Castenedolo
è un comune di 11.232 abitanti della provincia
di Brescia in Lombardia. L'abitato principale sorge
su una collina di 151 m s.l.m., posta nell'alta pianura
padana, a dieci chilometri da Brescia. Il territorio
comunale è attraversato dalla roggia Molina
che passa a settentrione del capoluogo e dal Garza
che tocca ad occidente l'abitato di Capodimonte. Castenedolo
confina a nord con Rezzato e Mazzano, a ovest con
Brescia e Borgosatollo, a est con Calcinato e Montichiari,
a sud con Ghedi. A Castenedolo vi è un tipico
clima temperato continentale dellalta pianura
padana e delle medie latitudini, comune a tutta la
Lombardia. Come nel resto della pianura bresciana
nel periodo invernale è frequente la nebbia
ed anche le gelate e la neve. L'estate può
essere calda e afosa nei mesi di luglio e agosto,
con temperature che possono salire oltre i 35º.
In primavera e in autunno il clima è più
mite e più umido; secondo la Classificazione
climatica Castenedolo appartiene alla zona E. Il paese
è attraversato dalla Strada statale 236 Goitese,
il casello autostradale più vicino è
quello di Brescia est, sull'Autostrada A4, situato
a circa quattro chilometri dal paese. Nelle vicinanze
di Castenedolo si trova inoltre l'aeroporto "Gabriele
D'Annunzio" di Brescia-Montichiari, interessato
principalmente al trasporto di merci.
ETIMOLOGIA
Ha origine dal termine latino castanea, unito al suffisso
-etum e al suffisso -ulus.
CAPODIMONTE
La località Capodimonte (Codemont o Co de Mut
o Capodemùnt, in dialetto bresciano) è
posizionata ad occidente dell'abitato di Castenedolo,
a circa tre chilometri di distanza, e a sud-est rispetto
a Borgosatollo, distante da questi circa due chilometri.
Sorse nel Seicento, quando i nobili Longhena acquistarono
proprietà nella zona ed edificarono, nel 1641,
la loro villa che fu presto circondata dalle abitazioni
dei lavoratori (1679). Gli stessi Longhena operarono
per la costruzione della prima chiesa, dedicata a
San Luigi Gonzaga, la quale era un semplice edificio
ad un unico altare con una pala raffigurante il santo
patrono assieme al nobile Aloisio Longhena. La chiesa
divenne parrocchia nel 1938; in precedenza, l'amministrazione
del culto fu affidata inizialmente al cappellano dei
Longhena e in seguito ad un sacerdote nominato dalla
parrocchia di Castenedolo. Attualmente (2010), la
chiesa parrocchiale originaria risulta essere stata
sostituita da un nuovo fabbricato, dedicato a San
Giovanni Bosco.
MACINA
La Macina è una località posta ad oriente
dell'abitato principale sulla strada che collega Ciliverghe
alla Goitese. La località sorse durante il
Seicento attorno alla macina di proprietà comunale,
a servizio degli abitanti. Fu durante quel periodo
che due famiglie, i Brivio e i Marchetti, acquistarono
proprietà nella zona e vi costruirono le rispettive
case padronali. La prima chiesa, dedicata a Santa
Maria Maddalena fu costruita dalle due famiglie dopo
aver ottenuto dalla Curia vescovile l'istituzione
di una curazia legata alla parrocchiale castenedolese.
La curazia operò saltuariamente nel Settecento,
dato che risulta attestata la richiesta dell'istituzione
di un oratorio presso la casa dei Ravello (o Ravelli)
agli inizi del secolo, e poi con continuità
nel secolo seguente, grazie al lascito testamentario
della vedova Avanza che ne era comproprietaria. Fu
sostituita nel 1962 dal nuovo fabbricato ecclesiale,
dedicato alla Madonna di Fatima.
ALTRI
CENTRI ABITATI DEL COMUNE
Alpino;
le Bettole;
Bodea (a sud-est dell'abitato principale sulla strada
che collega Ciliverghe alla Goitese);
Finiletti;
Fornasette (a nord-ovest di Capodimonte in via Risorgimento);
Ginevra (posizionata a nord-est di Capodimonte, tra
via Monte Pasubio e via Del Boscone);
Rodenga;
Taetto.