Bormio
:
Sci & Benessere tutto l'anno
A
Bormio Sci & Benessere tutto l'anno
senza soluzione di continuità.
Ai primi di novembre chiude lo Stelvio
e contestualmente aprono gli impianti
di Bormio da quota 3.000 (Cima Bianca)
a quota 2.450 (Valbella) .
Al mattino inebrianti discese sul Vallecetta,
al pomeriggio un tuffo ristoratore nelle
acque calde termali, 36°-41°,
dei Bagni di Bormio (Bagni Nuovi &
Bagni Vecchi) e di Bormio Terme aperte
tutto l'anno.
Scopri l'offerta
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Bormio
è un comune della provincia di Sondrio, situato
in Valtellina. Situata nel Parco Nazionale dello Stelvio
Bormio
è una località turistica che ha ospitato
i campionati mondiali di sci nel 1985 e nel 2005.
Oltre che per lo sci Bormio è nota per le sue
terme, citate fin dal tempo degli antichi romani.
Vi sono presenti tre stabilimenti termali: i Bagni
Nuovi, i Bagni Vecchi e le Terme di Bormio.
La
conca di Bormio è ampia e luminosa; scavata
nei secoli dai ghiacciai e dai corsi d'acqua ed in
parte colmata dalle alluvioni, è circondata
da monti che verso nord formano una barriera di calcare
e dolomia la cui cima principale è la Reit
(3.075 m.). Vi confluiscono quattro valli: la Valdidentro,
percorsa dal torrente Viola, la Valfurva, percorsa
dal Frodolfo e la Valle del Braulio che la collega
al Passo dello Stelvio, e la Valdisotto, nella quale
scorre il fiume Adda.
Bormio
è un'importante meta del turismo montano nazionale.
I turisti vengono attratti dalle sue tradizioni ancorate
a secoli di storia, dalla cucina tipica con i suoi
formaggi e i suoi vini. Nucleo portante dell'industria
turistica locale sono gli sport invernali, che spaziano
dal pattinaggio allo sleddog allo snowboard, ma soprattutto
lo sci nordico e alpino, che possono essere praticati
anche in estate sul ghiacciaio del Passo dello Stelvio.
Tra gli sport estivi vi sono buone attrezzature per
la pratica della mountain bike, le scalate, il golf,
la pesca sportiva, il tiro con l'arco e l'equitazione.
MANIFESTAZIONI - Scopri
tutto il programma delle manifestazioni invernali
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Gabinát
Il Gabinát è un'antica tradizione in
uso nella giornata del 6 di gennaio. Dai vespri della
vigilia sino a quelli del giorno dell'Epifaniasi scatena
fra la popolazione locale una vera e propria gara
nel prevenire quanti si incontrano col motto "Gabinat"!.
Colui che è stato prevenuto deve "pagare"
il Gabinat entro il 17 di gennaio giorno di Sant'Antonio,
offrendo semplici dolci o una bicchierata. Gabinat
è un parola dialettale che deriva dal tedesco
gabe-nacht ovvero notte dei doni e indica il giorno
dellEpifania.
Geneiron
Il Geneiron, è un rito di origine precristiana,
che è sopravvissuto sino ad oggi. La tradizione
prevede che la sera del 31 gennaio i
ragazzi di Bormio transitino per le vie del paese
trascinando delle "tolle" con l'intento
di fare baccano per risvegliare la primavera.
L'Ors
de la tana
La tradizione dell'ors de la tana, prevista per il
2 di febbraio, è un antico uso della popolazione
locale che consiste nel fare uscire
qualcuno dalla propria abitazione mediante un pretesto
ironico. Il malcapitato viene poi accolto da quanti
gli hannogiocato lo scherzo col saluto "L'è
fora l'ors de la tana" (è uscito l'orso
dalla tana). Anche in questo caso, l'usita dell'"orso"
dal letargo invernale, vuole significare la fine dell'inverno
e annunciare la primavera che è alle porte.
I
Pasquali
I Pasquali sono dei carri allegorici a tema religioso.
Essi vengono realizzati dai cittadini di Bormio, che
divisi in cinque reparti(Maggiore,
Dossorovina, Buglio, Combo, Dossiglio), si sfidano
nella sfilata che si svolge il giorno di Pasqua. I
carri sono rappresentazioni di valore simbolico religioso,
sono composti da delle portantine in legno, dette
barelle, sulle quali vengono poste delle preziose
opere artigianali. La lavorazione dei Pasquali ha
inizio, già dopo il Natale, i lavori, coinvolgo
sia grandi che piccini, ed avvengono in assoluta segretezza,
per evitare le 'spiate'. La vittoria è concessa
al Pasquale che ottiene la valutazione migliore sulla
base di vari criteri: aspetto estetico, significato
religioso e qualità della lavorazione. La
tradizione dei Pasquali trae origine dalla vecchia
usanza del sacrificio dell'agnello. In origine, infatti,
il pasquale fu una costruzione sulla quale cittadini
dei vari reparti ponevano l'agnello sacrificale da
offrire a Dio. La volontà di abbellire, addobbando
il proprio carro pasquale, trasformò questo
primordiale uso in una vera e propria competizione
che sopravvive sino ai nostri giorni nostri.
Carneval
di Mat
Il Carneval di Mat è un antichissima tradizione
risalente al Quattrocento. Dal giorno di Sant'Antonio
abate e per una settimana intera i mat (giovani del
paese) prendono il potere in paese e sotto il Kuerc
incoronano il Podestà dei Mat. Il bormino prescelto
non poteva rifiutare l'incarico divenendo il Monarca
dei Matti, in tal modo veniva condotto a Palazzo spodestando
il vero Podestà del Contado. Per sette giorni
egli deteneva il potere che gli permetteva di avere
illimitata giurisdizione. E passava a raccogliere
denari per le vie e le abitazioni dei privati che
a malinquore finanziavano le gozzoviglie dei mat del
carnevale. Il Podestà dei Mat in questa settimana
attraverso un discorso "metteva in Piazza"
tutti gli scomodi segreti e gli avvenimenti accaduti
durante l'anno. La goliardica settimana terminava
ai piedi del Kuerc, ove veniva allestita dagli arlecchini,
aiutanti e difensori del Podestà, una grossa
polentata a cui partecipavano i poveri del paese.
Al termine di questa settimana il Podestà dei
Mat perdeva i propri poteri e quasi sempre si riduceva
in miseria. Questa tradizione venne dapprima abolita
nel 1755 da un decreto delle Tre Leghe in quanto il
Governo grigionese non tollerava influenze sul potere.
Tuttavia la protesta dei bormini, legati a questa
secolare tradizione, indusse il governo Grigione nel
1766 a revocare e sostituire il decreto con un altro
in cui si diceva che non era intenzione delle Tre
Leghe abolire quei divertimenti, purché non
si commettessero violenze e soprattutto si rispettasse
il Palazzo del Podestà. Questa tradizione restò
quindi sospesa per anni, oggi è stata però
ripresa, e si celebra all'insegna del proverbio "A
Sant'Antoni Abat, al salta fora tucc' i mat".
Così ogni anno il Podestà dei mat simbolicamente
prende il posto del Sindaco di Bormio per un giorno
e larlecchino capo, al centro della piazza,
legge le lamentele che i cittadini depositano durante
lanno sono state recapitate alla cassetta dei
Mat, un'apposita cassetta posizionate in un angolo
della piazza del Kuerc.
Ricco
il ventaglio di offerte extrasportive
coordinate dallufficio del turismo
del Comune di Bormio. Durante linverno
le giornate sono brevi ed è piacevole,
dopo una sciata od un bagno nellacqua
calda allaperto, dedicarsi alla
cultura.
Sono previste serate musicali, con un
ampio repertorio di musica classica, balletti,
cori di montagna e rassegna bandistica.
Le attrattive di Bormio non hanno lasciata
insensibili numerosi autori di strenne
e best sellers su temi di cronaca, attualità
e sport: sono in programma numerose serate
con gli autori durante le quali,
dopo una breve presentazione dellopera,
lo scrittore sarà a disposizione
del pubblico per un dibattito sui temi
trattati. Non mancheranno esposizioni
di quadri, ambientate nelle storiche dimore
o negli edifici tradizionali di cui Bormio
è ricca, né i tradizionali
mercatini che da noi si volgono durante
le fastività di S.Ambrogio e dellImmacolata,
giusto in tempo per approfittare per lo
shopping natalizio.
Grande spazio al divertimento puro: la
White Challenge, discesa unica non competitiva
da 3000 mt. a 1220 mt.; una pazza corsa
sugli sci da fare in coppia con la pista
dei campioni a propria disposizione e
la Pozza di Mat, folle utilizzo dei pendii
con i mezzi più fantasiosi ed una
pozza dacqua alla fine da superare
di slancio. Per il divertimento di chi
vuole fare tardi, tutte le notti i pub
e le vinerie sono aperte: insomma non
limitatevi ad un breve week end! Passate
con noi qualche giorno e non mancherete
di ritornare a Bormio anche la prossima
estate, per la quale stiamo preprando
molte soprese.
Ufficio
Stampa Comune di Bormio
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NOTIZIE
SU BORMIO
ETIMOLOGIA
Documentato con il nome di Burmis, si riconduce ai
nomi connessi con "acque calde", dall'indoeuropeo
bher-/bhor (gorgogliare, ribollire) oppure ghor (caldo).
CENNI
STORICI
Il Bormiese costituisce una regione unitaria le cui
caratteristiche fisiche hanno contribuito a determinare
un'unica storia, una comune impronta etnografica e
condizioni di vita simili. La
prima citazione di Bormio nei documenti antichi si
ha in una lettera di Cassiodoro. Durante il Medioevo
Bormio è stata sede di un Contado relativamente
indipendente dal resto della Valtellina che, grazie
alla sua posizione periferica, continuò a godere
di alcuni previlegi e dazi sulle merci in transito
verso il nord Europa, sia sotto i Visconti e gli Sforza,
che durante il periodo della dominazione dei Grigioni.
La
stessa denominazione di "Magnifica Terra"
o "Magna Terra di Bormio et honorate valli",
assegnata in passato a tutta la zona, al di là
degli aspetti naturali, definisce un territorio circoscritto
nella sua autonomia, orgoglioso, sin dai tempi più
lontani, della sua vita sociale. Con
l'arrivo di Napoleone e l'annessione alla Repubblica
Cisalpina terminò anche l'indipendenza del
Contado di Bormio, che seguì la stessa sorte
della Lombardia, dapprima sotto gli Asburgo poi nel
Regno d'Italia.
MUSEI
Museo Mineralogico e Naturalistico
Museo Civico
PARCHI
E GIARDINI
Giardino Botanico Alpino Rezia
EDIFICI
RELGIOSI
Chiesa di San Vitale
Santuario del Crocifisso
Chiesa di Sant'Ignazio
Collegiata dei SS. Gervasio e Protasio