Castelverde 
Lombardia

Castelverde (fino al 1868 Castagnino Secco) è un comune della provincia di Cremona, situato 4 chilometri a nord del capoluogo nella bassa Pianura Padana tra i fiumi Oglio e Po. Il comune di Castelverde ha sede nel centro omonimo, e si compone del capoluogo, sei frazioni e alcuni nuclei sparsi che non costituiscono centro abitato. Castelverde è il centro maggiore e capoluogo comunale. Ha 2750 abitanti e in esso si concentra la maggior parte delle strutture, dei locali pubblici e dei servizi. É prevalentemente moderno, e in rapida espansione dal punto di vista edilizio e quindi anche dal punto di vista demografico. Vi ha sede il nuovo plesso scolastico (scuole elementari, nell'edificio di via Stradivari, e scuole medie, nella struttura di via Ubaldo Ferrari) che accoglie, dal 2001, tutti gli alunni del comune dopo la soppressione degli istituti scolastici di San Martino e Costa S. Abramo. In Castelverde si trovano anche il nuovo stadio comunale e il palazzetto dello sport. La casa di riposo Opera Pia SS. Redentore è tra le più grandi della provincia.
Costa Sant'Abramo è il secondo centro abitato per importanza e popolazione. Si trova a sud-ovest rispetto al capoluogo, sull'antica strada che collegava Cremona a Castelleone, affiancata oggi dalla strada di grande comunicazione detta Paullese. Conta 1250 abitanti (fine 2006) e come il capoluogo sta attraversando un periodo di grande fervore edilizio. Si trovava anticamente sulla costa dello scomparso Lago Gerundo (la cui presenza è tradita dalla particolare conformazione del terreno, che qui presenta ondulazioni e dislivelli): da qui il nome del paese.
Castelnuovo del Zappa è la frazione più piccola. Situato a nord-ovest di Castelverde, sulla strada per Paderno Ponchielli, conta oggi non più di 170 abitanti. Tuttavia, vi sono attivi ancora oggi un ristorante e un bar.
San Martino in Beliseto è situato 4 km a nord del capoluogo, sulla strada provinciale per Bergamo dove si stacca la diramazione per Quinzano d'Oglio e quindi per Brescia. Attualmente vi risiedono 460 persone.
Marzalengo è posto 2,5 km a est di San Martino; vi abitano 365 persone.
Livrasco e Ossalengo sono due nuclei distinti, separati dal corso del Naviglio, che costituiscono amministrativamente la medesima frazione. Complessivamente la loro popolazione arriva a 310 unità.
Altre località, costituite da gruppi di cascine isolati nella campagna, sono Breda de' Bugni, Licengo, Cavallara, Castelletto Anghinori, Dosso Baroardo e Tredossi. Sino a metà del XIX secolo molte di esse costituivano addirittura dei comuni autonomi.

ORIGINI E CENNI STORICI
La zona immediatamente a nord di Cremona, dove si trova ora Castelverde, sembra essere stata abitata in modo continuativo già da tempi molto antichi, addirittura dalla media Età del Bronzo. Nelle vicinanze dell'odierna Ossalengo, la minore delle frazioni di Castelverde, sono stati rinvenuti nel 1898 i resti di una terramara, ovverosia un insediamento costituito da edifici in legno fondati su palafitte. Occorre infatti accennare, a questo proposito, che l'area compresa tra i fiumi Serio, Adda e Oglio, in tempi antichi e fino all'epoca romana, era caratterizzata da estese paludi e superfici acquitrinose, periodicamente inondate dalle esondazioni dei suddetti fiumi, i quali seguivano un corso presumibilmente differente dal loro percorso odierno (un ramo dell'Adda secondo storici e geologi scorreva a nord di Cremona gettandosi nel Po molto più a valle di quanto non avvenga ora) e non avevano ancora subito opere di rafforzamento degli argini. Pur non trattandosi di un vero e proprio bacino lacustre, ma piuttosto di un alternarsi non ben definito di zone emerse, pantani, rami fluviali abbandonati e acquitrini, l'intera area prese il nome di Lago Gerundo. Il nome della frazione di Costa S.Abramo potrebbe trarre origine, infatti, dall'antico litorale del suddetto lago. La bonifica dell'intera zona paludosa (che, come si può facilmente pensare, doveva trattarsi di un luogo malsano e inadatto a qualsiasi insediamento umano) iniziò in modo decisivo con la colonizzazione da parte dei Romani nel I secolo d.C. Sono stati rinvenuti, in alcuni cascinali della zona, frammenti di mosaici e resti di tombe, risalenti proprio a quel periodo. Nell'intera area di pertinenza comunale sono stati individuati, nel corso di sistematiche ricerche archeologiche di superficie condotte in collaborazione con dipartimenti universitari di Genova e Padova dal ricercatore Piermassimo Ghidotti tra il 1985 e il 1995,numerosi insediamenti romani rurali, la cui catalogazione ha consentito una prima definizione del popolamento rustico di quel periodo in un'area significativa della media pianura padana. Dopo la fine dell'Impero Romano, vale a dire dopo il V secolo, la zona fu interessata dalla continuazione delle opere di bonifica da parte dei monaci, benedettini in un primo tempo, cistercensi a partire dal XII secolo. Furono proprio i monaci cistercensi, stanziati nel monastero di Cavatigozzi, alle porte della città, a detenere il possesso di queste terre e a fondare l'antica chiesa del paese, ma di ciò non si hanno notizie precise. Il primo documento ufficiale (1191) che si riferisce al borgo di Castaneto è un atto di investitura da parte del Vescovo di Cremona Sicardo alla famiglia Sommi, a cui il presule affidava il feudo. Il nome del comune è relativamente recente: sostituì infatti nel 1868 la precedente denominazione di Castagnino Secco, ritenuta poco opportuna in quanto l'aggettivo secco dava adito ad errate interpretazioni (non si riferisce infatti all'aridità del suolo, poiché la zona è ben irrigata, bensì ha un'etimologia antica, trattandosi, probabilmente, di una corruzione del nome del vescovo Sicardo). Il nuovo toponimo si riferisce a un castello, probabilmente mai esistito, che compare pure nello stemma comunale, e al colore della campagna. La vecchia denominazione permane però in cremonese: il toponimo Castegnin è ancora usato per indicare il paese. Attualmente costituisce il più popoloso comune della fascia suburbana di Cremona, e recentemente, proprio grazie alla vicinanza con il capoluogo e alla facilità di raggiungerlo, si è notevolmente espanso passando dai poco più di 3000 abitanti del 1970 agli oltre 5000 attuali; l'espansione è tuttora in corso e si prevede che entro il 2015 il comune possa superare i 6000 abitanti, diventando così il 10° comune più popoloso dell'intera provincia di Cremona.

DA VEDERE
Castelverde e le sue frazioni, esclusi Livrasco e Castelnuovo del Zappa che sono agglomerati di vecchi cascinali, sono centri abitati di aspetto prevalentemente moderno; scarse sono le testimonianze visibili del passato, soprattutto nel capoluogo comunale che risulta formato per il 90% da edifici costruiti dopo il 1950.

Chiesa Parrocchiale di Castelverde
La chiesa parrocchiale del capoluogo, dedicata a S. Archelao Diacono e Martire, è uno dei più importanti esempi di barocco cremonese. Iniziata nel 1677 su progetto dell'arch. Pescaroli e ultimata pochi anni dopo, venne ampliata nel 1874 dall'arch. Visioli, con l'aggiunta del transetto e dell'abside e l'innalzamento dell'ampia cupola. L'interno del tempio è barocco con una forte impronta classica (forse basato su quello della basilica di S. Andrea a Mantova).
Di rilievo si segnalano la pala dell'altare maggiore (Martirio di S. Archelao), realizzata da Francesco Boccaccino (1660-1740) e, del medesimo artista, la pala d'altare della prima cappella di sinistra (S. Francesco Saverio). Al noto pittore cremonese Angelo Massarotti (1653-1723) sono attribuiti la Pietà con Santi nella prima cappella di destra e gli affreschi nel presbiterio, attorno all'altare. Alcune delle pregevoli ancone in legno sono da ascrivere a Giuseppe Bertesi (1643-1710), celebre scultore padano. Inoltre, sono conservate nella chiesa le uniche due opere conosciute di Stefano Lami, pittore cremonese vissuto nel XVII secolo: il Martirio di San Sebastiano e il Martirio di Sant'Orsola.
Nel tempio sono conservate, dal 1907, le reliquie e il corpo del martire romano a cui la chiesa stessa è dedicata.
Sulla sinistra dell'edificio si eleva il caratteristico campanile, coevo alla chiesa; è alto 42 metri.

Palazzo Comunale
Il Palazzo sede del Comune si trova nel centro del capoluogo. Si tratta di un edificio di origine rinascimentale (tardo XV secolo o inizio XVI secolo) profondamente rimaneggiato e alterato nel tempo a seconda della funzione a cui fu destinato. Pare appartenesse in origine alla famiglia Visconti. La facciata, rivolta verso l'appartata Piazza del Comune, è caratterizzata da una loggia a tre archi su colonne in marmo.

Castello Trecchi
Il castello Trecchi si trova nella località di Breda de' Bugni, piccolo gruppo di rustiche abitazioni situato circa 1 km a sud del paese. Si tratta di un edificio di origine tardo-medievale (secolo XIV), costruito dalla famiglia Bugni probabilmente sopra i resti di un precedente fortilizio. Il castello subì in seguito alcune importanti modifiche allorché venne acquisito dai marchesi Trecchi tra il XV e il XVI secolo allo scopo di renderlo una sontuosa residenza di campagna; ulteriori interventi vennero apportati alla struttura nei secoli successivi, sino all'ultimo grande restauro compiuto nel 1998. Attualmente l'edificio, inserito al centro di un'ampia corte rettangolare, si presenta come un unico corpo lineare delimitato da due torri, di diverse dimensioni, che presentano alle sommità gli elementi funzionali e decorativi (beccatelli e merlature cieche) tipici dell'architettura cremonese del quattrocento; l'ingresso principale è rappresentato da un arco a tutto sesto, ed è caratterizzato dai resti dell'apparato di manovra dell'originario ponte levatoio, oggi scomparso così come il fossato, che è stato interrato. La facciata posteriore, rivolta verso la campagna, presenta una loggetta con caratteristiche rinascimentali. Attualmente il castello ospita nei suoi locali un agriturismo con annesso ristorante.

Chiese parrocchiali delle frazioni
Chiesa di San Michele in Castelnuovo del Zappa, riedificata in stile neo-gotico sul precedente tempio, all'inizio del 900.
Chiesa di San Martino a S. Martino in Beliseto, costruzione ottocentesca recentemente restaurata. Il suo interno è a tre navate.
Chiesa di Marzalengo, elegante edificio del XVI secolo, è la chiesa più antica del territorio comunale tuttora esistente. Al suo interno si conserva una tela del Moncalvo.
Santuario della Madonna della Speranza, moderna chiesa edificata negli anni 70 del XX secolo, situata all'ingresso nella frazione di Livrasco lungo la provinciale che conduce a Bettenesco.

Ville e Cascine
Villa Schinchinelli, in località Cavallara, è un palazzo risalente al XVII secolo, residenza di campagna di una nobile famiglia cremonese. La corte su cui troneggia la facciata dell'edificio è delimitata anteriormente da due caratteristiche torrette angolari, disposte in modo perfettamente simmetrico rispetto all'ingresso centrale. Il complesso si presenta attualmente in stato di cattiva conservazione.
Villa Sommi-Picenardi a Licengo, 2 km a nord di Castelnuovo del Zappa. Residenza di campagna al centro di un vasto possedimento agricolo, si presenta come una corte chiusa, con casa padronale di linee ottocentesche e annessa cappella gentilizia. Anche in questo caso due eleganti torri a base quadrata e coronamento ottagonale delimitano a nord il complesso di edifici.
Cascina Mancapane, 6 km a nord di Castelverde al confine con il comune di Casalbuttano. La corte ottocentesca è caratterizzata da una facciata, rivolta verso ovest, che richiama elementi castellani di gusto nordico. Le due torrette angolari hanno la sommità cinta da merli.
Villa Vernaschi a Ossalengo, con annessa cappella settecentesca, deriva probabilmente da un antico fortilizio di cui non si hanno ulteriori notizie, a giudicare da alcuni elementi rimasti nell'architettura della villa, tra cui la base fortemente "a scarpa". L'edificio attuale risale al settecento.

LA NATURA

Il territorio di Castelverde è fortemente caratterizzato dall'agricoltura: gran parte della campagna è occupata da coltivazioni intensive di mais, orzo, soja e altre specie vegetali. Tuttavia permangono, in particolare lungo i grandi canali di irrigazione che solcano la pianura, lembi dell'originaria vegetazione spontanea che un tempo doveva coprire vaste estensioni della Pianura Padana. Le aree lungo le rive del Morbasco e del Naviglio Civico sono tuttora oasi di tranquillità e di contatto con la natura, ove non è difficile imbattersi, inoltre, nelle specie animali tipiche della zona, dalle lepri, ai fagiani selvatici, e alle gallinelle d'acqua, tuttora molto diffusi. Sono stati completati, allo scopo di rendere accessibile a tutti questi luoghi caratteristici, alcuni itinerari percorribili a piedi o in bicicletta che partono nella maggior parte dei casi dalla piazza principale di Castelverde. Pista Ciclopedonale del Naviglio Civico: costeggia il Naviglio da Cremona a Casalbuttano lungo un percorso di 15 km. Completamente asfaltata, tranne il tratto (km 2) dall'incrocio con la provinciale 40 tra Livrasco e Ossalengo e la località Scanno della Magia tra Marzalengo e Casalsigone (frazione di Pozzaglio. Numerose le connessioni con la rete stradale ordinaria, per mezzo della quale è possibile raggiungere rapidamente i centri abitati.
Pista Ciclabile del Castello di Breda, itinerario storico-naturalistico che, partendo da Castelverde, raggiunge Costa S. Abramo passando dal Castello Trecchi di Breda de' Bugni. In corrispondenza dell'incrocio con la strada provinciale tra Costa e Castelnuovo del Zappa è possibile ammirare un pregevole mulino ad acqua, abilmente restaurato, con la grande ruota alimentata dal Morbasco. La pista, lunga 5 km, è in parte asfaltata, in parte su ghiaia o a fondo naturale. Pista ciclopedonale Castelverde-Castelnuovo, interessante percorso di 3 km, interamente a fondo naturale (terra battuta), che ricalca il tracciato dell'antica strada comunale tra le due località, utilizzata prima che venisse realizzata la provinciale asfaltata. A metà cammino si incontra un'antica pietra miliare, opportunamente segnalata, che indicava l'antico confine tra i due comuni quando ancora essi erano entità autonome. Pista ciclopedonale dei Dossi, così chiamata perché tocca due dei cosiddetti dossi (Dosso Cavallino e Dosso Baroardo), ossia porzioni di campagna leggermente più elevate del resto della pianura circostante, anticamente luoghi fortificati. Parte dalla piazza centrale di Castelverde, percorre via Ubaldo Ferrari sino alla torre piezometrica dell'acquedotto, poi svolta a destra, raggiungendo la Cappelletta della Madonna dei Morti del Dosso, piccolo luogo sacro caro alla gente del paese, tra le acque della roggia Trecca e quelle della roggia Trecchina. La pista prosegue oltre, rasentando lo stadio comunale e innestandosi poi sul tracciato della vecchia strada Cremona-Bergamo, soppiantata dalla statale "Soncinese", che corre pochi metri a lato. Si oltrepassa la cascina Dosso Baroardo e si raggiunge San Martino in Beliseto, dopo un percorso di 4 km completamente asfaltati.

ECONOMIA
Su 30,9 chilometri quadrati di superficie, l'88,3% (pari a 27,29 km²) è occupato da colture agricole intensive. Sul territorio operano 36 aziende agricole coltivatrici dirette, di cui 14 assumono manodopera. In tutto gli addetti al settore agricolo residenti entro i confini comunali sono circa cinquanta, quindi una piccola percentuale della forza lavoro. Nel territorio di Castelverde sono in attività una settantina di piccole e medie imprese, tra le quali la più grande ha circa 1000 dipendenti. I settori più rappresentativi sono il metalmeccanico e l'alimentare, ma trovano posto anche alcune aziende tessili e chimiche. In totale, quasi il 70% della forza lavoro è impiegato in attività industriali, circa il 30% in attività del settore terziario, e il rimanente, circa 50 persone come già accennato, sono addetti ad attività agricole. Rilevante il fenomeno del pendolarismo, in gran parte convergente verso la vicina città. Il tasso di disoccupazione si mantiene, nonostante la leggera crisi che ha colpito anche questa zona della Pianura Padana, ben al di sotto della media nazionale.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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Cremona Palace Hotel - Castelverde (CR)
AUTOSTRADE CENTROPADANE - CREMOA- CR
STRADA DEL GUSTO CREMONESE - CREMONA - CR
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE LUIGI EINAUDI - CREMONA
SCS GESTIONI Srl - CREMA - CR