Subiaco
è un comune di circa 9.000 abitanti della provincia
di Roma, a 408 m d'alt. nell'alta valle dell'Aniene, alla
destra del fiume. Il pittoresco borgo medievale, costruito
a scalinata su una rupe rocciosa che domina la valle dell'Aniene,
all'uscita del fiume dalla selvaggia gola calcarea ove si
trovano i venerati monasteri benedettini del Sacro Speco
e di Santa Scolastica, è centro di altissimo interesse
religioso e artistico, nonché turistico. Fa parte
della Comunità Montana "Valle dell'Aniene".
ETIMOLOGIA
Il nome deriva dal latino Sublaqueum composto da sub (sotto)
e lacus (lago), in riferimento ad un lago ora scomparso.
Oppure potrebbe derivare dal latino Simbruina stagna, ossia
gli stagni creati da Nerone con lo sbarramento del fiume
ai piedi dei monti Simbruini per costruirvi una villa.
DA
VEDERE
Il monastero di Santa Scolastica si articola intorno a tre
chiostri:
uno cosmatesco (secoli XII° e XIII°), di grande
armonia;
uno gotico (secoli XIV° e XV°);
uno tardorinascimentale (fine del XVI secolo).
La chiesa gotica, con campanile romanico, fu trasformata
nel 1771-1776 dall'architetto Giacomo Quarenghi in forme
neoclassiche. Il monastero del Sacro Speco (o di san Benedetto)
si presenta oggi come un edificio altamente scenografico
e pittoresco, insediato nella curvatura di una immensa parete
di roccia e sorretto da nove alte arcate, in parte ogivali.
L'interno, complicato labirinto di ambienti, chiesette,
cappelle, talvolta ricavate dalla roccia, è ricoperto
da una preziosa decorazione a fresco di varie epoche, dalle
prime opere bizantine (VIII secolo) al prezioso ritratto
di san Francesco (1223) prima fedele raffigurazione mai
realizzata del Santo, compiuta 3 anni prima della sua morte,
alle pitture di Magister Consolus (seconda metà del
XIII secolo), ai notevoli affreschi di scuola toscana e
umbra della chiesa superiore e di altri ambienti (secoli
XIV e XV). L'affresco che ritrae Francesco d'Assisi, ritenuto
la prima nonché la sua più fedele raffigurazione
fu realizzato 3 anni prima della sua morte probabilmente
durante il suo soggiorno nel 1223-1224 e riporta un Francesco
privo di stimmate e di aureola. Notevole anche la statua
di San Benedetto, opera di Antonio Raggi (1657).
Altri monumenti notevoli di Subiaco sono:
la Rocca abbaziale, medievale ma largamente trasformata
fra i secoli XVI e XVII);
la Chiesa di San Francesco del 1327, con altari lignei e
pregevoli pitture dei secoli XV e XVI;
le Chiese neoclassiche di Sant'Andrea e di Santa Maria della
Valle che, insieme a quella citata di Santa Scolastica e
con il palazzo di Pio VI nella rocca, compongono uno dei
più bei complessi neoclassici italiani.
PERSONAGGI
FAMOSI
San Benedetto da Norcia
Lucrezia Borgia
Pio VI
Luigi Pistoja
Antonio Fogazzaro
Gina Lollobrigida
Francesco Graziani
Santa Chelidonia
Valerio Checchi
Subiaco ebbe tra i suoi figli uno dei Mille, Luigi Pistoia
nato il 27 febbraio 1831 nella cittadina della Valle dell'Aniene,
muratore ricordato in una lapide. Nel 1867 fu testimone
della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma
con l'episodio legato al garibaldino Conte Emilio Blenio
di Milano trucidato con i suoi compagni in uno scontro con
i pontifici.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Sono stati identificati resti della residenza di Nerone,
attorno alla quale si sviluppò il centro, costituita
da un complesso di edifici a diverso livello in posizione
elevata sulla riva destra dell'Aniene, presso una serie
di laghi artificiali; è stato messo in luce un cospicuo
nucleo a due piani con grande nicchia absidata e vasti ambienti
comunicanti. Un grandioso ponte-diga, che collegava le due
sponde e serviva da sbarramento per le acque, detto pons
marmoreus, è oggi interamente scomparso; restano
solo tracce delle fondazioni. Nella villa, di appartenenza
imperiale fino al III secolo d.C., sono stati rinvenuti
una testa femminile dormiente e il ritratto di un efebo,
ora entrambi a Roma (presso il Museo Nazionale Romano).
Le origini dell'attuale abbazia benedettina risalgono agli
inizi del VI secolo, allorché San Benedetto da Norcia,
dopo l'esperimento di vita eremitica condotto in un antro
presso l'antica villa ivi costruita da Nerone, fondò
nella zone del sublacense tredici monasteri per dare ospitalità
ai suoi primi discepoli, provenienti in parte dalla nobiltà
romana. In seguito (XII secolo) per iniziativa di insigni
abati fu costruito il santuario-monastero del Sacro Speco,
eretto sopra l'originaria memoria del santo. Dei tredici
monasteri fondati da San Benedetto è rimasto solo
l'attuale monastero di Santa Scolastica inizialmente dedicato
a San Silvestro, che vanta il titolo di Protocenobio della
Congregazione Sublacense dell'Ordine benedettino. Gli altri
andarono distrutti o furono abbandonati. Nel IX secolo il
monastero di Santa Scolastica subì due devastazioni
da parte dei saraceni: l'una nell'828-829, l'altra probabilmente
nell'876-877, anche se per questo periodo storico le ricostruzioni
non sono univoche. Nel X secolo ricevette donazioni da diversi
papi (Giovanni X, Leone VII, Giovanni XII, Benedetto VII,
Gregorio V) che ingrandirono il territorio dell'abbazia.
Sempre con il favore pontificio, l'abbazia conobbe un periodo
di grande splendore nei secoli XI e XII diventando feudo
assai ambito per la sua potenza economica e politica. Le
continue lotte con le famiglie feudali portarono tuttavia
alla sua decadenza. Eretta in commenda da Papa Callisto
III (1456), fu affidata al cardinal Giovanni Torquemada
(Juan de Torquemada), zio del famoso inquisitore. Nel 1467
passò poi a Rodrigo Borgia, futuro Papa Alessandro
VI e, successivamente, ai Colonna (1492), ai Borghese (1608)
e ai Barberini (1633). Nel 1753, Papa Benedetto XIV privò
gli abati commendatari della giurisdizione temporale, lasciando
però quella ecclesiastica e spirituale. Soppressa
dai francesi (all'inizio del XIX secolo), restaurata poco
dopo da Papa Pio VII, l'abbazia fu reintegrata nei suoi
privilegi di abbazia nullius da Papa Benedetto XV (1915).
Francesco Bulgarini, nel 1848 parla di contadini montagnoli
«ciociari» in riferimento a dei mezzadri provenienti
stagionalmente, dal circondario di Subiaco, a Tivoli, per
coltivare granturco. Nel 1867 Subiaco fu testimone della
Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma voluta
da Giuseppe Garibaldi. Nel mese di ottobre vi fu trucidato
in uno scontro con i pintifici il capitano garibaldino milanese
Emilio Blenio ed alcuni suoi compagni. Testimonianze e documenti
dell'episodio sono nel Museo Nazionale della Campagna dell'Agro
Romano per la liberazione di Roma in Mentana (Rm). I resti
dei garibaldini furono traslati a cura della Società
Patrie Battaglie da Subiaco nell'Ara-Ossario di Mentana
come risulta da documenti conservati in archivio.