Recco
è un comune italiano di 10.308 abitanti della
provincia di Genova in Liguria. I suoi abitanti vengono
comunemente denominati recchesi, nonostante l'antica
tradizione dialettale genovese voglia in recchelini
il nome tradizionale locale. Collocato tra Sori e
Camogli nella Riviera di Levante, si affaccia sul
Golfo Paradiso alla foce del torrente omonimo. Dista
21 chilometri da Genova. Recco è conosciuta
per la sua cucina ricca di specialità tanto
dolci quanto salate, alla base di alcuni piatti della
gastronomia genovese e ligure, come la focaccia con
il formaggio, i pansoti, una pasta speciale che va
accompagnata con una salsa a base di noci, e le troffiette
col pesto.
ETIMOLOGIA
Deriva dall'antico Ricina, forse di origine prelatina.
MANIFESTAZIONI
Il 7 e l'8 settembre vi si tiene la Sagra del fuoco,
una manifestazione in onore della Madonna del Suffragio
dove i sette Quartieri cittadini (Bastia, Collodari,
Liceto, Ponte, San Martino, Spiaggia, Verzemma) allestiscono
spettacoli pirotecnici e sparate di antichi mascoli.
Tutto ciò unito a sette stand gastronomici.
Il
lunedì dopo Pasqua, il sabato e la domenica
seguente si tiene nella frazione Megli la sagra delle
focaccette. Nelle tre giornate di festa, durante il
pomeriggio, la consegna delle focaccette è
allietata dalla musica.
L'ultima
domenica di maggio si svolge a Recco la Festa della
Focaccia. Durante tutta la mattinata i panificatori
recchesi distribuiscono gratuitamente focaccia semplice
e con la cipolla, mentre nel pomeriggio, distribuiscono
la famosa focaccia con il formaggio.
Dal
14 al 16 agosto si tiene nella frazione San Rocco
la festa patronale dell'omonimo Santo. Nelle tre serate
uno stand gastronomico prepara le migliori specialità;
tutto ciò è allietato dalla compagnia
di importanti orchestre. Nell'ultima sera, la processione
è salutata dalle sparate di antichi mascoli
e da uno spettacolo pirotecnico.
Nel
mese di dicembre tradizionale è la manifestazione
del Confuoco (Confuego in dialetto genovese); il sindaco
della città brucia insieme ai cittadini di
Ponte di Legno (BS) l'alloro nella piazza del Municipio.
Il pomeriggio culmina con l'accensione dell'immenso
abete offerto dalla città gemellata e dalla
consegna delle specialità di Ponte di legno.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Abitata già dalla popolazione dei Casmoriti,
della famiglia dei Liguri, venne conquistata dai Romani
che fondarono il borgo con il nome di Recina o Ricina.
Divenne pertanto un'importante castro o castrum romano
sulla nota Via Aurelia. Durante l'Alto Medioevo si
costituì la prima pieve ambrosiana sul territorio,
una delle quattro già presenti nei vicini comuni
di Avegno, Uscio e Rapallo. La pieve, costruita per
merito del vescovo di Genova, venne assegnata (così
come le altre tre) al vescovo di Milano presente nel
territorio ligure dal 568 durante l'invasione longobarda.
Seguì nel Medioevo e in epoca moderna la storia
della Repubblica di Genova, divenuta proprietaria
del borgo e dei suoi comuni vicini a partire dal XII
secolo. La repubblica la eresse come nuova podesteria
locale e dal 1513 sede di capitanato. Subì,
come la vicina Rapallo, l'invasione e la devastazione
dei pirati saraceni nel 1557 e nel 1646, causando
in entrambi i casi lutti, furti e rapimenti di giovani
abitanti fatti successivamente schiavi. Nei secoli
la vicinanza e la convivenza con il mare fece sì
che gli abitanti diventassero abili costruttori nel
settore marinaro, in particolare nella costruzione
di navi, velieri e galee per la repubblica genovese.
Venne invasa, come Genova ed il resto della Liguria,
dall'esercito austriaco nel 1747 e successivamente
dai Francesi di Napoleone Bonaparte nel 1797 che inglobarono
il territorio ligure nel Primo Impero francese. Alla
caduta dell'imperatore rientrò nel Regno di
Sardegna (1815) e nel Regno d'Italia nel 1860. La
cittadina fu gravemente danneggiata e parzialmente
distrutta dai bombardamenti degli Alleati nella Seconda
guerra mondiale, a causa della presenza del viadotto
ferroviario sovrastante la città. Stesso tragico
destino si ebbe nel comune tigullino di Zoagli, anch'esso
con ponte ferroviario. A seguito della demolizione
di entrambi i ponti, il Tigullio venne in pratica
isolato dal capoluogo regionale. Nell'immediato dopoguerra
è stata di fatto ricostruita quasi ex novo
con medie dimensioni, sicuramente urbanizzata a misura
d'uomo, ma facendo scomparire per sempre prove e testimonianze
della sua antica origine. Oggi è una rinomata
località turistica del Golfo Paradiso, una
sorta di porta di accesso dal capoluogo verso la Riviera
di Levante e il Tigullio. Nel 2001 con decreto presidenziale
del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi,
ha insignito il Comune di Recco del titolo di Città.
EDIFICI
RELIGIOSI
Santuario di Nostra Signora del Suffragio del XVIII
secolo.
Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Bono.
Già antico edificio di culto del borgo recchelino,
l'odierna struttura parrocchiale fu interamente ricostruita
tra gli anni quaranta e cinquanta del XX secolo dopo
i massicci bombardamenti arei che si verificarono il
10 novembre e il 27 dicembre 1943 durante la seconda
guerra mondiale.
Chiesa di Nostra Signora delle Grazie presso la frazione
di Megli. All'interno è conservata una presunta
reliquia: una spina della corona di Gesù.
Chiesa di San Martino nella frazione di Polanesi.
Chiesa di San Rocco. Secondo alcune fonti, non documentabili
storicamente, si ritiene che originariamente sul luogo
dell'attuale chiesa vi fosse già presente una
cappella dedicata a san Terenziano. Sarà la violenta
epidemia della peste che tra il XV e il XVI secolo muterà
nell'odierna intitolazione verso san Rocco, santo patrono
dei pellegrini e invocato dai credenti contro le pestilenze.
Nel corso del XIX secolo fu iniziato un accurato restauro
quali la tinteggiatura della volta della chiesa e l'edificazione
del campanile. Nel 1936 fu elevata al titolo di vicariato
autonomo e dal 15 agosto 1946 la nomina parrocchiale.
All'interno dell'edificio sono presenti tre altari dedicati
a san Rocco, alla Nostra Signora degli Angeli e ai santi
Giacomo e Filippo.
Chiesetta di Mulinetti.
Chiesetta di Nostra Signora del Fulmine.
Chiesa di San Michele Arcangelo.