Riccò
del Golfo di Spezia è un comune della provincia
della Spezia in Liguria. Riccò del Golfo di
Spezia ha fatto parte della Comunità Montana
della Media e Bassa Val di Vara fino al 1º gennaio
2009 quando con la disciplina di riordino delle comunità
montane, regolamentate con la Legge Regionale n°
24 del 4 luglio 2008 e in vigore dal 1º gennaio
2009, il comune è stato incluso nella Comunità
Montana Val di Vara delegando la stessa alle funzioni
amministrative in materia di agricoltura, sviluppo
rurale, foreste e antincendio boschivo. Il territorio
fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra.
La principale risorsa economica del comune è
l'attività agricola. Riccò del Golfo
di Spezia è situata lungo la Strada Provinciale
(già Strada Statale) 1 Aurelia. Il comune non
è raggiungibile direttamente tramite autostrada,
pertanto il casello autostradale della Spezia sull'Autostrada
A15 è l'uscita consigliata per raggiungere
la destinazione. La stazione ferroviaria più
vicina è quella della Spezia sulla linea Genova
Roma.
DA
VEDERE
Chiesa
di Santa Croce
La chiesa parrocchiale di Riccò, intitolata
alla Santa Croce, è risalente al XV secolo
e nuovi lavori di restauro nel 1639 permisero la soprelevazione
delle volte così come si presenta nelle forme
attuali. Al suo interno è custodito un pregiato
bassorilievo del XVIII secolo, di scultore anonimo
ma di scuola genovese, raffigurante le Anime Purganti.
Chiesa
di Valdipino
Sita nella frazione di Valdipino, la parrocchiale
è risalente molto probabilmente al Quattrocento
e l'attuale struttura con volte a botte è databile
dopo i lavori effettuati nel 1760. Al suo interno
è conservato un pregevole affresco, databile
al XVI secolo, raffigurante la Madonna con il Bambino
Gesù.
Santuario
di san Gottardo
Il santuario di Nostra Signora dell'AgostinaIl santuario
è ubicato sopra l'abitato della frazione di
Casella, sul monte omonimo all'incirca a 450 metri
sul livello del mare. Secondo alcune fonti storiche
conservate nell'archivio della parrocchia locale la
costruzione del santuario sarebbe risalente tra il
1640 e il 1650; sempre secondo ai documenti parrocchiali
la decisione di edificare un nuovo santuario fu decisa
dagli stessi abitanti nella locale cappella di san
Gottardo e san Cipriano. Anticamente all'interno del
santuario era custodito un quadro, arricchito dagli
abitanti da una cornice in argento (costato secondo
le fonti 800 lire genovesi), che dopo l'invasione
francese di Napoleone Bonaparte nel 1797 fu sottratto
dall'esercito d'oltralpe e portato in Francia. La
chiesa fu nuovamente ingrandita sul finire del XIX
secolo (1898) erigendo il campanile e dotandolo di
due campane.
Chiesa
di san Benedetto
Situata nella omonima frazione, la più estesa
del comune di Riccò, l'antica parrocchiale
fu separata dalla più antica chiesa di Santo
Stefano di Marinasco (La Spezia) tramite apposita
bolla vescovile datata al 1569; secondo alcune fonti
fu assoggettata all'antica pieve già dal 1470.
Fu restaurata e ampliata nelle forme attuali nel Settecento.
Altri
edifici religiosi
Santuario di Nostra Signora dell'Agostina, costruito
intorno al 1520 da Agostina Masaschi, donna di Valdipino
(frazione di Riccò).
Chiesa parrocchiale di Quaratica, nella frazione omonima
decorata dal pittore spezzino Navarrino Navarrini.
MANIFESTAZIONI
Seconda domenica di luglio festa del patrono San Benedetto
nell'omonima frazione.
FRAZIONI
Carpena - Piccolo borgo posto nelle colline retrostanti
il golfo della Spezia oggi poco abitato ma in epoca
medioevale luogo di potere. Il borgo di Carpena fu
un antico centro importante del comprensorio, specie
dopo l'intitolazione a sede di podesteria nel 1273
alla quale furono sottoposti borghi vicini con i relativi
castelli. A seguito della costituzione nel 1343 della
neo podesteria della Spezia si creò una sorta
di rivalità tra le due podesterie fino a quando
furono accorpate in un'unica amministrazione, scegliendo
La Spezia come sede principale. L'unione terminò
però tragicamente per gli abitanti di Carpena,
poiché nel 1411 avvenne la distruzione dell'antico
castello locale da parte della Repubblica di Genova
con l'aiuto degli Spezzini. Oggi del maniero rimangono
qualche rudere e tracce delle mura con la base della
torre medievale. Recentemente (estate del 2003) tramite
l'interessamento di Maurizio Rossi e il Gruppo Archeologico
Spezzino presieduto da Matteo Borrini, dopo aver ottenuto
tutte le autorizzazioni del caso, si sono intraprese
delle campagne di scavi archeologici durante le quali
sono emersi reperti di notevole interesse storico
tuttora al vaglio della competente Sovrintendenza.
Polverara
- Il borgo, situato ad oriente della Via Aurelia tra
La Spezia e Borghetto di Vara, divenne nel XII secolo
dominio della famiglia Malaspina, già possesso
degli Estensi. Nel 1223 entrò a far parte insieme
al borgo di Beverino nella Campagna e dal 1253 si
confermò possesso feudale di Nicolò
Fieschi, signore dei conti di Lavagna i Fieschi. A
seguito della guerra tra l'esercito di Carlo D'Angiò
e il Comune di Genova, il feudo di Polverara fu occupata
dalle truppe reali del D'Angiò ricevendo tra
l'altro l'appoggio del conte Fieschi e della popolazione
locale. Genova reagì al tradimento occupando
anch'essa il borgo con le truppe di Oberto Doria ed
emanando un ordine di distruzione del locale castello.
Il castello non fu poi raso al suolo poiché
lo stesso Nicolò Fieschi lo cedette poco dopo
alla Repubblica di Genova. Verso la fine del XIII
secolo, nel 1299, il feudo divenne possedimento del
duca di Modena Azzo VIII d'Este.
CENNI STORICI
La storia del comune di Riccò è legata
alle vicende storiche delle sue borgate e frazioni,
un tempo indipendenti e oggi costituenti il vasto
territorio comunale. Anticamente Riccò fu una
piccola dipendenza del castello di Ponzò come
luogo di sosta per soldati e pellegrini, posizionata
lungo la strada tra l'entroterra ligure e l'alta Toscana.
La storia di Riccò fu molto legata anche al
castello di Carpena che assieme al maniero di Ponzò
fu molto importante a seguito della posizione favorevole
tra le Cinque Terre e il Golfo della Spezia. Il borgo
di Ponzò - e i suoi signori locali - da un
antico documento databile al 1209 risultarono iscritti
tra le famiglie feudatarie genovesi, ma proprio controversie
con Genova spinsero i signori feudali a consegnare
nel 1245 il castello a Oberto Pelavicino, vicario
di Federico II del Sacro Romano Impero. I Genovesi,
in lotta contro lo stesso Federico II, riuscirono
in seguito a riconquistare il castello che successivamente
fu acquistato dalla nobile famiglia di Lavagna i Fieschi.
Oberto Doria riuscirà nuovamente a riprendere
il possesso del castello, costringendo il conte Nicolò
Fieschi alla vendita verso la Repubblica di Genova.
Il borgo e le attigue frazioni furono nei secoli successivi
in perenne lotta, come altri paesi della val di Vara,
contro la repubblica genovese accusata di concedere
concessioni in maniera diseguale tra i diversi feudi
del levante ligure. Ponzò fu in seguito aggregato
alla Podesteria di Corvara, a quella di Carpena e
infine della Spezia.
PERSONAGGI
FAMOSI
A Carpena nacque il pittore Antonio Maria da Carpena
detto il Carpenino, XVI secolo.