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Roccasecca
Lazio

Roccasecca è un comune della provincia di Frosinone. Roccasecca é medaglia d'argento al merito civile con la seguente motivazione: «Centro strategicamente importante situato sulla linea Gustav, durante l'ultimo conflitto mondiale, si trovò al centro di quotidiani combattimenti, subendo devastanti bombardamenti e feroci rappresaglie che procurarono numerose vittime civili e la quasi totale distruzione dell'abitato. La popolazione dovette inoltre piegarsi allo sfollamento forzato, operato dai reparti delle "SS" e trovare rifugio nei paesi del centro e nord Italia.». Roccasecca fa parte della Comunità Montana "Valle del Liri". Il piccolo centro è punto nevralgico dell'economia del basso Lazio vista la felicissima posizione di snodo naturale in funzione dei mezzi di trasporto. Antonio De Curtis, in arte Totò fu il sindaco simbolico di Roccasecca. Nel film "Gli onorevoli", di Sergio Corbucci, Totò interpreta "Antonio La Trippa", candidato nel PNR, il Partito Nazionale della Restaurazione. Il grande comico napoletano va alla affannosa ricerca di voti al grido di "Votantonio! Votantonio! Votantonio!", ma il giorno del suo comizio nel paese natio, Roccasecca, scoperti i veri intenti speculativi del suo partito li denuncia pubblicamente ai concittadini. Svanito il sogno elettorale, Antonio torna alla vita di sempre. Dettagli sul sito ufficiale di Totò. Da poco, nei pressi della stazione ferroviaria è stata innalzata una statua raffigurante il comico napoletano, in onore della sua interpretazione nel film e simpatia per la città di Roccasecca. La statua fu inaugurata dalla figlia Liliana De Curtis. Sempre a Roccasecca, il 30 agosto 1998, piazza Risorgimento cambiò nome in suo onore, alla presenza del primo cittadino (reale) e Liliana De Curtis. All'inno di "Sono il primo cittadino di Roccasecca! Mascalzoni!", frase urlata dal grande Totò nel film "Il Medico dei pazzi".

ETIMOLOGIA
Documentato come Roccam Siccam, il nome si riferisce alla sua posizione geografica (rocca) ed all'aridità del suolo (secca).

ORIGINI E CENNI STORICI
La storia di Roccasecca è profondamente legata alla sua posizione geografica: il paese è infatti posto all'ingresso di due gole che danno accesso alla Valle di Comino ed è sovrastato dal monte Asprano che con i suoi 553 metri d'altezza permette di controllare facilmente l'ampia Valle del Liri. Durante la preistoria si sa con certezza che vi furono diversi stanziamenti nel territorio di Roccasecca; del più importante ci rimangono resti di mura perimetrali, e seducente è l'ipotesi che si tratti della famosa Duronia ricercata tante volte dagli archeologi. Roccasecca è per secoli solo un comodo punto di passaggio per gli eserciti che passavano il fiume Melfa, sul quale furono costruiti, probabilmente già in epoca romana, tre ponti di cui sono visibili ancora oggi alcune tracce, ma nel Medioevo ha il suo vero sviluppo come comunità. Infatti quando si parla di Roccasecca e della sua storia il pensiero va subito a san Tommaso D'Aquino ed ai fasti del suo castello, importante baluardo difensivo posto nel 994 dall'abate Mansone a difesa del monastero di Montecassino, distante solo pochi chilometri. L'abate mette a capo della rocca fortificata un ramo collaterale della famiglia dei Conti D'Aquino, che fra alterne vicende e numerose battaglie (come era nel costume dell'epoca) regneranno per secoli sul paese. Dopo il 1550 alcuni abitanti della rocca scendono a valle dando origine all'attuale Roccasecca Centro, al Castello ed a Caprile. Nei secoli che seguono gli abitanti di Roccasecca vedono avvicendarsi al potere del loro castello gli Angioini, lo Stato Pontificio, gli Aragonesi, a seconda del Signore che domina in quel momento la Valle del Liri. È solo nel 1583 che Roccasecca acquista un po' di pace e di serenità: viene infatti venduta dai conti D'Aquino al duca di Sora Giacomo Boncompagni che ne fa un suo feudo. Un secolo più tardi Roccasecca cade come tutta l'Italia meridionale sotto il giogo degli spagnoli; la vita del paese nei due secoli che seguono è alquanto grama: nel Settecento malattie, siccità e un'eccessiva pressione fiscale riducono drasticamente il numero degli abitanti. Il duca Gaetano Boncompagni si interessò personalmente del trasferimento della sede vescovile di Aquino, da anni insediatasi a Pontecorvo, fuori dai confini del regno di Napoli e dal territorio ducale, a Roccasecca, dove con un apposito piano urbanistico fu riammodernato anche il centro abitato. Gaetano concesse il palazzo Boncompagni di Roccasecca al vescovo quale sua residenza e sede del seminario e del tribunale diocesano. Nell'Ottocento si diffondono, nel paese, oltre agli ideali di libertà portati da Napoleone e dagli echi della rivoluzione francese, la Carboneria ed il brigantaggio. Dopo il 1860, con l'Unità d'Italia e con la costruzione della ferrovia Roma-Napoli (seguita nel 1902 con il completamento della linea per Avezzano), la situazione sociale cambia, ma molti roccaseccani emigrano per cercare lavoro al Nord o all'estero. L'economia e la vita del paese rimangono invariate anche durante i primi anni del Novecento, fino all'inizio della seconda guerra mondiale. Ha inizio uno dei periodi più oscuri della storia del paese, che deve pagare un tremendo tributo in vite umane e subire una profonda distruzione. È scelto per la sua posizione, per la presenza della stazione ferroviaria e per il ponte sul fiume Melfa, come quartier generale del XIV Panzerkorps e del generale Frido Von Senger und Etterlin. Ma l'importanza strategica si rivela fonte di vessazioni per Roccasecca, che dovette subire durissimi e continui bombardamenti da parte degli Alleati, culminati con il tremendo attacco alla stazione ferroviaria del 13 ottobre 1943. Dopo la guerra, i lunghi anni della povertà e della ricostruzione, poi il boom economico, la nascita degli stabilimenti industriali, lo sviluppo del paese intorno alla ricostruita stazione ferroviaria. Il 14 settembre 1974 Roccasecca riceve, in occasione del VII centenario della Morte di San Tommaso, la visita del Santo Padre Paolo VI.

EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa di Santa Margherita, in stile barocco
Chiesa di San Tommaso a Castello (XIV secolo)
Chiesa della Madonna delle Grazie (a Caprile)
Chiesa dell' Annunziata a Castello

GEMELLAGGIO
La città è gemellata con Croissy-Beaubourg, Francia. Gemellata anche con la città di Priverno (Lt) dove nell'abazia di Fossanova San Tommaso d'Aquino morì. Il gemellaggio avvenne nel 1974 in occasione del settimo centenario della morte di San Tommaso D'Aquino, in quell'anno S.S. Paolo VI.° nella Sua visita a Roccasecca ricordò a tutte le migliaia di persone presenti "Sono felice di essere tra voi, voi che avete dato i natali a San Tommaso D'aquino". Oggi le città di Roccasecca e Priverno, dopo aver rinsaldato il gemellaggio hanno costituito unitamente alle città di Maenza (lt), Monte San Giovanni Campano (Fr) e Fondi (Lt)un gruppo di lavoro intercomunale al fine di progettare e valorizzare il percorso turistico-teologico-culturale "Sulle Orme di San Tommaso", progetto che ricalca oltre la storia del Santo Dottore dalla sua nascita alla sua morte, anche i luoghi importanti della sua vita terrena.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 7.442 (M 3.647, F 3.795)
Densità per Kmq: 173,0

CAP 03038
Prefisso Telefonico 0776
Codice Istat 060060
Codice Catastale H443

Denominazione Abitanti roccaseccani
Santo Patrono San Pietro
Festa Patronale 29 aprile

Numero Famiglie 2.775
Numero Abitazioni 3.146

Il Comune di Roccasecca fa parte di:
Comunità Montana Zona XV Valle del Liri
Comprensorio del Consorzio di Bonifica Valle del Liri

Località e Frazioni di Roccasecca
Caprile, Castello

Comuni Confinanti
A est: Colle San Magno; a nord e est: Santopadre; a nord e ovest: Rocca d'Arce; a ovest: Arce, Colfelice; a sud: Pontecorvo, San Giovanni Incarico; a sud e est: Castrocielo.