Canegrate
è un comune della provincia di Milano. Il Comune
di Canegrate non comprende frazioni, tuttavia si può
suddividere in contrade o quartieri: la Contrada Baggina
oltre la stazione fino al confine con Busto Garolfo,
il più grande dei rioni storici, che talvolta
viene considerato come Il Centro della cittadina;
il più moderno e residenziale Quartiere Valverde,
situato ai margini dei boschi del Roccolo in direzione
di Ravello e Parabiago; la Contrada Santa Colomba,
sul confine con Legnano che comprende l'oratorio Maria
Immacolata, la chiesa Parrocchiale e l'asilo delle
Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo; la Contrada
delle Cascinette, lungo l'Olona, nei pressi di San
Vittore. Il più vicino accesso all'Autostrada
A8 è a Legnano, mentre per l'autostrada A4
quello più vicino è a Rho. In pochi
minuti è facile raggiungere anche la Strada
statale 33 del Sempione. Canegrate è dotata
di una stazione lungo la ferrovia Domodossola-Milano,
da cui passano anche i treni della linea S5 del Servizio
ferroviario suburbano di Milano. I boschi ed i prati
nei pressi della Contrada Baggina e del Quartiere
Valverde, detti "boschi della Ca' Litta",
fanno parte del Parco Agricolo Sovracomunale del Roccolo.
Istituito nel 1991 tra i Comuni di Parabiago, Busto
Garolfo, Casorezzo, Arluno, Canegrate e Nerviano (dal
1997), riconosciuto tale nel 1994 dalla Regione Lombardia,
si estende per circa 15.000.000 di m2, ed è
atto alla difesa di fauna, flora e attività
agricole locali. Viene caratterizzato dalla presenza
di specie arboree autoctone (quercia, ciliegio, pino
silvestre) ed altre specie introdotte dall'uomo (robinia,
castagno, quercia rossa, prunus serotina). Attualmente
è in progetto una sua estensione fino all'Oasi
WWF del bosco di Vanzago. Attualmente in via di istituzione,
è il nuovo Parco Agricolo Sovracomunale dei
Mulini, che dal Parco Castello di Legnano, scenderebbe
lungo le rive del fiume Olona, attraversando i Comuni
di Canegrate (presso le Cascinette), San Vittore Olona
e Parabiago, fino al Monastero degli Olivetani di
Nerviano. Sarà punto di slancio per il recupero
e la salvaguardia delle acque.
ETIMOLOGIA
Nonostante una diffusa etimologia popolare, ripresa
dallo stemma del Comune (un cane dietro una grata),
il nome della località non ha nulla a che vedere
con i cani o con le grate. Il suffisso -ate è
tipico di numerosi toponimi, soprattutto lombardi,
e ciò che resta privando il nome di tale suffisso,
è Cà negrate, cioè "Case
annerite". Un'altra ipotesi relativa al nome
della cittadina lo fa risalire al sostantivo latino
Cannetulatae, derivante a sua volta dal vocabolo latino
Cannetum (canneto), che sta a simboleggiare la caratteristica
ambientale che era presente alcuni secoli or sono.
Altri studiosi invece pensano che derivi dalla più
antica radice celtica Cannicus: alcuni reperti archeologici
testimonierebbero la presenza celtica nell'area in
questione.
MANIFESTAZIONI
Festa Patronale di San Rocco il 16 agosto.
La prima settimana di settembre sino al 2009 a Canegrate
si è tenuta la ricorrente "Mostra Mercato"
nel Polo fieristico Ex-Borletti. Era una fiera, durante
la quale le principali attività commerciali
della zona allestivano un proprio stand a scopo pubblicitario,
ma a volte anche commerciale. La fiera durava una
settimana.
Il primo lunedì del mese di settembre si celebra
la festa vera e propria, per le vie del centro storico
del paese. Vari commercianti storici del paese allestiscono
la loro bancarella (infatti in paese è tradizionalmente
chiamata "Le Bancarelle"). Durante la settimana
festiva, molte famiglie fanno in casa la Torta di
Canegrate, a base di pane, cioccolato e uvetta (nonché
chiamata anche "Torta Nera").
Molto frequentate sono anche la Sagra del Pesce e
la festa della Contrada Baggina, al Centro Diurno
Anziani, e la festa dell'oratorio che si svolge nell'oratorio
San Luigi.
DA
VEDERE
Chiesa
Parrocchiale Santa Maria Assunta
Edificio di inizio XX secolo, fu costruito su progetto
dell'ing. Arturo Maggi, a partire dal 1936 e consacrato
il 15 agosto 1938. La chiesa è di mole imponente
(60 m per 26 m) ed è realizzata con mattoni
a vista; internamente è costituita da una navata
centrale con soffitto a volta e due navate laterali,
sulle quali si aprono quattro cappelle, di cui una
adibita a battistero.
Chiesa
di Santa Colomba
Posta in contrada S. Colomba (prossima al confine
di Legnano e San Giorgio), è dedicata attualmente
a Santa Maria del Carmine. Il Tempio viene citato
una prima volta nel XIII secolo da Goffredo da Bussero
nel Liber notitie Sanctorum mediolanensis: "...de
Sancta Columba est ecclesia in loco Canegrate...";
all'epoca era sede della confraternita del Santissimo
Sacramento. Notizie più precise giungono dal
cardinale Carlo Borromeo, che la vide durante la visita
pastorale del 17 ottobre 1566, descrivendola ad unica
navata rettangolare, abside semicircolare con copertura
in cotto a "guscio di tartaruga", pareti
affrescate, pavimentazione in mattoni e campanile
con campana, indicandola come dedicata alla "Circoncisione
di Nostro Signore Gesù Cristo", con festività
il 1º gennaio.
Chiesa
antica di Santa Maria Assunta
Situata in piazza Matteotti, la piazza centrale del
paese, ha una datazione incerta. Probabilmente un'antica
chiesa esisteva da prima del 1200, ma intorno al 1570
ne venne costruita un'altra sull'antico cimitero,
dato che da un documento redatto a Busto Arsizio in
quegli anni, un certo Meraviglia di Canegrate donava
alcuni beni alla Chiesa. Sul lato est dell'edificio
è riportata la data 1588, probabile ristrutturazione
o ampliamento, mentre un'altra scritta situata sull'ala
ovest riporta l'anno 1755, forse quando fu allestito
l'intonaco esterno.
Palazzo
Visconti-Castelli
Il complesso di Palazzo Visconti-Castelli è
costituito da due corpi di fabbrica congiunti, di
cui il più antico è quello rivolto verso
nord: Villa Gallarati-Meraviglia è risalente
alla fine del XVIII secolo, in origine dimora dei
nobili Meraviglia, è passata poi in mano ai
Gallarati; successivamente venne ceduta alla famiglia
Castelli, la quale era già dal 1699 proprietaria
di oltre metà del territorio canegratese, che
edificò la parte più recente. L'intero
complesso rimase di proprietà Castelli fino
al 1853, quando fu venduta ai Visconti di Modrone,
che a loro volta lo vendettero all'industriale Piantanida
nel 1920: da quel momento subì varie trasformazioni
e usi, fino al frazionamento dell'immobile in vari
appartamenti. Con la stesura dell'ultimo piano urbanistico,
il comune di Canegrate ha posto sugli edifici il vincolo
storico ed il diritto di prelazione in suo favore,
con l'intento di acquistarlo e restaurarlo.
Altri
edifici importanti
Chiesa di S. Pietro (contrada Cascinette): in passato
esisteva sul luogo un piccolo oratorio campestre ma
fu demolito nel 1618 su ordine del cardinale Federico
Borromeo; l'attuale è di costruzione contemporanea.
Chiesetta di S. Antonio (contrada Baggina): fatta
erigere nel 1677 da Giovanni Castelli nei pressi della
Cascina Baggina (ora scomparsa).
Sul territorio esistevano altre chiese che furono
demolite: San Vincenzo, San Nazario e San Michele.
Torre dell'acqua a fianco del municipio (ex scuola
e colonia elioterapica).
ORIGINI
E CENNI STORICI
Nel 1926, presso il rione Santa Colomba, vennero alla
luce alcuni reperti archeologici, a questi primi ritrovamenti
non fu data molta importanza all'epoca, fino agli
anni cinquanta, quando tra il marzo 1953 e l'autunno
1956 furono fatti lavori di scavo per il recupero
di altri oggetti: fu scoperta una necropoli di circa
200 tombe, di cui alcune a fossa semplice ed altre
a fossa rivestita di pietra e ciottoli, oltre a numerosi
oggetti in bronzo. Il sito risultava essere uno dei
più grandi dell'Italia settentrionale, venne
fatto risalire al 1200 a.C. e classificata tra la
media e la recente Età del bronzo.
Inoltre vennero rinvenute ceramiche simili ad altre
in uso all'epoca a nord oltre le Alpi, probabilmente
era una popolazione di guerrieri proveniente dall'Europa
centrale, scesa in Pianura Padana attraverso i valichi
alpini svizzeri ed il Canton Ticino e si pensa ad
una continuità linguistica del canegratese
anche durante l'Età del ferro.
A partire dal IV secolo d.C. si verificò in
tutta la regione un progressivo calo demografico e
il conseguente spopolamento delle campagne fece ingenti
danni alla produzione agricola, fattore che contribuì
alla caduta dell'Impero Romano (476 d.C.). Dopo l'invasione
dei Goti nel 533, la zona di Canegrate venne conquistata
dai Longobardi nel 568 e Milano fu occupata nel settembre
del 569.
Dal 774 all'888 il territorio di Canegrate fece parte
dell'impero carolingio; durante questi anni possiamo
immaginare il paese come un piccolo villaggio costituito
da case in argilla attorno alle quali si estendevano
coltivazioni di cereali, ortaggi e viti. Successivamente
Canegrate venne compresa prima nel contado di Burgaria
e poi nel contado del Seprio, due delle "contee"
in cui venne diviso il territorio di Milano nel basso
medioevo.
La cittadina venne rasa al suolo da Ottone Visconti
nel 1287 nell'ambito della guerra contro i Torriani
che di fatto possedevano proprietà terriere
a Canegrate. Nel 1261 i canonici agostiniani della
chiesa di San Giorgio presso Legnano stipularono la
permuta dei loro beni in questa zona, tra cui una
cascina denominata Meraviglia, cognome ricorrente
nei secoli successivi. Nel 1261 i Torriani vennero
in possesso di succinti beni nel territorio ma ne
rimasero proprietari solo sino al 1277.
Alla fine del XVIII secolo l'attività principale
di Canegrate era l'agricoltura ed in particolare la
viticoltura: i vigneti ricoprivano infatti circa il
75% del territorio. Nei decenni successivi cominciò
a comparire la bachicoltura, che piano piano prese
il posto della coltivazione della vite. Nel XIX secolo
però il baco da seta subì nel territorio
una grave epidemia, che assieme all'aumento dei canoni
di affitto terrieri e dei dazi sui prodotti di prima
necessità, inflissero un duro colpo alle attività
rurale del paese.
Solo nel secondo dopoguerra Canegrate conosce una
ripresa economica: lentamente abbandonata l'attività
agricola e stanziatasi ormai una cultura più
industriale, sorsero industrie meccaniche e calzaturiere,
che portarono nuovi posti di lavoro ed un conseguente
aumento della popolazione.