Castelnuovo Magra
Liguria

Castelnuovo Magra è un comune della provincia della Spezia in Liguria. Il comune è stato insignito nel 2002 della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano e del premio nazionale Bandiera verde in materia di agricoltura e tutela dell'ambiente. Castelnuovo Magra è un antico borgo situato sul monte Bastione, un colle che digrada verso la piana del fiume Magra. La posizione consente al centro abitato una panoramica a 360° sulla vallata, tale da consentire una splendida visuale che va dalla costa tirrenica alla val di Vara. Nelle giornate particolarmente limpide si possono scorgere le isole della Gorgona e della Capraia, fino alla sagoma della Corsica. Il comune è costituito - oltre al capoluogo - dalle quattro frazioni di Colombiera, Molicciara, Palvotrisia e Vallecchia per un totale di 14,9 chilometri quadrati. Confina a nord con il comune di Fosdinovo, a nord est con Carrara, a sud con Sarzana, ad ovest con Sarzana e Fosdinovo e ad est con Ortonovo. Dista circa 25 chilometri ad est della Spezia e 117 chilometri ad est di Genova. L'altitudine massima del territorio è di 698 metri sul livello del mare presso la zona a nord, ai confini con Fosdinovo e quindi con la Toscana, dove è ubicata la frazione di Vallecchia. Il centro storico e le frazioni-località di Marciano e Colombiera si trovano nella zona più centrale, in posizione collinare e pianeggiante. A sud, presso Molicciara, l'area è attraversata dal torrente Bettigna e dall'ottocentesco canale Lunense. Il comune ha ottenuto la certificazione di conformità alla norma ISO 14001 per pianificazione, gestione e controllo del territorio comunale, servizi e infrastrutture di competenza. L'economia si basa principalmente sull'agricoltura, in particolar modo della viticoltura (con produzioni di vino DOC) e dell'olivicoltura con la produzione di olio di oliva. L'attività industriale non è molto fiorente, compensata però da un forte turismo con presenze italiane e straniere.

MANIFESTAZIONI
Corteo storico per la rievocazione della "Pace di Dante", con la sfilata per le vie del paese, nel mese di agosto.
"Cinema Cultura", rassegna cinematografica estiva, presso i giardini del palazzo comunale tra i mesi di luglio e agosto.
Festa della Madonna della Guardia nel mese di agosto. La prima celebrazione si svolse nel 1944.
Sagra dell'olio e dei prodotti di qualità, nel mese di giugno, in collaborazione con l'Enoteca pubblica della Liguria e della Lunigiana.
Festa patronale di san Fedele, la quarta domenica di agosto con fiera.
"Artinfiera", rassegna dell'artigianato locale, nel mese di giugno.

DA VEDERE
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena nel centro storico castelnovese. L'edificio fu eretto in stile tardo rinascimentale nel XVII secolo sulle fondazioni di una precedente costruzione. Tra le opere di pregio qui conservate il dipinto della Crocifissione, nella cappella sinistra in testa alla navata, del pittore fiammingo Pieter Brueghel il Giovane e forse copia di un'omonima tavola dipinta dal padre Pieter Brueghel il Vecchio e andata dispersa; l'opera, curiosamente, colpisce per la presenza di quattro croci sul monte Calvario.
Oratorio dei Rossi o del Santissimo Sacramento nel centro storico castelnovese, di fianco alla parrocchiale. Conserva un crocifisso, sull'altare maggiore, che la tradizione locale vuole sia stato sottratto da alcuni soldati di Castelnuovo a Fornovo nell'agguato del 6 luglio 1495 alla carovana di Carlo VIII di Francia.
Oratorio dei Bianchi o dell'Assunta nel centro storico castelnovese. Caratterizzato dalla facciata in stile rinascimentale, verrà edificato nel XVI secolo nel cuore del medievale "Borghetto". Al suo interno, ad unica navata, sono conservati gli scranni dei confratelli in legno di noce del coro settecentesco.
Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù tra le frazioni di Colombiera e Molicciara. Edificata negli anni trenta del XX secolo, l'apertura al culto avverrà il 6 ottobre del 1935 e l'intitolazione nel 1939, la sua comunità parrocchiale è considerata tra le più vaste della diocesi spezzina.
Palazzo Amati-Ingolotti-Cornelio, nel centro storico castelnovese, sede attuale del municipio. Il palazzo verrà riadattato negli spazi di un preesistente edificio nel corso del XIX secolo dal marchese Amati per la moglie, duchessa Caetani di Sermoneta. Nella sala consigliare, già sala di rappresentanza del palazzo, sono presenti cicli di affreschi realizzati agli inizi dell'Ottocento dal pittore Bontemps. Le sale delle cantine, risalenti al XVI secolo, ospitano dal 1996 l'Enoteca pubblica della Liguria e della Lunigiana. Esternamente, il giardino pensile del XVIII secolo. Il palazzo ospita, inoltre, l'archivio storico comunale contenente atti e documenti a partire dal XVI secolo.
Palazzo Ferrari-Natalini a Castelnuovo Magra.
Palazzo Tonarelli a Castelnuovo Magra.
Villa Baracchini nella frazione di Molicciara. Edificata nel XVII secolo, la proprietà dell'edificio passerà dalla famiglia genovese dei De Mari ai Podestà Lucciardi e ancora ai Cecchinelli e ai Samengo. Gli affreschi interni sono opera del pittore spezzino Luigi Agretti.
Monumento ai caduti, opera dello scultore carrarese Nardo Dunchi, a Castelnuovo Magra.
La costruzione del palazzo-castello, svettante sul borgo, fu voluto dal vescovo di Luni Enrico da Fucecchio verso la fine del XIII secolo. Già residenza nobiliare vescovile fu nel XV secolo e ancora nel XVI secolo convertito all'uso militare-difensivo dalle successive proprietà fiorentine e in seguito genovesi.

ORIGINI E CENNI STORICI
Il territorio di Castelnuovo Magra fu da sempre legato storicamente e culturalmente alla zona della bassa Lunigiana, area a cavallo delle odierne province della Spezia e di Massa e Carrara, facente parte durante l'epoca imperiale romana della giurisdizione di Luni (II secolo a.C.), quest'ultima importante città commerciale dell'impero. Tracce di una probabile presenza umana in epoca romana sono testimoniate, oltreché a diverse sepolture in terra castelnovese (appartenenti all'area occidentale della necropoli di Luni), da alcuni rinvenimenti edilizi di una domus agricola imperiale nella zona delle Colline del Sole. Con la caduta dell'impero di Roma tutto il territorio sarà assoggettato al forte controllo dei conti-vescovi di Luni che faranno del borgo una delle loro sedi vescovile. In questo periodo medievale sorsero nell'odierno territorio castelnovese i primi villaggi e borghi fortificati; tra questi il castrum de monte Leonis, ubicato tra le località di Marciano e Vallecchia, citato in un documento del 4 marzo 1096 (Codice Pelavicino). La nascita del primitivo borgo di Castelnuovo è presumibilmente indicata in un periodo tra il 1187 e il 1203, anno in cui ufficialmente compare in un atto il nome del borgo per la prima volta. Sarà infatti la guerra tra il vescovo di Luni Gualtiero II e i marchesi Malaspina, grandi feudatari della Lunigiana, sul finire del XII secolo, che porterà lo stesso vescovo alla decisione di edificare tra la zona di Fosdinovo e Carrara un presidio difensivo e di controllo delle principali vie di comunicazione del feudo, tra queste la celebre e "battuta" via Francigena dei pellegrini. Con la costruzione del castello di Santa Maria (oggi non più presente), nome derivato dall'omonima cattedrale di Luni, nacque il primo nucleo abitato di Castelnuovo, probabilmente quello che viene storicamente menzionato come "Borghetto", caratterizzato dalla tipica predisposizione circolare delle case in una tecnica costruttiva similare ad altri "borghi fortificati" dello spezzino e della Lunigiana. Nel XIII secolo aumentarono le lotte tra i Malaspina e il potere vescovile lunense. Nel 1219, Castelnuovo paese prestò giuramento di fedeltà al vescovo Marzucco e con il suo successore, Guglielmo, il borgo sorto intorno al castello di Santa Maria verrà cintato da nuove mura (1229) e costruito il palazzo vescovile, poi trasformato in fortilizio. È datato al 1253 la firma di un apposito patto tra le comunità di Castelnuovo e Sarzana dove, sostanzialmente, si sanciva un ufficiale e reciproco rispetto delle due comunità e dei suoi abitanti. Nel corso del XIV secolo il nome di Castelnuovo sarà legato per sempre alla figura del poeta Dante Alighieri, dimorante nel locale castello-palazzo Vescovile, che il 6 ottobre del 1306, nella veste di procuratore del marchese Franceschino Malaspina di Mulazzo, giungerà alla Pace di Castelnuovo con il conte-vescovo di Luni Antonio Nuvolone da Camilla; con questo atto, di fatto, si sancirà la fine del potere temporale della curia lunense. Nel 1316 anche il territorio di Castelnuovo passerà sotto la guida del condottiero Castruccio Castracani di Lucca, quest'ultimo chiamato nei territori della diocesi lunense dal vescovo Gherardino Malaspina, in lotta con l'imperatore Arrigo VII del Sacro Romano Impero, con la nomina di visconte di un territorio che andrà, col tempo, dalla Cisa alla foce del fiume Magra e tra Liguria e Toscana. Con la morte del Castracani, il 3 settembre del 1328, il panorama politico mutò d'improvviso con l'accrescere e il rafforzamento di Pisa, che riuscì ad impadronirsi della vicina cittadella di Sarzana nel 1343, e della signoria viscontea dominante. Sarà proprio il figlio illegittimo di Gian Galeazzo Visconti, Gabriele Maria, signore di Pisa dopo la morte del padre nel 1402, a trattare la resa dell'area sarzanese, e quindi anche di Castelnuovo, al nuovo governatore francese della Repubblica di Genova Jean II Le Meingre. Dopo la rivolta genovese nel 1411 contro la "dedizione francese", Castelnuovo verrà assoggettato alla repubblica genovese che, tra il 1411 e il 1418, rimetterà mano alle fortificazioni e alle mura difensive del borgo. Nel 1421 passerà sotto la signoria sarzanese del già doge Tomaso di Campofregoso e quindi ai fiorentini con la vendita delle terre effettuato dal figlio Ludovico; saranno i toscani a ristrutturare il mastio del palazzo vescovile. Ritornata dal 1494 nelle mani genovesi del Banco di San Giorgio la comunità di Castelnuovo dovette affrontare per più di 60 anni una forte pressione economica e giudiziaria tanto che, nel 1560, per far fronte alle spese di gestione e di ristrutturazione delle mura medievali si dovettero chiedere addebiti e diminuzioni di salario del locale podestà. Nel 1562 il territorio, nuovamente gestito direttamente dalla Repubblica di Genova, verrà inserito nel neo istituito capitaneato di Sarzana seguendone le sorti fino alla dominazione napoleonica di fine XVIII secolo. Con la caduta della Repubblica di Genova (1796), sull'onda della rivoluzione francese e a seguito della prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, Castelnuovo rientrerà dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, rientrerà nel I Cantone, capoluogo Sarzana, della Giurisdizione di Lunigiana e dal 1803 centro principale del I Cantone della Lunigiana nella Giurisdizione del Golfo di Venere. Dal 13 giugno 1805 al 1814 verrà inserito nel Dipartimento degli Appennini. Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della repubblica ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel V mandamento di Sarzana del Circondario di Levante facente parte della Provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della Provincia della Spezia poi. Tra gli eventi luttuosi legati alla seconda guerra mondiale è memoria il rastrellamento compiuto dalla forze tedesche il 29 novembre del 1944; tale avvenimento, citato in una targa nel centro storico castelnovese, costò la vita a diversi civili e partigiani.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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