Chiuro
vanta un ricco passato, le cui numerose tracce impreziosiscono
ancor oggi il centro storico: dal santuario della
Madonna della Neve e di S.Carlo al palazzo fortificato
di Stefano Milite Quadrio, dalla chiesa parrochiale
dei Santi Giacomo e Andrea alla casa di Maurizio Quadrio,
il grande patriota del Risorgimento. Oggi, oltre che
per le attività agricole - la maggior parte
della zona è a denominazione d'origine controllata
- Chiuro si contraddistingue anche per la produzione
lattiero-casearia locale e per una propria tradizione
artigianale legata alla lavorazione del legno e del
ferro, alla manifattura edilizia e alla confezione
dei pezzotti valtellinesi, i caratteristici tappeti
rustici. Circondato dalle montagne, con un'altitudine
che passa dai 349 ai 3248 metri s.l.m., Chiuro è
inoltre un ideale punto di partenza per escursioni
e passeggiate, offrendo al visitatore la possibilità
di un turismo attento alle preziosità naturalistiche
oltre che all'insegna della tradizione eno-gastronomica.
ETIMOLOGIA
E CENNI STORICI
Documentato come Cluri, potrebbe riferirsi al latino
corylus o colurnus, ossia nocciolo. Il nome del paese
appare per la prima volta in documenti del X secolo,
ma le sue origini si perdono in epoca preistorica,
come testimoniano i reperti trovati nella frazione
di Castionetto. Data la sua posizione di passaggio
per l'attraversamento della Valle, Chiuro giocò
spesso un ruolo da protagonista nel panorama storico
valtellinese, in particolare nel XV secolo, periodo
molto fiorente grazie all'operato di Stefano Quadrio,
il feudatario e condottiero che ottenne dal duca di
Milano l'ampliamento dei propri feudi ed esenzioni
tributarie per aver contribuito a respingere il tentativo
veneziano di occupare la Valtellina. Fino a pochi
decenni fa, il paese fondava la sua economia principalmente
sulla coltivazione di mele e dell'uva da vino.
MANIFESTAZIONI
Sagra della Bresaola (metà luglio)