Breno
è un comune di 5.014 abitanti, in provincia
di Brescia. Breno è il principale centro amministrativo
della Valle Camonica. L'economia locale è fondata
essenzialmente sui servizi: Scuole, Tribunale (sezione
distaccata del Tribunale di Brescia), fino a pochi
anni fa l'Ospedale (ora trasferito nella vicina Esine).
Il suo territorio è attraversato dalla strada
Statale 42 del Tonale e della Mendola lungo tre gallerie
e possiede una delle principali stazioni ferroviarie
della linea Brescia-Iseo-Edolo. Il territorio di Breno
confina con diversi comuni: a est quello di Bagolino,
Condino e Daone, a nord quello di Niardo, Braone,
Ceto e Losine, ad ovest quello di Malegno e ancora
Losine, ed a sud quello di Bienno e Prestine. Il paese
è un importante centro amministrativo con la
sede della Comunità Montana della Valle Camonica
e del BIM della Valle Camonica. L'abitato di Breno
sorge in una forra naturale dalla direzione nord-sud,
tra la collina del Castello ed il Corno Cerreto. Il
professore Fedele ritiene che la forra fosse stata
anticamente l'alveo dell'Oglio, che oggi scorre invece
più a est, di là del colle del Castello.
I dati provenienti dalla stazione meteorologica di
Breno indicano, in base alla media trentennale di
riferimento 1961-1990, che la temperatura media del
mese più freddo, gennaio, si attesta a -1,0°C,
mentre quella del mese più caldo, luglio, è
di +20,5°C.
ETIMOLOGIA
Il nome del comune potrebbe derivare dal celtico Brig
(monte).
STORIA
In cima al colle del Castello è stata ritrovata
un'abitazione risalente al neolitico. In località
Spinera, presso il fiume Oglio, è presente
il santuario di Minerva del I secolo ev, andato bruciato
nel V secolo . Nel medioevo viene ricordato che presso
il castello di Breno vi fossero due torri: una guelfa,
appartenente alla famiglia Ronchi, l'altra ghibellina,
della famiglia Alberzoni. Nel XII secolo è
riportata una lotta tra Breno e Niardo per il possesso
del monte Stabio. In data compresa tra il 1206 ed
il 1230 la contrada di Onera venne seppellita da un'esondazione
del fiume Oglio. Il 19 ottobre 1336 il vescovo di
Brescia Jacopo de Atti investe iure feudi dei diritti
di decima nei territori di Breno, Borno, Astrio, Monno
e Ossimo Girardo del fu Giovanni Ronchi di Breno.
Il 28 gennaio 1350 il vescovo di Brescia Bernardo
Tricardo investe iure feudi dei diritti di decima
nei territori di Breno, Borno, Pescarzo, Cerveno e
Corteno Bertolino e Giacomo Alberzoni di Breno. Il
15 maggio 1365 il vescovo di Brescia Enrico da Sessa
investe iure feudi dei diritti di decima nei territori
di Breno, Vione, Vezza, Sonico, Malonno, Berzo Demo,
Astrio, Ossimo e Losine Giovanni e Gerardo del fu
Pasino Federici di Mù. Il 31 dicembre 1397
avviene la pace di Breno tra gli schieramenti guelfi
e ghibellini. Il 14 agosto 1423 il vescovo di Brescia
Francesco Marerio investe iure feudi dei diritti di
decima nei territori di Breno e Borno Andriolo Ronchi
di Breno. Durante l'età veneziana in Valle
Camonica Breno era sede della Comunità di Valle
Camonica. Nel 1591 viene stabilito il monte di pietà
per impulso della signora Barbara Leoni Alberzoni.
Nel 1629 si spica una montagna et dirupando cade con
grandissima ruina, fracassando il cimiterio della
chiesa et poi una mano di case et fienili, con la
morte di moltissime persone. Nel 1630, durante la
peste, viene fondato un lazzaretto in contrada Valmorina.
Agli inizi del seccento operava in paese l' Accademia,
una istituzione scolastica di livello superiore. Oggi
Breno è sede della Comunità Montana
della Valle Camonica.
DA
VEDERE
EDIFICI
STORICI
Il Castello di Breno sorge sopra una collina abitata
già nella preistoria, fu il principale baluardo
per il controllo della Valle Camonica fino al XVII
secolo.
Case-torri,
in via Mazzini, le mura di Casa Domenighini e Gobbetti
(via Cappellini).
EDIFICI
RELIGIOSI
Parrocchiale di San Salvatore (Duomo), di struttura
seicentesca posizionata al centro del paese, con affreschi
di Antonio Guadagnini e del Romanino. Gli altari sono
in marmo occhialino di Ono San Pietro.
Chiesa di Sant'Antonio, conserva notevoli opere artistiche:
tra di esse va innanzi tutto menzionato l'importante
ciclo di affreschi realizzato dal Romanino.
Chiesa di Santa Maria al Ponte (o della Minerva),
del '500; addossato alla struttura vi è il
tempietto della Minerva.
Chiesetta di San Carlo, del XVII secolo, con notevole
serie di ex-voto.
Chiesa di San Maurizio, antica parrocchiale.
Cappella di Sant'Apollonia, lungo la strada che porta
a San Valentino.
Chiesa di San Valentino, costruzione quattrocentesca,
interni forse di Giovanni Pietro da Cemmo.
MANIFESTAZIONI
15 agosto:Ferragosto Brenese, con fiera medievale
e fuochi d'artificio che illuminano il castello.
APPROFONDIMENTO
La
città e la montagna
di Antonella Serra
Oggi come nel passato, Breno è importante centro
di servizi e vero e proprio punto di riferimento della
Valcamonica. L'etimologia del nome ci riporta al celtico
brig (monte) o braè
(pali intrecciati a scopo difensivo). Qui abbiamo
potuto ammirare il castello che rappresenta 20.000
anni di storia stratificata. Nato come un insieme
di palazzi e torri al tempo del Barbarossa, venne
poi trasformato in roccaforte durante la Repubblica
di Venezia e la maggior parte di ciò che oggi
si vede corrisponde a tale periodo (sec. XIV-XVI).
Nella struttura troviamo un palazzo del 200
con la torre di 20 metri accessibile alle visite e,
nel cortile, la chiesetta di S. Michele. Nel castello
sono stati scoperti i resti di insediamenti del Neolitico
(un abitato con tombe) e delletà del
Rame. Tra le manifestazioni segnaliamo il Ferragosto
Brenese; tra le mura del maniero si svolgono molte
delle gare che le contrade disputano per aggiudicarsi
il Palio del Castello. A Breno abbiamo incontrato
il sindaco Edoardo Mensi che ci ha parlato della realizzazione
della cablatura in fibra ottica per le vallate e delleconomia
della zona, tradizionalmente agricola, nella quale
è di recente emersa una fiorente attività
legata agli sport invernali. Tipica la produzione
del formaggio Silter, caratterizzato da lavorazione
tradizionale che gli conferisce il tipico sapore dolce
aromatico. Restando nel quadro economico vi segnaliamo
la Tipografia Camuna, presente in questo servizio
con un proprio spazio al quale vi rimandiamo. Di spicco
anche la ditta Dò Geom. Daniele che da oltre
25 anni opera nel settore dei serramenti in alluminio
Schüco di alta qualità, sicurezza ed estetica;
tra i clienti annovera privati, attività commerciali
e banche, producendo direttamente ed assicurando lassistenza,
i prezzi risultano competitivi. Spostandoci nellàmbito
del sociale, vi segnaliamo la Comis onlus nata nel
1993; la necessità di creare tranquillità
economica e sociale si caratterizza nella qualità
dei servizi erogati resi a soggetti deboli: la Comis
opera in Case di Riposo e C.D.I., in strutture per
minori, Asili, Scuole, e in servizi domiciliari con
oltre 300 operatori.