Bolano
è un comune della provincia della Spezia in
Liguria. Il comune si trova nell'entroterra dello
spezzino, situato al confine tra le regioni Liguria
e Toscana e in una posizione dominante sulla confluenza
dei fiumi Vara e Magra. Alla piana alluvionale di
Ceparana, si contraddistingue un territorio tipicamente
ligure con terrazzamenti per la coltivazione agricola
e ampie distese di uliveti e boschi di castagni, lecci
e olmi. Proprio nella piana di Ceparana ha termine
l'antica Alta Via dei Monti Liguri, un percorso naturalistico
lungo 442 chilometri che partendo dall'estremo ponente
ligure, Ventimiglia, si sviluppa sullo spartiacque
delimitante il versante costiero ligure raggiungendo
il settore levantino. Il territorio comunale può
dividersi in tre centri abitati, così come
prevede lo statuto comunale: il capoluogo del comune
- Bolano - l'insediamento che meglio ha conservato
la sua importanza medioevale; i tre insediamenti di
Cima, di Mezzo e di Fondo formanti la frazione di
Montebello e l'insediamento di Ceparana, il più
popoloso ed esteso del Comune. Dista circa 14 chilometri
a nord-est della Spezia e 103 chilometri ad est di
Genova. Confina a nord con il comune di Tresana, a
sud con Follo, Vezzano Ligure e Santo Stefano di Magra,
ad ovest con Podenzana e Follo e ad est con Podenzana
e Aulla. Il territorio fa parte del Parco naturale
regionale di Montemarcello-Magra.
ETIMOLOGIA
Bolano è di evidente origine romana; si può
confrontare con Bola - antichissima città del
Lazio, scomparsa durante l'Impero -, ma soprattutto
con il cognomen latino Bolanus, da cui trae il nome,
che, tra l'altro viene citato da Cicerone e pure Orazio,
dopo aver dovuto dargli uno strappo lungo la Via Sacra,
nomina un certo Bolano,arrivista e scocciatore che
non voleva saperne di lasciarlo in pace, esclamando:"O
te BOLANE cerebri felicem", cioè:"Beato
te, BOLANO, per la tua testa calda!". Il cognomen
Bolanus si legò a quello Vettius. Difatti,
come comprovato da diverse epigrafi, le due familiae
romane, all'inizio distinte, si unirono in seguito
definitivamente, tanto che Publio Papinio Stazio racconta
di un Vettius Bolanus, Trionfatore in Armenia, forse
lo stesso che Tacito fissa nella Storia con queste
parole: "Praeerat tunc Britannie Vettius Bolanus",
"In quel tempo aveva il comando in Britannia
Vezio Bolano". Ma questo filo tra le due famiglie
romane lo si può benissimo constatare ancor
oggi analizzando la toponomastica di un paese che
si trova giusto sul colle dirimpetto a Bolano: Vezzano
Ligure. Se, infatti, Bolano deriva dal gentilizio
Bolanus, Vezzano certamente trae il nome dal cognomen
Vettius. Una curiosità: volendo essere rigorosi,
da Bolanus avrebbe dovuto derivare Bolananus, in quanto
aggettivo, quest'ultimo, del sostantivo, ma la tradizione
orale soppiantò il doppio suffisso, sì
da giungere infine alla parola medioevale Bolanus.
MANIFESTAZIONI
Festa parrocchiale della Madonna delle Grazie l'8
settembre. La sera precedente ha luogo una lunga processione
in cui la statua della Madonna viene portata per le
strade di Ceparana;
Festa di San Bartolomeo, il 24 agosto, a Canevella
(un quartiere di Ceparana).
DA VEDERE
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Antica
pieve situata nel borgo vecchio di Bolano fu ampliata
e ricostruita in stile barocco sul finire del XVIII
secolo sui resti della più antica costruzione
romano-gotica, quest'ultima nominata per la prima
volta nel 1149 nella bolla di papa Eugenio III,con
la quale elencava le trentatré Pievi di Luni.
Gli affreschi interni sono opera del pittore David
Beghè di Calice al Cornoviglio, risalenti all'anno
1902.
Oratorio di Sant'Antonio abate e San Rocco. L'edificio,
sito nel borgo storico di Bolano, è un convento
edificato alla fine del XVI secolo e fu nei secoli
sede di diversi enti religiosi e comunali, tra cui
la sede del municipio. Al suo interno, recentemente
restaurato, sono conservati due dipinti del pittore
Simone Barabino, Il Cristo condotto al Calvario, e
del pittore Stefano Lemmi ritraente la Madonna del
Carmine.
Chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata nella
frazione di Ceparana. L'antica parrocchiale, non più
esistente, presentava affreschi interni ad opera del
pittore spezzino Luigi Agretti.
Cappella gentilizia dei Giustiniani, attigua all'omonimo
castello-palazzo, edificata nel corso del XVIII secolo
e dedicata alla Santissima Annunziata; all'interno
è conservata un'ancona in marmo ritraente l'Annunciazione.
Chiesa parrocchiale di Santa Croce nella frazione
di Montebello.
Nella frazione di Ceparana è situato il castello
Giustiniani. Si tratta di un edificio che, attraverso
varî interventi lungo i secoli, si è
trasformato da abbazia benedettina in residenza nobiliare.
Citato nel diploma di Ottone II del 963, il sito fu
ulteriormente fortificato nell'XI secolo ad opera
dei vescovi di Luni, proprietari del borgo. La proprietà
del palazzo passò dal 1717 alla famiglia Giustiniani
che trasformarono l'edificio in residenza signorile.
La cosiddetta Stazòn è una delle tre
porte antiche - se pur considerata tra le tre la più
recente - che in passato segnavano i punti d'accesso
all'interno del borgo bolanese; delle tre porte, è,
forse, la più significativa da un punto di
vista storico, in quanto permette di ipotizzare che
Bolano sia stata adibita, in epoca romana, quale statio,
ovvero, come luogo di vedetta. È ovvio, infatti,
collegare il toponimo in dialetto locale, Stazòn,
alla parola latina statio.
Il centro storico di Bolano ha mantenuto in parte
l'antico impianto medievale di centro fortificato;
disposto a forma di triangolo presenta negli angoli
le antiche porte di accesso al borgo: la porta Castello,
la porta Stazon e la porta Chilosi. Nella sommità
del nucleo storico sono ancora oggi visibili, nel
terrapieno, i resti dell'antico castello difensivo
eretto dalla famiglia feudale dei Malaspina.
ORIGINI E CENNI STORICI
Secondo le fonti storiche i primi abitanti furono
i Liguri Apuani e proprio risalenti a quel periodo
risultano i ritrovamenti funebri nella piana di Ceparana
e una tomba a cassetta, trovata nel 1882, in località
Viara i cui resti sono conservati al museo civico
archeologico Ubaldo Formentini della Spezia.
Il borgo venne strappato ai
Liguri dalle legioni romane del console Claudio Marcello
a metà del II secolo a.C. affidandolo poi,
secondo l'uso, a veterani dell'esercito tra cui Vetius
Bolanus da cui il paese ne trarrebbe il nome. Da quel
momento venne insediata, nei pressi dell'attuale zona
di Ceparana, una Statio, servizi di ricovero, assistenza
e difesa. Il territorio attraverserà poi le
vicissitudini e il declino conseguenti alla caduta
dell'Impero romano e all'invasione dei Barbari.
Susseguirà poi la dominazione
longobarda ed è di quel momento che risale
la nascita del borgo, il nucleo abitato denominato
Curtis Bolanaese, che godrà di una sostanziale
autonomia economica, destinata a sopravvivere anche
dopo la conquista dei Franchi sul finire del VIII
secolo.
In età feudale vide
sul proprio territorio il dominio dei vescovi di Luni,
già possessori dei vicini territori a cavallo
tra Liguria e Toscana, che dotarono, dal 1204, Bolano
di autonomi statuti considerati tra i più antichi
della Lunigiana. La proprietà del feudo fu
quindi acquisita, dal 1318, dai marchesi Malaspina
e tale appartenenza è confermata nel diploma
dell'imperatore Carlo IV del Sacro Romano Impero risalente
al 1355. La dominazione della famiglia malaspiniana
non fu mai pienamente accettata dalla popolazione
bolanese tanto che, ciclicamente, i feudatari dovettero
affrontare negli anni rivolte e dissidi fino alla
sottomissione del feudo, sul finire del XIV secolo,
verso la supremazia di Gian Galeazzo Visconti divenuto
in quel tempo anche vicario imperiale della Lunigiana.
Ben presto il controllo dei Visconti divenne un vero
e proprio dominio feudale dal 1398, feudo che alla
morte di Gian Galeazzo passò nelle mani del
figlio illegittimo Gabriele Maria Visconti, signore
di Pisa. Già nel 1408, però, la popolazione
si schierò apertamente per una dedizione francese
e quindi verso la Repubblica di Genova poiché,
a quel tempo, collaborativa se non sottomessa politicamente
era l'alleanza dei Genovesi con il re di Francia.
La dominazione genovese su Bolano perdurò fino
al 1436 quando ritornò nelle mani dei Malaspina
dove, negli anni seguenti, quest'ultimi intensificarono
il rapporto con il Ducato di Milano che, di fatto,
governò il feudo bolanese durante la giovinezza
del marchese Antonio III Malaspina, ossia fino al
1494. Dopo una breve parentesi nel 1512, dove Bolano
fu nuovamente di proprietà della repubblica
genovese, il dominio feudale dei Malaspina tramontò
ancora nel 1525 quando il duca Francesco II Sforza,
signore di Milano, sciolse il vassallaggio malaspiniano
liberando i bolanesi ai vincoli che li legavano alla
famiglia. L'azione fu il pretesto per un nuovo cambiamento
che portò, per i contrasti sempre vivi, inevitabilmente
verso il Banco di San Giorgio dando vita ad un lungo
contenzioso tra i Malaspina, Genova e il ducato di
Milano che si concluse apparentemente nel 1540 con
la sentenza del Senato di Milano dove si disponeva
il ripristino delle terre agli antichi proprietari.
Il Banco, tuttavia, non accettò la sentenza
e passò nel 1561 il feudo alla Repubblica di
Genova che, dopo averne rilevati i diritti nel 1586
dai Malaspina, elevò Bolano a sede della locale
podesteria, dipendente dal commissariato di Sarzana,
seguendone le sorti fino alla dominazione francese.
Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte
rientrerà dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento
del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, all'interno
della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese.
Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi,
Bolano rientrerà nel II Cantone, come capoluogo,
della Giurisdizione di Lunigiana. Dal 1803 fu centro
principale del I Cantone della Lunigiana nella Giurisdizione
del Golfo di Venere e dal 13 giugno 1805 al 1814 inserito
nel Dipartimento degli Appennini. Nel 1815 verrà
inglobato nel Regno di Sardegna, così come
stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche
per gli altri comuni della repubblica ligure, e successivamente
nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio
fu compreso nel V mandamento di Sarzana del Circondario
di Levante facente parte della Provincia di Genova
prima e, con l'istituzione nel 1923, della Provincia
della Spezia poi. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 è
stata la sede amministrativa della Comunità
Montana della Media e Bassa Val di Vara e con le nuove
disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4
luglio 2008, in vigore dal 1º gennaio 2009, ha
fatto parte della Comunità Montana Val di Vara,
quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n°
23 del 29 dicembre 2010 e in vigore dal 1º maggio
2011.