Sanremo
o San Remo, anticamente Villa Matutiæ, è
un comune della provincia di Imperia. Attualmente
è la quarta città ligure per il numero
della popolazione, preceduta da Genova, La Spezia,
Savona. Per tradizione, vi sono tre diverse modalità
di indicare gli abitanti della città: i sanremaschi
sonocoloro che da generazioni sono nati e vissuti
a Sanremo; i sanremesi, coloro che risiedono o sono
nati in città ma che hanno origini forestiere;
infine matuziani, usato più raramente e spesso
in senso lato, raccoglie nella globalità gli
abitanti della città dei fiori. È una
nota località turistica, conosciuta oltre che
per la coltivazione dei fiori - celebrata ogni anno
con il corso fiorito Sanremo in Fiore, da cui il nome
di Città dei Fiori - per l'ospitare l'arrivo
della Milano-Sanremo (una delle più importanti
classiche del ciclismo), il Festival della Canzone
Italiana, il rally di automobilismo, nonché
per essere sede del Casinò (uno dei quattro
presenti in Italia). Dista dal capoluogo circa 24
km. La posizione geografica, in una insenatura riparata
dalle montagne, è la principale causa del rinomato
clima mite della città, che la rende mèta
di soggiorni sia estivi, sia invernali, anche curativi.
Alla città è stata conferita nel 2006
la Bandiera Blu per la qualità dei servizi
del porto turistico (Portosole di Sanremo). La città
è stata fondata a ridosso di due dorsali montuose,
che si originano nel Monte Bignone (1299 m) e procedono
fino al mare: ad est, verso il promontorio di Capo
Verde (sormontato dal Faro di Capo dell'Arma della
Marina), ed ad ovest fino a Capo Nero. Proprio la
conformazione delle due dorsali, unita alla componente
boschiva prevalentemente a castagno, ed agli effetti
mitigatori del mare, consente alla città di
godere di un clima mediterraneo molto mite durante
tutto l'anno, con inverni tiepidi (media giornaliera
di gennaio di +9,4°C) ed estati moderatamente
calde (media giornaliera di luglio di +24,1°C),
l'escursione tra i valori stagionali minimi e quelli
massimi è quindi inferiore ai 15°C. Dal
punto di vista legislativo il comune di Sanremo ricade
nella Classificazione climatica C in quanto i Gradi
giorno della città sono 1105, dunque limite
massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti
è di 10 ore giornaliere dal 15 novembre al
31 marzo. L'originario nucleo abitativo, la Pigna,
è adagiato sulle pareti di una collina-promontorio
sovrastata dalla Chiesa della Madonna della Costa,
e lambito dai torrenti San Francesco e San Romolo.
A levante, il torrente San Martino ed a ponente il
torrente Foce danno il nome alle relative zone est
ed ovest della città. La prima fascia dell'entroterra,
a ridosso della città, è abbondantemente
ammantata di serre e coltivazioni di fiori, stanti
a ricordare il ruolo importantissimo della floricoltura
nell'economia cittadina. Alcuni oliveti e resti di
fasce (coltivazioni a terrazza), oramai quasi completamente
abbandonate, costellano le campagne e le scoscese
colline circostanti. Le frazioni dell'entroterra boschivo
distano pochi chilometri dal centro città,
tanto che durante l'estate è consuetudine,
da parte dei Sanremesi, fare le "gite fuori porta"
tra i freschi boschi di castagno nella frazione di
San Romolo, edificata intorno ad un prato che da anni
è mèta di giochi di bimbi, o tra i pascoli
della arieggiata vetta del Monte Bignone, da cui è
possibile godere della vista da Saint-Tropez ad Albenga,
e in giornate terse, fino alla Corsica. La fascia
boschiva dell'entroterra è stata recentemente
inserita nel "Parco Naturale di San Romolo-Monte
Bignone": un'area di circa 700 ettari, ricca
di fauna e vegetazione, nella quale si intrecciano
fittamente sentieri e mulattiere di enorme interesse
storico e paesaggistico. I due promontori ad est e
ad ovest di Sanremo ospitano rispettivamente le frazioni
di Poggio e di Coldirodi: la prima, nota per rappresentare
l'ultimo tratto in salita della Milano-Sanremo, la
seconda sede dell'importante Pinacoteca Rambaldi.
Dal punto di vista amministrativo, la città
si estende ad est oltre il Capo Verde. Qui si trova
la frazione di Bussana, la più popolosa del
Comune, che è stata edificata ex-novo dopo
che il terremoto del 1887 distrusse il più
interno centro abitato originario, oggi Bussana Vecchia.
Tale diroccato paesino rimase abbandonato fino all'inizio
degli anni Sessanta, quando artisti da tutto il mondo
decisero di ripopolarlo, riportando le costruzioni
in pietra alla loro struttura originale. Unico nel
suo genere, oggi è un laboratorio d'arte a
cielo aperto, un frammento di vita e cultura rurale
e contadina di fine '800 estremamente suggestivo.
ETIMOLOGIA
La toponomastica prevede due versioni, derivanti dall'etimologia:
Sanremo e San Remo. Infatti il nome della città
sembra essere una forma corrotta di San Romolo (in
dialetto locale si pronuncia infatti San Rmu,
mutuato quindi in Sanremu) o di Sant'Eremo di San
Romolo. San Romolo è stato un vescovo di Genova
vissuto intorno al IX secolo, che ha trascorso buona
parte della sua vita nella città ligure, e
che si spense da eremita alle pendici del Monte Bignone,
1299 m. L'etimologia
ufficiale è tuttavia sempre stata controversa,
ed a lungo oggetto di interpretazioni e di applicazioni
pratiche divise fra le due forme. Innanzi tutto, non
esiste, nella religione cattolica, un San Remo. Questa
è la giustificazione che è sempre stata
addotta da coloro che ritengono di dover adottare
la versione contratta in una sola parola, Sanremo
appunto, come viene attualmente fatto dal Comune e
da tutti gli Enti provinciali e regionali.
MANIFESTAZIONI
il Corso fiorito Sanremo in Fiore a gennaio
il Festival della canzone italiana a marzo
il Rally Storico di Sanremo - Coppa dei Fiori ad aprile
la Classicissima Milano-Sanremo a marzo
il Campionato della PGA italiana di Golf ad aprile
il Trofeo Internazionale di Minigolf a maggio
la Coppa del Mondo di Triathlon a maggio
la Festa Europea della Musica a giugno
il Trofeo Topolino di Golf a giugno
la Notte bianca a settembre
il Rally di Sanremo prova valida per l'International
Rally Challenge a settembre
il Festival internazionale delle Bande musicali ad
ottobre
il Rassegna della Canzone d'Autore Premio Tenco a
novembre
il Gran Premio delle Nazioni di Tiro a Volo a novembre
e dicembre
la Maratona del Mare a dicembre.
COLDIRODI
Coldirodi (fino al 1882, Colla o Colla di Sanremo)
è la frazione più vasta del Comune di
Sanremo ed è posta sul crinale della collina
che parte dal Capo Pino, al confine con Ospedaletti,
a circa 250 m s.l.m. Per la sua posizione è
considerato uno tra i paesi con il clima più
favorevole della Riviera dei Fiori. Il borgo è
posizionato al limite ovest della città di
Sanremo, sul crinale della collina che ha origine
dal panoramico Capo Pino. Confina ad ovest con Ospedaletti,
a nord con i comuni di Seborga, Perinaldo, Ceriana
e Bajardo. È la frazione del Comune di Sanremo
con la maggior estensione. Il borgo è storicamente
sopravvissuto grazie alla coltivazione di agrumi (prevalentemente
limoni), ulivi, vite e grano. Con il diffondersi della
floricoltura a Sanremo, anche il borgo mutuò
rapidamente la propria economia, tanto che attualmente
la coltivazione di rose (varietà Baccarat)
e garofani (varietà Marte, Sim e Lolita) rappresenta
la principale attività. Notevole il Santuario
della Madonna Pellegrina; posto in uno dei punti più
panoramici della zona, è una chiesetta risalente
al XVII secolo ed originariamente dedicata a San Bernardo.
Dopo la Seconda guerra mondiale vi venne collocata
la statua della Madonna Pellegrina, divenendo santuario
mariano diocesano, e rappresentando una sorta di ex
voto da parte delle persone scampate ai pericoli della
guerra.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Sanremo presenta tracce di attività umana fin
da tempi remoti, come testimoniato dal ritrovamento
di insediamenti del Paleolitico. Tuttavia è
dall'epoca romana che la città comincia a svilupparsi
come insediamento significativo. Viene quindi fondata
in epoca romana lungo la Via Julia Augusta, ed intitolata
probabilmente a Caio Matucio, che intorno all'oppidum
primitivo, rilevato nelle vicinanze dell'attuale Casino,
costruì una sontuosa villa, attorno alla quale
crebbe l'abitato detto Villa Matutia. Un'altra interpretazione
fa riferimento alla divinità di origine asiatica
Mater Matuta, dea dell'Aurora, mutato quindi in Matutia
e quindi Villa Matutiæ.
Quale che ne sia l'origine, tuttavia è certo
che, dopo la conversione della popolazione al Cristianesimo
da parte del beato Orsmida, del diacono Siro (poi
Vescovo di Genova) e del Vescovo San Romolo (poi eremita),
nel IX secolo la città fu oggetto di attacchi
continui da parte di pirati saraceni, che costrinsero
la popolazione a rifugiarsi sui monti. Passato tale
periodo di devastazioni, il borgo primitivo venne
rifondato sulla costa, nell'attuale zona di San Siro
e della Pigna (così detta per la forma "ad
avvolgimento" con cui venne costruita per motivi
difensivi), circondato da mura e difeso da un castello,
e quindi dedicato a San Romolo. Risale infatti al
979 un documento in cui alcune famiglie chiedono al
vescovo Teodolfo un appezzamento di terreno a basso
costo di affitto, che prese il nome di castrum Sancti
Romuli, dedicato al vescovo che "ormai considerato
santo e venerato dalla popolazione che nella sua tomba
prega ed invoca la protezione divina contro i nemici,
che continuavano a saccheggiare e ad uccidere".
La
città appartenne prima alla Diocesi di Albenga-Imperia,
quindi ai conti di Ventimiglia, ed infine passò
sotto il controllo dei vescovi di Genova. Nel 1170
la città prese parte ad una battaglia marittima,
accanto alla Repubblica di Genova, contro la Repubblica
di Pisa, con una galea costruita con il legno ricavato
dai boschi circostanti l'attuale frazione di San Romolo.
Nel
1297 Sanremo venne venduta alle famiglie nobili genovesi
di Oberto Doria e Giorgio De Mari, che modificarono
l'amministrazione cittadina e lo statuto comunale;
nel 1361 passò sotto la Repubblica di Genova,
fin quando nel 1367 la popolazione fece una colletta
per riscattarsi e diventare libero comune, sempre
sotto la protezione di Genova ma con proprio statuto.
La
città, a partire dal Medioevo, fece della navigazione
marittima un suo punto d'orgoglio. In particolare,
visto che il clima era particolarmente mite, ed era
fiorente la coltivazione degli agrumi, veniva effettuato
il commercio di tali frutti quasi esclusivamente via
mare, poiché le strade erano all'epoca alquanto
disastrate e pericolose. A conferma dell'abilità
marinara, un vecchio detto provenzale diceva che Li
gens de San Rëmu navigou san remu (la gente di
Sanremo naviga senza usare i remi), in quanto esperta
nell'uso delle vele. Gli annali di Sanremo riportano
infatti, a partire dal 1435, un costante ampliamento
e ammodernamento del porto, di cui all'epoca si diceva
"non vi è spiaggia in tutto il dominio
della Serenissima più numerosa di barche...
come di gente marinara"
Nel
XVI secolo ricominciarono le invasioni saracene, tra
cui quelle del pirata Barbarossa, che nel 1544 saccheggiò
la città e depredò la chiesa di San
Siro.
Per
quasi due secoli rimase sotto il protettorato genovese,
ma nel 1745 fu bombardata dal mare dagli Inglesi,
ed infine entrò in contrasto con Genova per
le forti gabelle introdotte nonostante le forti difficoltà
economiche in cui versava la comunità e la
richiesta di separare il borgo di Colla (l'attuale
Coldirodi) dal Comune: nel 1753 la città si
ribellò, ed i Genovesi repressero duramente
la rivolta. In quell'occasione Genova edificò
il forte di Santa Tecla nei pressi del porto (utilizzato
poi come carcere fino al 1997). Tale avvenimento segnò
l'inizio di una decadenza generalizzata che si protrasse
per oltre mezzo secolo.
Le
truppe napoleoniche, nel 1794, occuparono la città
che divenne capoluogo della giurisdizione delle Palme,
e dopo la restaurazione dei Savoia (1814) venne annessa
al Regno di Sardegna. La decadenza cittadina aveva
portato scarse condizioni igieniche, che culminarono
un una grave epidemia di colera nel 1837: è
di questo periodo la costruzione di un nuovo cimitero
suburbano e l'allestimento di un lavatoio pubblico.
Da
quegli anni la città iniziò a crescere
dal punto di vista turistico: nel 1864 la zarina Maria
Aleksandrovna per prima scelse Sanremo per "svernare",
aprendo la strada al turismo elitario della nobiltà
russa, attratto dal clima mite e dalla bellezza dei
luoghi. Anche l'Imperatrice Elisabetta di Baviera
(Sissi, Imperatrice d'Austria) tra i suoi numerosi
e lunghi viaggi per per l'Europa (1870-1890) si recò
diverse volte a Sanremo. In questo periodo vengono
edificati mirabili edifici e ville, principalmente
in stile liberty, per l'aristocrazia europea che diventa
semi-stanziale nella cittadina. Sempre a fine '800
la cittadina vede il passaggio dall'agricoltura basata
sugli agrumeti, molto fiorente, alla floricoltura.
Ai
primi del '900 cominciano a sorgere le strutture di
intrattenimento più qualificate per l'esigente
élite della Belle époque: il Casinò,
il campo golf, la funivia Sanremo-Monte Bignone, all'epoca
la più lunga del mondo, l'ippodromo, lo stadio,
eccetera. Al termine della Prima Guerra Mondiale Sanremo
venne scelta per la Conferenza Internazionale degli
Stretti, con cui venne discussa, tra gli Alleati,
la redistribuzione delle terre dell'ex Impero Ottomano,
tra cui la Palestina (assegnata alla Gran Bretagna),
la Siria, Cicilia e Libano (alla Francia).
Intorno agli Trenta si ebbe la massima espansione
turistica della cittadina: la città continuò
ad incrementare le proprie strutture ricettive da
un lato, e l'economia basata sulla floricoltura dall'altro.
Con l'approssimarsi della Seconda Guerra Mondiale
iniziò un lento declino del turismo elitario,
e con la fine del conflitto la città vide l'incremento
del nuovo turismo di massa, grazie al quale vengono
spostati i periodi di soggiorno dall'inverno all'estate.
Questa enorme crescita economica, e le grandi opportunità
di lavoro nella floricoltura, attirarono soprattutto
dall'Abruzzo tantissimi lavoratori, che di fatto hanno
contribuito in maniera notevole ad accrescere la città.
Le attività ludiche e ricreative per il nuovo
tipo di esigenze crescono di pari passo con la speculazione
edilizia degli anni Sessanta e Settanta che ha visto
una trasformazione tutt'altro che positiva in molte
parti della città: la cementificazione selvaggia
ha di fatto impedito uno sviluppo armonico del centro
urbano, divenuto nel frattempo sempre più popoloso
e caotico.
La
nascita del nuovo porto turistico, Portosole, alla
fine degli anni Settanta, consolidò il ruolo
turistico della città, sempre più fulcro
dell'economia cittadina. Da allora ha preso inizio,
complice una diversa sensibilità ambientale
generalizzata, una riqualificazione delle aree meno
curate della città, ed un nuovo piano regolatore
pose un freno alla cementificazione selvaggia.
Attualmente
la città sta attraversando un periodo di riqualificazione
generalizzata, nel tentativo di contribuire in qualche
modo a contrastare una lenta decrescita del turismo
iniziata alla metà degli anni Novanta e rilanciare
la città non solo per una fruizione del turismo
"mordi e fuggi", ma anche da un punto di
vista culturale, storico, paesaggistico.
ARCHITETTURA
RELIGIOSA
Insigne Basilica Collegiata Cattedrale di San Siro-
costruita nel XII secolo, sui resti di una chiesa
paleocristiana, probabilmente dai Maestri Comancini.
Attualmente di architettura romanico-gotica, a tre
navate, fu rimaneggiata ed ampliata nel sec. XVII,
quando anche il campanile, con 12 campane, venne ricostruito
in seguito ad un bombardamento navale inglese.
Santuario di Nostra Signora della Costa - Affettuosamente
chiamato dai cittadini e meglio noto ai turisti come
Madonna della Costa, è da sempre un punto di
riferimento per naviganti in quanto è stata
edificata in cima alla collina della Pigna, sede del
nucleo primitivo della città. La chiesa venne
edificata nel 1361 per festeggiare la liberazione
di Sanremo dall'egemonia dei genovesi, i Doria. Attualmente
la chiesa ha architettura seicentesca, e conserva,
tra numerose decorazioni barocche ed affreschi sei-secenteschi,
quattro statue lignee settecentesche ed una Madonna
con Bambino del Trecento: ed è proprio questa
la Madonna della Costa da cui la chiesa prende il
nome.
Chiesa Ortodossa Russa - alla fine dell'Ottocento
la nobiltà russa aveva scelto la città
come luogo privilegiato per svernare e per soggiorni
curativi. La comunità russa dell'epoca aveva
raggiunto il migliaio di persone, tanto che venne
stabilito, in concerto con il Comune, di realizzare
una chiesa ortodossa. Tra alterne vicissitudini, dovute
principalmente alla carenza di fondi, nel 1912 venne
posata la prima pietra della chiesa, posizionata a
ridosso della ex stazione ferroviaria ed all'inizio
della Passeggiata Imperatrice (così chiamata
in riconoscenza della zarina Maria Aleksandrovna,
moglie di Alessandro II, che per prima fece di Sanremo
il suo luogo di vacanza e che donò alla città
le palme tuttora presenti sul corso). Nonostante il
disegno originale fosse dell'architetto russo Aleksej
Scusev, questi non si recò mai a Sanremo. Pertanto
il progetto definitivo fu opera dell'ingegnere locale
Pietro Agosti, che si occupò anche di seguire
le maestranze nei lavori di edificazione. La chiesa
è tutt'oggi in uso, e rappresenta uno dei simboli
della città.
CASTELLI
Castello Devachan - Costruzione di fine Ottocento,
in stile liberty, posto tra le colline a ridosso del
Corso degli Inglesi, su progetto dell'ingegnere Pietro
Agosti. Venne acquistato dal 75enne conte inglese
Orazio Seville di Mexbourough nel 1890, convertitosi
pochi anni prima all'induismo, acquistato dal Conte
per la giovane seconda moglie Lady Lucy: il nome Devachan
significa infatti, in lingua indiana, secondo cielo
del paradiso dell'anima, e viene impiegato per indicare
un luogo di sosta per i buddisti in cammino verso
il Nirva?a. Il castello fu sede, tra il 19 aprile
e il 24 aprile 1920, della Conferenza di San Remo,
dove vennero risolte le questioni di assegnamento
territoriale tra gli Alleati riguardanti l'ex Impero
Ottomano, al termine della Grande Guerra. In tale
occasione, nonostante le speranze italiane, non venne
deliberato niente riguardo a Fiume, da dove un contrariatissimo
Gabriele d'Annunzio inviò ai partecipanti alla
conferenza la famosa missiva ai biscazzieri di Sanremo,
definendo tra l'altro il castello una grossa villa
di pessimo gusto. Nonostante tale giudizio, negli
anni seguenti D'Annunzio acquistò, ad un'asta
giudiziaria, parte degli originali arredi in stile
Luigi XVI presenti nel castello. Attualmente la villa
è un esclusivo residence per vacanze.
PALAZZI
E VILLE
Palazzo Bellevue - Costruito tra il 1893 ed il 1894
su progetto di Pietro Agosti, la sua destinazione
originale era quella di albergo di lusso per una selezionata
clientela: al suo interno infatti erano presenti ampi
locali di rappresentanza, suites signorili, ampie
camere, un rinomato ristorante, e spazi dedicati alla
servitù dei signori che si recavano in visita
alla città, per lo più finanzieri e
nobili europei. All'epoca celava una seconda struttura
a carattere terapico curativo, una kurhaus (una sorta
di spa ante litteram), poi in seguito divenuta Hotel
Excelsior. La facciata presenta ricchi motivi decorativi
di vario genere, di sapore vagamente orientale, mentre
l'ampio parco che vi si trova dinanzi, ricco di varietà
botaniche e floreali, ha la caratteristica di digradare
con viali sinuosi fino alla Via Aurelia, senza presentare
alcun cancello o muro di cinta: era la particolarità
di questo grande albergo per invitare a soggiornarvi
i facoltosi clienti (tra cui, nel secondo dopoguerra,
il deposto re Farouk I d'Egitto, grande giocatore
d'azzardo). Dal 1963, quando il complesso alberghiero
venne acquistato dal Comune, è sede municipale.
Palazzo Borea d'Olmo - Costruito in momenti diversi,
a partire da un'abitazione del tardo Medioevo, il
palazzo, nella centralissima Via Matteotti a pochi
metri dal Teatro Ariston, ha assunto l'attuale aspetto
tra i secoli XVII e XVIII, e rappresenta uno dei più
importanti edifici barocchi della Liguria Occidentale.
Importante è il portale cinquecentesco, sormontato
da una statua della Madonna di un allievo di Michelangelo,
nonché notevoli affreschi seicenteschi. Il
palazzo ha avuto ospiti illustri, quali Elisabetta
di Spagna, Carlo Emanuele III, Re di Sardegna, e Papa
Pio VII (nel 1814). Sede del Museo Civico cittadino,
è tuttora residenza di un ramo della famiglia
Borea d'Olmo. Villa Nobel - Nel 1870 il farmacista
rivolese Pietro Vacchieri fece edificare sulle coste
di levante della città un'elegante palazzina
che "per la sveltezza e l'eleganza delle sue
forme piace ai più scrupolosi nel voler adempiute
le regole dell'arte", e che venne chiamata "Villa
Mio Nido". In stile moresco, questa fu l'ultima
residenza di Alfred Nobel, che acquistò nel
1891 e dove vi si trasferì principalmente per
motivi di salute. Dal 1969 appartiene alla comunità,
ed è da allora sede di importanti incontri,
eventi o manifestazioni culturali. Dal 2002 la villa,
completamente restaurata nelle sue forme originali,
è aperta al pubblico, ed ospita un museo sulle
scoperte e le invenzioni dell'Ottocento.
Villa Ormond - Nota principalmente per il suo ampio
e bellissimo parco, ricco di piante esotiche, la villa
apparteneva ad una famiglia svizzera, come racconta
il poeta Pastonchi: "L'invisibile madame Ormond
si era comprata la solitaria casa Rambaldi, un rettangolo
bianco dentro un grande uliveto: l'aveva demolita
per rifarla completamente, con portici e logge spiantandovi
gli ulivi per sistemarci un giardino all'inglese".
Michel Louis Ormond (1828-1901) acquistò nel
1875 la vecchia Villa Rambaldi per volere della bellissima
moglie francese Marie Marguerite Renet (18471925),
e quando il terremoto del 1887 lesionò seriamente
la struttura originaria, affidò all'architetto
svizzero Emile Réverdin la ricostruzione (completata
nel 1889). Nel 1928, dopo la morte di Marie Marguerite,
la villa venne acquistata in solido con il parco dal
Comune di Sanremo, che ne ha fatto, negli anni, sede
di cerimonie di premiazione e di manifestazioni varie:
dal 1936 al 1977 vi si sono tenute mostre floreali
a carattere internazionale. Attualmente ospita in
un'ala l'Istituto Internazionale di Diritto Umanitario.
Il parco è stato diviso dalla Via Aurelia in
due parti: a nord si trova la villa, il "Giardino
d'inverno", ed un settore in stile giapponese,
che ricorda il gemellaggio tra Sanremo e la città
di Atami; nel lato sud, oltre alla deliziosa fontana
con putti in pietra disegnata da Pietro Agosti, sono
presenti le statue erette in memoria di due tra i
molti ospiti illustri di Sanremo, il "poeta,
historiador, politico, orador" messicano Ignacio
Manuel Altamirano (che morì a Sanremo nel 1893)
e Nicola I sovrano del Montenegro.
Villa King - Posta a poche decine di metri dalla Villa
Nobel, questa bella palazzina ottocentesca in stile
liberty venne donata da un barone tedesco alla figlia
in occasione del suo matrimonio. Adibita ad albergo
fin dagli anni trenta, è stata recentemente
parzialmente distrutta da un incendio, è attualmente
in fase di ristrutturazione. Il cancello di ingresso
alla proprietà è di pregevole fattura,
ed è interamente in ferro battuto, assemblato
con borchie ribattute una ad una. Il cancello venne
realizzato da un fabbro ferraio locale, "Baccicin"
Giordano, la cui famiglia, da metà Ottocento
fino agli anni cinquanta realizzò, nella sua
bottega di Via Canessa, lavori in ferro battuto per
grandi ville e giardini della Riviera e della Costa
Azzurra.