Gandino
è un comune della provincia di Bergamo in Lombardia.
A 24 km dal capoluogo Bergamo, in Valle Seriana a
550 m sul livello del mare, sorge in una conca circondata
dai monti Bejo, Farno e Pizzo Formico tra i 1300 e
i 1700 m s.l.m. alla testata della valle omonima formata
dal torrente Romna affluente del Serio.
DA VEDERE
Fra il capoluogo e le sue due frazioni, Barzizza e
Cirano, si contano almeno dodici o tredici chiese,
tutte antiche e tutte contenenti gioielli di arte
sacra, soprattutto quadri e affreschi di pittori anche
rinomati, come per esempio il Loverini che di Gandino
è anche nativo. Vi sono inoltre libri molto
antichi e pregiati, arazzi, pizzi meravigliosi e paramenti
sacri. I pezzi più belli e di valore sono conservati
nel Museo della Basilica. Tra di essi troviamo una
splendida croce lignea e soprattutto l'altare d'argento
che è un vero capolavoro. I pizzi di produzione
artigianale sono di valore inestimabile.
Fra tutte le chiese, la più rinomata è
senz'altro la prepositurale plebana (la parrocchiale)Basilica
di Santa Maria Assunta, elevata a tale titolo, più
precisamente, basilica minore romana nel 1911. Imponente
e maestosa deve le sue origini al 1180 ma nel corso
dei secoli è stata rifatta varie volte fino
a giungere alla versione attuale. L'edificio presenta
una pianta combinata, delimitata da quattro pilastri
che sorreggono la cupola, con una decina di altari
impreziositi da quadri di valore rilevante, colonne
e pavimento in marmi pregiati, affreschi alle pareti
e sulla volta, portoni in legno intagliato.
La basilica ospita un imponente organo barocco, costruito
da Adeodato Bossi Urbani nel 1858. Possiede un concerto
di 10 campane datate dal 1706 al 1822 poste sul campanile
costruito nel 1657 alto 74 metri. Interessante è
pure la chiesa di San Carlo Borromeo con la pala dipinta
da Lodovico Antonio David su commissione di Carlo
Giovanelli, raffigurante Cristo in croce tra i Santi
Placido, Gaetano Thiene, Gertrude, Giovanni Marinoni,
Mauro, Clotilde e Tecla, realizzata nel 1677, posta
sul primo altare a destra. Degna di menzione la chiesa
di S. Giuseppe, costruita dal 1516 dall'omonima confraternita
, che tuttora è presente nella sussidiaria.
Altre confraternite attive in parrocchia sono quella
del Santissimo Sacramento presso la prepositurale
plebana, della Madonna del Carmine presso la chiesa
di S. Croce e Alessandro e del Suffragio presso la
chiesa di S. Maria Nascente
Basilica S. Maria Assunta
Da vedere anche il Museo dei presepi, dove sono conservati
attualmente 435 presepi provenienti da varie parti
del mondo, e il museo di archeologia tessile che racchiude
pezzi veramente rari, tra i quali un telaio a mano
jacquard.
Per gli appassionati di montagna e di vita all'aria
aperta sono disponibili vari itinerari sulle montagne
circostanti: Monte Farno, Valle Piana, Montasei, Pizzo
Formico (1700 m). Sono itinerari semplici, non impegnativi
adatti a tutti. Su queste montagne, dal 1943 in avanti
si sono svolte anche molte lotte partigiane ed in
località Campo d'avene si possono ancora oggi
vedere i crateri lasciati dai bombardamenti tedeschi.
MANIFESTAZIONI
Un appuntamento particolarmente interessante è
la Fiera di San Giuseppe, che si svolge ogni anno
alla quarta domenica di Quaresima.
Proprio durante questo periodo si svolge una curiosa
usanza: per l'intero periodo della Settimana Santa,
tutte le campane vengono "legate" ovvero
cessano di suonare durante le ore del giorno. In sostituzione,
alcuni fedeli salgono sul terrazzo del campanile e,
girando attorno alla cupola, "avvertono"
la popolazione dell'inizio delle funzioni religiose,
gridando, a seconda dei casi, le formule "Ave
Maria" e "la funziù" (la funzione).
Il gesto viene scandito dal suono della "tola"
(battola), un particolare strumento composto da un
asse di legno con imperniati due battenti di metallo.
Unica e originale è la Corsa delle Uova, che
si disputa fra Piazza Vittorio Veneto e Fiorano al
Serio il venerdì antivigilia della prima domenica
di luglio. Si tratta di una sfida che coinvolge con
passione il pubblico. La prima edizione risale al
1931: in seguito ad una scommessa, due giovani gandinesi
decisero di cimentarsi in una singolare competizione,
il primo raccogliendo cento uova, poste ad un metro
di distanza l'una dall'altra, lungo la via che separa
Piazza Vittorio Veneto dalla chiesa di Santa Croce.
Contemporaneamente, il secondo avrebbe percorso il
tratto di strada che separa Gandino da Fiorano, andata
e ritorno, per un totale di circa 11 km. Venne scelta
la fontana comunale, posta proprio nel centro della
piazza, come simbolica partenza e traguardo di entrambe
i concorrenti. Il vincitore sarebbe risultato, ovviamente,
chi per primo avesse portato a termine la propria
parte di gara. Inaspettatamente, la vittoria non toccò
al raccoglitore, bensì al podista.
Da allora, ogni anno l'impresa viene fedelmente ripetuta,
seppure siano state apportate alcune modifiche nel
corso delle varie edizioni. L'evento si conclude con
una sagra paesana e una gigantesca frittata.
Quarta domenica di quaresima,
Festa di San Giuseppe, la féra dé palpacüi.
Corpus Domini, celebrata in
domenica con la processione.
Prima domenica di luglio, giorno
in cui si festeggia la solennità dei Santi
Martiri Patroni o meglio della Traslazione delle Reliqie.
Secondo la tradizione, le reliquie dei santi, conservate
nella Basilica di S. Maria Assunta, vengono portate
in processione ogni 25 anni, in corrispondenza dei
Giubilei. Tale usanza può essere però
"infranta" in caso di eventi eccezionali
(Intercessione per calamità naturale); il 15
Agosto Solennità del Titolare della Basilica.
Durante la quaresima (seconda domenica), la commemorazione
dei morti con il rituale Triduo. Tre giorni dedicati
alla venerazione dei morti. In basilica viene esposta
una splendida raggiera con centinaia di luci. Fino
al 1950 circa, durante questa ricorrenza, venivano
appesi alle colonne portanti della chiesa dei quadri
di arte macabra (ora l'intera collezione è
conservata nel museo). Venivano appesi con dei fili
in modo che quando si aprivano le porte per far entrare
la gente, i quadri si muovevano. Questo fattore unitamente
alla pochissima illuminazione presente dava la sensazione
dei morti viventi. Si dice che non pochi siano scappati
urlando dalla chiesa colpiti dalla soggezione della
cosa.
Tutta una serie di sagre e feste paesane, sacre o
profane, da giugno a settembre si succedono tra il
capoluogo e le frazioni.
ORIGINI E CENNI STORICI
Gandino ha origini che risalgono addirittura a prima
del 500 a.C. Il suo fulgore storico ha avuto inizio
nel medioevo ed è proseguito nel rinascimento
fino ai giorni nostri. Risale al 6 luglio del 1233
la firma dell'atto di emancipazione, con il quale
il popolo gandinese acquisiva la libertà dal
vincolo dei doveri feudali. A ricordo di questo episodio,
viene ancora oggi conservata l'imponente pergamena
(lunga ben 6,5 metri) che attesta l'affrancamento
dai conti Ficieni di Bergamo, allora signori del luogo.
La storia ha lasciato al paese dei piccoli gioielli
di architettura e soprattutto di arte sacra, che in
parte furono trafugati da Napoleone Bonaparte. Durante
la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione
tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, trovarono
rifugio a Gandino diverse famiglie di profughi ebrei
stranieri, giunte in zona, in regime di domicilio
coatto, già nel periodo precedente all'8 settembre
1943. Le persone coinvolte nel soccorso furono molteplici,
talora agendo in modo concatenato, l'una sostituendosi
alla precedente. Nonostante la zona fosse soggetta
a continui rastrellamenti, la rete di protezione si
dimostrò efficace a impedire la deportazione.
Come ringraziamento del generoso trattamento ricevuto,
il 25 aprile 1948 un gruppo di ebrei ricoverati a
Gandino durante la guerra presentò al Comune
una pergamena. Molti di essi mantennero fraterni contatti
con gli abitanti di Gandino. Il 9 agosto 2004, l'Istituto
Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito l'alta onorificenza
di giusti tra le nazioni a Vincenzo Rudelli, Giovanni
Servalli e ai coniugi Francesco Lorenzo e Maria Chiara
Nodari e Bortolo e Battistina Ongaro.