Palombara
Sabina è un comune di oltre 12.000 abitanti della
provincia di Roma. Il borgo corrisponde al cento storico
di Palombara ed è completamente arroccato sul monticciolo
ove sovrasta il Castello Savelli. Il borgo risale all'epoca
dell'incastellamento (circa nel X secolo) quando gli abitanti
per sentirsi sicuri si attorniavano intorno ad un castello
per sentirsi sicuri. Venne dapprima costruita una torre
di guardia del castello (IX secolo). La torre constava di
5 piani. La torre fu ampliata, nel frattempo sorse tutt'intorno
l'abitato con vie che salgono e s'intrecciano a spirale.
Salendo su s'incroca il Muro del soccorso, il muro, lungo
circa cento metri, era coperto da merlature alternate a
37 feritoie. Il Muro del Soccorso collegava la torre cilindrica
con la Rocca. Le vie, molto strette, consentono di respirare
un'aria ferma nel Medioevo, ove le case sono per la maggior
parte dei casi originarie dell'inizio della fondazione.
In queste vie è molto difficile di passare con le
macchine, causa l'eccessiva strettezza di tali vie. Perlopiù
in questa zona si concentra la vita del comune laziale.
ETIMOLOGIA
Denominata Palombara, deriva probabilmente dal latino palumbus
(colombo) in riferimento ad una costruzione rurale sita
in zona, usata per l'allevamento dei colombi.
DA
VEDERE
Nel centro storico vi è il castello Savelli Torlonia
edificato dai Crescenzi Ottaviani che ospita un Museo naturalistico.
Dopo il recente restauro (2008) vi è stato inaugurata
inoltre l'esposizione permanente delle sculture romane in
marmo rinvenute nel 1986 nella località "Formelluccio",
una delle quali, raffigurante una figura femminile, è
copia di opera dello scultore greco Kephisodotos che rappresenta
Eirene (personificazione della Pace).
Nel
territorio comunale vi sono anche:
- l'Abbazia di San Giovanni in Argentella;
- la Chiesa di Santa Maria Annunziata o Chiesa di Santa
Maria del Gonfalone;
- la chiesa di San Biagio;
- il convento di San Nicola;
- il borgo castello di Castiglione.
LA
STORIA DI PALOMBELLA
La storia di "Palombella" (all'anagrafe Barbara
Pasquarelli) fu raccontata per la 1ª volta dal Cavaliere
Franco Pompili quando si celebro il 100° anniversario
di questa persona. Barbara Pasquarelli fu chiamata Palombella
dall'artista francese Jean Baptiste Carpeaux. L'incontro
tra l'artista francese e la cittadina di Palombara avvenne
quando lo scultore andò a Trastevere per realizzare
delle sculture dal vero. Nello studio dell'artista si presentò
questa ragazza, che all'epoca aveva 16 anni, con un cesto
di frutta. Lo scultore se ne innamorò perdutamente
subitissimo. Subito ne realizzo uno splendido busto che
ottenne un gran successo al "Salon". Poi Carpeaux
indendeva sposarla, ma l'opposizione della madre che voleva
la figlia sposata ad un ricco abruzzese mise un freno agli
intenti dello scultore francese. Difatti, Palombella sposò
Bernardino Palmieri, il facoltoso abruzzese. Così
si mise a scolpire incessantemente per dimenticare l'amore,
ma già Palombella era ammalata di tisi. Palombella
lo invitò tramite una lettera nel suo giaciglio.
Carpeaux corse da Palombella che gli confidò di aver
avuto da poco un bambino. L'indomani Palombella morì
a soli 19 anni e venne sepolta al cimitero di S. Maria del
Gonfalone. Nell'ultima lettera dedicata a Palombella (del
27 marzo 1874) Carpeaux fua un ultimo tentativo di dichiarare
il suo amore per Palombella augurandosi alla morte di ricongiungersi.
MANIFESTAZIONI
Gennaio
"Festa di Sant'Antonio Abate".
Durante
la festa si svolge una processione e la benedizione dei
trattori (una volta si bnedicevano gli animali).
Febbraio
3 febbraio: "Festa patronale di S.Biagio". Durante
la festa di San Biagio si svolge una processione, poi si
estrae a sorte un fedele che ospiterà una statua
del santo nella propria casa fino alla festa successiva
poi vengono benedette le gole dei fedeli accorsi in chiesa
(San Biagio è il santo protettore contro le malattie
della gola).
Marzo-aprile
Durante il mese di marzo: "Rassegna Nazionale dell'Olio
Extra Vergine della Sabina".
Settimana Santa: "Processione del Venerdì Santo"
nel centro storico con la partecipazione di alcune confraternite
importanti.
"INCONTRI CON LA MUSICA "FESTIVAL MUSICALE ORGANIZZATO
DALL'ISTITUTO COMPRENSIVO DI PALOMBARA SABINA E INIZIATO
NEL 1995. IL DIRETTORE DEL FESTIVAL E' IL MAESTRO MAURIZIO
ANGELOZZI. AL FESTIVAL HANNO PARTECIPATO PERSONALITA' DELLA
MUSICA CLASSICA , JAZZ, LEGGERA.
Giugno
Iª o IIª domenica del mese: "Sagra delle
Cerase" e "Festival del cinema italiano",
quest'ultimo presso il locale Cinema Teatro, dura dieci
giorni.
14 giugno: "Processione del Corpus Domini" durante
la quale partecipa la confraternita dei "Bianchi"
i cui adepti parcecipano con il camice bianco ed il viso
scoperto.
IIIª o IVª domenica del mese: "Sagra della
Persica" a Cretone.
Luglio
"Festa di San Giovanni Battista" nell'Abbazia
di San Giovanni in Argentella.
Agosto
5 agosto: "Festa della Madonna della Neve". La
festa si svogle con processione durante la quale viene portata
per il centro storico l'immagine della madonna del '500.
Festa assai importante fino a quando non si poteva fabbricare
il ghiaccio.
29 agosto: "Festa di San Giovanni Battista" nell'Abbazia
di S. Giovanni in Argentella.
Durante l'ascensione si accende un falò davanti alla
chiesa ove si è celebrata la messa del vespro.
Dicembre
A Natale si svolge il concerto di natale per pianoforte
nella sala delle capriate al Castello Savelli-Torlonia.
Il costume palombarese
Queto vestito viene utilizzato dalle ragazze di Palombara
Sabina durante la "sagra delle cerase", anticamente
indossato dalle donne nel giorno delle loro nozze ed altre
importanti manifestazioni. L'abito era cucito in taffetà
in seta, broccati, pizzi e merletti, uniti a volte con spille
e fermagli ed impreziosito da coralli e filigrane. Le stoffe
bianche erano utilizzate per la scamiciata (impreziosita
da un merletto inamidato), al fazzoletto ed allo zinale
di maglia fissa. Altri colori erano l'oro ed il rosso (i
colori predominanti del vestito). Anticamente le ragazze
lo cucivano vicino al fuoco. Si incominciava ad indossare
la scamiciata, poi veniva indossato la camiciola o un semplice
panno rosso, poi il busto in broccato, indi veniva indossata
la gonna (detta localmente vunnella).
Infine venivano indossati lo zinale ed il fazzoletto che
veniva posto sopra le spalle.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Palombara corrisponde probabilmente alla città di
Cameria o di Regillum. Nelle campagne della frazione di
Cretone sono stati ritrovati alcuni fossili, tra cui quello
di un Elephas, custodito presso il Museo Paleontologico
dell'Università di Roma La Sapienza. Nell'VIII secolo
il centro sia chiamato Palumba o Palumbus, nome attestato
dalla presenza di colombai e dall'allevamento di colombi
nella zona. Quindi fu dominio dell'Abbazia di Farfa. Nell'XI
secolo il paese fu chiamato Palumbaria quando fu feudo del
duca Alberico il Longobardo. Nel 1279 fu dei Savelli.