Rocca
Priora è un comune della provincia di Roma,
e si trova nell'area dei "Colli Albani"
nel territorio dei "Castelli Romani". Buona
parte del territorio ricade all'interno dei confini
del Parco Regionale dei Castelli Romani. A Rocca Priora
vi è la sede della Comunità Montana
Castelli Romani e Prenestini. Fa parte del territorio
comunale anche una zona boschiva denominata "Sarazzano"
non collegata con il resto del territorio e confinante
con i Comuni di Artena e Velletri.
ETIMOLOGIA
Derivato da Rocca Periura, secondo la leggenda il
nome fa riferimento ad una fortezza "abitata
da gente spergiura e bugiarda".
MANIFESTAZIONI
Nel comune di Rocca Priora, si svolge a gennaio la
festa di S. Antonio abate, una festa in onore del
Santo protettore degli animali durante la quale c'è
la benedizione degli animali che sfilano in carri
allegorici realizzati prevalentemente in legno decorati
con frutta e pane. Molto sentita è anche la
festa del patrono, S. Rocco, che cade il 16 agosto.
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa dell'Assunta in Cielo
Chiesa della Madonna della Neve
CENNI
STORICI
Rocca Priora è il più alto comune dei
Castelli Romani con i suoi 768 metri di altitudine.
Nel luogo dove sorge l'abitato di Rocca Priora, molti
storici hanno riconosciuto il sito dell'antico centro
latino di Corbium, che Coriolano occupò nella
sua marcia su Roma (486 a.C.). Nel III secolo, dopo
la scomparsa della città, vi si insediò
una villa romana. Il nome di Rocca Priora deriva da
quello medioevale di "Perjura". Secondo
la Cronaca Sublacense, infatti, alla fine dell'XI
secolo sorgeva sulla cima del colle un piccolo nucleo
abitato, il Castrum Arcis Perjuriae, che Agapito,
dei Conti di Tuscolo, avrebbe dato alla figlia. Questo
documento ci consente peraltro di asserire che il
"Castello", come del resto quelli vicini
di Rocca di Papa e Molara, fosse fra i possedimenti
dei Conti Tuscolani. Solo in seguito, dopo la distruzione
di Tuscolo nel 1191, passò sotto il controllo
degli Annibaldi, anche se, analogamente a quanto accadde
nei vicini centri di Monte Porzio Catone e Monte Compatri,
vi trovarono rifugio i profughi provenienti da Tuscolo.
Un tenimentum Rocce Perjurie lo troviamo indicato
nel 1252 in un atto divisionario di beni tra i fratelli
Colonna. Nel 1269 è già indicato con
il nome di "Rocca Priora" nell'elenco dei
beni del Convento di Palazzolo. In questo periodo
doveva già essere sotto il controllo degli
Annibaldi, anche se la prima notizia certa della loro
signoria su questo castello si ha nella memoria di
un Leone di Riccardo, de Rocca Perjura, proprio della
famiglia degli Annibaldi. A questa famiglia nel 1347
papa Clemente VI indirizzò, come ad altri nobili
romani, la celebre lettera per avere il loro appoggio
contro Cola di Rienzo. Appare nell'elenco delle terre
della Provincia romana soggette al Comune di Roma
per la tassa del sale, per un consumo di 10 rubbie
di sale a semestre: il castello quindi, al pari di
Frascati e Monte Compatri, doveva essere abbastanza
popolato. Nel 1382 il castello passò ai Savelli
ai quali restò fino a tutto il XVI secolo.
Nella guerra di repressione del 1436, condotta dal
Cardinal Vitelleschi alleato del papa Eugenio IV contro
i baroni romani avversi al Pontefice, le milizie papali
se ne impossessarono e venne concesso in vicariato
al condottiero Simonetta di Castel Piero. Nel 1447
papa Niccolò V lo restituì ai Savelli.
Papa Alessandro VI destinò il castello a suo
figlio Giovanni Borgia, ma alla morte del papa (1503)
i Savelli lo recuperarono. Secondo alcuni Rocca Priora
fu completamente distrutta dalle milizie pontificie
condotte da Renzo da Ceri, nel conflitto tra papa
Clemente VII ed i Colonna. Secondo altri invece fu
distrutta dalle milizie imperiali che, saccheggiata
Roma nel 1527, si recavano nel napoletano. Nel 1538
era presente nell'elenco delle comunità del
Patrimonium Petri che versavano tributi alla Camera
Apostolica. Nel 1547 fu emesso lo "Statuto"
di Rocca Priora, del quale si conservano ancora le
rubriche. Papa Sisto V l'assegnò nuovamente
ai Savelli, ai quali concede di elevare il castello
a marchesato. La famiglia dei Savelli intervenne al
momento dell'insediamento con numerose opere edilizie
di ampliamento e ristrutturazione fino a quando, causa
una grave crisi economica, i beni furono rilevati
dalla Camera Apostolica. Rocca Priora rimase in proprietà
della Camera Apostolica fino ai primi anni del XIX
secolo, quando nel 1806 fu venduta con il suo territorio,
in parte a Luciano Bonaparte, in parte alla famiglia
Rospigliosi, che ne mantenne il controllo fino nel
1870, anno in cui si costituì in Comune.