Sarzana
Liguria

Sarzana è un comune situato nella zona sud-orientale della provincia della Spezia in Liguria, confinante a nord con il territorio del comune di Santo Stefano di Magra e Aulla, a est con Fosdinovo, Castelnuovo Magra, Ortonovo e Carrara, a sud con Ameglia ed è bagnata dal Mar Ligure e ad ovest con Lerici e Vezzano Ligure. E' il secondo comune più popolato della provincia della Spezia, dopo il capoluogo spezzino. Grazie alla sua posizione, Sarzana è dalla sua fondazione crocevia di importanti vie di comunicazione tra la Liguria, la Toscana e l'Emilia-Romagna. Sin dall'antichità fu centro agricolo, commerciale e strategico di grande rilievo, e già in età medievale importante centro religioso e giuridico, con la sede vescovile e del tribunale. Sarzana sorge nella parte terminale della vallata del Magra, a pochi chilometri dall'estuario del fiume, in una zona relativamente pianeggiante ad est del fiume, detta appunto Piana di Sarzana. La città sorge ai piedi della collina di Sarzanello, un rilievo di circa 150 metri s.l.m. Il sistema orografico circostante è rappresentato dalle asperità che diradano dalle vicine Alpi Apuane. Il comune è inserito nel Parco naturale regionale di Montemarcello - Magra. Nei pressi di Sarzana scorre il fiume Magra, il cui bacino è alimentato anche dall'affluente sarzanese del torrente Calcandola. Oltre al fiume sono presenti due specchi d'acqua, di dimensioni modeste, detti "Bozi", termine dialettale che indica la pozzanghera, in questo caso l'acquitrino, e che quindi rimanda alle piccole dimensioni dei due laghetti. Il centro abitato si trova a pochissimi chilometri dal mare e dal confine con la regione Toscana. La sua posizione geografica ha fatto di Sarzana una vera e propria terra di confine, un punto di contatto tra usanze, tradizioni e storie differenti. Nel territorio comunale è ubicata la stazione meteorologica di Sarzana Centro; presso la frazione di Luni del comune di Ortonovo è ubicata la stazione meteorologica di Sarzana Luni, ufficialmente riconosciuta dall'Organizzazione meteorologica mondiale, nonché punto di riferimento per lo studio del clima che caratterizza la città e la sua piana. Nel comune di Sarzana non si riscontrano particolari problematiche ambientali, eccezion fatta per lo stato di degrado della frazione di Marinella. Il "caso" Marinella è emblematico: dopo uno sviluppo il cui obbiettivo era di creare l'impianto per lo sviluppo del turismo balneare teso alla creazione di una località di villeggiatura, avvenuto negli anni '50 e '60, la frazione ha conosciuto uno stato di degrado e di abbandono tanto graduale quanto inesorabile.

Le sorti del centro balneare sarebbero state legate recentemente ad un progetto di riqualificazione che prevede la costruzione di 800 posti barca con 40.000 m2 di nuove costruzioni. Il progetto di tale intervento è stato affidato alla Marinella spa, una società partecipata dal Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena. Nel 2006, Legambiente ha conferito la Bandiera nera anche alla Marinella Spa di Sarzana, per il progetto di "valorizzazione" della tenuta di Marinella che, secondo Legambiente, andrebbe ad alterare profondamente il territorio dell'area costiera, prevedendo un aumento delle volumetrie edificabili di 6.000 metri cubi a fronte dei 2.500 previsti dal Piano regolatore generale del comune di Sarzana.

ETIMOLOGIA
Il nome Sarzana appare citato per la prima volta in un diploma dell'imperatore Ottone I datato al 963, nel quale viene riconosciuto al vescovo di Luni il possesso del castrum Sarzanae. Doveva all'epoca trattarsi probabilmente di un piccolo borgo fortificato, situato dove attualmente si trova la fortezza di Sarzanello[1], a controllo delle vie che percorrevano il fondovalle.

MANIFESTAZIONI
Soffitta nella strada, rassegna di mercato dell'antiquariato e del modernariato che si svolge nel periodo estivo, su banchi estemporanei per le vie del borgo.
Calandriniana, manifestazione di pittori impegnati in produzioni estemporanee nelle strade del borgo. Il centro della manifestazione si svolge in piazza Calandrini.
Napoleon Festival Rievocazione storica, eventi, legati alla figura di Napoleone
Festival della Mente, rassegna dedicata alla creatività, ai percorsi di creazione, di sviluppo delle idee ed ai processi creativi in genere, a cui partecipano grandi personaggi italiani e stranieri, massimi esponenti nei campi dell'arte, della letteratura, delle scienze e talvolta dello spettacolo.
Festival Internazionale del Teatro di Strada, rassegna teatrale per le vie del borgo.
Fiera tradizionale delle nocciole, con banchetti gastronomici.

LA CATTEDRALE
La Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, fu edificata sull'area dove sorgeva la Pieve di San Basilio a partire dal 1204. Il lavori di costruzione terminarono nel 1474 con il compimento della parte superiore della facciata ad opera di Leonardo Riccomanni da Pietrasanta. Successivamente alla conclusione dei lavori, nel 1735 furono poste sulla facciata le statue di Sant'Eutichiano al centro, di Sergio IV a sinistra e di Niccolò V a destra. La chiesa è in stile romanico-gotico, con la facciata in marmo bianco, il portale con sovrastante rosone gotico e fiancheggiata da due corpi laterali del XVII secolo. A destra c'è il campanile merlato, aperto in progressione da monofore e quadrifore, unico resto dell'antica Pieve di San Basilio. L'impianto è a croce latina suddiviso in tre navate, divise tra loro da ampie arcate costituite da pilastri ottagonali raccordati da archi a tutto sesto. Il soffitto è a cassettoni in legno, intagliato da Pietro Giambelli tra il 1662 ed il 1670. Al suo interno sono custoditi dipinti del Solimena e del Fiasella, come la Visitazione della Madonna a Santa Elisabetta, il Martirio di Sant'Andrea e La Strage degli Innocenti, opere scultoree rinascimentali come l'ancona della Purificazione e lIncoronazione, di Leonardo e Francesco Riccomanni, una terracotta della scuola del Luca Della Robbia. La cattedrale sarzanese è conosciuta soprattutto perché ospita la più antica croce dipinta italiana, opera del Maestro Guglielmo, datata 1138 e definita opera fondamentale della pittura romanica. Il crocifisso di Mastro Guglielmo, sebbene ridipinto nel corpo e nel volto nel XIV secolo, segna un famoso esempio dall'iconografia del Christus triumphans prima dell'affermarsi dell'iconografia del Christus patiens; vi è ritratto un Gesù con espressione più umana e sofferente, tipica della spiritualità dell'epoca. La Chiesa è famosa per la reliquia del sangue di Gesù Cristo, raccolto durante la crocefissione. La reliquia è custodita nella cappella "del preziosissimo sangue" a destra dell'altare maggiore.

PIEVE DI SANT'ANDREA
La Pieve di Sant'Andrea è l'edificio sacro più antico di Sarzana, risalente tra il X secolo ed il XI secolo, ricordata per la prima volta come sede del Sinodo del 1137. Venne costruita in tre fasi distinguibili da alcuni elementi sia architettonici che testamentari: la bifora di facciata, ornata da una testa apotropaica, risale al primo periodo; gli Statuti del 1330 menzionano un'opera di ristrutturazione con la demolizione di una parte della chiesa e il rialzamento della torre campanaria; l'ultima fase risale al 1579 quando l'intera costruzione venne ampliata e ristrutturata, stravolgendo l'impianto romanico, con l'accorpamento delle tre navate in un'unica aula mono absidata e voltata a botte. La facciata è decorata da un portale cinquecentesco con stipiti ornati da due cariatidi a seno scoperto, sormontato dalla stella ad otto punte, il sidus, simbolo degli Anziani del comune di Sarzana. Furono rimosse le aggiunte barocche del XVII secolo, riportando l'edificio al suo aspetto medievale. All'interno si trovano sculture marmoree del XIV e XV secolo, raffiguranti il patrono di Sarzana, Sant'Andrea, ed i santi Pietro e Paolo, una fonte battesimale decagonale con basamento marmoreo di Giovanni Morelli da Carrara, e una Vocazione di Santi Giacomo e Giovanni del Fiasella ed altri dipinti. I recenti scavi, all'interno della Pieve, hanno riportato alla luce, oltre ad un forno per la fusione dei metalli ed una serie di reperti.

FORTEZZA DI SARZANELLO
Uno dei simboli di Sarzana è la fortificazione militare che sorge sulla vicina collina di Sarzanello, da cui appunto prende la denominazione, e domina la vallata del Magra. Antica sede vescovile, la Fortezza fu per secoli presidio militare della vallata, centro nevralgico e strategico, fu spesso al centro delle contese militari della zona. Attualmente la Fortezza è visitabile solo negli orari di apertura, mentre l'intera collinetta è liberamente accessibile ed è un punto panoramico suggestivo su tutta la vallata. Sovente la Fortezza ospita eventi culturali come mostre o eventi musicali.

LA CITTADELLA
La Cittadella o Fortezza Firmafede fu la prima fortificazione cittadina sarzanese e fu edificata nel 1249, con la cinta muraria della città, grazie all'aiuto dei Pisani alleati della città. Nel 1324 Castruccio Castracani apportò numerose e rilevanti modifiche ai sistemi difensivi e successivamente il complesso fu distrutto dai Fiorentini, guidati da Lorenzo de' Medici, nel 1487 durante la "Guerra di Serrezzana". La Cittadella attuale fu realizzata sui ruderi della precedente per ordine di Lorenzo de' Medici che si avvalse del lavoro dei migliori architetti militari fiorentini dell'epoca come Giuliano da Sangallo, Francesco di Giovanni detto il Francione e Luca da Caprina. Nel 1494 i Genovesi rientrarono in possesso di Sarzana, grazie alla vendita della stessa da parte di Carlo VIII al Banco di San Giorgio, e completarono i lavori della cittadella, oggetto di ulteriori modifiche e rafforzamenti nel XV secolo e XVI secolo. Nel secolo scorso il complesso venne utilizzato come carcere, mentre oggi è utilizzata come sede di manifestazioni culturali e mostre. Costituita da un corpo di fabbrica principale, di forma quadrilaterale regolare, con al suo interno un maschio centrale, è circondata da un imponente sistema murario di difesa, a cui è frapposto un ampio e profondo fossato. L'accesso principale avviene tramite un percorso che passa attraverso un ponte in pietra che conduce al portone principale, il quale si apre un cortile interno molto ampio, laterale al corpo centrale.

ORIGINI E CENNI STORICI
In realtà il luogo dove sorge oggi il borgo doveva esser popolato già in epoca neolitica, in virtù dei reperti archeologici rinvenuti, soprattutto da alcuni esemplari di statue stele, forma artistica diffusa nel territorio lunigianese. Alla conquista romana della piana lunense si lega con tutta probabilità la toponomastica del luogo: il nome deriva probabilmente dal prediale Sergius, da cui sarebbe derivato il femminile Sergiana a cui si aggiungerà presto la denominazione militaresca di castrum. Intorno al 1000 un nucleo abitato si andò formando più a valle in corrispondenza dell'incrocio tra la Via Aurelia e la Via Francigena, che metteva verso Parma e Piacenza. La decadenza della vicina Luni, provocata dalle incessanti e devastanti incursioni dei Saraceni, fu tra le cause della crescita di Sarzana. Papa Innocenzo III decretò il passaggio della sede vescovile, nelle bolle del 7 marzo 1203 e del 25 marzo 1204, dalla oramai spopolata Luni, a Sarzana. Intorno al 1240, a seguito delle vicende che portarono al consolidamento del potere imperiale di Federico II in Toscana, il vescovo lunense Guglielmo fu costretto all'esilio nella guelfa Lucca ed al suo posto prese il potere un vicario imperiale, il marchese Oberto II Pallavicino. Quest'ultimo con l'aiuto delle forze ghibelline dei Malaspina e dei pisani conquistò il borgo di Lerici nel 1241. Dopo la sconfitta di Federico II, il vescovo Guglielmo fece ritorno alla sua sede, trovando un altro avversario più temibile: Nicolò Fieschi. Il potente genovese, nipote di papa Innocenzo IV incominciò ad annettere le contee dei vassalli vescovili ed il suo potere si estese ben presto da Lavagna fino ad arrivare alla Val di Magra. Ma nel 1270, con la presa del potere della parte ghibellina nella Repubblica genovese, cambiò il corso delle cose e il Fieschi dovette cedere le terre in suo possesso proprio alla repubblica marinara, la quale si andava rafforzando nell'intero circondario lunigianese. Nel 1273 venne nominato successore del vescovo Guglielmo, Enrico da Fucecchio, il quale nel 1276, a seguito di episodi di "insubordinazione" al potere vescovile da parte dei burgensi sarzanesi, li scomunicò a scopo intimidatorio, ma fu cacciato dalla città e costretto a rifugiarsi in Lunigiana. Solo dopo l'intervento del Pontefice, Bonifacio VIII, i cittadini vennero costretti ad accettare il successore di Enrico, Antonio Nuvolone da Camilla. Il 6 ottobre del 1306, nell'antica Piazza della Calcandola, Dante Alighieri ricevette quella procura in bianco dal marchese Franceschino Malaspina di Mulazzo in forza della quale egli poté recarsi, la mattina stessa, in Castelnuovo Magra a siglare la pace con il vescovo-conte di Luni Antonio Nuvolone da Camilla. Gli Atti originali della Pace di Castelnuovo, a rogito del notaro sarzanese Giovanni di Parente di Stupio (custoditi in originale presso l'Archivio di Stato della Spezia), fanno di Sarzana (e di Castelnuovo Magra) gli unici luoghi certi dell'intera biografia dantesca dell'esilio, in compagnia della sola, fatale Ravenna. La pace siglata da Dante segnò di fatto la fine del potere temporale dei vescovi in Lunigiana. Il 12 giugno 1316 il vescovo Gherardino Malaspina, nominò Castruccio Castracani visconte della diocesi lunense, il quale dominò la città fino alla sua morte, il 3 settembre 1328. Successivamente la rappresentanza della città si recò presso l'imperatore Federico III di Aragona, per chiedere il riconoscimento i diritti acquisiti dal vescovo Gherardino in esilio (soprattutto diritti tributari), che li concesse. Nel 1343 Sarzana tornò sotto l'influenza dei Pisani per passare successivamente sotto la dominazione della Repubblica genovese (1438), concludendosi con quella dei Medici, che strinsero d'assedio la città nel 1487, durante la guerra, denominata "guerra di Serrezzana". A causa della guerra la fortezza Firmafede fu completamente distrutta, per poi esser riedificata e denominata appunto Cittadella. Poco prima, nel 1469, fu insignita del titolo di Sigillum civitatis Sarzane dall'Imperatore Federico III. Passò quindi ancora a Genova prima attraverso il Banco di San Giorgio e poi, direttamente nel 1562. Il controllo della zona rimase in mani genovesi fino alla caduta, per opera di Napoleone Bonaparte il quale edificò la sua residenza personale, ancora oggi visitabile, nei pressi della Pieve di Sant'Andrea. Nel 1797, proprio Napoleone Bonaparte fece entrare a far parte Sarzana della Repubblica Ligure e nominandola capoluogo di uno dei tre Cantoni del Dipartimento degli Appennini, fino al 1815, quando con il Congresso di Vienna, il suo territorio venne incluso nel Regno di Sardegna e dal 1861 fece parte del Regno d'Italia. Dal 1859 al 1923 il comune di Sarzana appartenne alla provincia di Massa-Carrara e in seguito entrò a far parte della neonata provincia spezzina. Sarzana fu protagonista nell'estate del 1921 di elevati contrasti tra squadre fasciste e popolazione, culminati il 21 luglio nei cosiddetti Fatti di Sarzana, uno dei pochi episodi di resistenza armata all'ascesa del Fascismo. L'impeto e la tenace resistenza della popolazione al regime si riaccesero durante il periodo posteriore all'armistizio dell'8 settembre 1943. Durante l'occupazione nazista, la popolazione di Sarzana, diede un decisivo contributo alla lotta partigiana. Sulle colline sovrastanti la città si formarono gruppi spontanei dei cosiddetti "sbandati" poi riuniti in vere brigate partigiane, la più famosa fu la brigata "Ugo Muccini". La lotta che intrapresero queste formazioni fu determinante per contenere la violenza e la forza degli occupanti tedeschi e fascisti, responsabili di eccidi efferati nelle vicine località lunigianesi e garfagnine. Un altro fattore determinante fu la vicinanza alla Linea Gotica, fattore che caratterizzò l'asprezza della lotta partigiana nel sarzanese sottolineata da molteplici scontri tra partigiani e nazifascisti, scontri nei quali venne pagato un alto tributo di vite.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

.
INTERNATIONAL HOUSE - LA SPEZIA