Barlassina
è un comune di circa 7,000 abitanti della Brianza,in
provincia di Monza e della Brianza.Esso è situato
a circa 23 km da Monza, 25 km a nord di Milano, e
17 km da Como,sulle colline della Valle del Seveso
(fiume),in Alta Brianza.L'abitato, situato poco distante
dalle Prealpi Lombarde, è diviso in due aree,
una pianeggiante a est e la parte ovest collinare,
inserita nel Parco delle Groane. Confina a nord con
il comune di Lentate sul Seveso, a est con Meda, a
sud/est con Seveso, a ovest con Cogliate.Dalla parte
collinare si ha una splendida vista di tutto l'Arco
Alpino e soprattutto di quello Prealpino,con in primo
piano i monti Bollettone,Boletto e Cornizzolo più
il resto delle Prealpi Comasche e della catena del
Resegone.
ETIMOLOGIA
Chiamato in passato Barnaxina, potrebbe derivare da
barrina, ossia sterpeto. Secondo alcuni deriva dal
cognome Barno o dal nome germanico Barna. Si è
ipotizzata anche la provenienza dalla voce dialettale
milanese Barnaz (paletta).
MANIFESTAZIONI
Ogni anno a settembre viene organizzata la "Cursa
di Asnitt", una sorta di palio che vede coinvolti
i rioni del paese: il Mounteu, L'acqua colda, la Fameta,
il Pulenta e Pairoeu, il Louet, il Cascina Santa Maria,
il Fabricun, Il Bourghett. Ogni rione corre con un
asino e un fantino. Vince anche l'asino scosso. L'edizione
del 2009 è stata vinta dal Rione "Acqua
Colda".
PALAZZO
REZZONICO E CASA GIANI
La storica sede del comune è palazzo Rezzonico,
affittati nel 1901 dall'Opera Pia Porro (dal 1998
divenuto di proprietà municipale), oltre che
la sede delle principali attività politiche,
amministrative, sociali e culturali del paese, ospita
numerose mostre d'arte. Nel biennio 1788-1789 l'architetto
Simone Cantoni edificò la casa de fratelli
Giani.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il territorio di Barlassina era già abitato
in epoca antica dagli Insubri, una popolazione gallica
che, respinti gli Etruschi, sinsediò
in quei luoghi e fondò molti centri abitati.
Testimonianze della presenza gallo romana del
I secolo a.C. si trovano nel Museo del Seminario a
Seveso, e derivano da scavi condotti nella località.
La regione subisce, con la decadenza dellimpero
romano, la feroce invasione longobarda e nell800
la dominazione dei Franchi e la costituzione del Sacro
Romano Impero. Il primo documento in cui è
citata l'allora Barnasina è una
sentenza giudiziaria del 15 dicembre 1288 in cui Pietrino
da Roma, Girardino figlio di Giovanni Giuce e Pietrino
da Asenago tutti de loco de Barnasina
muovono causa contro Civolla da Meda per essere compensati
dalla perdita di alcuni buoi.
Labitato è di origine molto antica e
viene già menzionato nel XII secolo da Goffredo
da Bussero che, elencando le chiese del territorio
milanese nel Liber Notitiae, cita anche
la parrocchiale di Barlassina dedicata a S. Giulio.
Sotto la dominazione spagnola, Barlassina venne concessa
in feudo alle famiglie dei Carcassola e degli Arese,
i quali divennero più tardi gli unici feudatari.
Con larrivo degli austriaci, Barlassina diventò
la sede del comando di un distretto militare, che
comprendeva anche Desio e Seregno.
I destini feudali del comune nei secoli successivi
seguono la sorte di Seveso e di tutta la regione.
Nel XVI secolo dopo larrivo di Carlo VIII di
Francia e la conseguente costituzione della Lega Santa
è saccheggiata ed incendiata dai Lanzichenecchi
che distruggono il suo castello.
Intorno alla metà del XVIII secolo i due maggiori
possidenti erano i Conti Porro e i Conti Rezzonico.
Carlo Rezzonico, divenuto papa col nome di Clemente
XIII, concede a Barlassina lArcipretura e nel
secolo successivo si susseguono grandi donazioni ed
opere di bene compiute dalle due famiglie.
Nel 1859 nacque a Barlassina il pittore Emilio Longoni,
quartogenito del garibaldino Matteo Longoni e di Luigia
Meroni. La Banca di Credito Cooperativo di Barlassina
ha raccolto un'importante collezione dei suoi quadri.
Nel 1869, a seguito del riordino amministrativo conseguente
all'Unità d'Italia, il comune di Barlassina
venne accorpato a quello di Seveso, decisione invisa
ad entrambe le popolazioni. Così nel 1901,
con regio decreto, Barlassina sarà ricostituito
in comune autonomo.
Fino allepoca della prima ferrovia Milano-Chiasso
Barlassina fu il luogo di sosta a mezza via dei carrettieri,
come ricorda Cesare Cantù nella sua "Storia
di Milano" che rammenta anche come più
anticamente la via era frequentata da molti asini
sui quali per pochi quattrini montavano i viandanti.
Da qui probabilmente lappellativo di Paese
degli Asini, che trova conferma pure in alcuni
versi del 1810 del poeta milanese Carlo Porta in cui
sono citati i prosperosi allevamenti di asini nella
zona.