La
Spezia è una città della Liguria e il
capoluogo dell'omonima provincia ed è il secondo
comune più popoloso della regione, preceduto
dal capoluogo Genova. La Spezia si trova all'estremo
levante della regione Liguria, a pochi chilometri
dal confine con la Toscana, al centro di un profondo
golfo naturale al quale dà il nome. Tale golfo,
conosciuto anche con l'appellativo di Golfo dei Poeti,
è cinto da una catena di colline, la cui cima
più imponente è il monte Parodi, asperità
che è situata alla periferia occidentale del
centro abitato. Il golfo ha una estensione di
circa 150 ettari, ed è chiuso da una diga foranea
lunga circa metri 2.210 con due passaggi, quello di
ponente di circa 400 metri e quello di levante di
circa 200 metri. L'insenatura del golfo ha una profondità
di Km. 4,6 ed una larghezza di Km. 3,2. La città
sorge pertanto su un angusto lembo di terra stretto
tra mare e monti; diretta conseguenza di ciò
è la presenza di numerosi quartieri collinari
e la disposizione piuttosto irregolare della pianta
urbana, che negli anni venti ha richiesto addirittura
lo sbancamento del colle dei Cappuccini (dove sorge
l'attuale Piazza Europa) per consentire al centro
storico lo sviluppo verso est, in direzione della
piana di Migliarina, essendo l'area ad ovest occupata
dall'Arsenale Militare. Tale sviluppo urbanistico
ha richiesto ingenti opere di bonifica; infatti dove
oggi sorge la gran parte dello scalo portuale era
un tempo un'immensa zona paludosa, detta gli Stagnoni.
Proprio la particolare conformazione del golfo, assai
riparato dalla furia delle mareggiate e da possibili
attacchi nemici, ha fatto sì che alla Spezia
venisse costruito uno dei più grandi arsenali
della Marina Militare e, nel corso degli anni, si
potesse sviluppare uno dei maggiori porti mercantili
del Mar Mediterraneo. Il territorio spezzino fa parte
dell'Autorità di Bacino Interregionale del
fiume Magra ed una piccola porzione del territorio
comunale, rappresentata dal piccolo borgo di Tramonti
e dalla circostante collina, fa parte del Parco Nazionale
delle Cinque Terre.
CLIMA
La Spezia gode generalmente di un clima temperato
caldo; nello specifico, il clima dominante è
di tipo submediterraneo, influenzato da influssi atlantici
e caratterizzato generalmente da inverni miti, grazie
all'azione mitigatrice del mar Ligure e dello scirocco
proveniente dall'Africa. Tuttavia non sono infrequenti
le incursioni di aria fredda di origine balcanica
(proveniente dai valichi comunicanti con la Pianura
Padana che si trovano alle spalle della città)
che fanno abbassare la temperatura, facendo scendere
la colonnina sotto lo zero. La temperatura media a
gennaio è di 5°C. Le estati sono decisamente
calde con medie a luglio di 28°C. La piovosità
è elevata, sia per la posizione nell'arco ligure,
investito dai venti umidi, sia per l'azione di copertura
degli Appennini. Il regime pluviometrico è
di tipo sub-litoraneo appenninico, con picchi di massimi
in autunno (maggiore) e in primavera, e picchi di
siccità in inverno ed in estate. La media pluviometrica
è di 1300 mm di pioggia annui. Pur non essendo
tipiche del clima mediterraneo, le nevicate non sono
infrequenti in città, soprattutto negli ultimi
anni, e più copiose sulle alture e nelle zone
dell'entroterra.
ORIGINI
La prima trascrizione del nome sembra risalire al
1256, in un documento redatto presso Spezam, anche
se in un documento del 25 luglio 1071 appare forse
per la prima volta il nome Spezia. Il nucleo del borgo
è identificabile con il Poggio, nel cuore della
vecchia città. Al
di là dell'etimologia del termine Spezia, sulla
provenienza del quale sono state avanzate dagli studiosi
numerose ipotesi, senza che si giungesse tuttavia
a stabilirne l'origine precisa, le principali controversie
vertono sull'utilizzo dell'articolo "La"
che compare davanti al toponimo. L'articolo
fa la sua comparsa già a partire dai primi
documenti redatti in volgare, ossia all'inizio del
V secolo. Dopo il Congresso di Vienna, tuttavia, con
il passaggio dell'intera Liguria ai Savoia, la burocrazia
decide di sopprimere l'articolo, in quanto considerato
una violazione alla regola secondo la quale i nomi
di città rifiutano l'articolo. Gli
spezzini non vedono di buon occhio questo cambiamento
e fanno più volte presente al governo centrale
le loro rimostranze,senza tuttavia ottenere alcun
risultato. Con la costituzione della Provincia della
Spezia, nel 1923, le diverse denominazioni(Spezia
e La Spezia) continuano a generare confusione, tanto
che nel 1926 il consiglio comunale vota un ordine
del giorno con il quale si chiede il ripristino dell'articolo
nella consueta forma. Si
giunge così al 2 aprile 1930, quando viene
finalmente emanato un regio decreto che rettifica
ufficialmente la denominazione del nome del comune
in "La Spezia". Tuttavia, a causa della
formulazione piuttostoschematica del testo della nuova
legge, si intende erroneamente il "La" -
scritto con la lettera "l" maiuscola - non
come un articolo declinabile, ma come una particella
da utilizzare in modo invariabile davanti al nome,
quasi facente parte del nome stesso.
CENNI
STORICI
Il
territorio spezzino e le terre circostanti furono
abitati già da tempi antichissimi, come dimostrano
i reperti dell'epoca del ferro e del bronzo ritrovati
nelle alture del Golfo e delle vallate adiacenti.
Nella zona di San Vito nel 1914 furono estratte tre
anfore vinarie romane trovate ad una profondità
di nove metri e quindi databili a venti secoli.Una
calotta cranica fu invece trovata a metri 14,50 e
pertanto databile di almento tremila anni. Nella zona
dell'Antoniano, l'attuale Pieve di S. Venerio a Migliarina,
esisteva un oppidum preromano, forse Boron, indicato
nella Tavola Peutingeriana come stazione navale.Sempre
nella zona della Pieve fu raccolto materiale ceramico
e scorie ferrose che confermano un insediamento romano.
Risalgono tuttavia all'epoca romana le tracce più
concrete della presenza dell'uomo, quali i siti archeologici
di Luni, di Ameglia e, all'interno del Golfo, del
Varignano. A San Vito (Marola) i resti romani furono
distrutti per la costruzione dell'Arsenale Militare;
pochi i reperti sopravvissuti ( un teschio). Le origini
della città si intrecciano quindi alle vicende
dell'antica città di Luni, centro senza dubbio
più importante della zona durante tutta l'epoca
della dominazione romana. Con il crollo dell'impero
romano e le relative invasioni barbariche il territorio
spezzino passa sotto il dominio bizantino; è
in questo periodo che cresce il prestigio della figura
del Vescovo di Luni. Nel periodo medievale la progressiva
frammentazione politica e culturale porta alla nascita
di piccole signorie, come ad esempio quelle dei di
Vezzano, dei da Passano e dei di Lavagna. Agli inizi
del XII secolo i territori del Golfo entrano nell'orbita
della Compagna genovese, permettendone così
l'affrancamento dal regime feudale e la crescita dei
centri di Carpena e Vesigna. Ma per circa vent'anni
il borgo di Spezia non si trova più sottoposto
al dominio genovese, quando cioè Niccolò
Fieschi ne fa la capitale della propria effimera Signoria,
tra Sarzana e Lavagna, in contrapposizione a Genova.
A questo periodo risale la prima fase della costruzione
del Castello San Giorgio, sulla collina del Poggio.
Nel 1273, infine, Genova riacquista definitivamente
la piena sovranità sulla zona, e con il passare
del tempo il borgo di Spezia va incontro ad imporanti
progressi urbani, sociali ed economici. Vengono erette
le mura, edifici pubblici, un ospedale. Nel 1407 la
città si dota di propri Statuti e nomina un
Podestà e poi un Capitano. Lo sviluppo della
città continua fino al Seicento, quando la
regione ormai consolidata è destinata a mantenersi
inalterata fino alle soglie dell'età industriale.
Ai primi di agosto dell'anno 1571 una flotta di ottanta
galee spagnole, al comando di don Giovanni d'Austria,
si era posta alla fonda nel porto della Spezia, in
attesa di unirsi al contingente delle altre galee
messe a disposizione dalla Repubblica di Genova e
dal duca di Savoia. Nel golfo spezzino furono anche
imbarcati soldati tedeschi e un piccolo esercito di
quattrocento uomini del duca di Parma, Alessandro
Farnese.
Il
4 agosto la flotta riprese il mare diretta a Messina,
per unirsi alle centocinque galee veneziane, alle
dodici pontificie e a quelle dei Doria e degli alleati
minori. L'intera flotta, in tutto duecentosette unità,
si diresse quindi in Grecia per affrontare quella
turca nella battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571).
Nel 1606 i genovesi operano la seconda fase di costruzione
del Castello San Giorgio. Tra il Cinquecento e il
Seicento è in realtà Sarzana la capitale
della Lunigiana, vasta area che comprende, fra le
altre, anche buona parte dei territori del Golfo e
delle zone circostanti; il primato regge però
solo fino a quando non si profila in modo evidente
la supremazia di una moderna capitale, la Spezia,
eretta sede del vicariato della riviera orientale
da Pietra Corice a Capo Corvo. L'importanza della
Spezia cresce senza dubbio grazie anche alla natura
di caposaldo militare assunta dal suo Golfo, prima
sotto la Repubblica di Genova e successivamente anche
con Napoleone, che eleva il rango della città
a sede di Distretto: con decreto imperiale in data
11 maggio 1808 la Spezia viene dichiarata porto militare.
Il 2 settembre 1862 Giuseppe Garibaldi, ferito all'Aspromonte,
è condotto al forte del Varignano e ricoverato
nel Lazzaretto, al secondo piano dell'edificio centrale:
la notizia del suo ferimento fece il giro del mondo
ed al suo capezzale accorsero, oltre ai dottori italiani
Di Negro, Palasciano, Porta e Bertanti, Partrige dall'Inghilterra
, Pirogoff dalla Russia e Nelaton dalla Francia. Dal
Varignano il 22 ottobre Garibaldi fu trasferitoalla
Spezia all'Albergo Milano, sede dell'attuale Ammiragliato
ed infine a Pisa dove il 23 novembre 1862 fu operato
da Ferdinando Zannetti che gli estrasse la pallottola
dal piede. Per tutto il XIX secolo la città
conserva anche un carattere fortemente turistico,
ed è spesso sede delle vacanze dei Savoia e
del Re, che soleva risiedere presso l' Hotel Croce
di Malta, attualmente residenza privata dirimpetto
al lungomare ed ai giardini pubblici. Ma è
verso la seconda metà dell'Ottocento che la
Spezia modifica il suo aspetto di borgo chiuso assumendo
il rango di capitale militare marittima, con trasformazioni
sociali ed economiche che fanno passare la città
da piccolo borgo con circa 11.000 abitanti alle attuali
dimensioni di capoluogo di provincia. Con regio decreto
del 30 maggio 1849 venne decisa la costruzione dell'Arsenale
Militare Marittimo: la legge che approvò la
definitiva collocazione dell'Arsenale Militare alla
Spezia fu promulgata dal Parlamento Subalpino il 4
luglio 1857. Nel 1862 iniziano i lavori per la sua
costruzione: l'Arsenale, già immaginato da
Napoleone, inizia a tradursi in realtà per
la volontà di Cavour che affidò a Domenico
Chiodo, Ufficiale del Genio Militare, la cura della
costruzione della nuova base navale. Chiodo si avvale
della consulenza di Rendel, Presidente della Società
degli Ingegneri Civili d'Inghilterra, ma, contrariamente
all'opinione di quest'ultimo, favorevole alla costruzione
dell'Arsenale al Varignano, dà avvio ai lavori
sulla piana di San Vito presso Marola. I lavori si
protraggono per sette anni, e l'arsenale viene inaugurato
il 28 agosto 1869 dallo stesso Generale Domenico Chiodo.
Con la costruzione dell'Arsenale la città mutò
aspetto, realizzando nuovi spazi urbani più
ampi e vivibili, e conobbe un rapido sviluppo economico
insieme ad un notevole incremento demografico: la
popolazione raggiunse le 31.500 unità nel 1881
e le 60.000 unità nel 1901 (toccò quota
123.000 nel 1940). Da un punto di vista costruttivo
l'Arsenale fu separato dalla città da un fossato
ottenuto deviando il corso del canale Lagora, e da
un muro di cinta con delle torri semicircolari (doveva
essere poi costruito un altro muro di cinta per sicurezza
, ma l'opera non si fece): tale muro fu costruito
, nella parte superiore, sopra il cosiddetto marcapiano,
con pietre irregolari di arenaria preso dalle colline
di Biassa, mentre la parte bassa venne costruita in
conci di pietra portoro, a tratti bugnati, provenienti
dalle cave di Coregna. Degne di nota le Porte: la
Porta Principale, Porta Sprugola, Porta Ospedale,
Porta Ferrovia, Porta Ponente e Porta Marola.
Nel
2002 gli edifici facenti parte della primitiva costruzione
da parte di Chiodo furono sottoposti a tutela monumentale.
Per altro verso, c'è però chi sottolinea
che l'opera, modificando completamente lo sviluppo
della città, ne ha occupato la zona di espansione,
ha comportato la distruzione di chiese, di un monastero,
del paese di S.Vito, raso al suolo, mentre l'adiacente
Marola perde il fronte mare e la relativa passeggiata
che l'univa alla città. La manodopera necessaria
alla realizzazione di questa imponente opera richiamò
alla Spezia dalle zone limitrofe e da ogni parte di
Italia un gran numero lavoratori, seguiti dalle rispettive
famiglie, portando ad una mescolanza di genti e culture.
Il numero di abitanti della città crebbe vertiginosamente
e, dopo l'epidemia di colera del 1884 che colpì
duramente la popolazione e in occasione della quale
perse la vita lo stesso sindaco Raffaele De Nobili,
venne edificato il quartiere Umbertino; si aggiungono
anche notevoli edifici pubblici, l'albergo Croce di
Malta e il Teatro Politeama. Parallelamente all'Arsenale
vengono edificate nuove fortificazioni sulle alture
del Golfo e nelle zone circostanti, e nascono importanti
industrie legate all'indotto militare, quali l'Odero-Terni-Orlando
ed i cantieri a Muggiano, senza dimenticare anche
il progressivo sviluppo del porto mercantile. L'Arsenale
è stato sempre legato al progresso tecnico
della navigazione e delle comunicazioni: qui Guglielmo
Marconi condusse alcuni suoi esperimenti, qui fu progettato
il primo sommergibile italiano (1907). Nel corso dei
primi due decenni del XX secolo La Spezia manifesta
un'attività culturale molto vivace con accenti
di modernismo e di futurismo: Ettore Cozzani vi fonda
L'Eroica, rivista futurista alla quale collaborano
importanti artisti. Nel corso della seconda guerra
mondiale il ruolo strategico e militare della città
è la principale causa di molteplici attacchi
da parte delle forze Alleate, che con massicci bombardamenti
causarono danni devastanti al suo patrimonio storico-architettonico.
Anche dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 la città
fu ancora al centro di aspri combattimenti, anche
per il fatto che alla Spezia fu la sede operativa
della Decima Flottiglia MAS, guidata da J. Valerio
Borghese. Durante il periodo della Resistenza al nazifascismo,
la tensione in città aumentò, sia per
gli scontri con le formazioni partigiane, sia per
le rappresaglie nazifasciste, costringendo la popolazione
a subire pesantissime restrizioni. L'attività
di repressione dell'attivismo partigiano su tutto
il territorio provinciale partì direttamente
dalla città capoluogo. Luoghi come il XXI Fanteria
e la caserma della Milizia a nord della città,
ora sede di un istituto scolastico, divennero tristemente
famosi come siti dove si consumarono le torture ed
i delitti commessi dalle milizie fasciste. La Spezia
è tra le Città decorate al Valor Militare
per la Guerra di Liberazione essendo stata insignita
della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici
delle sue popolazioni e per la sua attività
nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
La notte del 23 aprile 1945, le formazioni partigiane
locali sbaragliarono gli ultimi focolai di resistenza
nazifascista e si impossessarono dei centri nevralgici
della città, dichiarandola libera. Le prime
elezioni libere e democratiche diedero vita alla prima
giunta comunale, la giunta della Liberazione presieduta
dal sindaco Agostino Bronzi. La Spezia, infine, è
conosciuta in Israele e sulle carte geografiche israeliane
con il nome di "Scha'Arzion" (Porta di Sion)
poiché al termine della Seconda guerra mondiale,
nel 1946, su tre navi - la Fede (ribattezzata Elyahu
Golomb), la Fenice (ribattezzata Dov Oz) e l'Exodus
- 1914 ebrei sopravvissuti alla Shoah salparono dal
porto cittadino diretti in Palestina. La ricostruzione
nel dopoguerra ha comportato uno spiccato rinnovamento
edilizio della città, purtroppo spesso irrispettoso
della sua identità maturata nei secoli precedenti.
Nel dopoguerra il supporto militare ha gradualmente
perduto la sua importanza centrale per l'economia
della città; negli anni '80 e '90 è
quindi iniziato un processo di riconversione industriale,
a favore delle attività legate alla cantieristica,
alla nautica, al turismo. La città ha rinnovato
il suo impulso alla cultura attraverso il rilancio
della rete dei suoi musei, le collezioni d'arte del
Centro d'Arte Moderna e Contemporanea, il Conservatorio
"G.Puccini", le sue biblioteche.
MUSEI
Alla Spezia hanno sede importanti siti museali, alcuni
di recente costituzione. Il Museo del Castello di
San Giorgio Museo Civico Archeologico "U.
Formentini" ha sede presso il Castello San Giorgio
e raccoglie numerosi reperti provenienti dall'intera
Lunigiana, essendo stata la città della Spezia
per lungo tempo unica sede museale dell'intera zona.
Il museo rappresenta una tappa indispensabile per
conoscere la frequentazione e l'uso del territorio
lunigianese a partire dalla preistoria per giungere
all'età medievale. Inoltre il castello, splendidamente
restaurato da pochi anni, risulta essere il monumento
più rappresentativo della vicenda storica della
città della Spezia. Il Museo Civico "Amedeo
Lia" è stato istituito nel 1995 e inaugurato
nel dicembre 1996, grazie all'importante donazione
di opere d'arte di Amedeo Lia e della sua famiglia.
Comprende dipinti databili dal XIII al XVIII secolo,
miniature italiane e straniere dal XIII al XVI secolo,
sculture e oggetti antichi, medievali e moderni. La
Palazzina delle Arti e Museo del Sigillo, che analogamente
al Museo Lia, sono nati nel 2000 a seguito della donazione
da parte dei coniugi Lilian ed Euro Cappellini, della
più completa collezione sfragistica che mai
sia stata riunita. Il Museo Civico Etnografico "G.
Podenzana" ha un percorso espositivo che offre
un'esauriente sintesi della cultura popolare lunigianense
dell'Ottocento e del primo Novecento evidenziando
gli aspetti più caratteristici di una società
e di un territorio dall'originaria struttura di matrice
feudale. Il Museo Diocesano è ubicato alla
Spezia nella centralissima via del Prione, in un edificio
per lungo tempo sede della Pubblica Assistenza cittadina,
la cui facciata ottocentesca nasconde l' oratorio
sconsacrato di San Bernardino. Il Centro d'Arte Moderna
e Contemporanea, detto CAMeC, è stato inaugurato
nel 2004 ed ospita un'importante raccolta civica costituita
dalle opere raccolte dal "Premio del Golfo",
unite a quelle recuperate dalle collezioni Bartolini
e Cozzani, oltre a varie manifestazioni espositive
che si susseguono di volta in volta. Il Museo Tecnico
Navale, ubicato nell'attuale sede accanto all'ingresso
principale dell'arsenale militare a partire dal 1958,
ha una storia centenaria; esso è stato istituito
con l'intento di mantenere vivo il culto e le tradizioni
della marineria militare italiana. L'esposizione annovera
più di 150 modelli di navi ed imbarcazioni,
circa 2500 medaglie, 6500 cimeli e 2000 documenti,
oltre a 5000 volumi tecnici e storici. Il Museo Nazionale
dei Trasporti, fondato nel 1986, espone diverse locomotive
e alcuni carri ferroviari e vetture tranviarie.
LA CATTEDRALE DI CRISTO RE
La Cattedrale, intitolata a Cristo Re dei Secoli,
sorge sulla modesta collina un tempo sede del Convento
dei Cappuccini e domina con la sua imponente mole
la centralissima Piazza Europa. La Spezia divenne
sede di Diocesi nel 1929 e fu in quella occasione
che venne indetto un concorso per il progetto della
nuova cattedrale. L'architetto Brenno del Giudice
presentò il progetto risultato vincitore, ma
che tuttavia venne accantonato fino al 1956, quando
venne nuovamente preso in considerazione e sostanzialmente
modificato da Adalberto Libera. Il progetto di Libera,
in fase di costruzione, venne poi ulteriormente rivisto
da Cesare Galeazzi. La Cattedrale, con la sua caratteristica
forma circolare, venne consacrata nel 1975. Dal 1983,
nella cripta sono state composte le spoglie della
mistica spezzina Itala Mela di cui è in corso
la causa di beatificazione.
La Chiesa Abbaziale di Santa Maria Assunta risale
al XIII secolo (il primo documento in cui viene fatto
riferimento alla chiesa è datato 1343); da
quel momento in poi la chiesa figura come un'importante
istituzione negli affari della comunità locale.
A causa della sua posizione centrale la chiesa conserva
un interessante patrimonio artistico, nel quale sono
confluite anche alcune opere provenienti da altre
istituzioni religiose soppresse nel corso degli anni,
come ad esempio il convento francescano che venne
demolito per fare spazio all'arsenale. Tra queste
opere ricordiamo L'incoronazione della Vergine di
Andrea della Robbia, La Moltiplicazione dei Pani di
Giovanni Battista Casoni ed Il Martirio di San Bartolomeo
di Luca Cambiaso, e l'imponente Crocifisso di scuola
ligure e risalente al XV secolo. La chiesa, originariamente
ubicata dove sorge l'attuale Banca d'Italia, venne
demolita negli anni trenta per motivi urbanistici
e riedificata in Piazza Beverini; altri significativi
interventi vennero eseguiti nel primi anni del dopoguerra.
Santi
Giovanni e Agostino
La chiesa dei Santi Giovanni e Agostino si trova arroccata
alle spalle di Piazza S. Agostino e venne edificata
nel XVI secolo, originariamente come un oratorio per
il ricovero dei defunti. L'edificio ha una singola
navata assai ricca di decorazioni del XVIII e del
XIX Secolo, il risultato è un contrasto tra
l'austerità della parte esterna e lo sfarzo
delle decorazioni barocche presenti nella navata e
nell'abside.
Santa
Maria della Neve
La chiesa di Santa Maria della Neve sorge sul viale
Garibaldi nel centro storico cittadino. La sua costruzione
risale alla fine del XIX secolo su progetto dell'architetto
torinese Giuseppe Ferrari d'Orsara.
Santa
Rita
La Chiesa di Santa Rita ospita un grande mosaico dell'artista
spezzino contemporaneo Ferdinando Carotenuto (1925).
Santuario
della Madonna dell'Olmo
Il santuario della Madonna dell'Olmo si trova sulle
pendici del monte Santa Croce, il colle che sovrasta
il paese di Fabiano, sul lato occidentale dell'ampio
Golfo della Spezia, a circa 280 m sul livello del
mare. L'inizio del culto verso l'immagine della Madonna
dell'Olmo, conosciuta in origine come Madonna della
costa o Madonna del monte, risale al 1690 circa, quando
un'effigie della Vergine con il Bambino, dipinta su
una lastra d'ardesia, era collocata su un muro a secco
lungo la via: qui i viandanti sostavano per la preghiera.
Del quadro (cm 47 x cm 63) non si conoscono né
l'autore, né l'epoca d'origine, che, tuttavia,
può collocarsi intorno alla suddetta data d'inizio
della pubblica venerazione: esso raffigura la Madonna
che tiene in braccio il bambino Gesù; alla
sua destra vi è San Giuseppe e alla sinistra,
un altro santo che fu identificato, originariamente,
in San Giovanni; più tardi si pensò
a Sant'Antonio da Padova o a San Tommaso d'Aquino.
La più recente tradizione parrocchiale, infine,
ha potuto identificarlo in San Nicola da Tolentino,
a causa dei segni iconografici con i quali egli è
rappresentato, ovvero la stella sul petto ed il giglio
sulla mano sinistra. Come detto, in origine, e poi
per molto tempo, la Madonna venerata in quest'effigie,
non era conosciuta come "Madonna dell'Olmo",
bensì con il titolo di "Madonna del Monte",
perché il luogo ove era posta si trova sul
Monte Santa Croce, o anche "Madonna della Costa",
da allora nome della località. Il titolo dell'Olmo
si affermò in epoca molto tarda, quando già
esisteva la primitiva chiesa: esso derivò,
secondo le testimonianze dei parroci di allora, da
una grossa pianta d'olmo, che si trovava nel piazzale
del tempio. In data 6 giugno 1659, con un atto notarile,
il sindaco A. Carassale e alcuni agenti della corte
di Fabiano, si impegnarono, in nome della popolazione,
a costruire una chiesa in onore della B.V. Maria;
la costruzione della chiesa durò otto anni.
Si sa che si trattava di un piccolo oratorio della
lunghezza di 22 passi e della larghezza di 14, con
soffitto a volta e un solo altare, sul quale era posta
limmagine della Madonna. Si trovava allincrocio
di due strade pubbliche per le quali transitava, ogni
anno, la processione delle rogazioni. Per oltre centosettanta
anni il numero dei pellegrini andava progressivamente
crescendo, sicché le dimensioni delloratorio
si rivelarono insufficienti. Fu così che, il
1° giugno 1838, in una storica riunione, tutti
i capifamiglia della parrocchia, convocati dal parroco
Don Battista Borachia e dal presidente della fabbriceria,
il conte Gerolamo Federici, allunanimità
presero la decisione di costruire una chiesa più
grande e più bella, un santuario, appunto,
anche per riconoscenza alla Madonna, per la sua intercessione
nella epidemia del 1817.
I Palazzi ed il Teatro Civico
Il Teatro Civico venne inaugurato nel 1846, il primo
teatro appositamente edificato a tale scopo nella
città, da un progetto venne redatto dall'architetto
ticinese Ippolito Cremona, interprete del neoclassicismo
genovese. Dopo alcune modifiche apportate alla fine
del secolo, il teatro, ormai inadatto alle esigenze
di una città in continua crescita, venne abbattuto
per essere sostituito da un nuovo edificio teatrale
rispondente alle nuove necessità. Il nuovo
progetto è affidato all'architetto Franco Oliva,
mentre lo scultore Augusto Magli è autore dell'apparato
decorativo. I lavori del nuovo teatro vengono terminati
nel 1933. Tra i palazzi più importanti della
città vi è senz'altro l'ex albergo Croce
di Malta, un edificio costruito nel 1875 che ospitò
per molti anni la famiglia reale dei Savoia e il Palazzo
delle Poste Centrali.
I giardini pubblici
Ricchi come sono di varie specie botaniche, i giardini
costituiscono certamente un aspetto di grande importanza
per il tessuto urbano e sociale della Spezia. Nella
prima metà del XIX secolo, quando la città
ha cominciato ad espandersi oltre il perimetro delle
antiche mura medioevali e la sua vita sociale divenne
più attiva, fu creato il primo nucleo dei giardini
pubblici. Nel 1825 il parco era situato nella zona
dove sorge l'attuale Palco della Musica ed aveva il
nome di Boschetto, in accordo alla moda dell'epoca
che tendeva a disporre le aree verdi con intenti scenografici.
Dieci anni più tardi il nucleo dei giardini
pubblici si estendeva già fino ad inglobare
il prato di fronte al palazzo Doria, in via Chiodo.
Fu comunque solo dopo l'apertura dell'Arsenale Militare
che le aree verdi conobbero l'espansione più
significativa. L'enorme quantità di terra ricavata
via via dagli scavi dei bacini all'interno dell'Arsenale
in costruzione venne riversata in mare proprio davanti
al centro storico cittadino, rendendovi così
disponibile spazio ulteriore a disposizione dello
sviluppo dei giardini. Negli ultimi anni dell'Ottocento
l'area complessiva occupata dai giardini coincideva
ormai con quella attuale, ma fu solo tra il 1920 ed
il 1930 che essi assunsero l'aspetto definitivo che
può essere ancora oggi ammirato. All'interno
dell'area dei giardini pubblici si trova l'imponente
Monumento equestre dedicato a Giuseppe Garibaldi Negli
stessi giardini pubblici sono collocati altri vari
monumenti dedicati a personalità locali: tra
questi è interessante il grande busto in marmo
di Carrara dedicato al cantore delle Alpi Apuane,
Ceccardo Roccatagliata Ceccardi. Ancora nei giardini
è il Centro Salvador Allende, struttura polivalente
utilizzata per convegni, mostre ed altri eventi culturali.
Il 2 giugno 2006, giorno della festa della Repubblica,
si è aggiunto un nuovo monumento in ricordo
della resistenza dedicato alla quarta zona partigiana
(La Spezia, Parma, Genova e Massa). L'opera, fortemente
voluta dal Comitato Provinciale Unitario della Resistenza,
da associazioni e da numerosi cittadini, è
opera dello scultore Antonio Trotta.
MANIFESTAZIONI
Gli appuntamenti storici per la città sono
essenzialmente due: la Fiera di San Giuseppe e la
Festa del Mare. La Fiera di San Giuseppe si tiene
ogni anno il 19 marzo, in occasione della festa del
Santo patrono della città. La fiera, della
durata di 3 giorni, vede partecipare oltre 500 commercianti
ambulanti, provenienti da ogni parte d'Italia, che
espongono nella zona compresa tra piazza Europa, i
giardini pubblici e il lungomare della passeggiata
Morin. Tutta la città è coinvolta e
sono abitualmente previste varie manifestazioni collegate
all'evento. La fiera di S.Giuseppe è inoltre
un'occasione per gustare alcuni tipici prodotti come
i brigidini, lo zucchero filato, le mele candite e
la porchetta. Un altro appuntamento storico della
città è la Festa del mare, che si svolge
ogni anno la prima domenica del mese di agosto. Il
protocollo della Festa del mare prevede la disputa
del Palio del Golfo, la disfida remiera alla quale
prendono parte le 13 borgate che si affacciano sul
Golfo della Spezia, preceduta, il giorno prima, da
una sfilata in maschera a tema per le vie del centro
cittadino; l'intera manifestazione si conclude infine
la domenica sera con uno spettacolo pirotecnico sulle
acque del golfo. Da alcuni anni si sono affiancate
alle manifestazioni più radicate, come quelle
appena citate, il "Pop Eye Festival", una
rassegna musicale che a visto partecipare molti artisti
di livello mondiale (Lou Reed, Patty Smith, Sonic
Youth, Afterhours, ecc.) ed il "Cercantico",
il mercato di oggetti d'epoca e di antiquariato che
si svolge in Piazza Cavour (ovvero Piazza del Mercato)
la prima domenica di ogni mese, eccetto i mesi di
luglio ed agosto.
ENOGASTRONOMIA
Il pregiato olio extravergine d'oliva della Spezia
e il pepe nero sono alla base delle maggiori ricette
della gastronomia spezzina, come ad esempio la mescciüa,
una zuppa di legumi e cereali. La focaccia, la farinata
di ceci, gli sgabei, i fiori di zucca ripieni e le
torte di verdura sono tutte ricette tipiche della
cucina ligure in generale e della gastronomia della
Spezia in particolare. La Spezia è nota inoltre
per il suo mercato ittico in cui, tutte le mattine,
è presente il pescato fresco delle acque locali,
tra cui, immancabili, i muscoli e gli altri frutti
di mare. Il territorio del comune capoluogo è
legato alla produzione del vino doc Colli di Luni
e del doc Cinque Terre; le uve di Tramonti (frazione
di Biassa), fino al momento della crisi provocata
dalla filossera (1929), erano le più rinomate
del territorio provinciale. La frazione di Campiglia
è rinomata per la produzione dello zafferano.
Della frazione di Pitelli famosi sono i ravioli di
carne, patate ed erbette. Ma il piatto tipico per
eccellenza sono i muscoli ripieni: la mitilicoltura,
importata in città con l'arrivo delle maestranze
meridionali impegnate nella costruzione dell'arsenale
militare, ha avuto, fino a pochi decenni fa, gli allevamenti
nei quartieri di Fossamastra e Canaletto. A seguito
dell'epidemia di colera di Napoli e solo a scopo precauzionale
gli allevamenti furono trasferiti a ridosso della
diga foranea.