Dalmine
è un comune di 23.132 abitanti della provincia di
Bergamo. Il comune di Dalmine si colloca 8 km a sud-ovest
di Bergamo, sulla sponda orientale del fiume Brembo (dove
è situata l'omonimo quartiere di Dalmine). Si compone
di 7 quartieri: Brembo, Dalmine centro, Guzzanica, Mariano,
Sabbio, Sforzatica, Oleno o Sforzatica d'Oleno. Confina
a nord con Treviolo, a est con Lallio e Stezzano, a sud
con Levate e Osio Sopra, a ovest con Filago e Bonate Sotto.
A Dalmine ha inoltre sede la TenarisDalmine, un'industria
siderurgica specializzata nella produzione di tubi d'acciaio
senza saldatura.
DA
VEDERE
Numerosi sono i luoghi d'interesse presenti sul territorio
comunale. Delle strutture difensive medievali vale la pena
menzionare presso la Biblioteca Civica la Torre Suardi,
erroneamente chiamata "Camozzi", dal nome della
famiglia che ne fu proprietaria tra il 1787 e il 1936; la
torre di Sforzatica e la torre di Guzzanica. Il toponimo
di Piazza Castello e la forma della piazza omonima a Mariano
ci ricordano l'esistenza appunto di un castello che, secondo
lo Jarnut (1980), fu costruito in forma associata e quindi
di proprietà comune. Come pure nel quartiere Sabbio
( Comune a sè fino al 1927), si suppone ci fosse
intorno all'anno 1200 pure un castra che peraltro troviamo
citato nella pergamena capitolare n°372 conservata in
May dove nell'elenco delle proprietà terriere dei
monaci di Astino cosi' è scritto:prima petia terra
est in castro de Sabio ...(1251); comunque non è
il solo documento che ne cita l'esistenza.
In
ambito religioso molti sono invece gli edifici sacri degni
di nota: nel centro la chiesa parrocchiale di San Giuseppe,
consacrata nel 1931. Custodisce opere pittoriche risalenti
al XVI secolo, tra cui spicca una tela col Cristo Redentore.
Inoltre
sono presenti anche:
la
chiesetta di San Giorgio. Erroneamente viene ritenuta la
cappelletta di un convento dei Canonici Lateranensi che
invece avevano il convento in Santo Spirito in Bergamo.
I Canonici ne entrarono in possesso nel 1498, quando riscattarono
i possedimenti di Dalmine dalla famiglia da Thiene di Vicenza.
la chiesa parrocchiale di Sant'Andrea in Sforzatica, venne
edificata in stile rococò e conserva opere dello
scultore locale Antonio Maria Pirovano.
la chiesa parrocchiale Santa Maria d'Oleno di Sforzatica[4],
che può essere considerata l'edificio più
antico e di maggior rilevanza artistica presente sul territorio
comunale. Venne edificata in tempi remoti, tanto da essere
citata già in documenti risalenti al 909, in luogo
di un precedente edificio di culto pagano riconducibile
all'epoca dell'insediamento romano in Val Padana, del quale
si possono ancora intravedere alcune tracce.
L'attribuzione allo stuccatore Antonio Camuzio di Montagnola
degli stucchi potrebbe limitarsi alla volta della navata;
la composizione plastica con erme, putti e candelabre inquadrati
all'interno della specchiatura riflettono una fase iniziale
della sua attività.
Nella
chiesa antica di Sabbio dedicata a San Michele Arc.( 1754)
è presente una bella pala di Gio' Paolo Cavagna (Madonna
in trono con bambino tra San Michele e S.Alessandro 1590);
un organo della famiglia Bossi ( rifatto nel 1881), stucchi
attribuiti ai Camuzio di Lugano (1751) e sulla torre campanaria
in cotto un leone di San Marco in pietra ( 1770) opera dello
scultore sforzatichese Antonio Maria Pirovano.
Presso
il casello d'ingresso al tratto autostradale Milano-Venezia,
è stato posto un particolare monumento a memoria
dell'omicido di due agenti di polizia da parte del bandito
Renato Vallanzasca. Il monumento ha la forma di un grosso
tubo, che richiama la principale produzione industriale
di Dalmine, con alcuni fori di arma da fuoco a rappresentare
il fatto delittuoso che commemora.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le prime notizie di insediamenti nel territorio di Dalmine
risalgono al periodo romano. In particolare, il ritrovamento
nel quartiere di Sforzatica d'Oleno dei resti di una costruzione
sacra, di un'ara sepolcrale e di epigrafi fa supporre la
presenza di un borgo romano di una certa importanza. Nel
podere Cimaripa del quartiere Mariano venne rinvenuto un
corredo tombale tardo-gallico, che faceva parte di un complesso
più numeroso, distrutto nel corso di lavori agricoli
alla fine dell800, reperti databili alla prima metà
del I secolo a.C. In epoca medioevale troviamo memoria di
queste terre in numerosi documenti. I due villaggi di Sforzatica
e di Oleno sono menzionati in documenti dell879 (vicus
Sportiadica) e del 909 (Aulene). Allo stesso anno risale
la prima citazione di Mariano (Marelianus, 909), che insieme
a Guzzanica (Jusianica, 970), era una delle 15 terre bergamasche
fortificate con un castello prima dellanno
mille. Di Sabbio (Sabie) si parla per la prima volta nel
954. Dalmine (Almene) invece appare in documenti del 975.
Negli statuti di Bergamo del 1263 i cinque abitati di Dalmine,
Guzzanica, Mariano, Sabbio e Sforzatica sono nominati come
comuni a sé stanti ed ognuno era dotato di un suo
sistema difensivo. La popolazione di Oleno, al tempo del
secondo incastellamento, abbandonò il villaggio per
rifugiarsi nella vicina e più protetta Sforzatica.
Nella descrizione dei confini comunali del 1392, il territorio
di Dalmine, corrispondente allattuale centro abitato
e al suolo occupato dallazienda, appariva come una
grande proprietà di Giovanni di Baldino Suardi, il
più importante dei capi della fazione ghibellina
di Bergamo. Tra il XIII ed il XV secolo la famiglia cittadina
Brembati, guelfa, aveva provveduto ad acquisire numerosi
terreni in Mariano. Tra la fine del 1200 e linizio
del 1400 gli scontri per il dominio della città di
Bergamo tra le fazioni ghibellina e guelfa si trasferirono
nel contado, interessando più volte Sforzatica, Dalmine
e Mariano. Nel 1440 la Repubblica veneta tolse ai Suardi
le loro proprietà in quanto nemici di Venezia. I
Canonici Lateranensi di S. Spirito il 19 ottobre 1498 acquistarono
questi possedimenti dalla famiglia vicentina da Thiene.
La chiesa di S. Maria dOleno dipendeva da Bergamo
(Pieve di Lallio). Le tre chiese di S. Andrea, S. Lorenzo
e S. Michele dal XII secolo appartenevano alla pieve di
Pontirolo vecchio (poi Canonica d'Adda) e facevano parte
della diocesi di Milano. Nel 1567 san Carlo Borromeo, per
affermare la sua autorità in questa parte della diocesi,
istituì la Vicaria di Sforzatica, a cui furono assoggettate
le 17 parrocchie bergamasche dipendenti da Milano. Nel 1599
furono riunite sotto la nuova pieve di Verdello. Dal 1787
le parrocchie milanesi passarono tutte alla diocesi di Bergamo.
Nel corso del XVIII secolo vennero costruite tre nuove chiese
(S. Andrea e S. Michele, consacrate nel 1754, e S. Lorenzo,
nel 1832), mentre quella di S. Maria dOleno venne
ampliata e decorata. Labbellimento di queste chiese
vide la presenza in loco di importanti artisti come il Quaglio
della Val dintelvi, i Camuzio da Lugano, i fratelli
Galliari da Biella. In questo secolo furono attivi due importanti
scultori: Pietro Paolo Pirovano (1665-1738), originario
di Viganò Brianza, ma residente a Sforzatica dalla
fine del 1600, e il figlio Antonio Maria Pirovano (1704-1770),
che fu considerato insieme a Giovanni Sanz uno dei più
importanti scultori bergamaschi dellepoca. Alla fine
del 700 subentrarono nuovi proprietari terrieri. Le
terre di Dalmine furono sequestrate ai Canonici Lateranensi
dalla Repubblica di Venezia, che le vendette allasta
ai Conti Camozzi. Illustre fu Gabriele, grande patriota
del Risorgimento italiano. Nelle proprietà dei Cassotti
subentrarono i DallOvo. Nella loro villa si segnala
la sala dove è affrescata lepopea dei Garibaldini.
Qui 200 camicie rosse giurarono fedeltà a Garibaldi.
A Brembo nel 1840 i fratelli Pesenti comprarono terreni
e realizzarono una loro villa con annesso oratorio. Il Conte
On.le Gualtiero Danieli, esperto in diritto commerciale
internazionale e deputato al regio Parlamento, sposato con
la figlia di Gabriele Camozzi, nel 1907 convinse la tedesca
Mannesmann ad insediarsi a Dalmine, vendendo loro i terreni
e aiutandoli nel realizzare le infrastrutture necessarie
(ferrovia di collegamento, albergo, ...). Nella storia del
movimento sindacale italiano Dalmine viene ricordata anche
per la battaglia per ottenere la giornata lavorativa di
otto ore. e proprio a Dalmine, il 15 marzo 1919, ci fu la
prima e singolare occupazione della fabbrica, perché
la produzione continuò con lautogestione da
parte dei lavoratori. Per sottolineare limportanza
storica del fatto, il 20 marzo 1919 venne a Dalmine per
la prima volta Benito Mussolini ed una seconda volta nel
1924, quando era già capo del governo. Lepisodio
venne esaltato per rimarcarne le fondamenta della politica
sociale del fascismo, che voleva basarsi sullalleanza
tra capitale e lavoro, tra impresa e lavoratori. Il 3 marzo
1920 lazienda, diventata italiana durante la prima
guerra mondiale, cambiò la sua denominazione in Dalmine
s. a., prendendo il nome dal territorio in cui era
collocata. Un dirigente aziendale, Ciro Prearo, nella primavera
1926 fu nominato podestà dei tre comuni di Sabbio
Bergamasco, Sforzatica e Mariano al Brembo. Nel gennaio
del 1927 deliberò la soppressione di quegli antichi
enti e listituzione del nuovo e unico comune di Dalmine
(Regio Decreto 7 luglio 1927). Il villaggio di Dalmine,
fatto di una torre e di poche case coloniche, cominciò
a cambiare volto. Negli anni '20 e '30 lazienda diede
al centro di Dalmine unarticolazione di tipo cittadino
(viali, scuole, monumenti, quartieri, velodromo e piscina).
Il 19 marzo 1931 venne inaugurata la nuova chiesa, anchessa
opera dellazienda, e prese avvio la Parrocchia di
S. Giuseppe. Con la crisi economica degli anni 30
la proprietà della Dalmine diventò
pubblica, con il passaggio del pacchetto azionario della
società alla Finsider (finanziaria siderurgica dellIRI).
Nel 1944, nell'ambito della Seconda guerra mondiale, la
fabbrica del paese subì un bombardamento aereo operato
dalle truppe alleate, che causò ben 274 morti. Questo
a causa del fatto che la fabbrica stessa nel corso della
guerra produceva materiale bellico anche per conto dei tedeschi.
Negli anni '50, con la ripresa produttiva, Dalmine diventò
un polo di attrazione non solo per loccupazione, ma
anche per nuovi insediamenti. Il Vescovo di Bergamo mons.
Bernareggi nel 1949 volle creare nella zona verso il fiume,
conosciuta come Campagna di Sforzatica, una
nuova parrocchia. Il parroco don G. Piazzoli nel 1957 vi
fondò il quartiere Brembo e nel 1974 realizzò
il museo del Presepio. Su richiesta della popolazione, Guzzanica
si staccò da Stezzano e il D.P.R. del 23 gennaio
1963 sancì lannessione al comune di Dalmine.
Tra la fine degli anni sessanta e la metà dei settanta
ci furono lotte sindacali non solo per i contratti, ma anche
per la difesa della salute. Il consiglio comunale più
volte si pronunciò in merito alle vertenze in corso.
Per circa quattro anni, dal 1976 al 1980, la provincia di
Bergamo fu colpita da oltre un centinaio di atti di terrorismo.
Anche a Dalmine ci furono manifestazioni di questo tipo,
non solo per la partecipazione di qualche giovane a quei
movimenti, ma anche perché furono progettate e realizzate
azioni contro persone e cose. In particolare il 18 ottobre
1977 la caserma dei carabinieri di Dalmine fu colpita con
esplosivo e armi da fuoco. La crisi della siderurgia mondiale
degli anni ottanta ebbe forti conseguenze sul piano occupazionale,
con una diminuzione valutabile in migliaia di posti. L'insediamento
di nuove aziende e lo sviluppo del terziario crearono però
nuovi posti di lavoro. Nel 1991 si è insediata in
Dalmine la facoltà di ingegneria delluniversità
di Bergamo. Con il Decreto del Presidente della Repubblica
del 24 marzo 1994 è stato attribuito a Dalmine il
titolo di città, mentre nel 1999 sono stati avviati
i lavori per linsediamento del Polo tecnologico. Nel
1996, in seguito alla privatizzazione di molte aziende pubbliche,
anche la Dalmine SpA è tornata ai privati,
entrando a far parte della Techint della famiglia italo-argentina
Rocca. Nel 2002 lazienda ha cambiato denominazione
in TenarisDalmine, mentre il titolo della Dalmine
è uscito di scena dalla Borsa di Milano il 16 luglio
2003, dove era entrato nel 1924. Oggi Dalmine è il
quarto comune della provincia per numero di abitanti, dopo
Bergamo città, Treviglio e Seriate.