Monterosso
al Mare è un comune della provincia della Spezia
in Liguria. Costituisce la più occidentale
delle cosiddette Cinque Terre. Monterosso è
ubicato al centro di un piccolo golfo naturale, protetto
da una modesta scogliera artificiale, a levante di
Punta Mesco nella Riviera spezzina. A ovest del borgo
originario, al di là del colle dei Cappuccini,
si trova l'abitato di Fegina, naturale espansione
relativamente moderna e caratterizzata da un impianto
turistico-balneare rispetto al borgo antico. Fegina
è raggiungibile tramite un tunnel di poche
decine di metri. A Fegina è ubicata la stazione
ferroviaria e si trovano le spiagge relativamente
più estese, rispetto alle anguste scogliere
che caratterizzano gli altri borghi delle Cinque Terre.
Geograficamente Monterosso confina a nord con i comuni
di Levanto e Pignone, a sud è bagnato dal mar
Ligure, ad ovest con Levanto e ad est con Pignone
e Vernazza. Dista circa 34 chilometri ad ovest della
Spezia e 90 chilometri ad est di Genova. Il territorio
comunale fa parte totalmente del Parco nazionale delle
Cinque Terre ed il mare antistante alla costa rientra
nell'Area marina protetta Cinque Terre. L'economia
locale è principalmente basata sul turismo
e sulle attività indotte. Nei caratteristici
terrazzamenti viene coltivata la vite con la produzione
di vini pregiati come lo sciachetrà. È
presente un'attività peschereccia, legata al
"passo delle acciughe" pescate con la lampara,
tradizionalmente il giorno di San Pietro (29 giugno),
che dà luogo ad una attività di salagione,
con produzione di acciughe sotto sale di rinomata
qualità, che ha ottenuto il riconoscimento
di "Presidio di Slow Food". La bellezza
di Monterosso è un dato oggettivo che fa di
questo comune una località di grande rilievo.
Tuttavia in funzione del valore di questo territorio,
nascono enormi interessi economici che spesso non
collimano con le esigenze di tutelare e preservare
tale bellezza. Un caso particolare è il tentativo
di costruzione di 30 villette nella località
Meschi, denunciata da varie associazioni del territorio
e seguita da alcune inchieste su alcune testate locali,
in particolare la rivista Informazione Sostenibile.
DA VEDERE
Chiesa di San Giovanni Battista nel centro storico
di Monterosso. I lavori per la costruzione della chiesa
iniziarono nel 1282 e terminarono nel 1307. La pianta
dell'edificio è basilicale a tre navate che
si allargano verso l'altare; la torre campanaria è
costituita da una torre merlata a base quadrangolare
risalente al periodo medievale. Il portale della chiesa
raffigura, nella lunetta in alto, un affresco del
Battesimo di Cristo; il portale lievemente strombato
presenta quattro serie di colonnine in marmo.
Oratorio di Santa Maria di Porto Salvo nel centro
storico di Monterosso. Già oratorio della Morte
e Orazione, è un edificio barocco con facciata
rieseguita nel 1922.
Oratorio di Santa Croce, nel centro storico di Monterosso,
del XVI secolo.
Complesso conventuale dei Cappuccini e chiesa di San
Francesco lungo il pendio del colle di San Cristoforo,
tra i centri di Fegina e Monterosso. Il sito fu costruito
tra il 1619 e il 1622. Tra le opere pittoriche vi
è una tela da taluni attribuita al celebre
pittore fiammingo Antoon van Dyck (Crocifissione).
Eremo di Sant'Antonio del Mesco lungo il sentiero
boschivo per punta Mesco a 311 metri sul livello del
mare. L'edificio, citato nel 1380 per la prima volta,
è stato edificato tra l'XI e il XV secolo e
successivamente abbandonato nel 1610.
Eremo di Santa Maria Maddalena, in località
Maddalena, nell'immediato entroterra di Monterosso.
La chiesa, di cui restano alcuni elementi architettonici,
è menzionata in un documento del 1244 con la
primaria intitolazione a san Lorenzo di Terricio;
solo nel 1248 verrà dedicata alla Maddalena.
Dell'antica struttura medievale rimangono visibili
i due corpo distinti della fabbrica, probabilmente
la chiesa e il monastero, e un torrione.
Santuario di Nostra Signora di Soviore nell'omonima
località sopra Monterosso, posto alla quota
di 418 metri sul livello del mare, le cui origini
risalgono al periodo romanico.
Statua di Nettuno o del Gigante. La statua, imponente
e suggestiva struttura in cemento armato, è
appoggiata ad uno sperone di roccia e sovrasta l'omonima
spiaggia. Realizzata nel 1910 dall'architetto Francesco
Levacher e dallo scultore Arrigo Minerbi, alta 14
metri e pesante 170 tonnellate, raffigura Nettuno.
La statua, che adornava villa Pastine insieme ad una
grande terrazza a forma di conchiglia, fu rovinata
dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Villa Montale, residenza in cui ha trascorso parte
della vita e delle vacanze estive il Premio Nobel
per la letteratura Eugenio Montale.
Antico castro obertengo e fortificazione genovese.
La costruzione del castello è un'opera genovese
di tarda realizzazione, forse realizzato sul sito
dell'antico castrum edificato durante la dominazione
degli Obertenghi, le cui mura del lato più
lungo sono in rovina. Si notano delle aggiunte probabilmente
non posteriori al XVIII secolo; la sua area è
attualmente in gran parte occupata dal cimitero comunale.
Torre Aurora. La postazione difensiva fu edificata
nel XVI secolo dalla Repubblica di Genova per contrastare
le sempre più frequenti incursioni piratesche
saracene. L'edificio è situato sull'estremità
del promontorio del Colle di San Cristoforo e, di
fatto, al centro del borgo nuovo (Fegina) e del borgo
vecchio (Monterosso).
Punta Mesco. Il monte che chiude il golfo davanti
a Monterosso, a destra guardando il mare. Immerso
nel parco nazionale delle Cinque Terre, molto suggestive
sono le sue scogliere. Una passeggiata di circa 1h15
(verso Levanto) permette di raggiungere il cosiddetto
"Semaforo": un vecchio faro segnaletico
abbandonato da cui si gode una vista spettacolare
a picco sul mare. A 100mt circa si possono anche visitare
i ruderi dell'eremo di Sant'Antonio del Mesco.
MANIFESTAZIONI
Festa patronale di san Giovanni Battista il 24 giugno.
ORIGINI
Secondo alcune fonti storiche un primo insediamento
umano - denominato Albareto - sorse nelle immediate
alture dell'attuale territorio comunale di Monterosso.
Il villaggio, nel quale sono state rinvenute alcune
sepolture dei Liguri preromani, fu nel 643 distrutto
dai Longobardi per mano del re Rotari.
STORIA RECENTE
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della
Comunità Montana della Riviera Spezzina, quest'ultima
soppressa con la Legge Regionale n° 24 del 4 luglio
2008 e in vigore dal 1º gennaio 2009. Il 25 ottobre
2011 una violenta perturbazione ha colpito il levante
ligure (bassa e media val di Vara, val di Magra e
Cinque Terre) e la Lunigiana (provincia di Massa e
Carrara) con esondazioni, danni, vittime e dispersi
in diverse località del territorio ligure e
toscano. Tra i comuni più colpiti c'è
anche Monterosso (già interessato nel 1966
da un analogo fenomeno alluvionale) dove le precipitazioni
intense hanno provocato molteplici danni alle abitazioni
e alle attività commerciali del centro storico
(valutati dallo stesso sindaco intorno ai 37 milioni
di euro) e ai collegamenti ferroviari con le stazioni
di Levanto (nord) e Vernazza (sud). Danneggiamenti
sono stati registrati anche nella locale parrocchiale
di San Giovanni Battista dove oltre due metri di acqua
e fango hanno invaso i locali della chiesa, della
sagrestia e della canonica.