Sabaudia
Lazio

Sabaudia è un comune della provincia di Latina. È una delle città di fondazione di epoca fascista e venne realizzata nel 1934. A differenza di molte di queste nuove strutture urbane, che hanno fatto riferimento nella loro architettura al "neoclassicismo semplificato" di Marcello Piacentini, Sabaudia è una delle città-simbolo del razionalismo italiano in architettura (Gruppo 7 e M.I.A.R.). La città è ubicata nel cuore dell'Agro Pontino, a 90 km da Roma e 25 da Latina. Il territorio pianeggiante è caratterizzato dal litorale di dune sabbiose, da zone a foresta (un tempo parte della "selva di Terracina") e da una serie di zone umide protette e ben quattro laghi costieri: il lago di Sabaudia (o di Paola), il lago dei Monaci, il lago di Caprolace ed il lago di Fogliano. Vi si trova inoltre il promontorio del Circeo, dove già nel 1934 è stato istituito il Parco nazionale del Circeo. La principale attività è il turismo, seguita dall'agricoltura (ortaggi e floricoltura), dall'allevamento delle bufale per la produzione della mozzarella, dall'industria cantieristica ("Cantieri Navali Posillipo", "Cantieri Rizzardi") e dai servizi. Soprattutto a partire dagli anni Sessanta Sabaudia divenne meta di soggiorno per artisti e intellettuali (Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Dacia Maraini, Mario Schifano, Luca Capezio, Bernardo Bertolucci, Vincenzo Cerami, Igor Man, Mario Luzi). A tale riguardo numerosi sono i racconti che trovano in Sabaudia la loro ambientazione. A Sabaudia sono ambientati i film La villa del venerdì di Mauro Bolognini tratto da un racconto del 1980 di Alberto Moravia, La storia di Piera di Marco Ferreri del 1983, L'amico di famiglia di Paolo Sorrentino del 2006.

ETIMOLOGIA
Il nome è elogiativo e rievocativo dell'antica casa reale italiana.

DA VEDERE
I maggiori edifici pubblici, risalenti alla fondazione, sono di struttura e concezione razionalista, tra i quali il palazzo del Comune con la torre civica e la prospiciente piazza, la chiesa della Santissima Annunziata, con il suo battistero, il palazzo delle Poste, l'ospedale e la sede dell'"Opera nazionale maternità e infanzia".
All'interno della chiesa della Santissima Annunziata si trova la "cappella reale", donata dalla regina Margherita di Savoia alla città negli anni Trenta, che originariamente era collocata all'interno di palazzo Margherita a Roma.
Del periodo romano sono la villa di Domiziano, risalente al I secolo d.C., che si estende per oltre 45 ettari lungo le sponde del lago di Sabaudia, e la fonte di Lucullo, successivamente sfruttata anche come vasca per impianti termali. Lungo la costa si trovano inoltre il porto- canale romano in opus incertum e la medievale Torre Paola, sulle estreme propaggini del promontorio del Circeo.
Nel palazzo comunale ha sede un museo dedicato all'artista contemporaneo Emilio Greco. Esso raccoglie numerosi quadri e sculture regalati alla città.

IL LAGO DI SABAUDIA
Conosciuto anche con la denominazione di Lago di Paola è forse il più noto dei laghi litoranei della provincia di Latina. Dalla forma irregolare,con numerosi insenature che si protendono verso l'abitato della razionalista Sabaudia,questo lago salmastro corre parallelo al mare dal quale è diviso dal cordone di dune per circa 6,7 Km. Ha una superficie di circa 3,9 Kmq e una profondità media è circa 4,5 mt,mentre il perimetro misura circa 20 Km. I 6 bracci soni letti di antichi fiumi che si addentrano nella campagna assumendo varie denominazioni : Bagnara,Molella,Carnarola,Arciglioni,Caprara e Annunziata. Un tempo tutto il litorale tirrenico era coperto da una folta vegetazione,costituita da querce,carpini e fittti intrighi di macchia mediterranea,che andavano da Cisterna a Terracina e di cui rimangono purtroppo lembi solo nella Riserva Naturale della Selva del Circeo e appunto intorno ai laghi costieri. Le acque sono utilizzate oltre che per la pratica di sport acquatici come il canottaggio anche per l'itticoltura. Sulle sponde del lago di Sabaudia si trova la chiesa di Santa Maria della Sorresca, risalente al XII secolo anche se originariamente fondata dai benedettini nel VI.

SPORT
Negli sport di squadra la città di Sabaudia si è distinta soprattutto nella pallavolo: fino alla metà degli anni Ottanta la Pallavolo Sabaudia ha militato ai massimi livelli nella serie A-2 del campionato nazionale italiano, facendo crescere tra le sue fila Andrea Giani. Il canottaggio e la canoa, praticati sul lago di Sabaudia, hanno avuto rilevanza grazie all'apporto delle squadre della Marina Italiana, della Finanza e della Forestale, che hanno conquistato campionati italiani, europei, mondiali e numerose medaglie alle Olimpiadi negli ultimi 40 anni.

IL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO
Ubicato lungo la costa tirrenica del Lazio meridionale, il Parco nazionale del Circeo si estende lungo il tratto di litorale compreso tra Anzio e Terracina, coprendo una superficie di 8.500 ha. Il promontorio è la cima montuosa del Monte Circeo che tocca i 541 m e che ha dato il nome all'intero Parco Nazionale. Geologicamente parlando, si tratta di un massiccio calcareo-dolomitico del Mesozoico formatosi per sedimentazione in una zona non ben definita dell'attuale Tirreno e successivamente scorso su strati di flysch, per circa 200 chilometri, fino ad occupare la posizione attuale. Secondo la leggenda, sul Circeo viveva la maga Circe che, dopo aver tentato di trasformare Ulisse e i suoi compagni in porci, come narrato nell'Odissea, li accolse per un anno e diede loro preziose informazioni. Visto da lontano, il Circeo assomiglia ad un donna addormentata, il che, secondo alcuni, ha dato origine alla leggenda di Circe. Il promontorio, dal punto di vista naturalistico, si divide in due versanti completamente diversi tra di loro. Il versante nord, detto anche “Quarto freddo”, caratterizzato da un clima umido, è ricoperto da una fitta macchia alta di leccio, associata, a quote più basse, al frassino minore, al carpino nero, alla roverella e al farnetto. Nel sottobosco si trovano erica, ginestra e corbezzolo mentre, verso la foresta di pianura, nella zona di “Mezzomonte”, si trova una bellissima sughereta di circa 25 Ha. L'altro versante, il “Quarto caldo”, si affaccia verso sud e gode dunque, per tutto l'anno, di un'ottima esposizione al sole. Vi prospera una vegetazione rupestre mediterranea con leccio, ginepro fenicio, euforbia arborea, mirto, lentisco, rosmarino, erica; tra i bassi cespugli troviamo invece il finocchio marino, l'elicriso, l'euforbia, lo statice e la centaurea di Circe. La presenza più interessante è però quella della palma nana, l'unica palma spontanea in Europa, relitto di epoche più calde. La fauna, invece, oltre che dal cinghiale, dal tasso e dalla faina, è rappresentata da numerosi uccelli, in particolare rapaci come il falco pellegrino il gheppio e i numerosi altri che vi nidificano o che sorvolano la zona durante le migrazioni. Il promontorio del Circeo rappresenta inoltre una zona di notevole interesse speleologico dal momento che, alla sua base, si aprono numerose grotte di straordinaria bellezza, le quali hanno mantenuto la traccia delle variazioni climatiche e delle oscillazioni del livello del mare nelle passate ere geologiche e hanno restituito preziose testimonianze di un'antichissima occupazione umana di questo luogo, già a partire dal Paleolitico. In tal senso, la grotta più conosciuta è la Grotta Guattari, al cui interno, nel 1939, fu rinvenuto un cranio di tipo neanderthaliano. Altra grotta interessantissima, facilmente raggiungibile via terra, è la grotta delle Capre, in prossimità della quale si trovano anche la grotta dell'Impiso e la grotta del Fossellone. Interessantissima, dal punto di vista archeologico, anche Grotta Breuil. Altre grotte, dai nomi altisonanti, sono: la grotta Azzurra, celebre per i suoi riflessi di colore; la grotta del Presepe, così chiamata per le sue caratteristiche colate stalagmitiche che, viste dal mare, sembrano statuine inginocchiate; le "Cinque grotte" o "Cattedrale", così chiamate per la forma che ricorda quella delle cattedrali gotiche, piene di guglie; la grotta della Maga Circe, che la leggenda vuole sia stata indicata dalla Maga Circe a Ulisse affinché egli vi ricoverasse la propria barca.

Nel territorio del parco è compresa una fascia costiera sabbiosa che si estende, in lunghezza, per circa 22 km, partendo dalla scogliera calcarea del promontorio del Circeo, appena sotto torre Paola, per arrivare sino a Capo Portiere. La spiaggia è formata da sabbie sottili e, alle spalle di essa, si innalza il cordone dunale che raggiunge una altezza massima di 27 m e le cui sabbie presentano una rigogliosa vegetazione. Le Dune ospitano diverse specie di piccole piante, come arbusti e cespugli, i quali offrono un habitat ideale per moltissime specie animali tra cui tassi, volpi, conigli, lucertole, coleotteri.

L'ambiente costiero dunale è un ambiente particolarmente difficile: le alte temperature, le lunghe siccità, il terreno poco fertile e i forti venti rendono difficile la sopravvivenza delle specie vegetali, che si sono così dovute adattare: troviamo così piante con foglie piccole, o addirittura aghiformi. Queste piccole piante, più vicine al mare, all'apparenza poco significative, sono invece fondamentali per la sopravvivenza della duna: giglio marino, gramigna delle sabbie, camomilla marittima, carpobroto, unghia di strega ecc.. con la loro stessa presenza attenuano la forza del vento; le loro radici riescono a formare un fitto reticolo sotterraneo che blocca la sabbia e rafforza la duna, permettendo così anche ad altre specie di sopravvivere. Tali piante, che sono riuscite ad adattarsi a vivere in questo luogo così inospitale, sono dette “pioniere” perché, come veri e propri coloni, sono state i primi abitanti di questi luoghi difficili e hanno creato un ambiente ospitale per altri organismi viventi. Procedendo dal mare verso l'interno troviamo, man mano, specie sempre più sviluppate, come il ginepro coccolone e il lentisco. Sul retroduna, le condizioni cambiano: l'azione del vento, schermata, si attenua progressivamente e il suolo diventa più profondo e più fertile. Possono così crescere veri e propri alberi: il pino marittimo e il leccio, per esempio, che vengono però sostituiti, sulle sponde dei laghi, da ontani, frassini, pioppi e salici.

La primavera è il momento in cui la duna del Circeo si mostra vivacemente colorata da numerosissime e profumate fioriture, ma anche le altre stagioni dell'anno offrono interessanti spunti di visita. In inverno, per esempio, si possono fare, complici anche le frequenti giornate serene, delle lunghe passeggiate sulla spiaggia, che appare costellata di conchiglie e su cui sono evidenti le tracce lasciate dagli animali di passaggio come gabbiani, volpi, conigli, cornacchie; in autunno, invece, non di rado si può assistere al volo di formazioni di uccelli che si spostano da un lago all'altro o si possono osservare le cosiddette “barchette di San Pietro”, meduse simili a piccole barche a vela, che rendono la spiaggia di colore azzurrino.

La delicatezza di un ambiente dunale di recente formazione ha ovviamente bisogno protezione, e per evitare i danni causati dal calpestio dei numerosi frequentatori della spiaggia, sono state predisposte passerelle in legno che consentono di accedere alla spiaggia senza danneggiare la vegetazione; la sommità della duna è invece percorsa da una strada che, per un tratto, in corrispondenza del lago dei Monaci, è percorribile solo a piedi o in bicicletta.

L'ISOLA DI ZANNONE
Zannone è una piccola isola entrata a far parte del Parco nel 1979; è disabitata e ricoperta da boschi di lecci e querce. Tra le isole ponziane, è l'unica ad aver conservato intatta la propria copertura vegetale. Presenta motivi di interesse in ogni stagione: dalle spettacolari fioriture dell' erica, durante il periodo autunnale, alle migliaia di uccelli che vi sostano durante i periodi di passo (migrazioni), alla bellezza dei suoi paesaggi e dei suoi fondali. Dal punto di vista della flora troviamo: sulla scogliera l'elicriso che, salendo, viene sostituito dal lentisco, dal mirto e dall'erica; più in alto la ginestra, la filirea, l'euforbia che, man mano, lasciano il posto al corbezzolo e al leccio; a settentrione, invece, troviamo boschi di lecci, con eriche e allori.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 16.229 (M 8.155, F 8.074)
Densità per Kmq: 112,5

CAP 04016
Prefisso Telefonico 0773
Codice Istat 059024
Codice Catastale H647

Denominazione Abitanti sabaudiesi
Santo Patrono Maria SS. Annunziata
Festa Patronale 25 marzo

Numero Famiglie 6.068
Numero Abitazioni 10.158

Il Comune di Sabaudia è:
Una Città di Fondazione (centri urbani realizzati con progetto unitario)
Località balneare segnalata con tre vele nella Guida Blu di Legambiente
Bandiera Blu delle Spiagge 2007

Il Comune di Sabaudia fa parte di:
Parco Nazionale del Circeo

Comuni Confinanti
A est: Pontinia, Terracina; a est e sud: San Felice Circeo; a nord: Latina

Musei nel Comune di Sabaudia
Museo Emilio Greco
Museo del Mare e della Costa "M. Zei"

Chiese e altri edifici religiosi sabaudiesi
Chiesa della SS. Annunziata.

.
ISTITUTO SAN GIUSEPPE - SUORE ORSOLINE - TERRACINA (LT)
EDILIMMOBILIARE - AGENZIA ERMACORA - SAN FELICE CIRCEO - TERRACINA (LT)