
fidanzato della vittima, si è concluso con l'assoluzione. Si
trova nella Lomellina centro-orientale, a poca distanza dalla riva sinistra
del Terdoppio e non lontano dal ciglio del terrazzo della valle alluvionale
del Ticino. Il territorio, incluso nella Pianura Padana, è quasi
esclusivamente pianeggiante, e caratterizzato da numerose risaie e coltivazioni
intensive di cereali e mais. Tali caratteristiche geografiche sono la
principale causa del clima continentale umido che caratterizza la città:
nel periodo invernale è sovente presente la nebbia, mentre nel
periodo estivo il territorio è soggetto ad afa con sovrastanti
foschie.
DA
VEDERE
CHIESA
PARROCCHIALE
Nella centrale Piazza della Repubblica si trova la grande Chiesa Parrocchiale
di Garlasco, intitolata alla Beata Vergine Assunta e a San Francesco
Saverio. La chiesa attuale, di stile corinzio, a tre navate con grandiosa
cupola, venne costruita tra il 1715 e il 1783 sui resti della primitiva
chiesa di S.Maria "intra muros", di cui restano tracce nel
basamento del campanile nonché nelle pitture quattrocentesche
tuttora presenti all'esterno dell'abside. La facciata è stata
ultimata nel 1931, sulla quale si aprono i tre ingressi insistenti sulle
tre rispettive navate dell'interno, dotate di notevoli coperture miste.
L'altare maggiore, rinnovato nel 1979, è realizzato in pregiati
marmi policromi, tra cui macchia vecchia, giallo di Siena e verde di
Seravezza; la Pala raffigura l'Assunzione di Maria e S. Francesco Saverio.
Di notevole interesse è lo splendido pulpito marmoreo, donato
nel 1818 dal prevosto, mons. Amedeo Cecconi: è ornato di bassorilievi
che rappresentano il Primato di Pietro, la Disputa di Gesù al
tempio e la predicazione di Giovanni Battista. A sinistra e a destra
si possono ammirare i grandiosi altari laterali, rispettivamente della
Madonna del Rosario (ornato con dipinti dei Misteri realizzati da Achille
Savoia) e del Suffragio, con un grande bassorilievo in stucco raffigurante
la Vergine e le anime purganti. Vi è pure un affresco di Biagio
Canevari raffigurante l'apparizione di Maria Ss.ma a Lourdes, ed un
grande crocifisso ligneo risalente al 1300. In controfacciata si può
ammirare il grandioso Organo, costruito nel 1896 dai Fratelli Lingiardi,
rinomati organari pavesi; di fattura eccellente, esso conta 1737 canne
ed è dotato di due tastiere, per il Grand'Organo e per l'Organo
Eco, o Cassa Armonica. La trasmissione è interamente meccanica.
Sul parapetto della cantoria si possono leggere alcune iscrizioni "storiche",
come quella del parroco, mons. Giuseppe Sanpietro, a proposito dell'eccentrico
organista Bormioli: "Hanno dato dell'asino al M° Bormioli,
ora professore al Conservatorio di Milano: a perenne memoria di tanto
disparato giudizio - 1907".
CHIESA
DI SAN ROCCO
Del XVI Secolo è la chiesa di San Rocco, posta sul retro della
Chiesa di Santa Maria Assunta. Venne fatta costruire dal conte Giovanni
Castiglioni nel 1570; era dotata di molti beni artistici depredati nel
1813 dalle truppe napoleoniche, ed ancora oggi è retta dalla
Confraternita che in passato fondò l'ospedale di San Rocco. Internamente,
vi sono affreschi e decorazioni di artisti locali (Canevari, Panzarasa,
Sampietro).
SANTUARIO
DELLA MADONNA DELLA BOZZOLA
L'origine del santuario di Garlasco è da ricondurre ad un evento
miracoloso risalente al 1465 quando una bambina di tredici anni, Maria,
di Garlasco, sordomuta, si trovava al pascolo con gli animali del padre.
All'improvviso si scatenò un forte temporale e Maria cercò
riparo sotto una piccola cappella dove si trovava un affresco della
Beata Vergine Maria, dipinto da Agostino da Pavia come ex voto alla
Madonna per essere stato tratto in salvo mentre stava per annegare nel
fiume Ticino. Ad un certo punto un bagliore improvviso apparve in un
globo, e la ragazzina vide la Beata Vergine Maria, che affidò
a lei una missione: "Maria, va' a dire ai Garlaschesi che voglio
qui un santuario a protezione di tutta la Lomellina. Saranno tante le
grazie che Io spargerò in questo luogo e miei figli sperimenteranno
i tesori delle mie misericordie". Dopo aver fatto ritorno a Garlasco,
Maria (che da quel momento venne chiamata Maria Benedetta), non più
sordomuta dal miracolo, narrò l'accaduto alla popolazione. La
bambina, cresciuta, si ritirò nel monastero, retto dalle monache
di clausura e sito al confine del territorio di Garlasco, tra Tromello
e Alagna, in prossimità del torrente Terdoppio. Il luogo dell'apparizione
miracolosa era allora circondato da cespugli di biancospino (in dialetto
locale buslà, parola dalla cui traslitterazione in italiano deriva
il nome Bozzola). L'evento prodigioso dette il via all'edificazione
dell'attuale santuario, costruendo dapprima una chiesetta in corrispondenza
dell'attuale presbiterio, seguita da un primo ampliamento della struttura
risalente al 1600. Nel 1662 venne costruita la torre campanaria e nel
1720 la cupola ottagonale che verrà terminata negli anni successivi.
Nel 1860 venne prolungata la navata e venne aperto il braccio destro
e il sinistro. Nel 1890 venne costruita la facciata su disegno del Cav.
Marietti; tuttavia nel giro di alcuni anni venne abbattuta in quanto
non si dimostrò soddisfacente, e venne pertanto rifatta nel 1897
su disegno dell'ing. Nava di Milano. La nuova struttura venne decorata
con statue in cotto del Provini di Milano e del Repellini di Cremona,
mentre su due basamenti di granito vennero poste due statue in cemento
(la Fede e la Speranza) della ditta Rossi Speluzzi di Milano. Nel 1927
il santuario è stato insignito del titolo di Basilica Minore.
Numerosissimi i pellegrinaggi ed il legame con molti altri siti mariani
come il Santuario di Corbetta.
IL
CASTELLO
La presenza di fortilizi medioevali originò, a cavallo tra il
XIV e il XV secolo, uno dei castelli più importanti della Lomellina,
tanto da essere detto, all'epoca, Propugnaculum Papiæ. La struttura
era quella tipica lombardo-viscontea, a pianta quadrata con corte interna
e torri quadrangolari agli angoli. Il castello venne saccheggiato e
devastato più volte, in particolare nel 1524 quando venne quasi
completamente raso al suolo. Ricostruito e rivisitato architettonicamente
e funzionalmente nel corso dei secoli, del castello originario non vi
è quasi più traccia: l'unica testimonianza tangibile è
data dal torrione posto alle spalle della piazza (anch'esso commistione
di stili diversi), oltre ad alcuni resti delle fondazioni ed una piccola
torre.
IL
TEATRO
Costruito presumibilmente intorno al 1830 come "Teatro Sociale",
fu progettato dal geometra Giuseppe Martinetti e dal figlio Cesare,
ingegnere, che fecero anche parte della prima gestione societaria; venne
costruito in un periodo molto fortunato per l'opera, quando i teatri
venivano costruiti, soprattutto in provincia, ad imitazione dei grandi
teatri d'opera ottocenteschi. Rimodernato ed ampliato nel 1887 passò
all'Amministrazione Comunale, che cominciò anche a gestirne il
calendario: opera e operetta, concerti, ma anche beneficenza furono
le attività prevalenti del teatro, che viveva un periodo di notevole
splendore. La struttura venne intitolata intorno al 1920 a Francesco
Martinetti, figlio di Cesare, che dall'Argentina era rientrato in Italia
per combattere nella Prima guerra mondiale, dove cadde. Con l'avvento
del cinematografo, il teatro subì un lento declino fino agli
anni cinquanta, quando venne riconvertito in sala da ballo. Negli anni
settanta il teatro perse definitivamente il suo status di locale pubblico,
e diventò dapprima sede di partito politico, quindi magazzino
e infine abbandonato perché fatiscente. Tuttavia nel 1977 l'amministrazione
comunale decise di recuperare il teatro, e dopo trent'anni di lavori
di riqualificazione e restauro, il teatro venne re-inaugurato nel 2006.
Attualmente il teatro può contenere circa 250 persone, e la tradizione
imitativa ottocentesca ha fatto sì che l'interno ricordi, molto
più in piccolo, il Teatro alla Scala di Milano. A pianta circolare,
ha due ordini di palchetti oltre al loggione, ed una platea da circa
70 posti. Il teatro ha l'ingresso nella via della Trinità, e
la facciata presenta vari motivi classici di architettura rinascimentale.
PIAZZA
DELLA REPUBBLICA
In origine progettata per essere composta da quattro ali con portici,
vennero inizialmente realizzata solo quella meridionale (che ha incluso
il vecchio palazzo comunale) e quella orientale. Nel 1954 venne realizzata
la parte occidentale, in stile completamente dissonante con quello già
realizzato, mentre la parte settentrionale non venne mai realizzata.
CENNI
STORICI
Di probabile origine preromana (almeno a giudicare dal nome), è
citato fin dal X secolo; nel 981 fu donato dall'imperatore Ottone II
al monastero di San Salvatore di Pavia, a quell'epoca tra i massimi
possidenti della zona. Nel XII secolo, se non prima, entrò a
far parte dei domini pavesi, sotto i quali fu sede di podesteria, restando
a lungo (come d'altra parte gli altri centri maggiori del territorio
pavese) libero da signorie feudali. Solo nel 1436 il conte palatino
Guarnerio Castiglioni fu investito di Garlasco da Filippo Maria Visconti,
e il feudo rimase poi ai suoi discendenti, divisi in più linee
che ebbero la consignoria su Garlasco; solo Alessandro Castiglioni nel
1761 riunificò il potere nelle sue mani; suo nipote Alfonso Gaetano
nel 1774 ebbe il titolo di Conte di Garlasco, ma fu anche l'ultimo feudatario,
poiché il feudalesimo fu abolito nel 1797. Nel 1818 fu definitivamente
unito a Garlasco il comune di Aurelio e San Biagio. Aurelio e San Biagio,
comprendente l'attuale frazione San Biagio, è noto fin dal 1250,
e fu sempre un comune autonomo fino alla soppressione nel 1818.
DATI RIEPILOGATIVI
Popolazione
Residente: 9.207 (M 4.450, F 4.757)
Densità per Kmq: 235,9 (dati Istat 2001)
Numero Famiglie 3.854
Numero Abitazioni 4.154
Denominazione Abitanti garlaschesi
CAP
27026
Prefisso Telefonico 0382
Codice Istat 018069
Codice Catastale D925
Il Comune di Garlasco fa parte di:
Parco Lombardo della Valle del Ticino
Località e Frazioni di Garlasco:
Santuario Madonna della Bozzola, San Biagio
Comuni Confinanti:
Alagna, Borgo San Siro, Dorno, Gropello Cairoli, Tromello, Zerbolò
Chiese e altri edifici religiosi garlaschesi:
Santuario Madonna della Bozzola
Chiesa di Santa Maria Assunta
Chiesa di San Rocco (XVII secolo)
Chiesa della SS. Trinità
ECONOMIA
Il gruppo Lombardini opera da diversi anni nel settore della grande
distribuzione con 200 Punti Vendita per il canale discount. A Garlasco
LD Market ha aperto nel 2001 diventando punto di riferimento per i consumatori
della zona. I circa 4500 clienti settimanali trovano un vasto assortimento
da 3000 referenze circa, di cui 500 circa a marchio LD con vantaggiose
iniziative promozionali.