Follo
Liguria

Follo è un comune della provincia della Spezia in Liguria. La sua posizione geografica pone il comune di Follo al centro di un crocevia importante che mette in comunicazione l'alta e media val di Vara con il Golfo della Spezia e la piana della val di Magra. Essendo di fatto l'ultimo comune del territorio della val di Vara, confina a nord con il comune di Calice al Cornoviglio, a sud con La Spezia e Vezzano Ligure, ad ovest con Beverino e Riccò del Golfo di Spezia e ad est con Podenzana (provincia di Massa e Carrara in Toscana) e Bolano. Dista circa 10 chilometri a nord della Spezia e 100 chilometri ad est di Genova. Il comune è costituito da nove frazioni: Bastremoli, Carnea, Follo Alto, Piana Battolla, Piano di Follo, Sorbolo, Tivegna, Val Durasca e Via Romana. La sua centralità geografica permette le comunicazioni dei vari centri strategici della zona, dal capoluogo della Spezia, al centro di Sarzana, a Brugnato nell'alta Val di Vara. Il comune fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra. Il territorio comunale è prevalentemente collinare, sviluppandosi preminentemente intorno alle formazioni collinari che costituiscono i displuvi del torrente Durasca a sud, del torrente Graveglia a nord e del fiume Vara ad ovest che costituisce in parte il confine amministrativo orientale, tant'è che la maggior parte delle frazioni sono poste sulle pendici delle colline retrostanti la vallata del fiume Vara, eccezion fatta per Valdurasca, Piana Battolla e Via Romana. La geografia del territorio follese è caratterizzata dalla presenza del fiume Vara, vero e proprio protagonista della natura geografica del comune. I maggior centri abitati sorgono infatti sulla lungomonte della vallata, alle pendici delle colline e in stretta vicinanza con il fiume. Nel giugno 2007 il Comune di Follo ha conseguito, grazie all'amministrazione Battolla, la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14000. Nel territorio comunale è presente una discarica di rifiuti solidi urbani in località Vallescura, ad oggi chiusa e sotto monitoraggio. Nel 2011 l'amministrazione Cozzani autorizza il conferimento del sovvallo proveniente dall'impianto TMB di Saliceti, scatenando le ire della popolazione della frazione di Val Durasca, sottostante la discarica.

ETIMOLOGIA
Il toponimo Follo compare in un documento del 1197 e molto probabilmente deriva, come l'omonima Fullo presso Genova, o la città toscana Follonica, dal verbo latino fullare (pigiare, l'uva o i panni). Altri documenti del Medioevo farebbe derivare il nome dalla parola fola ossia riserva di caccia. Tale ipotesi sembra trovi conferma nel fatto che il territorio follese fosse appunto riserva di caccia di alcuni membri della famiglia degli Estensi.

MANIFESTAZIONI
Processione della Madonna della Guardia e fiera di san Isidoro a maggio a Pian di Follo.
Sagra dell'asado a Piana Battolla il 14 agosto.
Sagra del vino a Tivegna a settembre.
Sagra della frittella di baccalà a Carnea ad agosto.
Sagra della torta a Bastremoli ad agosto.

DA VEDERE
Chiesa parrocchiale di San Leonardo abate a Follo Alto, costruita nel XVII secolo sulla sommità più alta dell'abitato, custodisce alcune opere pittoriche di pregio.
Chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo nella frazione di Bastremoli, riedificata nel corso del Settecento sui resti di un preesistente edificio del XII secolo.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta nella frazione di Carnea. Edificata nel 1686 conserva una tela della Madonna col Bambino fra san Gerolamo e san Giovannino del XVI secolo.
Santuario della Madonna dell'Olivo nella frazione di Carnea, antica sede della parrocchia.
Oratorio della Santa Croce nella frazione di Carnea.
Oratorio di San Rocco nella frazione di Carnea.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Ausiliatrice nella frazione di Piana Battolla, edificata tra il 1824 e il 1869.
Oratorio di San Rocco nella frazione di Piana Battolla, del 1657.
Chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo a Piano di Follo, citata per la prima volta in un documento del 950.
Oratorio della Madonna del Carmine in località Rossoli.
Chiesa parrocchiale di San Lorenzo martire nella frazione di Sorbolo. Edificata nel corso del Seicento conserva un dipinto ad olio del XVIII secolo raffigurante la Madonna col Bambino e un dipinto ad olio su ardesia ritraente la Madonna del Rosario.
Chiesa parrocchiale di San Lorenzo martire nella frazione di Tivegna, menzionata per la prima volta nel 1229.
Oratorio della Madonna del Carmine nella frazione di Tivegna.
Chiesa di San Pietro nella frazione di Val Durasca.

ORIGINI E CENNI STORICI
Nella preistoria le popolazioni locali, i Liguri Apuani, si sostentavano con l'agricoltura, irrigando i campi con le acque dei fiumi Vara e Durasca, macinando cereali, trasportando legname e con la pesca. Nel 238 a.C. la tribù dei Liguri Briniates si oppose all'espansione coloniale romana. Il console romano Marco Emilio Lepido (famoso per la costruzione della Via Emilia), combatté lungamente contro la popolazione deportandoli in massa nella provincia di Benevento. Solamente nel 20 a.C. l'imperatore Augusto poté inserire la Liguria nelle undici regioni dell'impero romano, tracciandone i confini. Nel 14 a.C. gli Apuani si sottomettono a Roma, quest'ultima ricambierà la sottomissione con opere quali postazioni difensive, torri di controllo ai confini e vie di comunicazione. Subì l'invasione dei Barbari e successivamente saccheggi da parte dei pirati. Guerre, epidemie, carestie contribuirono allo smembramento delle antiche proprietà fondiarie romane e all'abbandono delle zone montane a favore dei borghi collinari più facilmente difendibili. Seguì poi la sorte dei territori della Lunigiana divenendo nel X secolo territorio degli Estensi e degli Obertenghi. In seguito le terre circondanti Follo furono cedute dai nobili di Vezzano Ligure a Genova nel 1113, e la Repubblica vi insediò dei feudatari fedeli tra i quali la famiglia Malaspina nel territorio di Follo. Successivamente ripassò sotto il controllo dei vescovi di Luni e ancora ai genovesi nel febbraio del 1224. Nel 1252 il papa Innocenzo IV concede il territorio al nipote Nicolò della nobile famiglia dei Fieschi, che nel 1276 lo rivendette alla Repubblica di Genova rendendo la zona terra di confine e caposaldo da opporre alle mire espansionistiche di Firenze e Pisa. Nel corso dei secoli i territori e i suoi castelli passarono da Castruccio Castracani, Signore di Lucca, ai Visconti, agli Sforza, ai Francesi e infine ai Malaspina. Diventarono dominio genovese in seguito all'intervento dell'imperatore Carlo V di Francia, alleato dei Doria, che contribuisce a strutturare le varie comunità, attribuendo loro un Console locale, nominato direttamente dalla Superba, che rappresentava il Podestà. Al 1578 è risalente la stesura del primo statuto della comunità di Follo (Capitula et seu Statuta civilia et criminalia loci et Communis Folli). Nel XVIII secolo l'impero austro-ungarico costituisce un piccolo dominio, ma con la pace di Aquisgrana si pose fine alla guerra per la successione austriaca, dando tutto il territorio della val di Vara alla repubblica genovese che ne mantenne il controllo fino alla dominazione napoleonica di fine Ottocento. Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrerà dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, il territorio follese rientrerà nel III Cantone, capoluogo Tivegna, della Giurisdizione di Golfo di Venere. Dal 1803 fu centro principale del III Cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Golfo di Venere e dal 13 giugno 1805 al 1814 inserito nel Dipartimento degli Appennini. Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della repubblica ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I° mandamento di Spezia del Circondario di Levante facente parte della Provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della Provincia della Spezia poi. Subisce infine gli ultimi aggiustamenti e assestamenti del territorio comunale nel 1929 con la cessione della frazione di Polverara al comune di Riccò del Golfo di Spezia. L'evoluzione urbana del territorio parte dalle colline, abitate già nel tardo medioevo per fuggire ai pericoli di razzie e di epidemie. Solo nel Novecento la piana alluvionale bagnata dal fiume Vara è stata urbanizzata con l'espansione dei due centri più significativi del comune: Piano di Follo e Piana Battolla. La seconda guerra mondiale vide il Comune di Follo colpito da deportazioni, bombardamenti e da innumerevoli episodi di rappresaglia da parte delle forze Nazifasciste distaccate nel territorio follese. Dal territorio follese stesso vennero a formarsi vari gruppi partigiani che dopo l'8 settembre si mobilitarono verso i monti del calicese. Tra gli attivi reclutatori di giovani partigiani ci fu anche don Carlo Borrelli, parroco del capoluogo. Il 28 luglio 1944 rappresaglie fasciste e naziste causano lo sfollamento ed il rogo del vecchio centro storico del paese di Follo Castello, ritenuto covo dei partigiani. Nell'episodio morirono due persone, imprigionate nelle loro case in fiamme. Nel paese di Pian di Follo è posta una lapide che ricorda alcuni episodi di rappresaglia, come l'impiccagione di tre giovani follesi. La popolazione fu protagonista, durante la Resistenza, suo malgrado, soprattutto a causa della costante presenza sul territorio delle forze tedesche, in particolare di un distaccamento della marina del Terzo Reich, proprio sul sito dove attualmente sorge la scuola secondaria statale "Salvo D'Acquisto". Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità Montana della Media e Bassa Val di Vara e con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008, in vigore dal 1º gennaio 2009, ha fatto parte della Comunità Montana Val di Vara, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010 e in vigore dal 1º maggio 2011. Nel 2011 il comune subisce ingenti danni in seguito all'alluvione. Il fiume Vara esonda nelle campagne circostanti, ed i suoi principali affluenti (Voro e Montemezzano) esondano allagando alcune abitazioni vicine al Parco fluviale e la zona industriale prospiciente il fiume stesso.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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