Capo
di Ponte è un comune italiano di 2.483 abitanti della
Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia. È
attraversato dalla strada Statale 42 del Tonale e della
Mendola e possiede una stazione ferroviaria della linea
Brescia-Iseo-Edolo. Il territorio di Capo di Ponte confina
con diversi comuni: a est quello di Paisco Loveno ed Ono
San Pietro, a nord quello di Sellero e Paspardo, ad ovest
quello di Cimbergo, ed a sud quello di Ceto e nuovamente
Ono San Pietro. Il paese si inserisce nel sistema delle
incisioni rupestri della Valcamonica in quanto possiede
sul suo territorio ben tre parchi rientranti nel sito segnalato
dall'UNESCO. Situato a metri 362 sul livello del mare, Capo
di Ponte deve il suo nome alla posizione geografica di alcune
case antiche poste ad occidente del ponte sul fiume Oglio
verso la frazione Cemmo. L'attuale paese copre invece l'altra
sponda del fiume, espandendosi ad est. Il comune è
attraversato da nord a sud dal fiume Oglio, nel quale su
immettono il torrente Clegna, proveniente da ovest ed il
torrente Re proveniente da est.
MANIFESTAZIONI
Quaranta giorni dopo Pasqua: fiera del giovedì dell'Ascensione
(fiéra della Sensa, forse ispirata alla veneziana
Festa della Sensa): tradizionalmente era una fiera del bestiame,
oggi è un giorno di mercato che ocupa tutte le vie
del paese.
6 gennaio, festa dell'epifania. Era consuetudine dare al
gabinàt (da tedesco Gaben Nacht, notte dei doni):
quando la mattina due persone s'incontravano, il primo che
pronunciava la parola aveva aveva diritto di ricevere un
piccolo dono.
EDIFICI
RELIGIOSI
parrocchiale di san Martino, riedificata nel secolo XVIII
con colonne in pietra di Sarnico. La soasa è di Beniamino
Simoni.
Monastero di San Salvatore (Capo di Ponte)
Chiesa delle sante Faustina e Liberata: si è tramandata
la leggenda che vede le sante Faustina e Liberata, vivere
in penitenza in una grotta della regione presso Capo di
Ponte. Esse intervennero miracolosamente a fermare con le
loro mani due massi che minacciavano il borgo. Ancora oggi
vicino alla chiesa a loro dedicata, si possono vedere due
enormi massi che recano impronte di mani e che sono ancora
venerate dalla popolazione del luogo.
Oratorio di san Rocco al ponte del XVII secolo.
CENNI
STORICI
Tra il XI secolo ed il XIV Capo di ponte non era comune
a se stante, ma periferia di Cemmo; il suo territorio faceva
parte del priorato di San Salvatore delle Tezze. Nel 1315
la palude di Imesigo, che si estendeva nella piana di Capo
di Ponte fino a Sellero, venne coperta dalle alluvioni del
torrente Re. Il 14 ottobre 1336 il vescovo di Brescia Jacopo
de Atti investe iure feudi dei diritti di decima nei territori
di Incudine, Cortenedolo, Mù, Cemmo, Zero, Viviano
e Capo di Ponte a Maffeo e Giroldo Botelli di Nadro. Nel
1698 Padre Gregorio Brunelli afferma che l'abitato di Zero
(o Serio), che sorgeva lungo le sponde del torrente Re,
ad oriente del paese odierno, venne spazzato via da un'inondazione
dello stesso. Zero è ricordato l'ultima volta nel
1374, quando i suoi territori vengono affidati come decima
ai Botelli di Nadro. Con la caduta della Repubblica di Venezia
nasce il "comune di Capo di Ponte" (1797-1798),
che cambierà nome precocemente in "comune di
Cemmo e Capo di Ponte" (1798 - 1815) e sotto il Regno
Lomberdo Veneto in "comune di Capo di Ponte e Cemmo"
(1816 - 1859). Sotto il Regno d'Italia assumerà definitivamente
il nome di comune di Capo di Ponte (dal 1859).